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Trofeo Matteotti 2012: De Negri si prende un posto al sole - Prima vittoria in carriera per lo spezzino, battuti Kump e Taborre

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Pierpaolo De Negri sul podio del 66esimo Trofeo Matteotti tra Fabio Taborre e Marko Kump © Cicloweb.itdal nostro inviato

La scorsa edizione del Trofeo Matteotti aveva dimostrato che una conclusione allo sprint di un gruppo discretamente numeroso è possibile, ragion per cui una formazione come la Farnese Vini, che poteva vantare tra le sue fila il vincitore uscente Oscar Gatto, era ben determinata a cercare il bis. E bis è stato effettivamente ma con l'atleta che non ti aspetti: l'edizione 2012 della classica abruzzese per eccellenza (la numero 66 per gli amanti delle statistiche), celebra infatti il primo successo tra i professionisti di Pierpaolo De Negri, 26enne spezzino di Brugnato che nelle sue tre stagioni da professionista aveva profuso finora tanto impegno e coraggio ma senza riuscire ad assestare il colpo del ko. Esultano quindi nuovamente Stefano Giuliani e Luca Scinto in una giornata iniziata nel peggiore dei modi, in quanto nella notte è venuto a mancare il presidente onorario della Farnese Vini Camillo De Iuliis.

Alla gioia dei vincitori si contrappone naturalmente la delusione degli sconfitti, Acqua&Sapone e Androni su tutte, che hanno provato a più riprese a movimentare una gara resa indubbiamente ostica dal gran caldo. Il Matteotti però, orfano purtroppo di squadre World Tour (ma del resto, in tempi in cui la sopravvivenza di alcune corse è sempre più difficile, bisogna un po' accontentarsi), ancora una volta sorride ad un atleta in grado di reggere bene sugli strappi e di far valere l'ottimo spunto veloce, anche se poi la corsa sono sempre i corridori a farla e solo le prossime edizioni ci diranno se le asperità del tracciato non scavano più le differenze di una volta o se invece la condotta di gara e la capacità di più squadre di controllare il finale, possono consentire una conclusione in volata tra venti e più corridori (sono stati in 25 a far parte del primo gruppo quest'anno).

La gara, scattata a mezzogiorno in pieno solleone, ci ha messo ben poco per animarsi, in quanto al nono chilometro si è subito formata un'azione particolarmente interessante, con un gruppo di fuggitivi composto da ben 21 atleti: al comando sono andati Proni, Laverde, Fajt, Kump, Andrea Masciarelli, Lutsenko, Campagnaro, Sano, Chalapud, Rocchetti, Ciavatta, Laganà, Sella, Balloni, Romero, Di Paolo, Serpa, Ermeti, Klimov, Kuznetsov e Fanelli, a cui hanno tentato invano di agganciarsi anche Palandri e Delle Stelle. E' apparso subito chiaro come la presenza in forze di varie squadre (A&S, Colombia e Androni con tre elementi, Utensilnord e Nippo con due). I fuggitivi hanno proseguito di comune accordo per circa cinque giri e mezzo, raggiungendo un vantaggio massimo prossimo ai tre minuti; poi l'iniziativa di Laverde prima e di Sella poi (aveva intanto perso contatto Serpa) quando la strada ricominciava a salire verso Colle Caprino, ha cominciato a creare una certa bagarre nel drappello di testa, tanto che sono rimasti in quattordici al comando con un vantaggio nei confronti del gruppo di circa due minuti (nei giri precedenti la reazione del gruppo aveva fatto scendere il vantaggio al di sotto del minuto e mezzo).

È in questo momento che è decisamente salito in cattedra Alexey Lutsenko, già brillante protagonista al recente Giro della Valle d'Aosta per Under 23: anche quest'oggi per il kazako una prova decisamente convincente, che lo porterà a concludere la gara nel primo gruppo, dopo essere rimasto in avanscoperta per oltre 160 chilometri, dimostrando una grinta da vendere. Il giovane classe 1992 dell'Astana Continental si è prodotto in un tentativo di assolo solitario, durato ben due giri con un vantaggio nei confronti degli inseguitori che ha superato il minuto e mezzo mentre il gruppo, tirato dai Colnago e dagli Idea, navigava sempre attorno ai due minuti. Nel corso della nona tornata (70 chilometri circa alla conclusione) Lutsenko è stato raggiunto da De Negri (uscito nel frattempo dal gruppo) e mentre la corsa transitava nuovamente sui colli pescaresi, anche Carlos Betancur ha rotto gli indugi riportandosi sulla testa della gara, imitato dopo pochi chilometri anche da Sano, Eskov, Pasqualon e Dodi ed in sette hanno proseguito di comune accordo per tutta la tornata con un vantaggio di circa un minuto nei confronti di un plotone, dove nel frattempo erano iniziate le prime schermaglie tra i big (Pellizotti, Rubiano, Di Luca, Taborre, Baliani e Pirazzi in evidenza nei tratti in salita per riaccodarsi alla testa della corsa).

