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Mondiali Ciclocross 2013: Italia, la medaglia non è una chimera - Bertolini, Lechner e Fontana ci credono. I favoriti | Cicloweb

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Mondiali Ciclocross 2013: Italia, la medaglia non è una chimera - Bertolini, Lechner e Fontana ci credono. I favoriti

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Il campo di gara di Louisville. Ci si prepara ad un'alluvione più che ad un Mondiale © BettiniphotoCon l'acqua alla gola. Quando Louisville aveva perso alcuni sponsor, diversi mesi fa, rischiando davvero grosso e venendo salvata solamente da US Cycling, la metafora linguistica si adattava ottimamente. Da qualche settimana a questa parte, però, con il maltempo nel Kentucky e dintorni, l'espressione figurativa si è tramutata in una potenziale realtà.

C'è un fiume, l'Ohio, che fa i capricci da un bel po'. Le sue acque sono ai livelli di guardia e dunque, per sicurezza, visto che prevenire è meglio che curare, l'organizzazione di Louisville 2013 ha chiesto e ottenuto lo spostamento delle prove iridate, inizialmente in programma tra domani e domenica. Cambia tutto, si fa come se fossimo in Coppa del Mondo: le quattro categorie (uomini Juniores, uomini Under 23, Donne Élite, uomini Élite) si giocheranno la maglia più prestigiosa nella giornata di sabato. Poi tutti a casa al sicuro: corridori, spettatori, organizzatori e staff.

Capita anche questo nell'inverno degli Usa ed è bizzarro che il primo Mondiale di ciclocross che si terrà oltre l'Atlantico debba fare i conti con un fiume ed i suoi capricci. Preso atto degli spostamenti (in caso d'alluvione, gare nel fango sì, ma senza esagerare), andiamo a vedere come potrebbe essere il copione nelle varie categorie.

Juniores: Van der Poel inarrivabile, Bertolini punta al podio
Se non se lo porterà via l'acqua, Mathieu Van der Poel andrà a vincere l'ennesima gara a cui quest'anno prenderà parte. Il suo dominio, numeri alla mano, farebbe impallidire anche i più grandi della storia, del ciclocross e non. Sgomberato il problema di chi dovrebbe essere il destinatario della medaglia d'oro, la speranza di un podio va coltivata anche e soprattutto dal nostro Gioele Bertolini. Il talentuoso valtellinese viene da un periodo molto positivo, in cui ha conquistato anche il titolo italiano di categoria oltre all'argento nella Coppa del Mondo di Roma ed il bronzo ad Hoogerheide e la vittoria al GP Mamma e Papà Guerciotti. L'argento per lui sarebbe un successo, letteralmente.

Belgio VS Olanda tra gli Under 23, con Alaphilippe in agguato. E Braidot?
Categoria che cerca l'erede di Lars Van der Haar, che ha lasciato i coetanei con un anno d'anticipo e adesso se le suona tra i big. Sarà uno scontro tra Belgio Olanda, con i primi a potersi giocare Bosmans, favorito numero uno, Van Aert e Vermeersch, mentre la selezione dei Paesi Bassi potrà lanciare Teunissen e Van Kessel (ma occhio a David Van Der Poel e Van Der Heijden, possono essere degli ottimi outsider). C'è poi la Francia con il vincitore di Roma Julian Alaphilippe che potrebbe inserirsi nella lotta, mentre il nostro Daniele Braidot, per essere realisti, può ambire ad una posizione nei 15 ma niente di più.

