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Giro della Valle d'Aosta 2012: Stategli Aruota se ce la fate - Show del sardo a Tavagnasco, tappa e maglia

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Sulla dura salita dei Piani di Tavagnasco Fabio Aru ha inflitto distacchi pesanti a tutti © Giro della Valle d'Aosta

In fondo non siamo stupiti: il finale vissuto ieri a Champdepraz aveva fatto chiaramente capire a tutti che l'uomo da battere al Giro della Valle d'Aosta è ancora una volta Fabio Aru. Ragion per cui se ieri le prime stilettate erano servite per mettere i primi preziosi secondi e minuti tra sè e gli avversari, quest'oggi sul durissimo arrivo ai Piani di Tavagnasco, sconfinamento piemontese a quota 1324 metri sul livello del mare e con rampe che farebbero impallidire un biker (pendenze superiori al 25% in qualche tratto), il sardo Palazzago ha voluto ulteriormente mettere le cose in chiaro, regalando a sè e al pubblico un assolo che gli ha permesso di issarsi in testa anche alla classifica generale. Non è riuscita così al generoso (e sfortunato: ben 3 incidenti meccanici, l'ultimo dei quali ai piedi dell'ascesa finale) Manfredi la difesa del primato, con un'Hopplà che si consola parzialmente con la buona prestazione odierna di Bongiorno, primo dei battuti, mentre Penasa, risalito in zona podio, vede il proprio distacco già approssimarsi ai 3 minuti. 

Difficile battere questo Aru, atteso tra un paio di settimane al debutto nel professionismo, tuttavia sarebbe un errore considerare la partita già chiusa (come spesso hanno insegnato le ultime edizioni), anche se occorrerà ingegnarsi e, probabilmente, correre anche il rischio di saltare pur di provare a realizzare una vera e propria impresa.

La tappa odierna, partita sempre dal Piemonte nella cittadina di Quincinetto, in provincia di Torino, ha iniziato ad animarsi subito dopo il primo sprint intermedio (vinto dal rumeno Grosu, leader della speciale classifica), quando sulla strada che iniziava a salire verso Andrate, primo Gpm di giornata, è stato il russo Alexander Foliforov il primo a muoversi con una certa decisione, raggiunto dopo pochi chilometri dal belga Steve Bekaert, già sesto nella generale due anni fa e letteralmente saltato per aria nella frazione di ieri (è giunto ultimo con un ritardo superiore alla mezz'ora). Il tandem ha proseguito di buona lena per una cinquantina di chilometri, marciando con un vantaggio costante tra il minuto e mezzo e i due minuti su circa venti atleti avvantaggiatisi dal gruppo e con un gap che ha raggiunto i tre minuti nei confronti del plotone dove figurava anche la maglia gialla Manfredi.

Prima di giungere al secondo Gpm posto a Traversella (poco meno di 40 chilometri all'arrivo) il folto drappello di battistrada formatisi ha visto il proprio vantaggio crescere, superando prima i 4 minuti per poi raggiungere i 5'30" nei confronti del gruppo principale e nella bagarre che ne è conseguita, davanti si è operata una prima selezione. Uno dei più attivi è stato sicuramente il transalpino Jérémy Bescond, che ha allungato in compagnia del lussemburghese Kirsch e dello statunitense Bush. Alle loro spalle ad inseguire un drappello di una decina di atleti, costituito dal kazako Lutsenko (secondo della generale alla partenza), dal lombardo Chirico della Trevigiani, dal trio della Colpack costituito da Orrico (protagonista poi di un allungo in discesa), Senni e dal britannico Edmondson, che ha reso chiaro l'intento del team bergamasco di rendere la corsa dura, dal bielorusso Bazhkou che, con i preziosi punti conquistati quest'oggi, è tornato a vestire la maglia di miglior scalatore, da Balykin della Petroli, dal francese Lavieu dell'AVC, dai belgi Bekaert e Meintjes della Lotto, dallo spagnolo Ezquerra della Leopard, dall'altro belga Vandyck della Bofrost e dall'australiano Spokes dell'Omega Pharma.

