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Pagellone Dilettanti 2012: La linea verde è firmata Aru - Barbin si esalta, Villella il più vincente, Bongiorno tricolore

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Fabio Aru © Bettiniphoto

Fabio Aru (Palazzago) - 9.5
Stessa valutazione dell'anno scorso per il talento sardo, che si conferma il miglior prospetto italiano per le corse a tappe. Obiettivi mirati e quasi tutti centrati nel 2012, la stagione degli sfizi: si toglie quello di vincere il Giro di Toscana, sfuggito in maniera rocambolesca l'anno scorso, e porta a casa per il secondo anno di seguito il Giro della Valle D'Aosta picconando gli avversari a Tavagnasco. Sfugge però anche quest'anno il GiroBio, dove è surclassato dall'americano Dombrowski. Finita l'esperienza tra i dilettanti, comincia quella professionistica tra le fila dell'Astana ed il nostro ha già modo di mettersi in mostra negli States, quando si piazza secondo nella tappa di Boulder dell'US PRO Cycling Challenge.

Davide Villella (Colpack) - 9
È il più vincente della stagione, con 11 successi portati a casa sul calendario nazionale. Di questi 5 sono tappe conquistate tra Friuli-Venezia Giulia, Alpi Cuneesi e Pesche Nettarine, il che la dice lunga sulla solidità e la costanza dell'atleta. Ha occasione di prendere le misure agli avversari stranieri durante il Tour de l'Avenir, dove porta al traguardo una fuga nella prima tappa piazzandosi secondo. Nonostante la maturità dimostrata, la classe '91 ne ritarda ancora il passaggio al professionismo, anche se non è detta l'ultima parola sull'adesione della Colpack al Progetto Continental per il 2013.

Enrico Barbin (Trevigiani) - 9
Tanta qualità nei sette successi conquistati dal futuro corridore della Bardiani: tra aprile e giugno il suo momento caldo, con un tris di internazionali tra cui il prestigioso GP Liberazione, San Vendemiano ed il Trofeo De Gasperi, una tappa al Giro di Toscana e una al GiroBio. Barbin si dimostra un corridore potente e polivalente, un buon prospetto per le classiche, accompagnato spesso e volentieri in questa stagione dal più giovane Daniele Dall'Oste (7.5), che ha portato a casa 4 successi ed è incaricato di raccogliere l'eredità di Barbin per il 2013. C'è poi il ceco Jakub Novak (7), passistone vincitore di 2 prove del Bracciale del Cronoman che insieme all'interessante Ignazio Moser (6.5) si è guadagnato un posto nel team Development della BMC.

Patrick Facchini (Casati) - 8.5
Un corridore bersagliato dalla sfortuna: nel 2009 una frattura al femore ne bloccò la crescita ma in questa stagione con la maglia Casati sembrava essere tornato ad alti livelli. Partenza a razzo con successo al Trofeo ZSSDI ed al Franco Balestra. Poi un nuovo infortunio lo tiene lontano dalle corse per due mesi ed al GiroBio non brilla. Torna forte in estate vincendo una tappa al Cuneesi e la prestigiosa cronoscalata Gardone Val Trompia: il bilancio finale è di 8 successi, un numero sufficiente per garantire il passaggio alla categoria superiore in maglia Androni nel 2013.

Francesco Manuel Bongiorno (Simaf) - 8.5
Lo spavaldo atleta toscano lotta spesso da solo coi battaglioni Colpack e Trevigiani in primavera e qualche volta riesce anche a spuntarla. Come al Palio del Recioto, dove batte un giovanissimo che farà strada, il veronese della Petroli Firenze Davide Formolo (7.5), o al campionato nazionale, riscatto dopo il GiroBio nel quale era finito fuori giri e fuori classifica. In ogni caso, si può parlare di rivincita per Bongiorno, dopo una stagione fallimentare in Zalf: con Forconi e Borgheresi non ha smussato il suo carattere fiero ma è tornato ad essere un vincente, mettendo dietro gli italiani e gli stranieri più forti anche a Cavriglia, nel Toscana-Terra di Ciclismo. Anche per lui un posto nella Bardiani nel 2013.

