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World Tour 2013: Greipel, Van den Broeck e tanto da crescere - Ma sul mercato la Lotto è stata quasi inerte

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Un gruppo di "Lottatori", con André Greipel e Jürgen Roelandts seduti e circondati da Vangenechten, Hansen, Bak e Sieberg © www.lottobelisol.beNon è certo uno dei top team del World Tour, la Lotto Belisol: poche punte nella sua rosa, e molti corridori chiamati a dare un supporto ai capitani. Col suo galleggiare intorno alla linea di demarcazione tra World Tour e serie inferiore, non deve commettere il minimo errore per non ritrovarsi fuori dall'élite del ciclismo. E questa eventualità, che pareva scongiurata in seguito all'ultima assegnazione delle licenze, tornerà d'attualità tra poche settimane, allorché il TAS si pronuncerà sul ricorso della Katusha (a cui quella sospirata licenza è stata negata per motivi etici). Se i russi verranno riammessi nel WT, l'UCI farà fuori un'altra squadra per far loro posto. E le maggiori indiziate sono quelle che hanno avuto la licenza per ultime: quindi Saxo, Argos, FDJ e, per l'appunto, Lotto.

L'incertezza su una situazione ingarbugliatissima come quella che vede in bilico il 18esimo posto nel World Tour (da Aigle hanno già fatto sapere che non verranno concesse deroghe per un WT a 19 team) non ci impedisce comunque di analizzare la situazione della storica formazione belga. I pochi capitani sono André Greipel (forte delle 19 vittorie del 2012, comprese 3 tappe al Tour) e Jürgen Roelandts per le vittorie di giornata, e Jurgen Van den Broeck, arrivato quest'anno a un passo dal podio della Grande Boucle, e che non si toglie dalla testa l'ipotesi di un podio nella corsa più importante del mondo.

Intorno a questi tre nomi, oltre ai tanti gregari, anche qualche giovane che andrà seguito con interesse. Il mercato della squadra, peraltro, non ha modificato quasi per niente il roster del 2012: c'è stata un'unica cessione (il bravo e veloce Gianni Meersman è passato alla Omega Pharma, il team "cugino" - nonché molto più ricco - della Lotto), e un contratto è stato lasciato spirare senza rimpianti (quello dell'iraniano Sohrabi, preso un anno fa per questioni di punti UCI e senza risultati in stagione, a fronte di una cinquantina di giorni di gara).

In cambio, appena un paio di arrivi, uno dei quali, quello di Tim Wellens, già perfezionato a inizio luglio, mentre il secondo nome che va a vestire la casacca Lotto Belisol è Dirk Bellemakers, che viene da un quinquennio in Landbouwkrediet.

Esperti per tappe e gare in linea
Lars Ytting Bak ce lo ricordiamo vincitore al termine di una bella fuga nella tappa di Sestri Levante all'ultimo Giro: tra i tanti che tenteranno fughe fiume il danese (a segno nel finale di stagione anche nel GP Fourmies) è quello più solido. Jürgen Roelandts ha perso la prima metà dell'ultima annata in seguito a un brutto infortunio patito al Tour Down Under. È ancora abbastanza giovane, l'ex campione nazionale belga (nel 2008), compirà 28 anni in luglio e potrebbe essere uno dei nomi da tenere d'occhio nelle classiche del nord, anche perché nella seconda fase di 2012 ha dimostrato di saper ancora vincere. Chi sicuramente si farà vedere (principalmente nelle Ardenne) è Jelle Vanendert, reduce da un secondo posto all'Amstel, un quarto alla Freccia e un decimo alla Liegi. Il fatto che sia del tutto saltato al Tour lo configura come uomo da corse di un giorno, malgrado avesse qualche velleità di far bene nei GT (soprattutto dopo le belle prestazioni francesi del 2011).

Giovani per tappe e gare in linea
Tra i tanti che lavoreranno per la causa comune, peschiamo due nomi che paiono più interessanti di altri: Tosh Van der Sande è in assoluto il più promettente, visto che ha vinto la Liegi U23 nel 2011, oltre ad aver lasciato il segno in altre corse di un certo rilievo. È ancora un under, avendo da poco compiuto 22 anni, e dopo una prima stagione spesa per prendere confidenza col professionismo (senza evitare gare impegnative come Romandia e soprattutto Delfinato), è forse pronto a cercare qualche risultato di giornata, nell'attesa di spiccare il volo verso una prospettiva da uomo da GT. Gert Dockx ha invece 24 anni e lavora bene nei treni da volata e nelle formazioni da cronosquadre, ma ogni tanto indovina la fuga buona (come nella Druivenkoers di quest'anno, chiusa al sesto posto).

