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Giro del Trentino WE 2012: Una varesina a Mezzolombardo - A Noemi Cantele la prima tappa. Rossella Ratto miglior giovane

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A Mezzolombardo Noemi Cantele precede Linda Villumsen e Małgorzata Jasińska, cogliendo la quarta vittoria stagionale © Ufficio Stampa della corsa

Non si offenderà la varesina di Arcisate che da un anno a questa parte gira per il mondo esibendo uno splendido tricolore vedendoci seriamente meravigliati per la sua stagione e, di riflesso, per la prestazione odierna. Un'altra vittoria, la quarta stagionale, porta Noemi Cantele tra le primissime atlete, nonché più competitive, del movimento femminile. Non che in precedenza non avesse questo privilegio, Noemi, anzi, è sempre stata l'atleta italiana più forte sui percorsi impegnativi. Eppure le scorse stagioni avevano portato qualche piazzamento, talvolta la vittoria, ma i livelli del 2012 erano lontani da parecchio.

Sarà stata l'atmosfera olimpica ed il percorso che non sarà propriamente semplice a stimolare la Cantele, sarà stato il cambio di casacca e la nuova sfida con se stessa. Sarà anche che, inesorabilmente, le primavere passano e certe occasioni non possono essere mandate alle ortiche. O forse sono tutti questi motivi che hanno portato Noemi Cantele a ritornare ad essere un'atleta di primissima categoria. Resistente, ottima sul passo, più che discreta in volata, capace di guidare la bicicletta. In una parola, completa. E ritrovata, con questo.

Le vittorie condite da buonissime prestazioni in Salvador avevano lasciato gli scettici con una domanda: se ci fossero state tutte le più forti? Detto, fatto. Noemi ha vinto il Liberazione a Crema ed oggi, nella prima tappa del Giro del Trentino, si prende il lusso di battere un'atleta in forma strepitosa come Linda Villumsen e la sempre ostica polacca Małgorzata Jasińska.

I 98 km tra Trento e Mezzolombardo erano sì tutt'un saliscendi ma parevano disegnati per velociste capaci di tenere le salitelle. Ci s'è messo il vento, che ha trasformato questa corsa in una gara ad eliminazione. Dici vento e le olandesi della AA Drink non capiscono più niente, tanto sanno pedalare bene in mezzo alle raffiche.

Si mettono in testa al gruppo e sulla salita di Faedo attuano un forcing estenuante, che fa male a moltissime. Transita per prima la britannica Sharon Laws, donna di fatica come poche, seguita da Judith Arndt e da Emma Pooley. Davanti al gruppo si prospetta la doppia scalata di Cortaccia. Bastano un paio di chiacchiere tra Emma Pooley e le amiche Linda Villumsen e Noemi Cantele per capire che se si vbuole evitare la volata la fantasia deve salire al potere; le tre, tutte in splendida forma, evadono dal gruppo.

Restano ad inseguire una quindicina di atlete mentre il plotone si trova a 2'40" dalle prime. Con questo vento e con l'andatura a cui si viaggia davanti il rientro delle ruote veloci è pressoché impossibile. Al secondo passaggio da Cortaccia Pooley prova l'azione personale ma Cantele e Villumsen rientrano senza patemi. La discesa rimescola le carte e su Pooley, Villumsen e Cantele rientrano in cinque: la 19enne Rossella Ratto (Verinlegno-Fabiani), Małgorzata Jasińska (MCipollini-Giambenini-Gauss), Olga Zabelinskaya (RusVelo), Charlotte Becker (Specialized-Lululemon) ed Alexandra Burchenkova (Michela Fanini).

Si sgancia a sua volta un drappello di quattro atlete che inseguono le otto di testa: la trentina di mattarello Luisa Tamanini (Faren Honda), Sharon Laws (AA Drink), Grete Treier (Michela Fanini) ed Alexis Rhodes (Orica-GreenEDGE). Mancano poco più di 25 km a Mezzolombardo, sul cui traguardo si è già passati una volta, ed il distacco delle quattro atlete è nell'ordine del minuto, mentre il gruppo ha tirato i remi in barca.

Le otto davanti si danno cambi regolari ed aumentano il vantaggio sulle quattro inseguitrici: ora vantano più di due minuti, non resta che studiarsi, provare ad anticipare una volata che vedrebbe (e vedrà) Noemi Cantele favorita, giocare con la fantasia. È la più giovane del drappello di testa, Rossella Ratto, ad osare ai -5 km. Allungo che viene però rintuzzato, così come accade per i due tentativi di Emma Pooley, che notoriamente non è irresistibile allo sprint. Uccise sul nascere anche le azioni solitarie della Pooley (guai a lasciare a quest'inglesina un paio di metri), si prospetta la volata.

Sul rettilineo di Mezzolombardo allungano Cantele, Villumsen e Jasińska, con la Campionessa italiana che ha la meglio. La ragazza di Arcisate precede nell'ordine Villumsen e Jasińska, quindi Becker, Burchenkova, Zabelinskaya e Pooley. Le quattro inseguitrici vengono regolate da Luisa Tamanini, promotrice dell'azione, a 3'27", mentre il gruppo principale chiude a 5'44" regolato dal neoacquisto del Vaiano Alona Andruk.

La Cantele veste la maglia fucsia di leader e la blu della classifica a punti mentre alla Pooley spetta la verde dei Gpm. Rossella Ratto, in odor di esame di maturità, supera anche questa prova con l'élite del ciclismo mondiale e domani ripartirà con la maglia bianca di miglior giovane.

Domani due semitappe per un Giro del Trentino che ha dovuto rinunciare ad una giornata di gara; in Valsugana ci sarà la Settimana tricolore tra sette giorni ed in tempi di crisi è già tanto portare avanti l'edizione. Tutto girerà attorno a Sarnonico, con la tappa in linea del mattino, solo 62 km che provocheranno una certa selezione, per poi decidere tutto nella crono pomeridiana da Romeno a Sarnonico. Saranno 5 km molto tecnici e tutta sulla ciclabile della Val di Non. Se la semitappa mattutina non creerà eccessivi distacchi la naturale favorita per la vittoria, non solo della cronometro ma addirittura del Giro del Trentino, è Linda Villumsen, che all'Orica-GreenEDGE ha trovato definitivamente la sua dimensione.

Anche se con una Cantele così in forma («Sono davvero contenta di questa vittoria perché mi ha permesso di onorare la maglia tricolore fino alla fine e di raccogliere qualche preziosa indicazione in vista dei Campionati Italiani della prossima settimana. Domani non sarà facile tenere la maglia», ha dichiarato a fine gara) e proiettata verso Pergine Valsugana, verso un altro bis tricolore, in linea e a crono, nulla può dirsi scontato.

Francesco Sulas

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