Edoardo Zardini (Colpack) - 8.5
Passato Locatelli, è lui la punta della Colpack per le corse a tappe e si dimostra più affidabile del precedente capitano: grazie anche all'aiuto della squadra nella cronosquadre riesce a portare a casa il Giro delle Valli Cuneesi. Prima era riuscito a guadagnare il terzo gradino del podio del combattuto Giro del Friuli. In mezzo un buon sesto posto in un durissimo GiroBio. Ora che anche per lui si sono aperte le porte della Bardiani, tocca a Gianfranco Zilioli (8) guadagnarsi i gradi del capitano: dopo aver chiuso quinto al Valle D'Aosta, il bergamasco di Casnigo firma un agosto eccezionale, portando a casa le due corse per scalatori più prestigiose, la Bassano-Monte Grappa ed il GP Capodarco. Oltre a Zilioli, la Colpack presenta i giovanissimi Manuel Senni (6.5)  e Fausto Masnada (7), quest'ultimo uno dei primo anno più in evidenza con il sesto posto al Giro della Valle D'Aosta. Si vede poco invece il promettente Joshua Edmondson (4.5), che però passerà al professionismo dalla porta principale con il Team Sky.

Kristian Sbaragli (Simaf) - 8
Attendista veloce alla Valverde, ricorre nel 2012 con costanza negli ordini d'arrivo piazzandosi spesso sul podio, ma i 2 successi che coglie sono pesanti: due internazionali, l'Edil C ad aprile ed il Bianchin a settembre. Ha modo di mettersi in evidenza anche all'estero, dove con la maglia azzurra si piazza terzo al Giro delle Fiandre Under 23. Sbaragli sarà il primo italiano a passare professionista con una squadra africana: la MTN lo ha ingaggiato per il 2013 ma il distaccamento toscano gli permetterà di non abbandonare casa.

Andrea Dal Col (Trevigiani) - 8
Divide il voto con con Nicola Ruffoni (Colpack), 9 successi stagionali a testa per i due sprinter di punta delle due squadre più vincenti in Italia. Si contendono il titolo di migliore sprinter: a Ruffoni vanno successi più prestigiosi, come la Milano-Busseto e il Giro delle 3 Province, mentre Dal Col dimostra più polivalenza, vincendo la crono di Alba Adriatica del GiroBio. L'atleta di Conegliano è protagonista col pistard Rino Gasparrini (7.5), vincitore di 7 corse e spesso appaiato a Dal Col, dell'exploit stagionale della Trevigiani, vincente in 49 occasioni. Grande stagione anche per il più stagionato Marco Benfatto (8), che ha vinto la Popolarissima oltre che due frazioni tra il Giro del Friuli e il GiroBio. Inoltre il padovano di Camposampiero ha avuto occasione di saggiare il professionismo e nello Utah, in maglia Liquigas, è andato vicino al primo successo, mettendo la sua ruota davanti a quella di Tyler Farrar (ma fu battuto da Jake Keough). Delude invece il Simaf Loris Paoli (5.5), che tra alterne fortune e guai fisici chiude la stagione con un pasticcio-antidoping ai campionati nazionali su pista, guaio che speriamo non ne comprometta la carriera.

Mattia Pozzo (Viris) - 8
Anche grazie a lui la Viris è la rivelazione della stagione 2012. Trasformazione per il promettente atleta biellese, fino alla scorsa stagione in evidenza soprattutto per fughe a lunga gittata: migliora nello spunto veloce e porta a casa successi pesanti, a cominciare dalla Piccola Agostoni. Dopo il quinto successo al GiroBio nella tappa di Asiago, arriva il contatto con Scinto e da luglio c'è il biennale con la Farnese Vini: siamo curiosi di vedere come un corridore così imprevedibile si comporterà tra i professionisti. Nella Viris il più vincente è però il pistard Niccolò Bonifazio (7.5), decisamente il miglior primo anno della stagione con ben 7 successi in volata, tra i quali una tappa al Giro delle Pesche Nettarine. Segue un rilanciato Edoardo Costanzi (6.5), lontano dai fasti che avevano caratterizzato i suoi esordi ma se non altro tornato vincente.

