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Tour of Turkey 2013: Kittel fa trIstanbul, Guardini sempre 2° - Il turco Mustafa Sayar vince la corsa di casa

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Terza vittoria di tappa in questo Giro di Turchia per Marcel Kittel © Tour of Turkey/Hakan Sezerdal nostro inviato

La fetta più grossa del Giro di Turchia 2013 se la mangia Marcel Kittel. Il tedesco dell'Argos-Shimano dopo aver vinto la prima e la settima tappa della corsa turca, si è aggiudicato anche l'ultima frazione con partenza nella parte europea di Istanbul e arrivo sulla costa asiatica con annesso suggestivo passaggio sul Bosphorus Bridge e circuito cittadino da ripetere 8 volte.

Kittel ha dimostrato si essere il velocista più forte presente in Turchia vincendo tutte le tappe con arrivo a ranghi compatti. Il velocista dell'Argos, prossimo a compiere i 25 anni di età, ha dovuto cedere il passo solo nelle frazioni più impegnative, vinte da Greipel, e nella tappa di Antalya segnata dalla megacaduta.

Il tris colto da Kittel, sesta vittoria stagionale dopo tappe in Oman, Parigi-Nizza e Scheldeprijs, fa compiere al tedesco un salto di qualità ma soprattutto di maturità. Marcel è adesso pronto a sfide a livelli più importanti contro tutti i più grandi velocisti, a cominciare da Cavendish. Sarà un peccato non poter vedere un loro duello al Giro, ma al Tour ne vedremo sicuramente delle belle. Dopo la partecipazione sfortunata dello scorso anno (costretto ad abbandonare anzitempo a causa di un virus intestinale), Kittel punta deciso sulla Grand Boucle per incrementare il suo bottino di tappe nei GT fermo ancora a quota uno (7a tappa Vuelta 2011 davanti a Sagan e Freire).

Al Grand Depart in Corsica ci sarà anche il piazzato della volata di ieri e di oggi, Andrea Guardini. Il velocista dell'Astana nelle tappe a lui congeniali si è arreso solo a un imbattibile Kittel, come lui stesso ha riconosciuto. Accantonate le polemiche della tappa di ieri e archiviata la parentesi turca, dove voleva vincere almeno l'ultima tappa, il Guardia è comunque fiducioso in vista delle volate del Tour de France.

Sul rettilineo in riva al mare dell'elegante quartiere di Kadikoy, il veronese ha cercato in tutti i modi di bissare il successo del 2011, ma si è dovuto accontentare di migliorare il 4° posto dello scorso anno. Rimasto al vento ai 280 metri, Guardini ha sfruttato il gran lavoro dell'Omega Pharma per Fenn (poi 3°) ma le gambe negli ultimi metri non lo hanno sorretto nel tentativo di scavalcare il sontuoso Kittel.

Con il secondo posto odierno di Guardini sfumano quindi le possibilità per i colori azzurri di portare a casa un successo. Nella mischia di Istanbul si sono buttati con coraggio anche il regolare Lasca, 7° oggi e 3° nella classifica generale a punti, e Palini, 9°, mentre nella classica fuga del mattino composta da Verraes, Mejias e Ignatiev non si era inserito nessun azzurro. Negli ultimi anni il Giro di Turchia era stato contraddistinto da tante vittorie italiane ma l'assenza di corridori forti in salita e lo strapotere del duo tedesco Kittel-Greipel ha lasciato solo le briciole agli italiani che si sono dovuti accontentare di ben 4 secondi posti (Coledan, Trentin e Guardini due volte).

Anche la classifica generale della corsa a tappe turca è stata avara di soddisfazioni. Mazzanti il primo italiano, 16° a 2'34" dal vincitore. Un'involuzione, se vogliamo vederla in questo modo, dai tempi in cui Malacarne arrivò secondo nel 2009 e Visconti si impose nel 2010. Ma anche il livello del podio finale della corsa è andato ad abbassarsi. Specie nelle ultime due edizioni. Se nel 2010 e nel 2011 erano saliti sul podio due promesse del ciclismo come Vangarderen e Pinot, dall'anno scorso si assiste a un exploit di corridori di tutt'altra pasta. Il caso Gabrovski è emblematico e la speranza è che il vincitore di quest'anno, il turco di Trebisonda Mustafà Sayar, possa smentire gli scettici sul suo conto e dar seguito a una carriera quantomeno onesta.

Marco Fiorilla

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