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Parigi-Nizza 2013: Porte-ability, il fine è il numero - In salita Richie si prende tappa e maglia. Bene Ulissi e Scarponi

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Richie Porte vince la tappa regina della Parigi-Nizza ed ipoteca la corsa © teamsky.comRichie Porte è un australiano della Tasmania che certi numeri li ha: non è un corridore che per tutto l'anno vince sul terrreno degli scalatori, visto che molto spesso svolge ruoli di gregariato per Wiggins o Froome (o per tutti e due), ma già nel 2012, a febbraio, s'impose alla Volta ao Algarve, proprio sulla salita dell'Alto do Malhão. Non parliamo dell'Alpe d'Huez, logico, ma di ascese regolari che nel finale tendono ad indurirsi e su cui, è evidente, il tasmaniano corre bene.

Anche oggi a La Montagne de Lure ha saputo aspettare, indurendo le gambe di Talansky, maglia gialla, fino al punto in cui l'americano non è stato in grado di seguire lo scatto di Porte. Scatto bello, per le tempistiche, e fortunato, perché quando Richie allunga nessuno dal gruppo gli va dietro e così la strada è spianata per l'aussie della Sky. Sul traguardo darà 26" ad un coraggioso Menchov, oggi in vena d'attacchi, e 32" al gruppo dell'ex maglia gialla Talansky.

Già, perché con questo successo Porte, oltre che la tappa, si prende anche la maglia di leader. Ora, comparare il vincitore odierno con quello che nel 2009 s'impose a La Montagne de Lure (ultimo arrivo qui della Parigi-Nizza), tale Alberto Contador (allora il madrileno diede 58" a Fränck Schelck ed a colui che vincerà la Corsa verso il sole, Luis León Sánchez), non è esercizio molto utile, se non a capire che ieri s'impose lo scalatore purissimo, oggi è stata la volta del corridore che va bene su ogni terreno (Porte, certo, ma tra chi è arrivato dietro i soli Quintana e Scarponi hanno spiccate doti da arrampicatori).

La quinta tappa della Parigi-Nizza era quella regina, con 176 km, cinque Gpm e l'arrivo in salita a La Montagne de Lure, ascesa di prima categoria di 14 km con una pendenza media del 6.6% ma con tratti al 7% negli ultimi 4 km. Nemmeno il tempo di partire e già il primo colpo di scena: Simon Gerrans, ovvero l'ultimo vincitore della Milano-Sanremo, non prende il via. Il ds dell'Orica-GreenEDGE, Lionel Marie, spiega così: «Le sue condizioni di salute non sono mai migliorate a causa anche del cattivo tempo che abbiamo avuto in questi giorni. Stamattina respirava male e non avevo senso continuare a correre in questo stato sotto la pioggia». Pessima la notizia per l'australiano in vista della Classicissima di primavera.

Si ritireranno strada facendo anche Gianni Mersman e John Tiernan-Locke, mai sui livelli del 2012 fino ad ora. Dopo 14 km il giovane Jens Voigt (classe '71, stando all'anagrafe...) dà il via ad un'azione che risulterà essere la fuga decisiva; con il tedesco della RadioShack Leopard infatti vanno Cyril Lemoine, Paolo Longo Borghini e Thierry Hupond. Il gruppo lascia loro un buon margine ed il quartetto arriva a guadagnare sino a 6'35" al km 80. Dopo però il plotone si rifà sotto ed agli attaccanti restano un aio di minuti scarsi.

All'attacco de La Montagne de Lure la Lampre-Merida tira con Petacchi e Mori ed i fuggitivi conservano solo 1'35". Voigt sente il fiato sul collo e scatta, lasciando gli ex compagni di fuga sul posto. Anche l'azione del tedesco non durerà molto perché chi fa il ritmo, là dietro, è la Sky di Richie Porte. Andrew Talansky, rimasto senza compagni, resta a ruota del tasmaniano. Quando mancano 5 km al traguardo è Gesink, pur in una condizione non ottimale, a provare lo scatto: rimbalzerà.

Decisivo invece l'allungo ai -4.2 km di Le Mevel, che guadagna una cinquantina di metri sul gruppo. Nessuno si muove ed è allora Michele Scarponi a chiudere sul francese, proseguendo poi nell'azione. Il marchigiano per qualche centinaia di metri ci fa sperare, anche perché dietro la Sky di Porte continua con il suo ritmo regolare ed a Talansky va più che bene così. Quando però Porte tenta un primo scatto è la maglia gialla ad andargli dietro, con il risultato che entrambi si riportano su uno stanco Scarponi.

Si forma un gruppetto con Porte, Talansky, Menchov, Ulissi, Scarponi, Westra, Péraud, Van Garderen, Spilak e Quintana. Il colombiano allunga, così come aveva fatto Ulissi, ma è ai 2200 metri l'affondo vincente. È da poco scattato in avanti Denis Menchov e Richie Porte salta sui pedali, andanda a raggiungere e superare il russo della Katusha. Dietro la Sky lascia a Talansky, isolato, il compito di inseguire, ma l'americano non ne ha molta.

Finisce che Porte arriva sul traguardo di La Montagne de Lure a braccia alzate, con Menchov a 26" e Talansky, che perde la maglia gialla, a regolare il suo gruppetto. Seguono l'ex leader della corsa Van Garderen, Ulissi, Westra, Péraud, Quintana, Spilak e Scarponi. Per i colori italiani non bene Basso, 37° a 3'05" (staccatosi alle prime accelerazioni) mentre De Marchi, anch'egli Cannondale, è 29° a 1'48"; 30° Malacarne mentre Gasparotto chiude più avanti, 21° a 1'17".

La classifica generale non vede distacchi abissali ma cambia, eccome. Ora Porte comanda su Talansky per 32", con Westra 3° a 42". Seguono Péraud (a 49"), Van Garderen (a 52"), Chavanel e Spilak (a 53"), Ulissi e Scarponi (a 54") con Peter Velits, ultimo con un distacco inferiore al minuto (56"), che completa la top ten.

Domani penultima frazione della corsa, l'ultima in linea (si chiuderà domenica con la cronoscalata al Col d'Èze) nonché la più lunga, con i suoi 220 km. Da Manosque si arriverà a Nizza non senza superare diverse salite: cinque Gm, infatti, con gli ultimi di prima categoria (rispettivamente la Côte de Cabris ed il Col du Ferrier, ma a oltre 70 km dal traguardo). Dal Col du Ferrier a Nizza la strada sarà tutta un saliscendi adatto a colpi di mano. L'anno scorso la Movistar di Valverde attaccò l'Omega Pharma di Leipheimer, caduto due volte giù dal Col de Vence.

Tra ventiquattr'ore la Garmin-Sharp di Talansky potrebbe tentare un'azione simile per mettere in difficoltà la Sky anche se le forze in campo sorridono maggiormente al colosso britannico. Non è come dire che la maglia gialla sia già nella cassaforte di Richie Porte ma poco ci manca.

Francesco Sulas

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