Tra le donne Vos sfida Compton in casa. Lechner può fare bene
È questa un'altra categoria, assieme a quella degli Juniores, in cui ci dovrebbe essere poco da decidere, ma ciò si può dire solo dopo aver tagliato il traguardo. Anzitutto occorre sfogliare un palmarès: nelle ultime quattro edizioni ha vinto sempre la stessa, ossia Marianne Vos, che non s'è fatta sfuggire l'iride nemmeno nel 2006 (nel 2008, a Le Bandie, Treviso, fu argento dietro un'irraggiungibile Hanka Kupfernagel). Giunta in Kentucky con abbondante anticipo (quindici giorni fa, dopo la Coppa del Mondo di Hoogerheide), Marianne avrà una sola ed unica rivale: Katie Compton. Negli ultimi scontri diretti l'ha spuntata sempre Vos, ma Compton ha sicuramente pagato sia la conquista della Coppa del Mondo, avvenuta con una gara d'anticipo, che l'inizio di stagione dove ha pedalato fortissimo e per un solo obiettivo: Louisville. Il fattore campo potrebbe perciò essere vitale per la 34enne di Chattanooga, giunta forse all'ultima opportunità di conquistare il Mondiale (e sicuramente ad un'occasione irripetibile). Terzi incomodi: l'olandese Sanne Van Paassen e la belga Sanne Cant hanno dimostrato di essere in crescita così come le ceche Katerina Nash e Pavla Havlikova. Da tener d'occhio francesi e britanniche, le une con Ferrier-Bruneau e Chainel-Lefevre, le altre con la Campionessa d'Europa Helen Wyman e Nikki Harris. Italia che parte con grandi ambizioni in questa categoria: lasciata a casa Vania Rossi, si punta tutto sulla più forte delle nostre, Eva Lechner. Con lei una top ten è assicurata, una top five è più che possibile ed una medaglia, chissà. A supporto dell'altoatesina ci saranno le giovanissime Alice Maria Arzuffi, classe '94 già presente a Koksijde, e Francesca Cauz, di due anni più "vecchia" della Arzuffi ed in crescita continua. A loro non serve il risultato, devono solamente fare esperienza.

Élite: Pauwels e Nys per far saltare la testa ad Albert. E quel Fontana...
Alle 20.30 non ci si potrà certo spalmare sul divano, frittatona di cipolle, birra ghiacciata e rutto libero, à la Fantozzi, ché la corsa sarà trasmessa dal canale You Tube dell'Uci e da nessuna emittente tv. Ad ogni modo, la corsa principale sarà quella degli Élite, con Sven Nys che non vince un Mondiale da Sankt Wendel 2005 ed il Belgio che avrà a disposizione sette posti, uno in più dei padroni di casa. Nys favorito insieme ad un Pauwels dato in crescita e che ultimamente sta mostrando ottime cose, mentre Niels Albert dovrà fare i conti con la sua testa prima ancora che con gli avversari. Considerando che si correrà sotto lo zero, seppur di poco, e date le condizioni che non escluderebbero neve o ghiaccio, chi può escludere una bella prova del ceco Radomir Simunek, che su questi terreni va a meraviglia. Prima del figlio d'arte però vanno citati Lars Van der Haar (Van Amerongen in appoggio), che ha corso una bellissima stagione, rischiando di vincere ad Hoogerheide (solo Bina gli ha negato la prima affermazione tra gli Élite). Da non dimenticare inoltre Klaas Vantornout, Bart Aernouts, Rob Peeters, oltre al francese Francis Mourey ed agli svizzeri Simon Zahner (a podio ad Hoogerheide) e Yannick Taramarcaz. C'è poi lo statuinitense Jeremy Powers che può combinare ottime cose ma francamente, con tutta la buona volontà che potrebbe mettere nella gara della vita, difficile vederlo troppo avanti. Tra i possibili protagonisti tra i primi dieci anche i tedeschi Philipp Walsleben e Marcel Meisen. Discorso Italia, due ma molto in forma: Marco Aurelio Fontana ed Enrico Franzoi. Quest'ultimo può entrare nei primi 15 mentre le reali e concrete speranze di vittoria per i colori azzurri sono riposte in Fontana. Il biker di Giussano può entrare tra i migliori cinque, ha preparato la gara a puntino e scelto di correrla, non certo da figurante. Una medaglia ai colori italiani manca dal 2007, con il bronzo di Franzoi a Hooglede, mentre l'ultima vittoria l'ha ottenuta l'immenso Daniele Pontoni a Monaco di Baviera nel 1997. Fontana non potrà forse vincere ma non si pone limiti. D'altronde l'Italia del cross, più che di eroi, ha un supereroe tra le proprie fila: Capitan America, uno che potrà farci sognare, urlare di gioia, comunque emozionare. I Giochi Olimpici di Londra insegnano, non può piovere per sempre.

 

A questo link la Startlist ufficiale degli uomini Élite

A questo link la Startlist ufficiale delle donne Élite

Francesco Sulas

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