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Tour de Romandie 2013: Tra tanta Italia la spunta Meersman - Il belga su Nizzolo e Ferrari. Gavazzi 6°, Marcato 10° | Cicloweb

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Tour de Romandie 2013: Tra tanta Italia la spunta Meersman - Il belga su Nizzolo e Ferrari. Gavazzi 6°, Marcato 10°

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A Renens Gianni Meersman sprinta su Giacomo Nizzolo e Roberto Ferrari © Omega Pharma-Quickstep - Tim De Waele

Una vera e propria sicurezza: in quelle tappe ondulate o dal finale tecnico in cui un velocista rischia di arrivare agli ultimi 500 metri con le gambe già in croce, o di non arrivarci proprio, si può essere certi che nelle prime posizioni dell'ordine d'arrivo ci sarà Gianni Meersman. Non è difficile capire come mai, appena spuntata la possibilità, la Omega Pharma-Quick Step abbia deciso di ingaggiare al volo il 27enne belga: un team che vuole vincere sempre ad ogni corsa non può puntare esclusivamente su un velocista, anche se questo si chiama Mark Cavendish; Meersman rappresenta proprio quel tipo di corridore capace di lavorare per i compagni su tutti i terreni ma che all'occorrenza sa essere un vincente ed infatti quest'anno ha già vinto tre corse.

Dal punto di vista altimetrico la prima tappa in linea del Giro di Romandia non era certo spaventosa nonostante i tre gran premi della montagna: più impegnativi erano sicuramente i chilometri finali con tante curve ed un paio di brevi dislivelli. Il Col du Mollendruz, vetta posta a circa 40 km dall'arrivo di Renens, è stato invece fatale a Mark Cavendish, uno dei primi a perdere le ruote del gruppo; ha chiuso la tappa nell'ultimo gruppetto a più di 11' di ritardo dal compagno Meersman. Non un bellissimo segnale in vista del Giro ma la tappa napoletana sarà facile e anche senza essere al top della condizione Cannonball potrà lottare per la prima maglia rosa.

Per i primi 125 km della tappa i protagonisti sono stati Julien Berard (AG2R), Garikoitz Bravo (Euskaltel) e David Veilleux (Europcar) che sono scattati poco dopo il chilometro 0 e sono arrivati ad avere un vantaggio massimo del gruppo di 4'45" appena passato il primo gran premio della montagna di terza categoria; la fuga di questo terzetto è sempre stata controllata alla perfezione dalla Sky. Proprio sul già citato Col du Mollendruz alcuni corridori hanno pensato di provare ad uscire dallo scontato copione di una tappa per velocisti ed è nato un bel contrattacco che ha annullato la fuga del primo terzetto: i primi a muoversi sono stati Adriano Malori, Marcel Wyss, Pello Bilbao e soprattutto José Rujano che sembra in crescita e che alla vigilia di ogni Giro d'Italia speriamo sempre possa tornare quello del 2005.

Questo gruppo s'è poi infoltito grazie ad Alejandro Valverde, Simon Spilak ed altri corridori, ma la Sky non s'è scomposta e con un ritmo alto e costante ha ripreso tutti già prima del gran premio della montagna. Un sorte praticamente identica è toccata a Pierre Rolland e Hubert Dupont, anche loro all'attacco in salita e ripresi nei primi chilometri di discesa. A circa 25 km dall'arrivo sono partiti in fuga Matthias Brändle (IAM) e Jeremy Roy (FDJ) e qui la Sky ha fatto chiaramente capire alle squadre dei velocisti che sarebbe toccato a loro andare a riprendere questa coppia se si voleva lottare per un successo di tappa: i due sono arrivati ad avere fino a 30" di vantaggio ma a 7 km da Renens il gruppo è tornato nuovamente compatto e quindi domani Chris Froome sarà ancora in maglia gialla.

Nel finale nessuna squadra è riuscita a prendere la testa del plotone con decisione ed un po' tutte le maglie si sono trovare davanti a giro a lavorare per i propri uomini veloci. In mezzo a questo piccolo caos c'è stato spazio per un allungo di Manuele Boaro a 2000 metri dalla conclusione che però ha avuto vita breve. Passato il triangolo rosso dell'ultimo chilometro la Argos-Shimano ha provato ad organizzare un minitreno per lo sloveno Luka Mezgec: il 24enne al primo anno nel World Tour è partito in buona posizione ma non è riuscito a cambiare ritmo ed è stato subito superato da Gianni Meersman che s'era lanciato bene all'esterno dell'ultima semicurva.

Nello sprint la vittoria di Meersman non è mai stata in discussione ma bisogna fare i complimenti a Giacomo Nizzolo che ha fatto una splendida in due parte: l'italiano della RadioShack ha dovuto prendere aria per risalire posizioni e portarsi a ruota di Mezgec, quindi ha avuto ancora la forza per cambiare ruota e andare a piazzarsi secondo subito dietro al belga; probabilmente se avesse battezzato da subito la scia di Meersman sarebbe potuta anche finire diversamente ma non era una valutazione semplice da fare in una frazione di secondo. Terzo s'è piazzato un altro italiano, Roberto Ferrari, e fa davvero piacere vederlo lì davanti in un finale certo non semplice tra curve e saliscendi.

Bravi anche Francesco Gavazzi e Marco Marcato, rispettivamente 6° e 10°, mentre ancora una volta dobbiamo notare come Elia Viviani si sia fatto trovare troppo indietro al momento decisivo: il veronese della Cannondale ha anche tentato una rimonta ma s'è trovato chiuso da tutti i lati ed è stato costretto a rialzarsi finendo così 17°; l'impressione è che la condizione non sia male ma che vadano registrati i meccanismi di avvicinamento allo sprint e solo allora Elia potrà tornare ad essere competitivo per una vittoria. L'occasione buona per rifarsi potrebbe anche essere già domani ma lo strappo di Plagne è duro e non molto distante dal traguardo.

Sebastiano Cipriani

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