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Campionato Italiano Cronometro 2012: Dario Cataldo, responso spavaldo - Abruzzese tricolore, Malori e Pinotti dietro. Coledan tra gli U23

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Dario Cataldo durante l'inno d'Italia. Il tricolore a cronometro è suo © Bettiniphoto

Ancora una volta la conclusione della Settimana Tricolore ha lasciato la scena ai cronoman, pronti a sfidarsi sul tracciato attorno a Levico Terme, fatto di una prima parte veloce seguito da una seconda con qualche lieve strappetto. Per la prova Open riservata ai professionisti, che dovevano compiere due giri di tracciato per totali 37 chilometri, i pronostici apparivano scontati: da una parte Adriano Malori, campione uscente e grande speranza azzurra della specialità per via dei sontuosi risultati colti nel dilettantismo; dall'altra Marco Pinotti, vecchio guastatore delle kermesse tricolori contro il tempo (ben 5 i titoli già conquistati, recordman assoluto tra i professionisti) per il quale un anno vissuto orfano di quella maglia sembrava già cosa strana.

Questione a due quindi? Nient'affatto ed è stato così che alla fine a godere è stato proprio il terzo incomodo: il volto del nuovo campione italiano contro il tempo ha difatti il profilo soddisfatto, sicuro, felice di Dario Cataldo, talento da sempre atteso a quel salto di qualità che le sue doti potrebbero consentirgli e che quest'oggi è andato a centrare il suo quarto successo da professionista, sicuramente il più bello, probabilmente anche il più voluto, se è vero che non appena ventiquattr'ore prima aveva scelto di concludere anzitempo la propria prova in linea per cercare magari di non compromettere una buona prestazione nella gara odierna.

La lotta è stata appassionante, dal momento che al primo passaggio i tre contendenti erano tutti molto vicini tra loro, favorendo così la suspence ma la grande seconda parte messa in atto dall'atleta dell'Omega Pharma-Quick Step (che continua così a fare incetta di allori in questo strepitoso 2012) ha permesso al tricolore di prendere la via dell'Abruzzo. Cronometri fermati sul tempo di 45'49" alla ragguardevole media di 48,454 km/h, che gli hanno permesso di tenere dietro per appena due secondi un Malori vicinissimo al bis consecutivo.

A dirla tutta il successo dell'atleta di Miglianico non ci sorprende in toto, dal momento che già 2 anni fa riuscì a salire sul podio in quel di Treviso, dove seppe finire ugualmente davanti a Malori ma fu costretto a piegarsi (distanziato di 1') allo strapotere di Pinotti. Oggi la musica è stata diversa ed il trend di queste ultimissime annate ci ha mostrato come Cataldo stia cercando via via di migliorarsi sempre più in una specialità che può essere per lui anche quella chiave di volta necessaria per riuscire ad agguantare quella top-ten in un grande giro finora solamente sfiorata (ed è innegabile che il successo odierno rappresenti anche una bella rivincita dopo un Giro in cui un posto nei primi dieci rappresentava l'obiettivo minimo e che invece è svanito sul più bello). I riscontri finora sono stati abbastanza positivi, con varie top-20 anche nelle cronometro proposte dalla corsa rosa e con altre prestazioni di rilievo (nelle scorse settimane si è ad esempio classificato 7° nel prologo del Giro di Svizzera). Un successo che fa morale e che, chissà, potrebbe segnare un nuovo inizio per lo stesso Dario, acclamato nelle ultime stagioni come uno dei giovani più interessanti del nostro panorama nazionale, adatto a vari tipi di percorso (forte in salita, veloce allo sprint e, come appena sottolineato, capace di difendersi più che degnamente contro il tempo) ma finora non riuscito ad esprimere totalmente le proprie qualità. La sua prova odierna non sarà passata inosservata neppure al CT Paolo Bettini che, seppure non dovesse prenderlo in considerazione per le Olimpiadi di Londra, un pensierino a lui per la prova a cronometro iridata di Valkenburg dovrà iniziare a farlo.

Di umore sicuramente opposto gli sconfitti: per Malori 2" che bruciano e la consapevolezza di dover trovare presto una reazione per non veder minare (a cominciare da pubblico e addetti ai lavori) quelle certezze che aveva saputo costruire negli anni precedenti e che anche per lui finora non si sono compiutamente avverate. Di anni per vincerne ancora di titoli il parmense ne ha ancora ed il miglior viatico per tornare ad essere il migliore di tutti può passare sicuramente attraverso una prestazione convincente, magari proprio in una cronometro di discreta lunghezza in un grande giro. Decisamente peggio è andata invece a Pinotti, assente dalle gare proprio dalla vittoriosa cronometro finale di Milano al Giro d'Italia e che probabilmente ha finito col pagare un po' i vari giorni d'assenza dalle competizioni: se il bergamasco infatti aveva fatto segnare un buon intertempo, addirittura in vantaggio di qualche secondo nei confronti di Cataldo, ha finito col perdere tutto proprio nella seconda parte, accusando un ritardo finale di 35" dall'abruzzese, che lo hanno relegato sul gradino più basso del podio (peggior risultato per lui dal 2004, anno in cui pure fu terzo, dal momento che, ad eccezione della forzata rinuncia della scorsa edizione, dal 2005 al 2010 non era mai andato oltre la seconda posizione). 