Paolo Simion (Zalf) - 8
Il secondo anno di Martellago ha salvato la baracca in casa Zalf, in una stagione che si prevedeva di rinnovamento ma probabilmente più difficile della previsioni: tra i sette successi stagionali su strada del "rosso" brillano il Circuito del Porto ed il cronoprologo del Giro delle Pesche Nettarine. Ma il colpo più interessante lo dà a fine stagione, vincendo l'oro nell'Omnium, prova di Coppa del Mondo a Cali: seppur si tratti di un'occasione nella quale mancavano i big che han lottato per l'oro olimpico, si tratta di un importante segnale per il nebuloso futuro di Simion, che tra l'altro sta perseguendo brillantemente anche la carriera universitaria da ingegnere a Padova. Simion per un certo periodo ha fatto dimenticare le delusioni di Nicola Boem (6), il capitano designato a inizio stagione: partito bene col secondo posto alla Coppa San Geo, Boem riesce sì a portare 4 successi a casa alla fine dell'anno tra i quali la Coppa Mercatale, vinta in casa dei toscani, ma da lui ci si attendeva di più per quest'ultima stagione tra i dilettanti. L'altra nota lieta in casa Zalf è Pierre Paolo Penasa (7), senza successi ma capace di piazzarsi sul podio al GiroBio: ha dimostrato la costanza dei corridori da corse a tappe e chissà che nel 2013 non possa migliorare.

Matteo Di Serafino (Vega Prefabbricati) - 7.5
Il marchigiano riesce ad entrare nell'orbita dei professionisti per il rotto della cuffia, grazie alle sue ottime prestazioni a giugno: è quarto al GiroBio dopo essersi ben comportato nella tappa del Gavia, poi vince il Campionato Nazionale degli Élite senza contratto. Una stagione da ricordare per la Vega, che porta tra i professionisti anche Alessio Camilli (6), interessante più per la combattività dimostrata al Tour de Guadaloupe (dove correva anche il Team Nippo che l'ha ingaggiato) che per i successi ottenuti.

Luca Benedetti (Bedogni-Grassi) - 7.5
Rilancio in grande stile per il trentino, per il quale decorreva la scadenza della squalifica di due anni subita in seguito alle perquisizioni dei NAS alla Lucchini nel GiroBio 2010, proprio a giugno. Non ha perso tempo, si è fatto vedere già al Campionato Nazionale degli Élite senza contratto ed a luglio ha cominciato a portare a casa le prime vittorie: saranno 5 in tutto alla fine della stagione, tra le quali il Trofeo Valli Aretine. Ma il momento della stagione nel quale si è messo più in evidenza è il Giro delle Valli Cuneesi, dove ha pagato l'isolamento e ha fatto incetta di secondi posti, classifica finale compresa. Nonostante questo, sarà per lui difficile trovare spazio tra i professionisti vista la pesante macchia sul suo curriculum, così come sta succedendo per Carmelo Consolato Pantò (6.5), che salvo sorprese dovrà abbandonare l'agonismo per sopraggiunti limiti di età.

Diego Rosa (Palazzago) - 7.5
Olivano Locatelli ha lanciato con successo questo ormai ex-biker, capace di portare a casa il Giro del Friuli e la Bologna-Raticosa: Rosa esplorerà al meglio le sue doti da scalatore in maglia Androni. Per Locatelli adesso il problema sarà rifondare la squadra, visto che anche Stanislau Bazhkou (7), uomo ombra di Aru al GiroBio (e anche dove non dovrebbe, come al Giro di Toscana), andrà a prendersi la fascia di capitano alla Podenzano.

Andrea Manfredi (Simaf) - 7.5
Per molti è stato una sorpresa ma chi era vicino al ragazzo ed all'ambiente Simaf sapeva che era destinato a sbocciare, presto o tardi. Pareva non fosse la stagione adatta, causa gli infortuni che ne hanno ritardato l'avvio; poi però Manfredi è esploso al Giro della Valle d'Aosta, dove ha conquistato la sua prima ed unica vittoria da dilettante a Champdepraz ed è riuscito a salire sul podio, un fenomeno raro per un secondo anno italiano. Vedremo cosa saprà fare adesso alla Ceramica Flaminia. La Simaf si dimostra ottimo vivaio di talenti: da segnalare anche l'ottima stagione di Simone Camilli, la vittoria al GiroBio di Mirko Trosino, coetaneo di Manfredi, e le buone prove dei migranti omonimi Davide Martinelli e Davide Gabburo, forgiati dalla pista e apparsi per niente disorientati al primo anno.

