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Giro delle Fiandre 2013: Una Ronde farà primavera? - Cancellara, Sagan, Boonen, Chavanel: chi si allea con chi? E Pozzato...

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L'Oude Kwaremont verrà percorso per tre volte nel 97° Giro delle Fiandre © radioshackleopardtrek.com

Non è una corsa come tutte le altre, il Giro delle Fiandre. È storia, tradizione, agonismo. Se poi giunge la Ronde del centenario (sarà la 97a edizione del Fiandre, ma il primo venne corso nel 1913) tutto si eleva a livelli esponenziali. In Belgio è l'evento dell'anno, viene sentito e preparato in ogni dettaglio settimane prima. Non è una corsa normale, il Giro delle Fiandre, non fosse altro perché prevede la scalata di colline minuscole attraverso stradine - spesso mulattiere - con pendenze da paura e pavimentazione in pavé. Se non si hanno gambe, al Fiandre, meglio non andare.

Fino al 2011 era come una via crucis, muri dopo muri per arrivare infine al Muur per eccellenza, il Muro di Grammont, o Muur van Geraardsbergen o Kapelmuur, sempre lui: una sorta di La Mecca del ciclismo. Dalla scorsa edizione il Muur, che portava e comportava tutto un carico emozionale non da poco, è stato rimosso (fortunati coloro che lì hanno potuto non solo fare la selezione e decidere la corsa, ma soltanto transitarvi). Conseguenza dello spostamento dell'arrivo da Ninove ad Oudenaarde e del bisticcio tra alcune amministrazioni locali. Fatto sta che quello che si presenterà a noi domani sarà un Giro delle Fiandre giunto alla 97a edizione, già collaudato ma relativamente molto giovane.

Il percorso: 256 km, 17 muri, 7 sezioni di pavé
Saranno 256 i chilometri che separeranno Bruges da Oudenaarde, in una corsa dapprima lineare, che transiterà da Courtrai per arrivare, dopo la scalata del primo muro di giornata, il Tiegemberg (dopo 91 km di corsa), ad Oudenaarde, quando saranno stati percorsi 102.8 km. Da lì in poi inizierà una serie di giravolte attorno alla cittadina adagiata sul fiume Schelda che farà male ai più. Con il Tiegemberg lasciato alle spalle, si affronteranno 16 muri in 143.6 km, e tutti ravvicinati tra loro. Un primo sestetto (Taaienberg, Eikenberg, Molenberg, Rekelberg, Berendries e Valkenberg) farà la prima selezione, lasciando i migliori davanti e molto probabilmente un gruppetto di battistrada da inseguire.

Triplo transito su Oude Kwaremont e Paterberg
Ritornati verso Oudenaarde, si scende a sud-ovest della cittadina sede d'arrivo ed i giochi si faranno davvero seri. Subito la coppia Oude Kwaremont-Paterberg, che verranno scalati altre due volte in sequenza più avanti. Dopo 192 km il gruppo si troverà di fronte al Koppenberg, 600 metri terribili, stretti e mai sotto al 12% di pendenza (punte del 23%...). Chi metterà piede a terra lì dovrà scollinare a piedi, con la bici in spalla. Solo 5.4 km e ci saranno da scalare le ben più semplici e docili rampe dello Steenbeekdries. Il dodicesimo muro sarà il Kruisberg/Hotond, posto al km 209.4.

Ritornati verso Kluisbergen, saranno solo dieci i chilometri per rifiatare (per modo di dire), visto che al km 219 si ripresenterà sotto le ruote dei corridori l'ormai familiare Oude Kwaremont, seguito dal Paterberg, come nel passaggio precedente. Con l'Hoogberg si chiuderà il secondo giro e si entrerà in un girone infernale finale, dove i migliori si giocheranno la vittoria. Ancora Oude Kwaremont, al km 239.5, e Paterberg, al km 242.9, che sarà anche l'ultimo muro di giornata. Davanti resteranno non più di tre o quattro a giocarsi la 97a Ronde Van Vlaanderen e dall'ultimo Paterberg al traguardo ci saranno solo 13.3 km, che però si faranno sentire dopo tanta fatica.

