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Criterium del Delfinato 2012: Moreno e Wiggins, la seconda volta - Tappa al Katusha, Bradley vince la corsa come nel 2011

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Seconda vittoria di Dani Moreno al Critérium del Delfinato © BettiniphotoAveva iniziato più che bene questo Delfinato, Dani Moreno, se è vero che già nella seconda tappa, la prima in linea con arrivo a Saint-Félicien, aveva preceduto in una volata ristretta Julien Simon e Tony Gallopin. Era venuto qui non diciamo per fare classifica ma per sfoderare qualche bella prestazione, quello sì. Del resto è il miglior gregario di Joaquim Rodríguez mica per niente e con le vittorie di Saint-Félicien lunedì scorso ed oggi di Châtel fa capire che dal Giro è uscito davvero con una gamba così.

Se l'arrivo di Saint-Félicien era preceduto da una salitella adatta più ai Gilbert, la frazione odierna prevedeva sì la salita prima del traguardo, seppur lieve, ma in precedenza si erano scalati quattro Gpm, uno dei quali di prima categoria, il Col du Corbier. Insomma, spazio per attaccare e fare selezione non ne mancava di sicuro ma questa Sky imbattibile ha sempre tenuto a bada gli uomini pericolosi e lasciato il lavoro, negli altri momenti, alla BMC. Il messaggio di Wiggins a Evans è, in sostanza: bello mio, sei tu che mi devi attaccare, datti da fare.

Evans recepisce e mette i rossoneri a tirare. In questo modo ogni tentativo di fuga è ripreso finché al km 43, ossia tra la Côte de Mijouet ed il Col de Cou (le prime due asperità di giornata), escono Rolland, Coppel e Westra. Bel trio, cui si aggiunge un terzetto un po' meno brillante, composto da Fofonov, Popovych e Le Mevel, ma che nei fondovalle può dare più di una trenata utile. Guadagnano sul gruppo ma mai più di 3'. C'è da capire chi vuol tenere sotto controllo i vari Rolland e Coppel, per non parlare di Westra. Gente di cui non ci si può fidare.

Proprio l'olandese stava per strappare la Parigi-Nizza a Bradley Wiggins e da allora la maglia gialla non lo perde di vista nemmeno sui cavalcavia. Sulla Côte de la Vernaz, un seconda categoria breve ma con tratti al 12% di pendenza, Katusha e BMC tirano il gruppo che ha soltanto 1'28" dai fuggitivi. Gli otto battistrada restano tre: Coppel, Westra e Rolland. La Katusha porta un paio di uomini in testa al gruppo, segno che il loro non è solo un tentativo di dare una mano ai BMC ma che davvero vogliono portare il loro capitano Dani Moreno più avanti possibile. Ma i colpi di scena non son finiti.

Sul Col du Corbier i fuggitivi perdono ulteriore terreno e scollinano con meno di 40". Nella discesa del Corbier è Vincenzo Nibali ad avvantaggiarsi sul gruppo. Curve a radicchio, traiettorie come lui e pochi altri sanno fare ed ecco il messinese della Liquigas provare a portarsi sui battistrada. la discesa dura troppo poco perché l'azione venga portata a termine, visto anche che là dietro si riportano su Nibali e, di conseguenza su Coppel, Rolland (guidato magistralmente dall'ammiraglia da un Thomas Voeckler ritiratosi e con un futuro da ds bell'e pronto) e Westra.

Tutto da rifare, e allora si rifà; se ne vanno sulla salita finale Geniez, ancora Coppel ed ancora Westra. Guadagnano 30" anche se il gruppo fa di tutto per non lasciarli arrivare. Infine ci si mette Geniez, con uno scatto che fa andare su tutte le furie Westra e Coppel. Si rialzano e lasciano che sia il gruppo a ritornare su di loro, andandosi a giocare la tappa. Sul traguardo di Châtel è Edvald Boasson Hagen a provare ad anticipare lo sprint, ma Luis León Sánchez parrebbe più veloce. Condizionale d'obbligo perché Moreno, lemme lemme e negli ultimissimi metri, supera tutti, esultando con le poche forze residue.

Da segnalare l'ottimo quinto posto di Rinaldo Nocentini ed il terzo di Cadel Evans. Non gli è riuscito di vincere la corsa, almeno ha portato a a casa una tappa, molti bel piazzamenti e prestazioni che fanno ben sperare per il Tour de France. Già, perché tirando le somme, Wiggins vince su Rogers ed Evans, ma cosa ci ha detto questo Delfinato?

Ci dice che è la terza breve corsa a tappe portata a casa da Wiggins nel 2012 dopo Parigi-Nizza e Giro di Romandia. Si chiude un cerchio, giacché anche nel 2011 Wiggins vinse questa maglia gialla, o se ne apre un altro, quello per la gialla più prestigiosa? Sarà il tempo - non molto in verità - a dircelo. Nel frattempo abbiamo capito che nelle corse a tappe di otto giorni al massimo e contenenti una cronometro Bradley Wiggins è incontenibile, supportato da una Sky che non s'è mai vista così forte. Saprà fare lo stesso al Tour, recuperando ogni sforzo e centellinando le energie nell'arco delle tre settimane? In fondo l'ultima volta che s'è piazzato in un GT era il 2009 (al Tour dove fu 4°) mentre c'è da pensare alla scorsa Vuelta, diversa per caratteristiche delle singole tappe da un Tour, e dove comunque Wiggo fu costretto a cedere agli affondi di un Cobo in stato di grazia.

Il Delfinato ci dice inoltre che Evans farà sul serio sulle strade della Grande Boucle; arrembante in questa settimana, ha vinto bene una tappa, attaccato quando terreno e gambe lo permettevano, insidiato più di tutti Wiggins. È in forte crescita, sarà a puntino per rivincere il Tour di cui, al contrario di Wiggins, conosce ogni dettaglio. Sarà una gran bella sfida, insomma.

Infine il Delfinato ci dice che Vincenzo Nibali è ancora indietro di condizione, forse troppo, forse (si spera) no. Ha pagato 3'30" in 53 km di cronometro, e seppure non sia il suo esercizio preferito, mentre per Wiggins è quasi naturale, diciamo che un distacco simile comprometterebbe il Tour. In salita non ha saputo tenere il ritmo infernale degli Sky. Ha mostrato qualcosa in discesa, s'è affidato al coraggio, ma non ha convinto del tutto. Lo aspettiamo tra tre settimane per la prova del nove. Quella in cui Wiggins vorrà portare a casa la quarta maglia gialla del 2012. C'è bisogno di dire che sarebbe la più importante e preziosa?

Francesco Sulas

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