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Giro d'Italia 2013: Un'infornata di giovanotti - È Taylor Phinney a guidare le nuove leve

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Taylor Phinney fa parte della lunga lista di futuri campioni nati nel 1990 © Twitter - RCS Sport

Se tra i principali quattro favoriti (Wiggins, Nibali, Hesjedal e Scarponi, per non citarne altri) il più giovane è un 28enne (Vincenzo Nibali, classe '84, ne compirà 29 il prossimo 14 novembre), quest'anno sono tanti i ragazzini terribili che si presentano alla partenza di Napoli. Si va da chi è al Giro per fare esperienza, magari la prima, in un GT, a chi dovrà scortare capitani più esperti e magari solo successivamente fare la sua corsa. C'è chi poi la maglia rosa, pur non avendo nemmeno 23 anni, l'ha già vestita, come Taylor Phinney. Non sarà insomma un Giro per vecchi, o almeno non soltanto. Saranno parecchi i prospetti interessanti che proveranno a lasciare il segno tra Napoli e Brescia.

Possiamo partire da un Paese lontano geograficamente da noi e dalla città su cui incombe il Vesuvio, ma ormai vicinissimo, nel pieno centro del ciclismo: la Colombia è infatti ormai una realtà persino nelle Classiche del Nord ed al Giro avrà 15 uomini, tra cui spiccano i nomi di Carlos Alberto Betancur, Darwin Atapuma e Sergio Henao. Il primo, classe '89, sa come si vince una corsa a tappe. Nel 2010 s'è aggiudicato il GiroBio, nelle tappe di montagna è forte come pochi altri (ricordiamo il 4° posto ch ottenne al Sestriere - Giro 2011 - con passaggio sul Colle delle Finestre) e viene da una campagna delle Ardenne in cui solo le tempistiche giuste gli sono mancate, ma per il resto ha colto un 3° posto sul Muro di Huy ed una quarta piazza a Liegi. A crono può difendersi e dare tutto sulle Alpi, se non andrà in maglia rosa può ambire sicuramente alla bianca.

C'è poi Darwin Atapuma, classe '88, probabile punta della Colombia, vincitore sul Passo Pordoi nella tappa finale del Giro del Trentino 2012. In questo primo scorcio di 2013 non ha mostrato grandi numeri e solamente al Giro di Turchia ha saputo cogliere un paio di top ten, ma se entrerà in forma nelle tre settimane potrà sicuramente puntare ad una tappa.

Il terzo colombiano, Sergio Henao, invece, avrà la strada sbarrata, per così dire, dal proprio capitano, Bradley Wiggins. Se il britannico dovesse saltare (o non tenere le ruote dei primi) il capitano potrebbe benissimo essere Henao, che a crono va, in salita sa vincere e recupera alla grande. È più "vecchio" di due anni rispetto a Betancur (siamo di fronte ad un '87), è più imbrigliato da obblighi di gregariato ma saprà cogliere l'occasione che si presenterà, semmai si presentasse.

Pari età di Henao è il capitano all'improvviso della Cannondale, ovvero Damiano Caruso. Il siciliano di Ragusa, che a Fiorano Modenese, durante la Settimana Coppi e Bartali, ha colto la prima vittoria da professionista (era lo scorso 24 marzo), era in vacanza quando è stato chiamato a sostituire Ivan Basso,scortato proprio da Caruso, sulle salite, nel 2012, verso una maglia rosa che alla fine non sarebbe giunta. Proverà a fare il capitano e nel caso non riuscisse andrà a caccia di traguardi parziali. È sicuramente uno dei corridori più interessanti al via.

Altrettanto interesse lo suscita Fabio Aru. Il fenomeno sardo nato il 3 luglio 1990 sarà al completo servizio di Vincenzo Nibali, che già da gennaio, al Tour de San Luis, aveva capito che questo neopro' gli sarebbe tornato utilissimo in ottica Giro. Aru è uno scalatore eccezionale, sa pilotare il proprio capitano ed una volta concluso il compito è in grado di lottare per un piazzamento personale. L'ha dimostrato ultimamente al Giro del Trentino, chiuso al 4° posto: sulla salita finale di Sega di Ala ha aiutato Nibali a vincere frazione e corsa ed ha chiuso al 4° posto. Nelle corse a tappe, inoltre, ha già dimostrato tra i dilettanti di saper primeggiare, non fosse altro per le vittorie delle ultime due edizioni del Giro della Valle d'Aosta.