Cancellara, Sagan, Boonen i favoriti. Ma Chavanel, Pozzato e Gatto...
Una volta illustrata la scena, andiamo a spulciare tra i principali interpreti di quest'opera fiamminga che per alcuni è dramma, per altri è un balletto, per altri ancora teatro dell'assurdo. Tre sono gli uomini da tenere veramente d'occhio, una la squadra da non lasciar correre come vorrebbe. Cancellara, Sagan e Boonen sono i naturali favoriti della corsa.

L'elvetico già nel 2012, dopo la dimostrazione di forza sanremese, era salito nelle Fiandre per far polpette degli avversari. Una caduta banalissima al rifornimento - mancavano 60 km al traguardo - mise fine ai sogni nordistici della Locomotiva di Berna, che saltò anche la Roubaix, con la triplice frattura alla clavicola che si ritrovò. Per questo, oltre che per la forma già palesata all'E3 Prijs Vlaanderen di Harelbeke, dove se ne andò appunto sul Kwaremont, Cancellara cercherà domani una sorta di rivalsa, andandosi a prendere per la seconda volta in carriera la Ronde Van Vlaanderen (il primo successo giunse nel 2010 davanti ad uno staccato ed umiliato Tom Boonen. Ed anche allora era Pasqua...).

Cancellara: «Radioshack competitiva. Sagan è forte, non dimentico Boonen»
«Mi sono un po' riposato da Harelbeke ad oggi - ha dichiarato un rilassatissimo Cancellara - ed alla Gand-Wevelgem sentivo molto il freddo, ero stanco, così ho fatto 110 km e mi sono ritirato per recuperare le energie. So ciò che voglio ed è vincere il Fiandre. Sagan è un avversario forte ma non mi dimentico certo di Boonen. Tom ha esperienza in questa corsa e non si sa mai quello che può accadere. Avere questi avversari rende il ciclismo più eccitante, sono felice di confrontarmi con loro. Si parla tanto di me e Sagan come dei favoriti ma ci sono tanti altri che sono davvero forti e potrebbero far bene domenica. Sarà una gara dura, ho visto la squadra crescere di condizione, settimana dopo settimana. Ci giocheremo le nostre carte. Vincere ad Harelbeke è stata una grande iniezione di fiducia, inoltre la squadra si fida di me perché ho vinto già un Fiandre. Faremo bene ed inoltre abbiamo alcuni ragazzi che la gente non s'aspetta ma che potranno giocarsi le loro possibilità. Ci sono tanti favoriti, incluso me stesso. Posso dire che ho fatto le cose come dovevo e sono pronto a correre. Poi l'esperienza m'insegna che non si può mai sapere se le cose andranno bene oppure no. Sagan è giovanisimo ed al suo posto sarei davvero orgoglioso di vincere una classica alla sua età. Un giovane ha poi meno stress e lui è un ragazzo molto tranquillo. Ha vinto la sua classica, ho vinto la mia e perciò siamo uno a uno. Io ho le mie armi e non corro certo per il secondo posto. Anche Boonen si farà trovare pronto. Ha avuto un infortunio ma in passato ha vinto il Fiandre. E poi qui lui è un eroe nazionale... Per batterlo bisognerà essere al 100%, vedo che sta crescendo piano piano, sarà molto forte e potrà giocarsi le sue carte in una delle sue corse».

Se Cancellara parrebbe incontenibile, chi può arginare il fenomeno elvetico è lo slovacco Peter Sagan, fresco vincitore domenica della sua prima classica, la Gand-Wevelgem. Sagan, già nel 2012 5° al Fiandre, ha testa, gambe ed abilità per tenere le ruote di Cancellara, anche se ad Harelbeke non è stato proprio così, con il classe '90 della Cannondale ultimo ad arrendersi allo svizzero, è vero, ma comunque staccato. Lo slovacco è sembrato, come al solito, molto spensierato e desideroso di divertirsi, possibilmente vincendo, alla vigilia.

