Giro della Valle d'Aosta 2012: Arman letale brucia Scartezzini - Ad Arvier Kamyshev su Michele dopo fuga a due
- Giro Ciclistico della Valle d'Aosta Mont Blanc 2012
- Continental Team Astana 2012
- Leopard Trek Continental Team 2012
- Palazzago Elledent Rad Logistica [Dilettanti] 2012
- Trevigiani Dynamon Bottoli [Dilettanti] 2012
- Zalf Désirée Fior [Dilettanti] 2012
- Alex Kirsch
- Alexey Lutsenko
- Arman Kamyshev
- Bob Jungels
- Davide Formolo
- Eduard Michael Grosu
- Fabio Aru
- Francesco Manuel Bongiorno
- Giacomo Berlato
- Gianfranco Zilioli
- Jesús Ezquerra Muela
- Lachlan David Morton
- Luca Chirico
- Michele Scartezzini
- Pierre Paolo Penasa
- Sergey Chernetskiy
- Sergey Pomoshnikov
- Stanislau Bazhkou
- Théo Vimpere
- Pianeta giovani
Ha la faccia da duro, da chi sin da piccolo è stato abituato a lottare. Il kazako Arman Kamyshev, nato alla vigilia delle Idi di marzo del 1991, ha già siglato con la sua firma il Giro della Valle d'Aosta. In una tappa definita erroneamente facile (vogliamo dire non difficile?) ha fatto la differenza con Michele Scartezzini, bruciando in una volata a due il veronese.
A parti invertite la Trevigiani avrebbe ottenuto la seconda vittoria in due giorni in Val d'Aosta ma oggettivamente la formazione Continental dell'Astana ha più di qualcosa da dire.
Partenza ed arrivo ad Arvier, città natale del vincitore del primo Tour de France (nonché di due Parigi-Roubaix), Maurice Garin. Si percorre praticamente tutta la valle fino a Courmayeur, ritornando poi giù ad Arvier dopo aver affrontato alcune salitelle. Robetta in confronto a quanto si troveranno i corridori sotto le ruote da domani.
La salita verso Verrand, il Col d'Introd ripetuto tre volte (una delle quali l'ultima) e Champex non possono fare troppi danni. Sbagliato, perché se affrontate a tutta, come accadrà, produrranno distacchi degni di una tappa alpina. Del resto siamo circondati dalle vettte, con il Monte Bianco che si staglia sullo sfondo di una gara che non lascia il tempo di ammirare il panorama.
Nemmeno il tempo di dare il via che i francesi attaccano, dando gas manco fossimo all'ultima tappa. Il gruppo è sin dalle prime battute allungatissimo e dopo 36 km parte Giacomo Berlato, fratello di Elena nonché portacolori della Zalf. Il vicentino guadagna terreno e su di lui si porta un manipolo di dieci contrattaccanti mentre chi capisce subito che la gamba non gira come ieri è la maglia gialla Daniele Dall'Oste.
Il ritardo da questi primi attaccanti ammonta già ad un minuto. Dietro il gruppo maglia gialla recupera sugli attaccanti, ora soltanto in 7: Vimpere, Berlato, Grosu, Kirsch, Pomoshnikov e Kamyshev. Una volta però ripresi ecco in contrattacco di Stanislau Bazkhou, Luca Chirico ed Alexey Lutsenko. Sul terzo Gpm di giornata i tre vengono riassorbiti e se ne vanno Gorbunov, e Kamyshev, ancora Bazkhou e Chirico, Jungels, Marcolin e Sepulveda. Il primo gruppo inseguitore è segnalato a 1'10" mentre a maglia gialla di Dall'Oste è persa a 2'23".
Con tale vantaggio in testa si rompe l'accordo e così è Michele Scartezzini a riportarsi sui battistrada. C'è però, purtroppo per loro, anche il primo gruppo con tutti i migliori. Così, dopo che avviene il ricongiungimento, è proprio Scartezzini ad agitare ancora le acque, scattando con 108 km nelle gambe.
A quel punto lo segue soltanto Kamyshev ed il vantaggio sale rapidamente. A La Salle Gorbunov, Morton ed Edmondson viaggiano a 35" dalla coppia di testa, il gruppo dei migliori (Dall'Oste è definitivamente tagliato fuori) a 1'08". Il vantaggio di Scartezzini e Kamyshev aumenta metro dopo metro e quando i due capiscono che ormai saranno loro a giocarsi la tappa inizia l'inevitabile fase di studio.
Entrambi sono veloci (anche se lo spunto è nettamente a favore di Scartezzini), entra in gioco la fortuna, l'esperienza, la scelta di tempo. Scartezzini parte bene ma il kazako recupera e batte il portacolori della Trevigiani Dynamon Bottoli. Kamyshev con la vittoria di oggi eredita anche la maglia gialla da Dall'Oste, con Scartezzini a soli 8" in classifica. Il gruppo chiude a 1'15" regolato da Chernetskiy, Bazhkou ed Ezquerra. A 1'39" il secondo gruppetto, regolato da un altro kazako, Alexey Lutsenko, e contenente tra gli altri Aru, Bongiorno, Penasa e Formolo.
Nella nuova classifica tratteggiata direttamente dal kazakistan Kamyshev è, come detto, in giallo con 8" su Scartezzini. Terzo a 59" l'ottimo iberico Jesús Ezquerra, mentre l'australiano Lachlan David Morton, brutto cliente per la vittoria finale, è a 1'04". Gianfranco Zilioli è quinto in graduatoria a 1'06", tallonato dal russo Chernetskiy. Fabio Aru è 14° a 1'20" mentre Davide Formolo è 20° a 1'34".
Arman Kamyshev non ipoteca un bel nulla ma non ci stupiremmo se questo 21enne kazako portasse la maglia gialla fino a domenica sera, anche se ammette che «la salita di domani è troppo dura. Sono venuto qui per vincere una tappa, ci sono riuscito». Del resto quest'anno ha già dimostrato di saper essere forte nelle corse a tappe, vincendo due frazioni e la classifica finale della prova di Coppa delle Nazioni canadese, Ville Saguenay.
Domani seconda tappa, 160 km da Issogne a Champdepraz con il Col di Joux a 35 km dall'arrivo. Champdepraz ha deciso nelle ultime due edizioni il Giro della Valle d'Aosta. Nel 2010 fu Petr Ignatenko a staccare di 1'18" Fabio Aru e di 1'23" Kenny Elissonde mentre dodici mesi fa fu proprio Aru ad imporsi nella cronoscalata conclusiva, ribaltando una situazione che vedeva al mattino Nikita Novikov in giallo. Chi domani quindi vincerà potrà pensare di dar continuità a questa tendenza. L'alternativa a credere alla buona sorte che porta una vittoria a Champdepraz è toccare ferro, naturalmente.