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Tour of Beijing 2012: La crono non c'è? Martin la inventa - Tony attacca da solo e vince. Italiani ok | Cicloweb

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Tour of Beijing 2012: La crono non c'è? Martin la inventa - Tony attacca da solo e vince. Italiani ok

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Tony Martin vince a Men Tou Gou e conquista il primato in classifica © Facebook Tour of Beijing

Nella conferenza stampa alla vigilia dell'inizio del Tour of Beijing, da perfetto vincitore uscente, Tony Martin aveva dichiarato che voleva vincere anche questa seconda edizione della corsa cinese: lì per lì, lo ammettiamo, erano sembrate le classiche frasi di circostanza per non scontentare l'organizzazione anche perché quest'anno il percorso è molto più montagnoso con addirittura un arrivo in salita, ma soprattutto non presenta alcuna tappa a cronometro, quella che nel 2011 permise a Martin di aggiudicarsi la corsa.

In realtà il tedescone della Omega Pharma-Quick Step era ben conscio delle proprie possibilità e sapeva di avere un'ottima condizione fisica, magari vicina anche a quella che gli ha permesso durante la sua carriera di aggiudicarsi delle corse a tappe con la Volta Algarve o la Parigi-Nizza, non certo tutte pianeggiati ma pur sempre con una cronometro nel percorso. Quella della prova contro il tempo era forse il problema maggiore ma Tony Martin ha pensato bene che la si sarebbe potuta improvvisare in una tappa, magari dopo che qualche salita aveva selezionato il gruppo. E così è arrivato l'esaltante numero di oggi che oltre alla vittoria di tappa ha messo anche una mezza ipoteca su quella finale.

La seconda tappa del Tour of Beijing, ridisegnata dopo frane e allagamenti che avevano limitato la sicurezza del percorso iniziale, prevedeva a metà frazione una salita di prima categoria, una decina di chilometri a 6% verso Gao Ya Kou: qui è stata annullata la fuga iniziale di Frank, Belkov, Tanner, Gutiérrez e Garate ed in testa alla corsa s'è formato un gruppo forte di circa 25 unità con tutti i più forti in gara come Tony Martin, Daniel Martin, Boasson Hagen, Samuel Sánchez, Kruijswijk, Slagter, Hesjedal e gli italiani Moser, Capecchi, Nocentini e Gavazzi.

In questa fase di corsa è stata soprattutto l'Euskaltel a tenere alta l'andatura per impedire il rientro alla prima parte del gruppo e così questo gruppo di battistrada ha affrontato compatto anche la terza ed ultima salita di giornata, quella di Dong Fang Hong che scollinava a 26 km dal traguardo. Su quest'ultima salita il più attivo è stato Rinaldo Nocentini che ha piazzato un bell'attacco nel tentativo di portare via un gruppetto: con l'aretino dell'AG2R era rimasti solo Rafal Majka, Tomasz Marczynski, TJ Slagter e proprio Tony Martin che quindi ha sfoggiato un gran gamba pure nei tratti di salita. Quasi in prossimi del gran premio della montagna sono rientrati da dietro anche Eros Capecchi, Daniel Martin e Francesco Gavazzi con il resto degli inseguitori che o non aveva la gamba o stentava ad organizzarsi.

Quasi in fondo alla discesa, a 22 chilometri dall'arrivo, Tony Martin ha allungato in testa, nessuno ha seguito prontamente il suo allungo ed è iniziata quindi la cronometro individuale del tedesco che, da solo, ha tenuto a bada i sette inseguitori. In pochi minuti il vantaggio di Martin è salito a 15", poi a 20", poi ancora a 25" e nelle ultime migliaia di metri il tedesco s'è permesso addirittura il lusso di festeggiare in anticipo con la moto che effettuava le riprese. L'ultima volta che l'iridato in carica della cronometro aveva vinto una tappa non a cronometro risaliva addirittura al 2009 quando s'impose sul traguardo di Crans-Montana al Tour de Suisse.

Nel finale gli inseguitori hanno poi perso ancora parecchio visto che Martin ha continuato a spingere, mentre dietro si sono studiati per non regalare abbuoni agli avversari: alla fine nella volatina per il secondo posto c'è stata una tripletta italiana con Francesco Gavazzi davanti ad Eros Capecchi e Rinaldo Nocentini ma il ritardo accusato dal vincitore è stato di ben 46". Con questi ritardo si sono classificati anche Slagter, Marczynski, Daniel Martin e Majka mentre il resto dei fuggitivi è arrivato a 50".

In questo modo la classifica vede ora Tony Martin in testa con 50" di vantaggio su Gavazzi, 52" su Capecchi e 56" su Boasson Hagen, Nocentini, Daniel Martin, Marczynski e Majka: nelle prossime tappe avremo ancora salite in grado di movimentare la corsa e siamo certi che gli italiani, Nocentini soprattutto visto che oggi è sembrato quello con la condizione migliore in salita assieme al polacco Majka, proveranno ad inventarsi qualcosa, ma il distacco da recuperare è grande e non sarà facile mettere in difficoltà la Omega Pharma. Chi dovrà assolutamente fare di più è l'Euskaltel che era venuta qui con tutti i big per cercare di fare risultato e trovare punti per la licenza World Tour: oggi hanno lavorato tanto ma nel momento decisivo sono scomparsi ma l'arrivo di domani a Badaling potrebbe ispirare Samuel Sánchez che proprio lì vinse il suo oro olimpico.

Sebastiano Cipriani

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