Sagan: «Io più inesperto di Boonen e Cancellara, ma continuo ad imparare»
«Ho affrontato la vigilia con la maggior tranquillità possibile. Dopo Harelbeke, Gand-Wevelgem e La Panne avevo bisogno di un po' di riposo. Ieri sono stato sul percorso con Koren, Bodnar e il ds Zanatta per rinfrescarmi la memoria sui suoi punti chiave e su quanto sarà faticoso. Mi aspetto una prova dura anche per i miei avversari che saranno al via. Non azzardo previsioni, credo sia inutile. Bisognerà aspettare la corsa e vedere come si sviluppa. Sarà una battaglia, una sorta di inferno del nord. In confronto a corridori come Cancellara e Boonen ho meno esperienza, questo è per loro un vantaggio. In questi anni però ho imparato sempre qualcosa di nuovo. I favoriti sono i soliti noti, ma non bisogna dimenticare neanche gli outsider. Il Fiandre è una corsa troppo imprevedibile e bisogna stare attenti in ogni momento. Molto importanti saranno anche le squadre. Per esempio la Omega-Quickstep ha tanti campioni ed è attrezzata, ma io mi tengo stretto la mia Cannondale. Abbiamo già dimostrato in tutte le corse che contano che sappiamo prenderci le nostre responsabilità e così faremo anche domenica. I compagni hanno molta fiducia in me ed io in loro. Siamo motivati e convinti di poter fare una grande gara. Onestamente non sento il peso della pressione. Ho fatto il possibile per presentarmi al meglio e ci sono riuscito. La condizione è molto buona e ora ho solo bisogno di fortuna. Il Fiandre è uno degli appuntamenti più importanti della mia stagione. L'ho preparato da gennaio e sono contento di quanto ho fatto finora. Domenica voglio essere tra i protagonisti, poi sarà la strada a decidere dove potrò arrivare».

C'è da dire però che se la Cannondale di Sagan è molto competitiva, tant'è che lo slovacco se la tiene stretta, Cancellara ha nella sua RadioShack Leopard un due volte vincitore del Fiandre, quello Stijn Devolder che nel 2008 e 2009 partì come gregario di Boonen ed a Ninove sorprese tutti. Devolder, all'età di 33 anni, non è più quello di un tempo («Mi fido molto di lui. È stato sfortunato di recente ma domenica sarà pronto ad aiutarmi o a fare qualsiasi cosa ci sarà da fare», dice di lui Cancellara).

C'è però un altro classe '79, oltre a Devolder, all'Omega Pharma Quickstep di Tom Boonen, la squadra da isolare sopra citata. Si tratta di Sylvain Chavanel. Il francese pian piano s'è ritagliato uno spazio nella formazione belga ed ora, in piena maturità agonistica, può benissimo aspirare a diventare il nuovo Devolder. In che senso? La gamba è ottima, se è vero che due giorni fa Chavanel s'è portato a casa per il secondo anno consecutivo la Tre Giorni di La Panne. In generale, il francese è stato all'attacco anche a Sanremo, dove ha chiuso 4° dopo una gara all'arrembaggio dalla Cipressa in poi. Ci starebbe, quindi, che Boonen lo mandasse avanti per smarcarsi, anche se pochi prenderebbero sotto gamba un'azione di questo Chavanel.