Alessio Taliani (Futura) - 7
Il Futura Team aveva lanciato Bongiorno, adesso con Taliani vince un'altra scommessa: il livornese aveva ottenuto buoni risultati da junior ma nei primi 3 anni all'Hopplà non era stato all'altezza delle aspettative. Da capitano nel piccolo team toscano si sblocca e porta a casa 4 vittorie, tra le quali 2 corse nazionali vinte in solitaria, la Coppa Bologna ed il Trofeo Valdaso, dove lascia a più di un minuto il secondo classificato, Pawel Poljanski (7): anche il polacco vive una storia parallela, quella di capitano di una piccola squadra (l'UC Sestese), per la quale anch'egli ha portato a casa 4 successi ma ha mancato il colpaccio (è giunto secondo anche alla Coppa della Pace dietro al kazako Tleubayev). Destino parallelo a quello di Taliani anche per l'ex-compagno di squadra e coetaneo Thomas Fiumana (6.5), che dall'Hopplà è passato alla Petroli Firenze ed ha fatto valere il suo spunto veloce al GP Industrie del Marmo, davanti al suo ex-compagno di squadra Sbaragli col quale effettivamente si sovrappone per caratteristiche tecniche. Una buona stagione per Fiumana, con altre 2 vittorie e anche il 3° posto al Trofeo Città di Brescia. A ciò si aggiunge la convocazione in nazionale per la Coppa delle Nazioni in Canada: un terzo posto anche lì.

Oleksandr Polivoda (Mantovani) - 7
Missione professionismo compiuta anche per il non più giovanissimo ucraino, autore di un finale di stagione trascinante: 5 successi ottenuti da agosto in poi, il più prestigioso la Coppa dei Colli Rovescalesi, che gli valgono il contratto alla svizzera Atlas. Il coronamento finale della convocazione in nazionale per il Mondiale di Valkenburg rischia di trasformarsi in un incubo per l'assunzione di un farmaco proibito, ma per sua fortuna l'ucraino se la cava con una tiratina di orecchie dalla federazione di appartenenza.

Ilya Gorodinichev (Simaf) - 7
Alla Simaf il russo ritrova linfa, massacrando gli avversari in salita quando può. Come al GP San Giuseppe ad aprile, prima delle sue 4 vittorie del 2012. La stagione non prosegue con costanza ma lui riesce comunque a rientrare nel progetto di Marrone per il 2013, svincolandosi finalmente dal dilettantismo: si spera che da Forconi e Borgheresi abbia imparato a controllare l'eccessiva generosità che gli ha fatto perdere più di una gara.

Alberto Bettiol (Idea Shoes) - 7
Tra i dilettanti conferma quanto di buono fatto vedere nell'ultima stagione juniores, dove ha portato a casa Giro della Lunigiana, Trittico Veneto e Campionato Europeo a cronometro: 2 successi in terra toscana ne fanno l'unico primo anno stagionale plurivincitore assieme a Bonifazio. L'Idea Shoes però chiude e nel 2013 deve trasferirsi alla Mastromarco, dove ritroverà il rivale Valerio Conti (6.5)anche lui bene in evidenza con un secondo posto ottenuto nella prestigiosa gara di Corsanico: con questi 2 talenti la Mastromarco può puntare a tornare una squadra vincente come quando nelle sue fila aveva Santoro, Monsalve e ancor prima Damiano Caruso.

Mattia Cattaneo (Trevigiani) - 6.5
Le occasioni per vedere Cattaneo nel 2012 sono state davvero poche. L'alzanese aveva cerchiato 2 eventi: il GiroBio ed il Tour de l'Avenir. Al primo non ha potuto neanche provare a riconfermarsi causa una frattura al polso. L'esperienza da stagista in Lampre però va benone ed entra nei 15 alla Tre Valli Varesine ed alla Coppa Agostoni. Convocato per il Tour de l'Avenir, lotta e conquista il podio anche stavolta: chapeau. Ciliegina sulla torta per la chiusura della stagione, il successo netto alla Ruota D'Oro. Dal 2013 si comincia a fare sul serio.