Bescond, Kirsch e Bush hanno continuato nella loro azione, giungendo ai piedi della salita finale a Tavagnasco con circa 2'20" nei confronti di Orrico, Chirico e Vandyck che nel frattempo erano riusciti ad avvantaggiarsi nei confronti degli altri inseguitori ed è stato proprio l'atleta della nazionale transalpina (prossimo stagista in maglia Cofidis) a rompere gli indugi e a levare di ruota sia Kirsch che Bush mentre il gruppo principale si avvicinava sempre più, riassorbendo via via tutti gli inseguitori. Quando al traguardo mancavano circa 5 chilometri e con le pendenze, già in costante doppia cifra, ad inasprirsi ulteriormente, però Aru ha deciso che non era il caso di attendere ulteriormente e si è prodotto in uno scatto, a cui inizialmente il solo russo Chernetskiy ha tentato di replicare, salvo mollare presto la presa.

Per Fabio Aru è iniziata quindi una vera e propria cronoscalata nel tentativo di raggiungere Bescond che, seppur a fatica, si manteneva ancora al comando della gara mentre alle spalle del sardo è stato il campione italiano Bongiorno a mostrare la reazione più convinta, pedalando con un ritardo di circa quaranta secondi nei suoi confronti; più distanziati invece Penasa, Formolo e Zilioli, distanziati già di circa un minuto in appena un chilometro. A poco meno di tre chilometri l'inseguimento di Aru è stato coronato con successo ed nel breve volgere di pochi metri, il capitano della Palazzago ha lasciato sul posto Bescond, involandosi non solo verso la vittoria solitaria ma anche alla conquista del primato, dal momento che anche il kazako Lutsenko era già irrimediabilmente staccato dopo i tanti chilometri d'avanscoperta (pagherà oltre 20 minuti all'arrivo). Il campione italiano Bongiorno ha cercato generosamente di colmare il gap negli ultimi due chilometri ma l'azione di Aru ha continuato ad essere irresistibile, permettendo al sardo di incrementare il proprio vantaggio e di giungere a braccia alzate al termine dell'estenuante scalata, andando a centrare la seconda vittoria stagionale.

Giornata comunque positiva per un Bongiorno (autore comunque di una ottima rimonta dopo aver atteso per diverse decine di secondi il compagno in maglia gialla ad inizio salita) che sta ritrovando buone sensazioni e che ha concluso sul traguardo con un ritardo di 58". Terzo a 1'31" Davide Formolo, anch'egli sempre presente nelle occasioni che contano grazie ad una condotta di gara regolare mentre la generosa prova di Bescond regala al transalpino almeno la quarta posizione con un distacco di 2'01". Quinta posizione per Zilioli a 2'15", Penasa invece si accomoda in sesta posizione a 2'17" mentre decisamente più distanziati sono giunti sia Chernetskiy (3'12" il suo ritardo) che la maglia gialla Manfredi che sul traguardo ha pagato ben 4 minuti di ritardo. A completare la top ten sono stati Masnada, nono a 4'21" e Morton, distanziato di 4'34". Appena fuori dai dieci invece sono giunti Edmondson (11esimo a 4'43") ed il belga Smeyers (dodicesima piazza per lui a 4'48"), discrete prove quest'oggi anche per il lussemburghese Jungels (14esimo a 5'28") e per l'eritreo Behrane che con il 19esimo posto a 6'42" ha mostrato anche una tenuta in salita non del tutto disprezzabile.

Classifica generale tutta italiana per quel che concerne le prime sei posizioni, con Aru che ora comanda la corsa con 1'44" sull'ex leader Manfredi e 2'43" su Penasa. Due secondi solamente dividono invece Zilioli e Formolo, rispettivamente quarto a 3'13" e quinto a 3'15" mentre Bongiorno con la prova odierna ha guadagnato varie posizioni risalendo in sesta piazza a 4'10", non essendo quindi ancora escluso dalla possibilità di terminare la corsa sul podio.

Domani quarta frazione lunga 166 chilometri che può ancora regalare emozioni, con partenza e arrivo ad Antey Saint André con l'ascesa finale preceduta da quelle a Les Fleurs, Col St.Pantaleon e Champremier. Molto quindi potrà ancora accadere.

Vivian Ghianni

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