Chavanel: «Vogliamo vincere, sono pronto a disputare una gran gara»
«Sto bene e sono pronto a disputare una buona gara - ammette il francese alla vigilia. Ho una squadra molto forte ma anche gli avversari sono temibili. Non dovremo concentrarci soltanto su due corridori ma tener d'occhio anche gli altri, perché correranno i migliori al mondo in questo tipo di gare. Quello che mi aspetto è una gara difficile con una lotta serrata tra i principali big per prendere i muri nelle prime posizioni, come accade sempre, del resto. Come squadra vogliamo vincere, dovremo adoperare una buona tattica per ottenere il miglior risultato. Personalmente amo questa corsa, il contesto è fantastico, il pubblico è meraviglioso ed il Paese intero sente molto questa gara. Non vedo l'ora di prendere il via domani».

Tutti temono, più per quanto sente questa gara e per come la sa interpretare che per la forma messa in mostra, Tom Boonen. Il ragazzone di Mol nel 2012 seppe fare doppietta, vincendo Fiandre e Roubaix, proprio come nel 2005 (ma Cancellara era stato messo fuori causa dall'infortunio). Sull'arrivo di Oudenaarde si dimostrò più forte di Pozzato e Ballan, ma la condizione era decisamente superiore a quella di oggi. Il campione dell'Omega Pharma Quickstep è però fiducioso.

Boonen: «Cancellara e Sagan i più forti, ma attenzione alla Sky...»
«Cancellara è in gran forma, sarà l'uomo da battere insieme a Sagan ed al Team Sky. Non dimentichiamo che loro hanno una grande squadra e potrebbero godere di maggior libertà rispetto a me, Cancellara e Sagan. Certo, per quello che mi riguarda non è come l'anno scorso ma non sto così male. La squadra ha fatto buoni progressi nelle ultime settimane, vedremo domenica se il lavoro svolto sarà sufficiente per un buon risultato. Io ho fatto il massimo per arrivare qui al meglio. Sono in una condizione un pochino peggiore rispetto allo scorso anno ma ho corso e vinto con una forma anche peggiore di questa, perciò tutto è possibile. Sagan? Nessuno è inarrestabile. Naturalmente è un ragazzo molto pericoloso, specie nel finale. È veloce allo sprint e sarà quasi impossibile farlo saltare sugli ultimi due muri. Probabilmente è il più veloce di tutti nella scalata del Paterberg, l'ultimo muro, ma da lì al traguardo ci sono 13 km. Penso che sarà fondamentale tenere unita la squadra e correre in modo intelligente. Non provare ad essere i più forti, ma i più astuti».

Come dargli torto, specie per quanto concerne la squadra? Chavanel è un'alternativa più che valida a Boonen stesso, come detto, ma ci sono anche Terpstra, Kwiatkowski, Stybar, e Vandenbergh da lanciare. Insomma, se l'Omega Pharma potrà fare il suo gioco, gli avversari avranno vita dura. La Sky citata da Boonen non ha un uomo faro vero e proprio ma Boasson Hagen, insieme a Thomas, Hayman, Stannard ed Eisel potrebbero fare bene (e non scordiamoci che il giovane gragario umbro Salvatore Puccio ha vinto il Fiandre Espoirs nel 2011). In una BMC senza Philippe Gilbert (un raffreddore dirotta l'iridato al Giro dei Paesi Baschi) e Taylor Phinney (infiammazione ad un ginocchio per lo statunitense), sarà Greg Van Avermaet insieme ad Hushovd, Burghardt ed Oss, a provare a portare i rossoneri più in alto possibile. Attenzione anche ai Blanco, con Boom e Vanmarcke, mentre la Vacansoleil avrà in Flecha e Bole (non dimentichiamoci di Selvaggi) delle ottime armi. 

 Per Paolini il freddo del Nord non è un problema
Per quanto riguarda casa nostra, le speranze più concrete vengono dal trio formato da Luca Paolini, Oscar Gatto e Filippo Pozzato. Il primo, con freddo e gara dura (entrambe condizioni che il gruppo troverà domani), sa ottenere cose egregie, come dimostra la vittoria all'Het Nieuwsblad ottenuta appena cinque settimane fa. Potrà entrare in qualche azione interessante e farsi trovare davanti nel finale. Ha pure un bello sprint, nel caso dovesse rimanere con i primissimi.