Fasi di gara convulse queste ultime, in cui è stata soprattutto l'Acqua&Sapone a cercare di organizzarsi per portar via l'azione decisiva, anche se in questo frangente si è verificata anche qualche incomprensione sugli intenti (Di Luca e Betancur hanno avuto anche un vivace scambio di opinioni in corsa). Le carte però si sono progressivamente rimescolate col passare dei chilometri, quando oltre agli attesi Di Luca e Pellizotti, anche una decina di altri atleti (tra questi Bailetti, Colbrelli, Pagani, Mazzanti, Sella e Bisolti) si è portata al comando della gara, andando a formare un gruppo di 34 atleti che andava a costituire il plotone che di fatto si sarebbe giocato la vittoria, visto che tutti gli altri ormai erano irrimediabilmente tagliati fuori. Nel corso del penultimo giro è stato Pirazzi il primo ad aprire nuovamente le danze nel tratto di salita, a cui si è poi accodato l'inesauribile giapponese Junya Sano, uno dei protagonisti della fuga della prima ora.  Il tentativo però non ha sortito gli effetti sperati ma nel frattempo vi sono state le prime chiare indicazioni, in quanto proprio Oscar Gatto, il vincitore della scorsa edizione, ha perso contatto in salita e con lui anche Chiarini, Bosisio e Monsalve sono apparsi in difficoltà.

Al termine della discesa però tutti sono riusciti a rientrare e così al suono della campana erano ancora una trentina i corridori a poter ambire al successo di questa edizione del Matteotti. Non appena la strada è iniziata a salire verso gli ultimi due strappi di giornata è stato ancora Pirazzi a lanciarsi all'attacco mentre per Gatto il pomeriggio odierno si è confermato decisamente negativo, in quanto il trevigiano è rimasto vittima di una foratura che l'ha di fatto messo fuori dai giochi. Ripreso Pirazzi, è stata l'Acqua&Sapone a cercare il colpo risolutore, prima con Di Luca e poi, in maniera più veemente, con un pimpante Carlos Betancur, autore di una bella progressione che gli ha permesso di guadagnare presto circa dieci secondi su un gruppo che intanto iniziava a perdere elementi (tra i più in difficoltà è apparso proprio il campione italiano Pellizotti, che difatti ha perso contatto).

A quel punto in casa Androni è apparso chiaro che Rubiano potesse giocare liberamente le sue carte e così il colombiano è riuscito a riagganciare il connazionale, con cui ha mantenuto un discreto vantaggio in testa (il fatto che i colombiani siano sempre più protagonisti anche nelle corse di un giorno rappresenta una piacevole inversione di tendenza). Giù dalla discesa però il plotone si è rifatto sotto e a meno di cinque chilometri dal traguardo è apparso chiaro come la soluzione in volata fosse ormai inevitabile anche per questa edizione 2012.

Chi poteva essere in grado quindi di sfrecciare davanti a tutti all'ingresso a Piazza Duca degli Abruzzi? Sicuramente la presenza dello sloveno Marko Kump, atleta velocissimo nonostante fosse in fuga praticamente dal mattino, incuteva timore a molti ma per il portacolori dell'Adria Mobil si è materializzata a distanza di tre anni una nuova beffa sullo stesso tracciato in cui fu battuto per pochi centimetri da Enrico Peruffo alla conclusione della prova in linea dei Giochi del Mediterraneo 2009: a centro strada si è infatti materializzata la sagoma di Pierpaolo De Negri, che è riuscito a sfruttare benissimo l'occasione presentataglisi quest'oggi ed ha vinto a braccia alzate. Il podio è stato completato dal pescarese Fabio Taborre che non è riuscito a concretizzare al meglio il lavoro di squadra e si è dovuto così accontentare di un'amara terza piazza. Pasqualon, Bailetti (sempre protagonista sulle strade abruzzesi), Rubiano, Monsalve, Betancur, Zhdanov e Baliani hanno completato la top ten nel gruppo di testa che comprendeva anche Di Luca, Baliani, Sella, Pirazzi e i bravissimi kazaki Lutsenko e Kamyshev. A 1'47" ha invece tagliato il traguardo Franco Pellizotti.

Naturalmente molto felice De Negri per il suo primo successo da professionista: «La nostra era una tattica studiata, il capitano era Oscar Gatto, poi in seconda battuta c'eravamo io e Favilli. Quando ha attaccato Lutsenko non sono stato a guardare e mi sono mosso anch'io, poi ho cercato di risparmiarmi. L'Acqua&Sapone e l'Androni erano sicuramente le formazioni più temibili quest'oggi e quando ha attaccato Betancur ho esitato. Comunque è stata una corsa dura fin dall'inizio, per me questa vittoria non cambia nulla, anche se naturalmente sono molto felice, poichè ho potuto fare la mia corsa ed ho sfruttato bene l'occasione che mi si è presentata. Ora punto a far bene a Camaiore e al Trittico Varesino. Quest'oggi poi ci tenevamo a far bene poichè nella notte è venuto a mancare il nostro presidente e quindi la cosa ci ha dato sicuramente delle motivazioni in più».

Proprio il Gran Premio di Camaiore rappresenterà il nuovo appuntamento del calendario italiano, che aprirà ufficialmente il mese di agosto per quel che concerne le gare sul nostro territorio. Gare dove inevitabilmente qualche valutazione, pensando anche in prospettiva mondiale, dovrà essere fatta.

Vivian Ghianni

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