Campionato Europeo Derny 2012: L'Italia in difesa della linea Viganò - Appassionante gara, successo azzurro
Si è colorato di azzurro il Campionato Europeo Derny che si è svolto, per la seconda volta consecutiva, al Velodromo Fassa Bortolo di Montichiari: a vincere una prova incredibilmente intensa è stato Davide Viganò, il portacolori della Lampre-ISD. Per un team che questa stagione ha avuto poche soddisfazioni, il titolo più importante a livello internazionale arriva dalla Pista, un settore per il quale non si impegna nemmeno molto: potrebbe essere questo il via di un progetto di squadra che includa anche altri tipi di ciclismo, come proprio la Pista.
La prova dietro Derny è una gara che misura 40 km e ha delle regole simili allo Scratch, ossia con volata finale: ogni atleta gareggia dietro a una bicicletta motorizzata, appunto Derny, che è sostenuta da un motore a due tempi Zurcher 98cc che viene spinto dalla pedalata attraverso un rapporto fisso 70 denti sulla corona e 11 denti sul pignone posteriore. I primi Derny risalgono agli anni 30 in Francia e prendono il nome dal primo costrutture Roger Derny: raggiungevano una velocità di 50 km/h. Ora invece sono in grado di raggiungere anche i 90 km/h.
La gara è stata estremamente avvincente sin dalle prime battute: Davide Viganò, guidato da Cordiano Dagnoni, si è trovato in testa sin da subito, ma dopo solamente 10 giri il vincitore dello scorso anno Peter Schep, guidato da Joop Zijlaard, ha tentato il primo affondo che però gli è costato subito anche la seconda posizione a vantaggio del danese Jesper Morkov, fratello minore del più noto Michael (prima maglia a pois del Tour de France 2012 che veste i colori della Saxo Bank), perfettamente pilotato da René Dupont.
Peter Schep non demorde e a metà gara attacca nuovamente e stavolta la sua azione ha successo, passa Morkov e successivamente anche Viganò portandosi nettamente in testa: così tanto da sembrare quasi irraggiungibile per tutti gli altri. A fare la vera differenza sarà però la presenza di Angelo Ciccone: l'atleta delle Fiamme Azzurre pilotato da Mario Valentini, era in quarta posizione, ancora a pieni giri, quando da dietro arriva Peter Schep. Con un abile gioco di squadra l'azzurro riesce a rallentare l'olandese facendo così avvicinare nuovamente il terzetto di testa.
La seconda metà di gara è stata quindi tutta caratterizzata da un asfissiante gioco tattico tra l'Italia, con Viganò davanti e poi Ciccone e Cazzaro, e l'Olanda che oltre a Schep poteva contare su Jos Pronk guidato dal figlio di Joop Zijlaard, Ron. A fare le spese più grandi di tutto questo tatticismo è stato il danese Jesper Morkov che più volte ha richiamato la giuria accusando gli avversari di volerlo ostacolare.
Il finale è stato estremamente intenso e l'epilogo con sorpresa si è consumato proprio nei 4 giri finali: Davide Viganò decide di attaccare seriamente Peter Schep e questi, dopo due giri di resistenza, perde le ruote del suo derny e proprio nel giro finale viene superato non solo da Davide Viganò (che va a vincere nettamente), ma anche da Jesper Morkov. Per l'Italia si tratta di un altro titolo europeo conquistato dopo la Corsa a Punti di Elia Viviani in Lituania. Per Davide Viganò si tratta invece di una grandissima soddisfazione per una carriera che spesso ha fatto fatica a decollare nonostante le tante aspettative.
Gli appuntamenti internazionali della Pista ora si fanno sempre più intensi, il prossimo weekend si svolgerà infatti la seconda tappa della Coppa del Mondo al Velodromo Sir Chris Hoy di Glasgow, mentre il 20 prenderà il via la 6 Giorni di Gand.
