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Tour de France 2012: Nibali, partenza discreta con brio - Più indietro Basso e Scarponi

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Vincenzo Nibali è stato autore di un'ottima prova e può essere fiducioso per il prosieguo del Tour © Bettiniphoto

Che sia troppo presto per trarre delle conclusioni? Sicuramente lo è. In fondo quelli corsi oggi erano solo 6400 metri, soltanto sette minuti di gara e sterminate ore che aspettano il gruppo. Gli spunti perciò faticano ad arrivare ma qualche conclusioncina, pur sempre spicciola e che lascia il tempo che trova la possiamo già tirare (che poi, tirare le conclusioni dopo il prologo sa di Tour interruptus, ma fa niente). E allora andiamo a vedere come sono messe le forze in campo tricolori, cos'hanno risposto al "via!" dato loro tra la tarda mattinata ed il pomeriggio, cosa si aspettano e cosa possono promettere.

Uno su tutti destava curiosità e ne desta ancor di più da stasera: Vincenzo Nibali. A differenza di quanto era parso alla Settimana Tricolore, il messinese ha dimostrato che c'è e che vuol provare a vincerlo, il Tour. Ha disputato un cronoprologo per le vie di Liegi alla morte, non pensando ad andare di conserva o a non rischiare in questa o in quell'altra curva. «Ho corso la prova al massimo delle mie forze, cercando di rilanciare il più possibile per tenere un'andatura forte lungo tutto il percorso. Il ritardo da Wiggins in queste prove ci sta: i prologhi non sono la mia specialità e credo di essermi difeso bene. Volevo partire con il piede giusto e ci sono riuscito. La strada per Parigi è lunga, quello di oggi è stato solo un buon inizio», ha detto Nibali a fine gara.

Ha preso i suoi rischi, le sue responsabilità, ed il risultato final-iniziale gli dà ampiamente ragione. Lo Squalo dello Stretto è infatti giunto 14° a soli 18" da Cancellara, che di questi tempi è davvero un gran bel risultato. Non era il suo terreno - Nibali dovrà guadagnare quanti più secondi possibile sulle non troppe salite presenti in questo Tour per passistoni - ma questa crono preparata e corsa a puntino, quasi più per incutere timore ai diretti rivali che per guadagnare tempo (il che non guasta mai, va detto), fa capire che il ragazzo c'è con la testa, che è mentalizzato per correre il miglior Tour possibile. Qualsiasi altro avrebbe salvato la pelle in vista delle prossime tappe, non Nibali.

Dopo un Campionato italiano incolore anziché tricolore, in cui le forze son quasi venute a mancare, il messinese ha dato subito una prova: al Tour è venuto non per fare numero ma risultato. E non a caso è stato il migliore della spedizione italiana in Francia. Gli altri dietro, molto indietro.

Se Nibali infatti ha chiuso 14° a 18", per trovare il secondo italiano bisogna scendere fino al 46° posto per trovare Marco Marcato, a 23" da Cancellara. Benino Oss, 76° a 28" (pur sempre 10° nella classifica dei giovani). Ivan Basso paga 29" ed è tutto sommato un risultato accettabile, considerando che il varesino è in Francia per spalleggiare proprio Nibali nella conquista di non si sa bene cosa, forse un posto sul podio, forse una disperata ricerca della maglia gialla. In fondo sono tutti qui per questo.

Non benissimo invece Michele Scarponi. D'accordo che non c'è un gran feeling tra il marchigiano ed il cronometro ma lasciare 6" a chilometro a Cancellara (ok, non un Signor Nessuno) pare davvero troppo, e così la prima punta della Lampre, almeno per quanto riguarda le tappe di montagna, si ritrova stasera 129° a 37". Resta da capire se vorrà provare seriamente a fare classifica o se userà al meglio i suoi fidi gregari per conquistare qualche prestigioso arrivo in salita.

Insomma, dopo 6400 metri di Tour quello che pare dar più garanzie di tutti per i nostri colori è proprio l'uomo su cui gli occhi dell'Italia saranno puntati per le prossime tre settimane: Vincenzo Nibali. Contro i Wiggins, e gli Evans, ed i Van Garderen, perché no, la missione del messinese parrebbe impossibile, ma se la Liquigas correrà con un po' di sale in zucca, sfruttando anche quel Sagan che pare poter esaudire ogni desiderio espresso dal proprio capitano (ma non dimentichiamoci di Basso e degli altri sette, tutti uomini in cui Nibali ha piena fiducia) qualcosa in più della top ten si potrà ottenere. Posto che di Tour, fino a d ora, ne abbiamo visti solo sette minuti.

Francesco Sulas

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