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Tour of Oman 2013: Contador attacca, Froome colpisce - Alberto e JRO scatenati in salita ma vince il britannico

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La quinta tappa del Tour of Oman va a Chris Froome, che batte Alberto Contador (fuori quadro) e Joaquim Rodríguez © Lloyd ImagesNon fosse che l'assenza di Alejandro Valverde si notava, e parecchio, oggi avremmo potuto benissimo pensare di trovarci sulle strade dell'ultima Vuelta a España e non al Tour of Oman: tre corridori davanti, in salita, con Contador, Joaquim Rodríguez e Christopher Froome (peraltro in maglia rossa, non roja) a suonarsele di santa ragione fino alla volata finale, vinta dal britannico.

Se la tappa di ieri, con l'arrivo in salita a Green Mountain, aveva regalato spettacolo, oltre ad un antipasto di Tour de France, quella di oggi è stata una piccola classica, con Contador ad attaccare insieme a Joaquim Rodríguez la maglia rossa Chris Froome. Il britannico, solo dodici mesi fa alle prese con una brutta infezione che in pratica gli ha fatto saltare tutta la prima parte di stagione, non solo ha tenuto testa al campione di Pinto ma lo ha anche battuto nella volatina, aggiudicandosi così quella tappa che ieri gli era sfuggita a causa di un Joaquim Rodríguez più forte, seppure non di molto.

I grandi appuntamenti arriveranno più avanti (ma non troppo), però è un dato di fatto che in Oman i big si siano dati battaglia come poche volte ricordavamo a questo punto della stagione. Contador sin dalla seconda tappa ha attaccato in salita, e ieri a Green Mountain le sensazioni del madrileno non erano delle migliori. Il colpo di coda oggi era sì atteso ma non scontato: è arrivato. Scatti sugli ultimi due Gpm (nel finale si saliva per tre volte a Bousher Alamrat) che hanno decimato il gruppo, lasciando infine con sé i soli Joaquim Rodríguez e Froome.

Che la quinta tappa, 144 km da Al Alam Palace a Ministry of Housing in Boshar, sarebbe stata una battaglia lo si è capito sin dal via, quando Zdenek Stybar è andato in fuga da solo, come se si fosse trovato alla partenza di un cross. L'ormai ex crossista (nostro malgrado...) dell'Omega Pharma Quickstep ha guadagnato una decina di secondi su un primo gruppo inseguitore, poi c'è stato il ricongiungimento ed i battistrada sono diventati nove: Zdenek Sybar, Matteo Trentin, Greg Van Avermaet, Markel Irizar, Jesús Hernández, Andriy Grivko, Andreas Schillinger, Sébastien Minard ed Aleksandr Kuchynski.

Dietro è la Sky di Froome a tirare ed i fuggitivi al primo traguardo volate (vinto da Stybar su Minard e Kuchynski) hanno 2'45" di margine. Mentre quello che molti ritenevano il favorito di giornata, ossia Peter Sagan, non è nemmeno partito a causa di un'infezione alla gola, davanti i nove incrementano il vantaggio che dopo 82 km di gara si attesta sui 3'15" ed al km 101 arriverà a 3'35".

Siamo al primo passaggio al Gpm di Bousher Alamrat e la fuga ha ancora 3' sul gruppo. Nella discesa, e in vista della salita immediatamente successiva, si rimescolano le carte, Kuchynski non regge il ritmo dei battistrada ed il gruppo è a 1' abbondante. La seconda ascesa vede l'attacco di Alberto Contador, raggiunto subito da Vincenzo Nibali. I due, come ieri, salgono insieme, poi Contador prova ad allungare. Froome non reagisce e sale del suo passo, mentre la sua Sky scandisce il ritmo. Al secondo Gpm, intanto, transita per primo il compagno di squadra di Alberto, Jesús Hernández, che sta solo aspettando di essere raggiunto dal capitano.

