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Tour of Oman 2013: Super anticipo di Tour de France - JRO vince, Froome leader, bene Nibali e Contador

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Joaquim Rodríguez vince a Green Mountain la sua prima corsa del 2013. Froome è la nuova maglia rossa © Lloyd ImagesÈ la prima rasoiata vincente del 2013, potrebbe essere anche l'ultima in maglia Katusha per Joaquim Rodríguez. Il destino del 33enne catalano che quando vede pendenze aspre non capisce più niente, ed ancor meno fa capire agli avversari, è legato infatti alla decisione del TAS di domani: la sentenza riporterà la Katusha nel World Tour oppure la lascerà al suo stato attuale di Professional "a sorpresa".

In questo secondo caso JRO, che negli ultimi giorni si era detto cauto riguardo ad un suo trasferimento («Cambiare ora potrebbe essere un rischio, correre a tutti i costi con una squadra World Tour non è la cosa più importante. Quello che voglio è poter fare il mio calendario», ha dichiarato all'agenzia EFE), potrebbe valutare nuovamente l'idea di cambiare casacca. Anche perché le offerte non mancano e la Lampre, sospeso Scarponi, avrebbe un posto vacante.

In attesa di quello che ci riserverà l'immediato futuro, il presente è più che mai esaltante e l'arrivo di Green Mountain, una salita di 5.8 km al 10.3% di pendenza media e con tratti molto tosti, ci ha fornito un antipasto di quello che vedremo nella stagione che sta iniziando. Si chiama Tour of Oman, si pronuncia Tour de France; del resto l'organizzatore è sempre ASO. Cinque nomi grossi ai primi cinque posti: Joaquim Rodríguez su Chris Froome, 2° all'ultimo Tour e bronzo olimpico nella cronometro. Più indietro Cadel Evans, quindi Alberto Contador e Vincenzo Nibali.

Potremmo benissimo fermarci qui, senza dire che Froome è in maglia di leader davanti a Evans e Contador, per poter ritenere Green Mountain una piccola Alpe d'Huez, il Tour of Oman un antipasto di Grande Boucle. Un JRO che negli scorsi giorni, contrariamente a Nibali e Contador, si era nascosto, non sappiamo quanto volutamente, e che stamane in classifica pagava a Sagan 1'29". Purito, senza far troppi calcoli, s'è preso un traguardo dei suoi, alla sua maniera, scattando nel finale senza dar modo agli avversari di controbattere.

Nella quarta tappa sono 152 in chilometri che separano Al Saltiyah in Samail da Green Mountain; la prima sorpresa di giornata è non vedere Bobbie Traksel in fuga, dopo le tre tappe su tre passate al vento (ed ultimo nella generale). Si porta avanti un bel quintetto: Grégory Rast, Brent Bookwalter, Andreas Schillinger, Gatis Smukulis e Matthias Friedemann.

Al primo sprint intermedio Schillinger sprinta su Friedemann e Rast, il gruppo lascia fare. Il vantaggio dopo 48 km di gara sale a 4'25" (sarà il picco più alto), dietro la Saxo-Tinkoff di Alberto Contador, che oggi vuole provare a fare una bella doppietta (tappa e maglia), si porta all'inseguimento. Una caduta coinvolge Rinaldo Nocentini ed Alexander Wetterhall, fortunatamente senza conseguenze. Il vantaggio dei cinque è nel frattempo sceso a 3'25" quando mancano 43 km alla meta, 2'50" ai -25.

All'ultimo sprint, posto poco prima dell'attacco della salita, i fuggitivi hanno solo 1'05" sul gruppo tirato da Astana (per Nibali), Sky (per Froome) e Saxo (per Contador). I BMC ed i Katusha, con Bookwalteer e Smukulis inseriti sapientemente nella fuga, non prendono neanche un filo di vento, lasciando lavorare gli altri. Il secondo traguardo volante è vinto da Friedemann, che regola Rast e Smukulis.