Corridori da GT
Di Jurgen Van den Broeck abbiamo già scritto che vive quasi solo per il Tour: da quando ha capito di poter puntare in alto, ha deciso di non lasciare nulla di intentato. Tra poco taglierà il traguardo dei 30 anni, raggiungendo quindi l'età della piena maturità sportiva: auspicabile che qualcuno dei vari piazzamenti del 2012 (terzo al Catalogna, quinto al Delfinato, al di là del Tour) si trasformi in vittorie sonanti. Bart De Clercq invece forse non sarà mai quel corridore in grado di lottare ad alti livelli che era sembrato per un attimo nel 2011 (vinse al Giro a Montevergine). Troppo incostante fin qui, ma ha 26 anni e qualche miglioramento è certo alla sua portata. Non dimentichiamo che quest'anno, pur steccando malamente nella corsa rosa, ha comunque concluso nei 20 Suisse e Vuelta.

Esperti gregari
Ne contiamo ben 11 in squadra, ognuno con caratteristiche proprie e compiti ben precisi. Se Francis De Greef è una discreta spalla nei GT (avendo ormai messo in soffitta le velleità di fare alta classifica in proprio), o al massimo un terzo capitano, si sprecano gli uomini da treno, determinanti per le volate di Greipel: Kenny Dehaes, Vicente Reynes e Marcel Sieberg sono probabilmente i più votati a tale ruolo. Olivier Kaisen e Maarten Neyens sono spesso anche capaci di andare in fuga, Jurgen Van de Walle e Frederik Willems ci mettono una grande esperienza, Joost Van Leijen e il neoarrivato Dirk Bellemakers sapranno dare una buona mano anche nelle classiche. Menzione speciale per Adam Hansen, che nel 2012 ha portato a termine tutti e tre i GT, ha intenzione di far lo stesso l'anno che verrà, e soprattutto è stato protagonista di una esilarante fotostory (via Twitter) nei giorni del ritiro con la squadra: se fossimo nelle pagelle, meriterebbe un voto in più per la simpatia.

Giovani gregari
Una categoria che non necessariamente equivale a un ruolo da confermare a vita: scopriremo strada facendo se questi ragazzi resteranno ottimi gregari o se faranno carriera in altra maniera. Se Dennis Vanendert, ad esempio, calcherà le orme del fratello maggiore Jelle, potrebbe diventare un buon interprete nelle classiche meno dure, per ora si è inserito talvolta nelle volate. Brian Bulgac non ha brillato particolarmente nella sua stagione d'esordio (e va per i 25), come peraltro Sander Cordeel (che di anni ne ha quasi 26). Più incisivo sembra il 23enne Jens Debusschere, mentre Jonas Vangenechten si è fatto vedere in qualche semiclassica (spicca nel 2012 un terzo posto al GP Cerami).

Esperti da volata
André Greipel fa da solo mezza squadra o quasi. Le quasi 20 vittorie del 2012, impreziosite dai 3 centri al Tour, lo rendono uno dei principali rivali di Cavendish; ma al tedesco, che non ha disdegnato di andare a cercare la quantità anche in corse non di primissimo piano, potremmo chiedere una maggiore competitività almeno nella Milano-Sanremo e nella Gand-Wevelgem. Il veterano Greg Henderson, suo apripista di fiducia, è anche in grado di andare a cercare piazzamenti in proprio, quando manca il capitano.

Giovani da volata
Frédérique Robert si è fatto notare in qualche arrivo massivo di semiclassiche olandesi o dell'Eneco Tour, aspettiamo di capire, nella stagione dei suoi 24 anni, se può anche vincere. Gaetan Bille l'ha già dimostrato, portandosi a casa quest'anno una corsa importante come il GP Cerami: e al di là della volata, in cui comunque sa il fatto suo, il 24enne belga sa anche sgomitare il giusto nelle gare di un giorno dalle parti di casa.

Cronoman
Tim Wellens è alle prime armi, ha già esordito in squadra nel 2012 e porta con sé la consapevolezza di un costante miglioramento (basti vedere la sua progressione, negli anni, nelle corse a tappe più difficili per i dilettanti). Nell'attesa di quel che sarà (a 21 anni è ancora presto per capirlo) può inseguire qualche buon piazzamento a cronometro, in un esercizio per il quale si è fin qui dimostrato abbastanza portato.

Marco Grassi

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