Luigi Miletta (Gragnano) - 6.5
Chi la dura, la vince: dopo anni di fatica Miletta riesce a conquistare un'internazionale (il Trofeo Bastianelli) e a guadagnarsi un posto al sole tra i professionisti, con la Farnese Vini. Ora però dovrà migliorare le sue capacità di "limare" se vorrà ottenere qualcosa di concreto anche nella massima categoria. La leadership in squadra passerà ad Alfonso Fiorenza (6.5), discreto passista veloce, ed a Marco Cardinali (6), talentino grezzo da far maturare.

Alberto Cecchin (Marchiol) - 6.5
Nonostante sia la squadra dalla quale l'ex-Liquigas pesca più spesso e alla quale altre volte ancora porta corridori da tenere in osservazione (vedi Zoidl, in un primo momento quotato nella Cannondale), la Marchiol negli ultimi 2 anni ha perso punti. Quest'anno però può vantarsi di portare al professionismo due atleti: il primo è questo velocista bellunese, 3 vittorie stagionali, che rimpolperà le file del Team Nippo: il secondo è Mathias Krizek (6), vincente nella prima tappa del GiroBio e al piccolo Giro dell'Emilia: per lui il posto è proprio in Cannondale. Arriva una soddisfazione anche da Matteo Collodel (6.5), che in quattro anni alla Zalf ed uno alla Trevigiani si era piazzato tante volte secondo anche in corse prestigiose (come il Memorial Franco Balestra) ma mai aveva assaporato il successo: è avvenuto a Pordenone nel Giro del Friuli, a séguito di una fuga.

Matteo Busato (Team Idea) - 6
Stagione molto sfortunata per il corridore di Castelfranco, non tanto per i risultati e per il fisico ma per come si è conclusa: garantito il passaggio al professionismo, tra i dilettanti non si è spremuto più di tanto, mettendosi in mostra soprattutto alle internazionali: vince il Giro del Medio Brenta, va sul podio all'Edil C ed all'Industrie del Marmo. A fine stagione, la notizia dello smantellamento del team continental, dunque tutto da rifare.

Donato De Ieso (Vejus) - 5.5
Stagione senza sussulti per la speranza campana, capace di un solo successo al Trofeo Salvatore Morucci e del settimo posto al GiroBio (il Valle D'Aosta, dove si era messo in mostra l'anno scorso, gli è stato precluso per via del limite agli Under 23 fissato quest'anno). Donato Polvere vince comunque la scommessa: De Ieso va avanti tra i professionisti con la Bardiani. È un corridore che ha cominciato tardi, dunque è fisicamente ancora integro e potrebbe regalare sorprese. L'altra buona notizia è che la Vejus, al contrario delle aspettative iniziali, continuerà a correre, confermandosi il team dilettanti più a sud d'Italia.

Matteo Mammini (Colpack) - 5
Quotazioni in caduta libera per il lucchese, forse unico Colpack assieme a Davide Orrico (5.5) ad aver disputato una stagione non trascendentale. Battuto da Dal Col ad Alba Adriatica, conclude la stagione senza successi e cambierà ancora squadra, per passare forse alla Monviso Venezia. Il professionismo sembra allontanarsi sempre più.

Marco Amicabile (Delio Gallina) - 4.5
Brutto passo indietro per il velocista della Delio Galllina che aveva collezionato 5 successi nel 2011: quest'anno finisce a secco, complice la brutta caduta al Giro delle Tre Province che gli è costata due costole. Solo due terzi posti a Valenza e a Melzo.

Tomas Alberio (Team Idea) - 4
L'impressione è che dall'incidente del 2010 nel quale perse due dita non sia mai stato pienamente recuperato. Alberio è rimasto vittima dello smantellamento della Geox ed ha trovato posto soltanto in aprile al Team Idea, facendo pensare a un ritorno tra i professionisti nella formazione continental: ma anche tra i dilettanti i risultati per il velocista e pistard di Bussolengo non arrivano.

Nicola Stufano

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