Restando in casa nostra ed andando a dare un'occhiata in casa Androni-Venezuela, scopriamo che Gianni Savio avrà a disposizione una freccia chiamata Fabio Felline, classe '90, che potrà cercare quel successo parziale che nel 2012 sfiorò soltanto (a Frosinone, nella 9a tappa, si arrese al solo Francisco Ventoso). C'è poi Diego Rosa, neopro' del 1989, un intenso passato da biker ed un solo anno corso su strada, il 2012. Ma che 2012! Rosa può vantare una vittoria (di tappa e generale) al Giro del Friuli con i colori della Palazzago, vittoria ottenuta con un'impresa nella terza giornata, nela tappa regina, la Maniago-Passo Pramollo, dove rifilò al secondo classificato, Edoardo Zardini, ben 42". Tutti gli altri ad oltre un minuto. Al GiroBio la vittoria non è giunta ma si è comunque aggiudicato al classifica dei Gpm. Nelle prime apparizioni del 2013 è sempre andato all'attacco, risultando il miglior giovane già dal Giro del Mediterraneo. Può cercare la vittoria di giornata, puntare alla maglia bianca o a quella blu che spetta al miglior scalatore, si vedrà strada facendo.

Ci sarà poi l'esordio alla corsa rosa di Elia Viviani, classe '89, tanti piazzamenti in questo 2013 ma mai una vittoria, purtroppo per il veronese. Punterà ovviamente al successo di tappa, lo ha in canna e lo desidera troppo per lasciarselo scappare, anche se la concorrenza è spietata. Va comunque detto che Viviani è abituato da anni, e non dall'altro ieri, a competere ai massimi livelli internazionali (su strada, certo, e soprattutto su pista), e saprà farsi valere.

Rimanendo su chi si veste di verde senza portare in giro il marchio Cannondale, impossibile non soffermarsi sulla Bardiani-CSF Inox. La squadra di Bruno e Roberto Reverberi è l'unica che schiererà soltanto corridori italiani. Tra questi ci saranno ben tre neopro', per un'età media che è di 23.4 anni (i più "vecchi" del gruppo sono due classe '87, Modolo e Pirazzi). C'è molta attesa per Enrico Battaglin, che dopo la Coppa Sabatini vinta nel 2011 da stagista non è quasi mai tornato ai suoi livelli. C'è poi Stefano Locatelli, scalatore che negli scorsi anni ha stentato più del previsto ma che al Trentino s'è visto sugli scudi. Altro scalatore, ma stavolta parliamo di un neopro' (insieme a Zardini e Boem), è Manuel Bongiorno; ha carisma da vendere e la gamba al Trentino è parsa buona, tant'è che a Larciano ha colto un 8° posto. Potrebbe dedicarsi alla classifica dei Gpm, è ampiamente alla sua portata, anche se alla fine farà esperienza. Attenzione a Sonny Colbrelli, deputato a lanciare Modolo negli sprint se non a giocarsi lui stesso le proprie possibilità. Certo l'arrivo a Brescia, la sua città, fa gola. Infine Stefano Pirazzi proverà sì le fughe, come ormai fa abitualmente da qualche anno a questa parte, ma probabilmente in modo più "ragionato", senza lasciare troppe energie per strada. Un gruppo, quello dei Reverberi, che pur senza un capitano unico che curi la classifica come poteva essere fino allo scorso anno Domenico Pozzovivo entrerà spesso e volentieri nel vivo dell'azione.

Chi proverà ad entrare in qualche fuga o a giocarsi le sue carte nelle tappe mosse sarà sicuramente Matteo Trentin, classe '89 dell'Omega Pharma Quickstep che però dovrà spendere la maggior parte delle sue energie per coprire Cavendish. Nell'Omega c'è anche quel corridore molto intrigante che risponde al nome di Gianluca Brambilla. Il lecchese s'è visto poco in questo 2013 ma sa andare bene nelle tappe mosse e potrebbe addirittura curare la classifica per la squadra belga.

