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Tour de l'Avenir 2012: Ma quante salite in quest'avvenire! - Al via domani la 49a edizione della corsa francese | Cicloweb

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Tour de l'Avenir 2012: Ma quante salite in quest'avvenire! - Al via domani la 49a edizione della corsa francese

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Le maglie del Tour de l'Avenir 2011 insieme a Bernard Hinault. Da sinistra, Romain Bardet, il vincitore Esteban Cháves e Garikoitz Bravo © tourdelavenir.com

Domani prenderà il via la più importante e prestigiosa corsa a tappe per Under23 dell'anno, quella che chiude la Coppa delle Nazioni, il Tour de l'Avenir. Nacque alla fine del 1960 dall'idea del giornalista dell'Equipe Jacques Marchand con l'approvazione del direttore del Tour de France Felix Levitan; il motivo era di dare la possibilità di visibilità a tanti nuovi Paesi che entravano nel mondo del ciclismo e che non riuscivano a correre il Tour de France. Nel 1960 erano già 73 le federazioni nazionali affiliate all'UCI ma pochissime di queste erano al via del Tour de France: approfittando quindi del fatto che il Tour diventava a squadre di club si potè creare questa nuova corsa dedicata alle nazionali, quelle "nuove", dall'Unione Sovietica (che partecipò per la prima volta nel '63), alla Jugoslavia, dalla Polonia al Messico (1969). Nel 1962 la prima formazione mista ospita un libanese, un australiano e un americano; la Colombia arriva nel 1973, la Turchia nel 77, la Corea del Sud nell'87, un anno prima dei Giochi Olimpici di Seoul.

Il Tour de l'Avenir si corre quest'anno per la 49esima edizione e dal 1961 è saltato solamente due volte, nel 1975 e nel 1991. La nazione che ha vinto più edizioni è la Francia, 16 volte, tra i quali figurano i nomi di Charlie Mottet, Marc Madiot e Laurent Fignon: la loro ultima vittoria è del 2009 con Romain Sicard che vinse poi anche il Mondiale U23 lo stesso anno. Dopo la Francia c'è la Spagna con 10 volte il cui nome più importante è senza dubbio quello di Miguel Indurain che vinse l'Avenir nel 1986. L'Italia ha vinto il Tour de l'Avenir 4 volte, ma per trovare il vincitore bisogna risalire alle prime edizioni: Guido De Rosso vinse proprio la prima edizione del 1961, poi ci furono Felice Gimondi nel 1964, Mino Denti nel 1966 e ultimo Gianbattista Baronchelli nel 1973. Da allora l'Italia non ha più avuto gloria al Tour de l'Avenir fino al terzo posto dello scorso anno di Mattia Cattaneo. La Colombia è invece la vincitrice delle ultime due edizioni (quattro vittorie in totale) con Nairo Quintana nel 2011 ed Esteban Chaves nel 2011: entrambi in questa stagione tra i professionisti stanno mostrando cose egregie a dimostrazione che il lavoro della Colombia sta pagando anche nella categoria maggiore.

Il percorso del Tour di quest'anno sarà parecchio montuoso, saranno quindi da tenere in considerazione soprattutto gli scalatori a partire dal capitano della squadra di casa, il francese Warren Barguil, che quest'anno ha vinto già tre corse internazionali tra le quali una tappa del Tour de Franche Comté Cycliste con l'arrivo a Planche des Belles Filles (la stessa salita del Tour de France dove vinse Chris Froome). Vanta anche tre podi nelle corse a tappe come il terzo posto al Tour d'Alsace dietro a Tiernan-Locke e Pliuschin. La Colombia ci ha abituati a portare un possibile vincitore ogni anno e quest'anno il capitano sarà Juan Ernesto Chamorro. Altri due nomi importanti saranno gli australiani Jay McCarthy e Calvin Watson, il primo per le tappe, il secondo per la classifica generale. Sarà presente anche il Campione Olimpico dell'Omnium, il danese Lasse Norman Hansen, senza particolari ambizioni di classifica; l'Olanda punterà su Moreno Hofland, ma avrà molte frecce al proprio arco come Wouter Wippert e Danny Van Poppel (curiosa la scelta, invece, di non convocare Dylan Van Baarle che si era comportanto benissimo in Turingia). Gli Stati Uniti avranno come capitano Ian Boswell che pare in buona forma, la Spagna si affiderà a Carlos Verona Quintanilla, il Lussemburgo avrà il fenomeno Bob Jungels, la Germania porterà Nikias Arndt e Jasha Sutterlin, la Russia sarà una corazzata con Alexander Foliforov, Sergey Chernetskiy, Igor Frolov e Gennady Tatarinov, il Kazakistan avrà al via Arman Kamyshev e Alexey Lutsenko, la Svezia porta il velocista Jonas Ahlstrand che quest'anno si è preso il lusso di battere anche Petacchi, mentre l'Eritrea, guidata da Natnael Berhane ha finalmente una formazione tutta sua. Ottima la squadra del Belgio con Floris Smeyers, Jasper Stuyven e Tim Wellens mentre nella formazione internazionale un occhio di riguardo sarà per l'argentino Eduardo Sepulveda.

