Giro d'Italia 2012: Le dichiarazioni della sesta tappa

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Ecco le dichiarazioni dei protagonisti al termine della sesta tappa del Giro d'Italia.

Miguel Ángel Rubiano Chavez (Androni Giocattoli) da Raisport

«All'inizio pensavo solo alla maglia di GPM, poi ho preso coraggio e ho sentito di potercela fare. Ho avuto un po' di paura solo sull'ultima salita ma sono stato avvantaggiato dal fatto di conoscere queste strade. Ho capito di poter vincere agli ultimi 10 km dall'arrivo, ho visto di poter gestire bene il suo vantaggio. Nel finale ho fatto un pensierino anche alla maglia rosa, ho dato tutto negli ultimi chilometri ma le energie erano ridotte al lumicino. A me piace il caldo e non è stata una sofferenza particolare durante questa tappa. Ringrazio tutti coloro che hanno creduto in me in ogni momento della mia carriera».

Adriano Malori (Lampre) da Raisport

«È il giorno più bello della mia vita, il sogno di ogni ragazzino che comincia a correre in bici. Nel finale sapevo di dovermi difendere da Rubiano e Golas e per fortuna ho sentito di avere buone gambe in volata che mi hanno consentito di prendermi anche un bel secondo posto per essere più sicuro di essere in rosa. Domani si daranno battaglia i big e so già di doverla probabilmente perdere ».

Alessandro Ballan (BMC Cycling Team) da Raisport

«Oggi era un'ottima occasione per gente dalle mie caratteristiche ma la gamba non era delle migliori, ho faticato in salita forse a causa del caldo, ma sono riuscito a tener duro. Complimenti ai fuggitivi, sono andati via di forza, hanno fatto una grandissima azione».

Ramunas Navardauskas (Garmin-Barracuda) da Raisport

«Oggi è stata una corsa durissima, condizionata dal caldo, ho faticato parecchio e mi sono staccato dal gruppo perché non sono uno scalatore. Da domani tornerò a lavorare per la squadra per restituire ciò che loro hanno fatto per me in questi giorni».

Taylor Phinney (BMC) da Raisport

«Ho sofferto tantissimo in questa tappa e solo per restare all'interno del tempo massimo, non immaginavo di dover fare tutta questa fatica. La cosa buona della tappa di oggi è che non sono caduto ed è già positivo per il proseguio del Giro. Mi sono trovato in un gruppo "buono" con Cavendish e tanti altri velocisti con cui ci siamo spartiti il lavoro».

Ivan Basso (Liquigas-Cannondale) da Comunicato Stampa Liquigas

«Sapevamo che era una tappa insidiosa e nervosa, con oltre 3000 metri di dislivello e un grande caldo che l'ha resa più difficile di quanto potevamo aspettarci. La presenza delle nostre maglie in testa al gruppo è stata una forma di difesa: evitare rischi o buchi, che avrebbero comportato una dispendiosa rincorsa e mantenere il ritmo alto per evitare attacchi a sorpresa. Come nelle altre giornate i miei compagni sono stati fantastici a proteggermi. Domani ci aspetta il primo arrivo in salita. Difficile prevedere cosa potrà succedere, ma di sicuro sarà un'altra giornata impegnativa: cercheremo di farci trovare pronti».