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Giro di Turingia 2012: Arriva l'hat-Trixi della Lululemon - Terza vittoria di fila, tocca a Worrack. Marta Tagliaferro quarta

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Si conclude a Greiz la terza tappa del Giro di Turingia. Vittoria di Trixi Worrack © Thueringenrundfahrt-frauen.de

Trixi Worrack aveva iniziato bene, per non dire benissimo, il 2012. Vittoria alla seconda gara dell'anno, la tappa in Qatar dove se ne andò insieme all'amica Judith Arndt, regolata poi sul traguardo in una volata già decisa in partenza. Era quella la resurrezione di un'atleta che pareva finita, che dal 2008 non otteneva un risultato degno del suo nome, che faceva della continuità e dell'andar ormai non troppo forte su tutti i terreni il suo tratto distintivo. Quel 2 febbraio Trixi annunciò al Mondo che era tornata e non certo per far la comparsa. Con oggi siamo a quattro vittorie, non propriamente un record, ma la costanza nei piazzamenti ed i progressi atletici che si sono rivisti - finalmente! - l'hanno premiata con un posto alle Olimpiadi di Londra. Se vi pare poco...

La terza tappa porta ancora la firma di un'atleta tedesca, a conferma di un movimento che ha più di una profeta e non soltanto in patria (mentre al Giro d'Italia un'atleta tricolore non vince dal lontano 2009, Noemi Cantele a Cerro al Volturno). Inoltre si registra la terza vittoria in quattro giorni di gara di un'atleta della Specialized-Lululemon; solo Hanka Kupfernagel (RusVelo) nel prologo aveva costituito un elemento di discontinuità.

Oggi erano in previsione 128 km con partenza ed arrivo a Greiz, difficoltà altimetriche limitate, vento laterale e gruppo che voleva restare il più compatto possibile. Insomma, non pareva essere nulla di diverso rispetto ai giorni precedenti. E invece ecco l'australiana Alexis Rhodes (Orica-GreenEDGE) che va in fuga solitaria. Le squadre dapprima lasciano fare ma quando la Rhodes raggiunge un vantaggio di 4'45" in gruppo ritorna alla mente di quell'altra aussie che, partita nelle prime fasi di gara, fu ripresa soltanto ai piedi del podio: era Tiffany Cromwell, era il Giro, era la tappa di Molinella.

La Rhodes parte dopo 15 km ed il vantaggio acquisito potrebbe far pensare all'impresa. Hitec, RusVelo ed AA Drink si mettevano ventre a terra ed in pochi chilometri rosicchiavano quasi tutto il vantaggio della Rhodes, ma intanto si era ben oltre metà gara. Mentre il gruppo vedeva ormai la sagoma della Rhodes in lontananza partiva in caccia un'altra tedesca (capirai che novità), Romy Kasper.

La portacolori di RusVelo dapprima si congiungeva con la Rhodes, quindi lasciava sul posto l'australiana, ormai fiaccata più nel fisico che nella mente, e procedeva da sola. Hitec ed AA Drink non avevano certo cercato di mangiare terrreno ad una fuggitiva per lasciare campo libero ad una seconda battistrada e così il tentativo della Kasper veniva annullato nell'arco di pochi chilometri (va però detto che la tedesca di RusVelo era arrivata a guadagnare 1'05" sul gruppo).

Il vento laterale spezzava il plotone in più parti e rimanevano davanti soltanto 14 atlete: la maglia gialla Emma Johansson, Judith Arndt, Claudia Häusler, Sarah Düster, Trixi Worrack, Elisa Longo Borghini, Elizabeth Armitstead, Jessie Daams; Sharon Laws, Romy Kasper, Hanka Kupfernagel, Amber Neben, Adrie Visser e Joëlle Numainville. Sul Untergrochlitz, il secondo Gpm di giornata, la Kupfernagel fatica a tenere il passo delle migliori ed il gruppo si assottiglia sotto l'incedere di Claudia Häusler, che va a consolidare la sua leadership nella classifica della miglior scalatrice.

Nella discesa i gruppetti rimasti attardati nei ventagli rientravano ed il gruppo delle 14 veniva rimpolpato. C'erano anche le nostre due Marta, Tagliaferro e Bastianelli. L'iridata di Stoccarda si aggiudica il traguardo volante su Kasper e Johansson, facendo capire che lo spunto veloce non è perduto, anzi. Il terzo ed ultimo Gpm veniva superato di slancio dal gruppo ormai più che folto, con la Worrack a precedere Kupfernagel e Johansson. Non restava molto dalla cima del Morschwitz al traguardo di Greiz, ci si preparava così ad uno sprint a ranghi ristretti ma non troppo.

Erano infatti 29 le ragazze che giungevano insieme sul rettilineo d'arrivo regolata da una Trixi Worrack come già detto in grande forma. Lizzie Armitstead e Martine Bras dovevano arrendersi e così Marta Tagliaferro, quarta come nella prima tappa: il primo podio da Élite non dovrebbe tardare ad arrivare. Alle spalle della portacolori della MCipollini-Giambenini-Gauss si piazzava la canadese Joëlle Numainville davanti alla maglia gialla di Emma Johansson. Arndt, Longo Borghini (conserva con i denti la maglia di miglior giovane, classifica che vede Elena Cecchini terza), Düster e Zrimsek completavano la top ten.

Classifica con un po' più di distacchi (meno di ieri era impresa ardua) e che vede la Johansson prima sulla Armitstead a 5" mentre Arndt è a 8". Teutenberg a 9", Worrack a 13", Kupfernagel a 14". Prima italiana in graduatoria Elisa Longo Borghini, decima a 43".

Domani cronometro ad Altenburg sulla distanza di 20.7 km. A Londra l'oro verrà assegnato sui 29 km ed è quindi un buon banco di prova per chi ci sarà. Non troveremo la Hughes, ritiratasi come fece al Giro (andò a Londra per provare il percorso olimpico), e la naturale favorita per l'esercizio contro il tempo diventa perciò Judith Arndt (ma attenzione anche a Zabelinskaya, Teutenberg e Kupfernagel). La tedesca è inoltre a soli 8" di distacco dalla Johansson in classifica generale e potrebbe facilmente scalzare la svedese dal gradino più alto del podio. In quel caso avremmo una vincitrice di tappa ed una leader tedesca: e per gli organizzatori del Turingia, con quest'ipotesi neppure troppo remota, meglio di così si muore.

Francesco Sulas

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