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Tour de France 2012: Le dichiarazioni della seconda tappa

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Ecco le dichiarazioni dei protagonisti al termine della seconda tappa del Tour de France.

Peter Sagan (Liquigas-Cannondale) da Comunicato Stampa
«Sapevo che l'occasione era delle migliori ma al Tour de France bisogna fare i conti con i corridori più forti e al top della forma. Oggi non sono partito con ottime sensazioni, solo in corsa ho cominciato a sentirmi meglio ed a pensare di potermela giocare. Devo dire grazie a tutta la squadra che mi portato in testa nel finale, quando la situazione non era facile da gestire. Sulla salita decisiva ho prima pensato a gestirmi, poi a marcare Cancellara. Nella riunione tecnica del mattino i ds Zanatta e Scirea mi avevano raccomandato di non perdere la sua ruota perché un suo attacco sarebbe stato probabile. Sono felicissimo, anche perché ieri dopo il prologo ero un po' deluso, mi aspettavo qualcosa di più. Quella di oggi è stata una vittoria difficile e mi ha fatto capire cosa ha di speciale il Tour rispetto ad altre corse: tanto pubblico sulle strade che ti incita, giornalisti di tutto il mondo che ti guardano, un ritmo di corsa altissimo e la necessità di non perdere mai l'attenzione… Insomma, lo senti subito che è diversa. Ora non bisogna lasciarsi prendere dal troppo entusiasmo. Ho sempre pensato di correre questo Tour giorno per giorno e così farò fino a Parigi. La maglia verde? È un sogno, vedremo se riuscirò a realizzarlo».
 
Fabian Cancellara (RadioShack) da Letour.fr
«Oggi ho guadagnato maggior fiducia in me stesso. La squadra ha lavborato bene e nel finale mi son detto: "La miglior difesa è l'attacco". Dopo il mio attacca avrei avuto bisogno di un aiuto, un cambio. È stato così anche alla Milano-Sanremo, ma non ho intenzione di accusare nessuno, non è nel mio stile. Ho giocato a poker ed ho perso sia a Sanremo che oggi, un giorno vincerò. Ho provato la tappa ieri dopo il prologo, la conferenza stampa, l'antidoping, ma penso di essere uno dei pochi ad aver visionato il percorso. Appena ho visto quei pochi metri di pavé sono stato felice anche se sapevo che c'erano un sacco di corridori che avrebbero potuto vincere su un arrivo così».
 
Philippe Gilbert (BMC Racing) da Comunicato Stampa
«A 23 km dalla fine ho sentito che mi hanno toccato la ruota posteriore ed ho davvero pensato di finire in terra. Sono restato in piedi ed ho dovuto spingere a fondo per rientrare. Nell'ultima discesa ho preso qualche rischio, è un peccato perché finalmente ho fatto vedere di poter vincere lo sprint di gruppo, anche se non era valevole per la vittoria».
 
Michele Scarponi (Lampre-ISD) da Comunicato stampa
«Finale di tappa impegnativo, affrontato con un passo molto sostenuto dopo che per gran parte della gara il gruppo aveva viaggiato a bassa velocità. Lo strappo di Seraing era tosto, ci sono stati corridori che sono andati molto forte, io sono contento di essere rimasto bene nel gruppo dei migliori. Bene il lavoro della squadra nel condurmi all'imbocco dello strappo. Buoni segnali per questo inizio di Tour».
 
Sylvain Chavanel (Omega Pharma QuickStep) da Comunicato Stampa
«Ho provato ad attaccare nella parte più ripida della salita, sapevo che su arrivi come questo non potevo aspettare lo sprint. Gente come Boasson Hagen e Sagan sono migliori di me su arrivi così. Per questo ho provato ad attaccare un po' prima. Quando Cancellara mi si è messo a ruota ed ha attaccato ho pensato che forse qualcun'altro avrebbe attaccato e preso la sua ruota. Mi sono fermato per un attimo e quando sono ripartito la corsa era andata. Cancellara e Sagan davanti, Boasson Hagen che cercava di inseguire. Ho deciso di restare in gruppo anche se non ho potuto sprintare. Colgo un 12° posto ma la gamba c'è, la forma sta crescendo, non era la mia giornata ma ci riproverò».
La Redazione

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