Anche quest'anno, come la scorsa stagione, sarà presente la Nazionale Italiana formata da Enrico Barbin, Mattia Cattaneo, Andrea Fedi, Pierre Paolo Penasa, Davide Villella e Gianfranco Zilioli: una compagine molto buona, formata da ottimi atleti in grado di ben figurare anche contro gli avversari stranieri. Il capitano sarà probabilmente Pierre Paolo Penasa, il suo terzo posto nella classifica generale del GiroBio gli fa avere tutte le carte in regola per potersi giocare anche il Tour de l'Avenir; la seconda punta sarà Gianfranco Zilioli, quinto al GiroBio e vincitore sia della Bassano-Montegrappa che del recente GP Capodarco. Enrico Barbin sarà la vera mina vagante della nazionale, cercherà le fughe in più la terza tappa, con arrivo ad Annemasse, sembra proprio adatta alle sue caratteristiche.

A differenza dell'edizione 2011, il percorso di quest'anno sarà molto più impegnativo con salite lunghe, accompagnato però da distanze molto brevi. Si partirà domani con un prologo totalmente pianeggiante di 3,5 km con partenza e arrivo a Dole (tutto il tracciato non si allontanerà mai molto dalla zona delle Rhone Alpes). Il giorno successivo ci sarà la prima tappa pianeggiante, da Dole a Belleville-sur-Saône, di 178.5 con solamente un GPM di 4a categoria a 25 km dal traguardo. Anche la seconda tappa sarà totalmente pianeggiante, l'unico GPM di 4a categoria sarà addirittura dopo solo 26 km e poi tutta pianura da Le Parc des Oiseaux a Châtillon-sur-Chalaronne percorrendo la distanza di 141 km. La terza tappa cambia un po' e diventa più adatta a fughe, si parte da Pont-d'Ain e dopo 15 km c'è il primo dentello di 4a categoria, ma a poco più di 30 km dall'arrivo ci sarà una salita di 3a categoria: la strada però non spiana alla salita ma prosegue a salire per altri 10 km. Seguiranno una ventina di km di tutti sali-scendi fino all'arrivo in leggera salita di Annemasse: in tutti i km da percorrere saranno 155.2. Dalla quarta tappa fino alla fine si farà sul serio perché cominceranno le grandi salite. La prima delle tre tappe finali partirà da Seyssel e arriverà, dopo 157.6 km a Valloire-Galiber: lungo la strada verranno affrontati il Col du Frêne, la Côte de Saint-Georges-des-Hurtières, ma soprattutto il Col du Télégraphe a quota 1566 con lo scollinamento a soli 3 km dall'arrivo di Valloire. Il giorno successivo si ripartirà da Valloire, si ritornerà sul Télégraphe per andare in discesa fino a La Chambre dove comincerà la salita del Col de la Madeleine con scollinamento a 1993 metri, di nuovo in discesa fino ad Albertville e poi finale con arrivo in salita a Les-Saisies dopo 130.6 km a 1615 metri di quota. L'ultima tappa è di quelle che difficilmente si dimenticano: i chilometri da percorrere saranno solamente 82.8 con partenza da Beaufort e arrivo in salita a Le Grand Bornand dopo aver scalato anche il Col de Forclaz, il Col des Aravis e il Col de la Croix Fry per un totale di circa 45 km di salita su 82 totali di gara.

A questo link la Startlist ufficiale

Laura Grazioli

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