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Trofeo Vannucci Alberto WE 2013: Occhio, è tornata la Scandolara! - Riepilogo sulle ultime gare femminili

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L'urlo di Valentina Scandolara sul traguardo del Trofeo Vannucci Alberto © Fabiano Ghilardi«È una vittoria per la testa. Quando c'è la testa diventa tutto più facile». Parole di Valentina Scandolara, veronese della MCipollini-Giordana, talento del ciclismo italiano, classe '90 che porta in dote - tra gli innumerevoli titoli - un paio di Europei su strada da Junior ed uno su pista, soprannominata cavallo pazzo. Ci si aspettava fuoco e fiamme dalla fuoriclasse di Tregnago al momento del passaggio tra le Élite ed invece con ieri siamo solo alla seconda vittoria personale (la prima arrivò alla Giornata del Ciclismo Rosa a Nove, 11 settembre 2011).

Eppure la Scandolara va forte in pista, nei cross, ultimamente ha corso anche in MTB, dando la paga a fior di bikers. Molto più che promettente, quindi, ma fino ad una settimana fa il suo bilancio complessivo era in rosso: un paio di stagioni sfortunate (sicuramente il 2010 ed il 2012, con Vaiano e Michela Fanini Record Rox ed una mononucleosi ad accompagnarla nella stagione scorsa), il tempo che inesorabile passava, le giovani che, affamate, salivano, tutti fattori che rischiavano di mandare la Scandolara non diciamo nel dimenticatoio - figurarsi! - ma che avrebbero potuto gettarla nel'ombra, in scia a chissà quanti talenti mai esplosi davvero. Di fatto, risultati eccellenti, da Scandolara, Valentina non ne aveva ancora ottenuti troppi.

Una vittoria al Trofeo Vannucci Alberto non cambia la vita mentre un ritorno con la ds con cui ti trovi meglio, quella Luisiana Pegoraro che seppe capire fin troppo bene la Scandolara nel 2011 alla Gauss, può invece essere decisivo; persino quando le gambe non ci sono ma la testa dice di andare a tutta e vincere. E così Valentina ha fatto, rompendo un digiuno lungo 581 giorni (tanto è passato dalla vittoria alla Giornata del Ciclismo Rosa a Nove a ieri), sfruttando al meglio il lavoro delle compagne e regolando Amialiusik e Martisova. A Vaiano l'occasione è ghiotta e tra l'altro la Scandolara qui fece già seconda nel 2011, battuta per un niente da Monia Baccaille: provarci, seppure in inferiorità numerica, era più che lecito per le giallofluo.

Sono 62 le partenti (82 le iscritte) all'11° Trofeo Vannucci Alberto, subito a forzare e ad entrare nelle fughe la MCipollini. La Scandolara è presente in quasi ogni tentativo e nei momenti di calma prova a portar via un gruppetto. Questa calma, quindi, non si vede poi molto e si correrà sempre a velocità sostenutissime. Da metà gara in poi tutta la MCipollini è per la Scando. Al penultimo dei venti giri in programma la salita lancia Cantele, Amialiusik, Cecchini e Zorzi. C'è ovviamente anche la Scandolara, che non collabora e lascia che il quintetto venga ripreso.

All'ultimo giro la Antoshina (anche la russa corre per la MCipollini) allunga prima della salita decisiva. Alena Amialiusik (Be Pink) la riprende sullo strappo ma alla sua ruota c'è ancora Valentina Scandolara, infaticabile. Rientra pure Julia Martisova (Chirio-Forno d'Asolo) e così si forma il quartetto da cui uscirà la vincitrice.

Tatiana Antoshina lavora per lanciare al meglio la Scandolara allo sprint, la veronese esce davanti all'ultima curva e la Amialiusik non riesce neppure ad affiancarla. La bielorussa è seconda, davanti alla Martisova ed alla Antoshina. Marta Tagliaferro regola il primo gruppetto inseguitore su Trevisi (bene la classe '92 vincitrice dell'Europeo di Ankara 2010, ma serve più continuità), Guderzo, Frapporti, Fiori e Cornolti (ottima prestazione per la '94 bergamasca, al primo anno tra le Élite).