Se Trentin, come visto, sarà spesso al servizio di Cannonball, stessa sorte dovrebbe toccare a Mattia Cattaneo con Michele Scarponi. Il classe '90 di Alzano Lombardo ha vinto il Giro delle Pesche Nettarine 2011, cui nello stesso anno sono seguiti il successo decisamente inaspettato al GiroBio ed il terzo posto al Tour de l'Avenir, ripetuto anche nel 2012. È chiaramente un giovane adatto alle corse a tappe, sa andare forte sul passo ed in salita se la cava egregiamente. Se Scarponi dovesse avere più d'un passaggio a vuoto in Lampre sanno già a chi passare il pesante testimone.

Interessanti i giovani ma non solo, visto che ci sarà una piccola invasione di piccoli talenti. Il migliore, sulla carta e come aspettative, pare quel Wilco Kelderman in forza alla Blanco che il popolo olandese ha designato come campione non solo del futuro ma già del presente. Il classe '91 di Amersfoort viene da un ottimo Giro di Romandia concluso al 5° posto (stessa piazza ottenuta nel tappone di Les Diablerets), vola in salita così come a crono ed in Italia fece già grandi numeri quand'era Junior, sulle strade della Tre Giorni Orobica. All'esordio in un GT, tutti si aspettano molto da lui.

Troviamo poi un volto già noto, quello di Taylor Phinney. Lo statunitense è sì giovane (classe '90, il carismatico portacolori della BMC), ma sa già vincere e nel 2012 ha provato l'ebbrezza di vestire la prima maglia rosa (tenuta poi per quattro giorni). Sicuramente la crono di Saltara gli sorride ed ultimamente anche nelle volate ristrette e non sta migliorando (basti pensare soltanto al recente 3° posto ottenuto al Giro della Toscana).

Chi, come Phinney, sa giocare contro le lancette, è Luke Durbridge, classe '91 di Greenmount, Australia (e di conseguenza in forza all'Orica-GreenEDGE). Sarà il più giovane della carovana, con 22 anni e 25 giorni; attraversa un buonissimo periodo e si farà sicuramente notare, così come i due Argos-Shimano, Luka Mezgec e Tobias Ludvigsson.

La Saxo-Tinkoff avrà nel polacco Rafal Maijka, classe '89 che viene da un Romandia non portato a termine ma che potrà far valere le sue doti, avendo l'intera squadra al suo servizio. Si difende nelle crono e viaggia più che discretamente in salita. Non è (ancora?) un campione ma saprà sfruttare questa rara occasione che gli si prospetta, senza Contador da aiutare.

In ultimo, vanno tenuti d'occhio due uomini della FDJ: Johan Le Bon, che nel 2008 tra gli Juniores seppe accoppiare l'oro agli Europei di Stresa con la medaglia dello stesso metallo ai Mondiali in linea di Città del Capo (davanti al già citato Mattia Cattaneo). Fa parte del meraviglioso gruppo nato nel 1990 ed in questo 2013 s'è piazzato bene, spesso e volentieri. Infine, una nota per Nacer Bouhanni. L'ex pugile, coetaneo di Le Bon, è il Campione francese in linea ed in carriera, come GT, ha corso soltanto la Vuelta a España 2012. Nel 2013 vanta quattro vittorie ed un giorno in maglia gialla alla Parigi-Nizza. Sa come farsi trovare davanti in una volata, senza dubbio lo vedremo all'opera nelle prime posizioni.

Tanti corridori scafati, è vero, a questo Giro che prende il via domani da Napoli, ma altrettanti che vogliono fare esperienza, imparare tutti i segreti del mestiere, diventare campioni un domani, anche se forse qualcuno di loro è già al livello dei corridori di vertice. Come sempre, e banalmente (eppure è la verità), sarà la strada a decidere le loro sorti.

Francesco Sulas

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