La fuga viene ripresa nella discesa, dove Contador continua ad attaccare, ed allora sono Chris Froome e Joaquim Rodríguez ad allearsi per chiudere il divario che li separa dal madrileno. Una volta raggiunto Contador, Froome e JRO salgono per l'ultima volta verso Bousher Alamrat insieme, rispondendo ancora agli attacchi diel Saxo-Tinkoff. Guadagnano sino a 20" su un primo gruppo inseguitore guidato da Cadel Evans, secondo in classifica generale con 24" da recuperare a Froome.

Nel finale il gruppo Evans (con Impey, Hernández, Tschopp, Pozzovivo, Nocentini e Stybar) ritorna sotto ma sono i primi tre a giocarsi la vittoria sul traguardo di Ministry of Housing in Boshar. Joaquim Rodríguez lancia una volata un po' troppo lunga ed allora sono Contador e Froome che lottano per la vittoria di tappa, con il britannico che rinforza il primato andando a precedere il madrileno. Terzo Joaquim Rodríguez, gli altri poco dietro; a 4" troviamo infatti Impey, Stybar, Nocentini, Tschopp, Evans ed Hernández, con Domenico Pozzovivo, a 8", che completa la top ten di giornata.

Inutile dire che Froome, dopo la vittoria di oggi, non solo è sempre più leader ma ipoteca la vittoria finale, avendo davanti a sé una sola tappa destinata con grande probabilità alle ruote veloci. Il britannico della Sky ha oggi un margine di 27" su Contador, 39" su Evans e 50" su Joaquim Rodríguez. Rinaldo Nocentini è 5° a 1'13" insieme a Johann Tschopp, mentre Nibali è 7° a 1'19". Kenny Elissonde resta miglior giovane ed è 8° in graduatoria a 1'34" da Froome, 10" meglio di Domenico Pozzovivo, 9°. Maxime Bouet completa la top ten con un distacco di 2' esatti.

Con la tappa di domani, la Hawit Nagam Park-Matrah Corniche, che vedrà in azione le ruote veloci, possiamo dire senza problemi che il IV Tour of Oman è di Froome. Un Oman che ci ha dato diversi spunti: da Contador e Nibali che hanno mostrato di esserci, talvolta provando l'azione personale, ad un JRO che ha ribadito la sua superiorità sulle aspre pendenze (senza dimenticare un Evans sornione ma presente). La classe di Contador è venuta fuori oggi, al momento di tirar fuori gli attributi, con scatti e controscatti che però non hanno messo in difficoltà un Froome ben supportato dalla Sky e dalle gambe. Ecco, se il britannico reagisse così ad ogni confronto con Contador (ed altri contendenti), possiamo dire che l'avrebbe vinta.

Siamo però solamente a febbraio, tirare conclusioni che potrebbero rivelarsi affrettate è esercizio poco utile. Quel che è certo è che Nibali, Froome, Contador, Evans e JRO si daranno spesso e volentieri battaglia in salita. Dall'Oman abbiamo avuto inoltre la conferma di quanto sia fenomeno piovuto dal cielo Peter Sagan, con due tappe vinte, anzi dominate, come il più navigato dei corridori.

Buonissimi sergnali per Kenny Elissonde, miglior giovane e molto competitivo in salita sia ieri che oggi. Lo aspettiamo a prove più importanti. Bene anche Nocentini, costante per tutta la corsa e che chiude con un meritato 5° posto; restando in AG2R bene anche Pozzovivo, 10° in classifica, nell'attesa di entrare veramente in condizione.

Insomma, sebbene non sia una corsa storica ed a molti faccia un poco storcere il naso, questo Tour of Oman ci ha fatto divertire, regalandoci paesaggi mozzafiato ed i primi responsi di una stagione lunghissima. Ciò che è certo è che se Contador e JRO cercavano pane per i loro denti l'hanno trovato, eccome.

Francesco Sulas

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