Giornata avara di soddisfazioni invece in casa Liquigas: ad un Tiziano Dall'Antonia non lontanissimo dal podio (4° a 45"), ad un Moreno Moser ancora una volta convincente che ha voluto testarsi ulteriormente anche contro il tempo (per lui 5° posto a 1'09" dopo il grosso sforzo profuso anche nella gara in linea), seguito appena da Marangoni (6° a 1'34"), fa senz'altro da contraltare la pessima prestazione di Ivan Basso, che aveva scelto la prova contro il tempo di Levico Terme per testarsi, rinunciando anche alla prova in linea del sabato: per il varesino, rientrato così alle gare dopo un periodo di preparazione in altura, è arrivato un deludente 16esimo posto a ben 3'25" da Cataldo, prestazione che non rappresenta sicuramente il miglior biglietto da visita in prospettiva Grande Boucle, dove nei piani dovrebbe rappresentare l'ideale spalla per Vincenzo Nibali. Per Elia Viviani, giunto dietro Basso per appena 2", la cronometro odierna ha rappresentato piuttosto l'occasione per lavorare sulla posizione in bici, soprattutto in prospettiva Omnium su pista, visto che la caduta con conseguente frattura agli ultimi mondiali ha costretto il veronese ad uno stop forzato e così l'occasione odierna poteva rappresentare un'occasione utile per testarsi in questo senso.

Male quest'oggi anche Manuele Boaro, altro dei pretendenti al successo dopo la piazza d'onore dello scorso anno e dopo le buonissime prestazioni offerte in questa stagione, che ha vissuto una giornata difficile chiudendo addirittura fuori dai 10, col tempo di 49 minuti netti (12esimo posto a 3'11" dal vincitore, preceduto anche dal dilettante Luigi Miletta). A completare la top-ten ci hanno pensato Matteo Montaguti (7° a 1'36"), l'enfant du pays Matteo Trentin (per lui che non è propriamente uno specialista buon ottavo posto a 2'09"), Alfredo Balloni (9° a 2'16") e Maurizio Biondo, decimo con un ritardo di 2'23".

Pronostici rispettati tra gli Under
Tutto come previsto tra gli Under 23, con Massimo Coledan della Trevigiani che è riuscito a mettere tutti alle sue spalle sui 22.8 km del percorso, facendo segnare il tempo di 29'43" alla media di 46,035 km/h. Per l'atleta veneto il campionato italiano di specialità rappresentava uno degli obiettivi primari della stagione, tanto che a pochi giorni dalla fine del GiroBio aveva preferito abbandonare la gara a tappe proprio per concentrare la preparazione per l'appuntamento conclusivo della Settimana Tricolore. Missione compiuta e secondo tricolore contro il tempo per lui (riuscì infatti a conquistare il titolo già nella categoria juniores) che ha così ipotecato anche un posto nella rappresentativa azzurra per i prossimi europei in Olanda del mese di agosto. Il successo di Coledan è stato però contrastato in ogni modo dai due portacolori dell'Hopplà in gara, ovvero Davide Martinelli e Mirko Trosino: il bresciano ha confermato una volta di più di essere forse il miglior primo anno della stagione, riuscendo a conquistare un ottimo secondo posto ad appena 4" dal vincitore, risultato da sottolineare ancor di più se si considera che il talentuoso atleta lombardo domani tornerà sui banchi di scuola per affrontare la terza prova all'esame di maturità; il toscano invece, galvanizzato dal recente successo ottenuto a Lonato del Garda al GiroBio, puntava ad una buona prestazione per confermarsi come uno dei migliori specialisti a livello nazionale ed ha colto il terzo posto con un distacco di 8". Di rilievo anche la prova del teramano Graziano Di Luca, 4° con un distacco di 17" e capace di fare meglio di appena 2" del più quotato Michele Scartezzini, altro portacolori della Trevigiani mentre la delusione di giornata è venuta da Diego Florio, 6° a 23" dopo aver fatto bene in numerose prove del Bracciale del Cronoman in stagione. Qualcosa in più ci si attendeva anche da Matteo Azzolini che ha fermato il cronometro sul tempo di 30'28", che gli è valso il settimo posto a 45" da Coledan. Completano la top-10 Giovanni Petroni (8° a 1'01"), Cristian Aretino (9° a 1'06") ed Elia Zanon (10° a 1'18").

Vivian Ghianni

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