Iniziata l'ascesa finale, ai fuggitivi restano 25" di margine, da lì all'essere ripresi passano quattro colpi di pedale. Contador non aspetta troppo ed alle prime rampe serie fa il vuoto dopo alcuni scatti. Dietro di lui la sagoma Astana di Vincenzo Nibali fa propendere il campione di Pinto per attendere lo Squalo dello Stretto, visto che al traguardo mancano ancora diversi chilometri e tutti all'insù. Alle spalle della coppia Contador-Nibali, mentre parecchi hanno già chiamato il gruppetto (tra questi Sagan, Boonen, Wiggins, Goss e molti altri), gli inseguitori fanno di cognome Pozzovivo, Froome ed Evans.

L'australiano oggi compie 36 anni e proverà a farsi un regalino. Nel finale Pozzovivo perde terreno («A dire il vero il cuore mi diceva di provare a restare con loro ma la mia condizione non è ancora tale da lottare per la vittoria. Dopo ho preso un passo per me accettabile fino al traguardo», ci confiderà) mentre Froome e Joaquim Rodríguez si riportano sui due battistrada, tentando di fare la festa ad Evans, per un momento attardato. Negli ultimi 8 km troviamo un gruppo con Froome, Evans, Contador, Nibali, Rodríguez, Elissonde, Jeannesson, Nocentini e Tschopp.

Agli ultimi mille metri Joaquim Rodríguez dà tutto e si porta da solo in testa. Il suo ritmo è infernale ed il solo Froome prova a resistere, pur senza tenere la ruota di Purito. Evans, rientrato, supera sia Nibali che Contador, che ora pagano gli sforzi profusi nella prima parte della salita. L'australiano iridato a Mendrisio 2009 chiuderà al terzo posto. «È la mia prima corsa dell'anno ed il primo vero test in salita. Sapevo di aver lavorato bene in inverno ma oggi non potevo chiedere veramente di più da me stesso».

Davanti la vittoria va, come detto, a Purito Rodríguez, che precede un tenace Chris Froome di 4" ed Evans di 22". Alberto Contador è a 27" («Oggi nella salita finale le sensazioni non erano delle migliori, ma sto crescendo», twitterà dopo la tappa) mentre Vincenzo Nibali paga 35" a JRO («Ottima giornata, la condizione cresce! Forse avrei dovuto osare invece di cercare di controllare», cinguetterà il messinese).

Dietro a questi mostri sacri troviamo al 6° posto lo splendido 21enne Kenny Elissonde, con un distacco di 43", quindi Johann Tschopp (ieri era scattato prima della progressione paurosa e vincente di Sagan) a 52", Rinaldo Nocentini a 57", Arnold Jeannesson a 1'01" e Yannick Eijssen a completare la top ten, staccato di 1'09". Pozzovivo, che sulle prime era restato con Evans e Froome, chiude al 12° posto a 1'12".

In classifica generale, dopo la tappa che dovrebbe decidere il Tour of Oman, troviamo Chris Froome in maglia rossa con 24" su Evans e 25" su Contador. Vincenzo Nibali è 4° a 34" mentre Joaquim Rodríguez segue a 45". Bella la prova di Elissonde, che oltre al 6° posto di tappa e nella generale (a 49" da JRO) è il nuovo leader della classifica dei giovani. Rinaldo Nocentini è 7°, seguito da Johann Tschopp a 58". Nona piazza per Maxime Bouet a 1'15", seguito da Yannick Eijssen, 10° a 1'25". Domenico Pozzovivo si trova in 12a piazza a 1'25" da Purito.

Domani quinta frazione, 144 km da Al Alam Palace a Ministry of Housing in Boshar; tre strappetti nel finale di gara potrebbero ispirare chi oggi è rimasto di qualche secondo indietro e vorrà provare a dare l'assalto a Chris Froome, anche se parrebbe sulla carta un'altra tappa fatta per Peter Sagan, si vedrà.

L'uomo del giorno è però Joaquim Rodríguez, che fino a ieri pareva quasi assente dall'Oman, un po' per il ritardo in classifica, un po' per non essere mai entrato in azioni decisive (contrariamente a Contador e Nibali) ed invece ci insegna per l'ennesima volta che è lui il miglior interprete degli arrivi su uno strappo secco. Tanto di cappello per la prima vittoria del 2013, forse l'ultima in Katusha, chissà. Tanto, non tutto, dipenderà dalla decisione del TAS di Losanna, città così lontana dall'Oman eppure così vicina. E nel mentre la Lampre resta alla finestra...

Francesco Sulas

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