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Tour of Chongming Island CdM WE 2012: Shelley risorge ma la Baccaille c'è - In Cina Olds su Hoskins. Monia 3a

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Shelley Olds sul podio cinese precede Melissa Hoskins e Monia Baccaille © Com. Stampa MCipollini Giambenini

Sull'Isola della nota serie accadono miracoli, prodigi, si aggirano personaggi misteriosi piombati dal cielo, usciti da un aereo precipitato, da altri tempi ed altri luoghi. Sull'isola di Chongming, sede della quarta tappa della Coppa del Mondo femminile, non vincono mai giovin donzelle. Vero, Melissa Hoskins (non Hosking, che di nome fa Chloe; entrambe australiane, entrambe tostissime velociste, questo sì le accomuna) è una classe '91 e pure la nostra Baccaille è nata nel 1984, che fa media. Ma dal 2010, anno in cui si disputò per la prima volta qui la Coppa, si registrano due vittorie della Teutenberg (classe '74) ed oggi il graffio di Shelley Olds, splendida trentaduenne alla prima affermazione nella challenge UCI.

Insomma, non c'è troppo spazio per le giovani in questa prova di Coppa e la 21enne Hoskins deve già ringraziare di aver vinto il Tour of Chongming Island, la corsa a tappe che fa da antipasto alla Coppa. La corsa ha poco da dire. In questo posto non c'è vento e non ci sono colline, figurarsi montagne. Le maggiori difficoltà sono rappresentate dal ponte, attraversato più volte, e dalla pioggia che, quando c'è, cade torrenziale. Non era oggi il caso. La volata è inevitabile e questo può essere un bene per le specialiste così come trasformare una gara di Coppa del Mondo in un piattone noiosissimo e veramente scontato (non stiamo parlando di una Milano-Sanremo, oltretutto, con il blasone che l'accompagna).

Così piatto e scontato che l'Italia di Salvoldi, la cui selezione includeva, oltre all'iridata Giorgia Bronzini, Giada Borgato, Alessandra D’Ettorre, Simona Frapporti, Gloria Presti, Chiara Vannucci ha preferito rinunciare, complice la sublussazione che Giorgia ha patito in Lussemburgo, e ripiegare su un Omnium imbastito al Velodromo di Dalmine. Un'occasione sprecata per far fare esperienza alle più giovani come Vannucci, ma anche Frapporti e Presti, che comunque potranno sfruttare le prove del calendario italiano per mettere un po' di chilometri nelle gambe.

Tornando in Cina, pur senza Bronzini l'Italia s'è fatta valere grazie alla MCipollini-Giambenini-Gauss, che in settimana ha piazzato nei primi posti Bastianelli, Cecchini e Baccaille. Si sognava il ritorno ad una vittoria italiana in Coppa, manca dal lontano 2008, quando Fabiana Luperini spadroneggiò a Plouay. Ci si è andati vicini ma non basta. La Baccaille è in forma, l'ha dimostrato, ma ha trovato sulla sua strada chi si trova in una situazione migliore. Olds e Hoskins l'hanno preceduta, vittoria italiana in Coppa del Mondo ancora una volta, per l'ennesima volta, rinviata. Peccato.

Che poi Monia ce l'ha la faccia da ragazza che semina durante tutto l'anno e non vede l'ora di raccogliere. Ha seminato nei primi mesi del 2012, vincendo poco (una sola affermazione al GP Dottignies) e trovandosi non troppo spesso davanti. La ritroviamo però in Cina con una gamba da fare invidia alle più quotate avversarie, e pazienza se il raccolto di Monia non è quello auspicato alla vigilia. Shelley Olds, da cinque anni nelle corse ad alto livello ed uscita dal guscio delle corse americane solo nel 2010 (anno in cui s'impose anche a Monza, ultima tappa del GiroDonne), mentre nel 2011 è scoppiata alla distanza. Vinse sì il Trofeo Costa Etrusca, era il 20 marzo 2011. Poi niente, il nulla più totale per la statunitense.

A dirla tutta, neanche questo 2012 era iniziato nel migliore dei modi, a vedere le risultanze. Il passaggio alla AA Drink, con relativo gregariato per Kirsten Wild e, in seconda battuta, per Lizzie Armitstead, può avere influito? Forse sì, forse no, ma non può essere una combinazione l'esplosione della ragazza del Massachusetts. Ad inizio anno solo un quinto posto nella seconda tappa del Tour of Qatar ed un quarto ai Giochi Panamericani, dov'era tra le favorite.

In Cina, a 420 giorni dalla vittoria del Costa Etrusca 2011, ha suonato la sveglia di Shelley: un terzo ed un quarto posto in settimana, oggi la vittoria, nonostante la frattura al polso. Si tiene alle spalle la favorita di giornata, la 21enne Melissa Hoskins, australiana anch'essa alle prime grandi affermazioni nel ciclismo che conta. Si spera di vederla su palcoscenici ancora migliori, quest'australiana dell'Orica-GreenEDGE. Seguono la nostra Monia Baccaille, quindi Chloe Hosking e Rochelle Gilmore, molto costante in questi giorni. Ottima prova delle AA Drink che, oltre alla vittoria, portano a casa l'8° posto con la giovane britannica Lucy Martin ed il 9° con la sorprendente Lucinda Brand, scalatrice più che sprinter.

La Coppa del Mondo, nonostante le due vittorie della Vos cui sono seguite quelle di Arndt (Fiandre), Stevens (Freccia Vallone) ed oggi Olds, vede sempre la fuoriclasse di Meeuwen in testa con i suoi 200 punti, proprio nel giorno in cui va a spegnere 25 candeline. Segue la Arndt a 139 e la Johansson a 86, la Wild a 80 e la Olds a 75, a pari punti con la Stevens. La Coppa del Mondo si prende una pausa forzata - il GP Ciudad de Valladolid è saltato - e tornerà solo ad agosto; il 17, a Vårgårda, cronosquadre che farà da termometro in vista dell'identica prova prevista a settembre in occasione dei Mondiali, due giorni dopo, sempre in Svezia, la corsa in linea.

In mezzo tante altre corse, sebbene troppe ne stiano sparendo: Gooik-Geraardsbergen-Gooik il 17 maggio, tre giorni dopo il GP Cornaredo, e via andare. E torniamo dalla Cina con la consapevolezza che la Baccaille sta crescendo. Come dire, l'obiettivo è uno, nell'anno olimpico, e non lo si può mancare.

Francesco Sulas

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