«Ho detto alle ragazze di provarci - dichiarerà a fine gara Luisiana Pegoraro, ds della MCipollini-Giordana - di non aspettare che fossero le altre a fare la gara; volevo che la corsa la facessimo noi e così è stato. Abbiamo dettato tempi e fughe e penso che questa vittoria sia davvero tanto voluta quanto meritata. Questa è la vittoria di tutto il gruppo, che ha dimostrato la sua forza e compattezza. Dopo il successo della scorsa settimana cercavamo una conferma ed è arrivata. Questa è la risposta migliore, ed anche l'unica che potevamo dare, dopo un avvio di stagione non positivo».

Non solo Scandolara in MCipollini: la prima vittoria 2013 è di Valentina Carretta
Avvio di stagione non positivo, con la casella vittorie che segnava zero fino a domenica scorsa. A sbloccarla aveva pensato un'altra Valentina, la caravatese Carretta. Nell'Energiewacht Tour vinto da Ellen Van Dijk e con quattro tappe portate a casa da Kirsten Wild la Carretta ha azzeccato la fuga dell'ultima frazione.

Al vento con altre otto atlete, nel finale è rimasta con la sudcoreana targata Orica-AIS Sung Eun Gu e con la tedesca della Boels-Dolmans Romy Kasper, la Carretta non ha esitato, una volta vista venir meno la collaborazione (mancavano 15 km al traguardo), ad andarsene da sola al traguardo di Groningen, rifilando ben 22" a Gu e Kasper. Per la varesina, classe '89, primo centro da Élite.

Chiariamoci: non ha le potenzialità di una Scandolara ma certi numeri sono nelle sue corde, ed infatti eccola là davanti. Il suo compito principale è tirare il gruppo, fare il lavoro sporco per le compagne e le riesce benissimo. È una signora gregaria, insomma, però sa farsi trovare pronta quando serve. Domenica, in Olanda, serviva.

Alla Ronde van Gelderland Bronzini 2a e Longo Borghini 6a. Vince ancora Kirsten Wild
Tornando a ieri, oltre che a Vaiano si gareggiava in una corsa ben più importante per campo partenti, la Ronde van Gelderland. Il tracciato si sviluppava attorno ad Apeldoorn, sulla distanza di 139.6 km, ed ha visto partire dopo poche battute l'australiana Shara Gillow (Orica-AIS). Fuga solitaria per lei, alla fine porterà a casa 60 km al vento; verrà ripresa solo ai -4 km.

Elisa Longo Borghini, che in precedenza aveva provato a fare selezione, negli ultimi chilometri s'è completamente messa a disposizione di Chloe Hosking, velocista australiana della Hitec Products-UCK. La simpatica australiana chiuderà terza, l'ornavassese, ormai lanciata, ben sesta (e tutti sappiamo quanto gli sprint non siano roba sua, sulla carta).

Vittoria alla Wild, come nel 2010 (e come in tutta la settimana scorsa all'Energiewacht Tour...), ma è da notare il secondo posto di Giorgia Bronzini, in questa prima parte di stagione sempre presente o quasi quando si tratta di lottare per le posizioni di vertice. Dietro a Wild, Bronzini ed Hosking c'è la statunitense Small, quindi Pawlowska, Longo Borghini, Brennauer, Johansson, D'Hoore e Van Vleuten.

Scandolara, dopo aver rotto il ghiaccio ti attende la Freccia Vallone...
Se questa era la corsa più importante della domenica, non c'è dubbio che la vera notizia sia lo sblocco, il ritorno al successo, al gradino del podio che le spetta, di Valentina Scandolara. Una vittoria che nel suo piccolo potrebbe rivelarsi decisiva per più importanti obiettivi stagionali della veronese, o se non altro per rispondersi, dirsi "io ci sono ancora", infondersi autostima.

Mercoledì sia la Scandolara che la sopra citata Longo Borghini saranno impegnate alla Freccia Vallone. Se dovessimo scommettere su un bel piazzamento punteremmo ad occhi chiusi sull'ornavassese (togliendo peraltro l'ipotetica), anche soltanto per i suoi precedenti sul Muro di Huy, ma siamo più che certi che la Scando, cavallo pazzo, il talentissimo ritrovato, forse mai perduto, saprà darci grandi soddisfazioni in questo 2013. Se non a Huy, altrove.

Francesco Sulas

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