Luca Scinto: «Gatto non ha scuse, è lui il nostro leader»
Oscar Gatto, l'anno scorso sfortunato alla Ronde, ha vinto quest'anno la Dwaars Door Vlaanderen. Bella semiclassica, certo, corsa con il coltello tra i denti denti, siamo d'accordo, ma la concorrenza della Ronde è tutt'altro discorso. Luca Scinto infatti si aspetta molto dal veneto. «Ci aspettiamo tantissimo da Gatto, che non ha scuse: è il nostro leader, ha vinto una bella classica e ha gambe, forza, testa e attitudine per stupire tutti. Dovrà essere affamato e pronto a lottare con i migliori corridori del mondo».

Pozzato: «Sto bene ma ad Harelbeke ed alla Gand-Wevelgem ho patito il freddo»
Altro corridore italiano da cui ci si aspetta un bel colpo, finalmente, è Filippo Pozzato. Il vicentino della Lampre-Merida finora non ha per nulla impressionato al Nord (e non è nemmeno che a Sanremo abbia fatto troppe faville, anzi), ma parrebbe fiducioso, anche perché un corridore dalla mentalità vincente vuole sempre migliorarsi e con il secondo posto dell'anno scorso dietro a Boonen quest'anno, per Pippo, non ci sarebbero scuse, in teoria, per brindare alla conquista del primo Fiandre della carriera. E così Pozzato scuote se stesso e la squadra alla vigilia: «La mia condizione è buona: stavo già bene a Harelbeke e Gand-Wevelgem, ma ho sofferto il freddo. Rientrato dal Belgio, con la complicità delle buone condizioni climatiche, durante la settimana sono riuscito ad allenarmi bene, ho lavorato a fondo per essere pronto per domenica. Sapete quanto tenga all'appuntamento del Giro delle Fiandre, sono pronto a dare il 110% per questa corsa e chiedo lo stesso ai miei compagni di squadra: sono certo che sapranno tutti impegnarsi al massimo, correndo uniti. Ho bisogno di loro per cercare di giungere alla meta prefissata. Per pensare di riuscire a fare risultato domenica non bisognerà sbagliare nulla. Io e la squadra dovremo essere perfetti, ma sono tranquillo e fiducioso. Inoltre, ho un'altra richiesta: sarebbe meglio che le condizioni meteo fossero più clementi, senza freddo intenso o forti precipitazioni. Pensando agli avversari, in prima fila metterei Sagan e Cancellara: hanno già dimostrato quanto valgono e la loro condizione è ottima. La squadra più attrezzata è invece la Omega Pharma-Quickstep, con un Boonen non al massimo della forma, ma comunque molto motivato: la sua formazione può contare su elementi di grande qualità, correranno in suo appoggio, ma potranno avere anche valide alternative». Onestamente, Pozzato non può che migliorare nelle Classiche di questa stagione e se tutto girerà per il meglio il portacolori della Lampre saprà farsi trovare là davanti.

La testa della corsa vedrà sicuramente i big sopra citati - Cancellara, Sagan, Boonen e magari Chavanel - studiarsi metro dopo metro, pietra dopo pietra, muro dopo muro. Un marcamento a uomo, sicuramente, sarà quello di Sagan su Cancellara, ma pure di Boonen sui due rivali, con la possibilità di lanciare il compagno Chavanel. E se la corsa, a forza di giochi a marcarsi, si bloccasse, potrebbe sempre uscire il Nuyens della situazione, dove non s'intende il forte corridore belga, domani assente, ma un outsider bell'e buono. Anche se, riflettendoci meglio, questo Fiandre, così duro e selettivo, non permette a nessuno che non sia un campione con la "c" maiuscola di tagliare per primo il traguardo di Oudenaarde.

 

A questo link la startlist ufficiale

Francesco Sulas

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