Giro del Trentino 2012: L'antidoto è Pozzovivo - Punta Veleno, il lucano vince e va in maglia. Poi Szmyd-Cunego

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Avevamo trovato un Pozzovivo scaramantico, al Giro dell'Appennino. In grado di rispondere all'attacco di Scarponi sulla Bocchetta, lo scalatore lucano ci aveva confidato che a Punta Veleno avrebbe fatto fatica come tutti gli altri. Le immagini l'hanno smentito. Rapporto agile, da MTB (montava un 34x29), ha aspettato un paio di tornanti per portarsi in testa al gruppo. E la testa della corsa gli è piaciuta così tanto che non l'ha più lasciata. Vince sul polacco della Liquigas Sylvester Szmyd e su un Damiano Cunego che per la maggior parte dell'ascesa ha tenuto le ruote dei primi: altra prestazione eccellente la sua, dopo la vittoria di ieri ed un'ottima indicazione per la Liegi di domenica.

Si parte da Pergine, la media della prima ora supera i 48 km/h e vanno in fuga Barta, Frapporti (conquisterà la classifica dei traguardi volanti), Montaguti, Felline e Vila Errandonea. Vantaggio massimo di appena 2'10", poi vengono riassorbiti dal plotone. Sull'unica asperità che precede Punta Veleno, il Gpm di 2a categoria di Lumini, allungano Rolland e Michael Rodríguez ma presto il gruppo si fa sotto. La Colnago-CSF si porta a tirare per tener davanti il suo uomo di punta, Domenico Pozzovivo. Sul Lago di Garda sono però le maglie verdi Liquigas a portarsi davanti; Castelletto di Brenzone è vicino, la salita di Punta Veleno sta per iniziare.

Agnoli è l'uomo che tira il collo al gruppo, Di Luca è alla sua ruota ed immediatamente a seguire Ivan Basso. Alla prima (ed ultima) svolta, quella da dove la strada s'impenna veramente, la moto della Rai sbaglia strada; Agnoli, Di Luca e Basso sono ormai lanciati e non riescono a correggere le traiettorie verso la giusta direzione. Questo cambio di strada e di programma spezza il ritmo sia dei Liquigas che del gruppo; per qualche secondo ci si guarda in faccia, poi è Miguel Ángel Rubiano Chávez a portarsi in testa, si presume per Rujano. È allora che si vede Pozzovivo: emerge sulla sinistra della carreggiata, ormai davvero stretta, ed al terzo dei 19 tornanti di Punta Veleno si porta in testa al gruppo. Manca ancora molto allo scollinamento (successivamente al Gpm ci sarà anche un tratto in discesa di un paio di chilometri) ma Pozzovivo, rilanciando e procedendo seduto, ha già fatto il vuoto. Perdono contatto Serpa, Rujano, Betancur, il leader Frank, Scarponi. Restano alla ruota dello scalatore lucano Sylvester Szmyd, Roman Kreuziger e Damiano Cunego (gran condizione ed ottima scelta, quel 34x28).

Più si avanza e più la strada s'impenna, presentando il conto a chi cerca di tenere il ritmo di Pozzovivo. Il primo a cedere è Roman Kreuziger, in forma Giro ma con un rapporto forse troppo duro (36x28) per rampe al 20%. Cunego si stacca subito dopo ma non perde molto mentre ancor meno terreno lo perderà Szmyd. Pozzovivo è ora solo in testa ed un altro scalatore puro, José Rujano, risale il gruppo. Passa la maglia ciclamino del leader Frank, raggiunge in poche pedalate Kreuziger che non pago di aver sbagliato rapporto erra anche nel voler tenere il ritmo di pollicino. Rujano lascia lì il portacolori dell'Astana e si riporta su Cunego. Il veronese è in gran forma, tiene Rujanito per un po', ma quando quest'ultimo forza deve arrendersi (non prima di essersi riportato su di lui un paio di volte, sfiancandosi letteralmente). Ora comanda Pozzovivo sul regolarissimo regolarista Szmyd e su Rujano, quindi Cunego e Kreuziger. 

Il finale della salita è meno cattivo e Pozzovivo aumenta ancora il ritmo, innestando in alcuni tratti il 27, rilanciando molto spesso. Il portacolori della Colnago-CSF scollina da solo con Szmyd a 29", Cunego (che ha sorpassato nuovamente Rujano nel finale della salita) a 40", Rujano a 53". Dietro, a oltre un minuto, Kreuziger, Dupont, Serpa, Huzarski e l'ormai ex leader Frank. Basso (che chiuderà 28° a 4'54") è dato in forte rimonta ma l'errore di percorso iniziale (colpa della moto che svia i primi? Colpa di Agnoli che ci casca e pure ammette l'errore su Twitter?) sicuramente l'ha danneggiato. La discesa è stretta e difficile, Pozzovivo è tutt'altro che un drago nelle picchiate (ha perso terreno ancora ieri, scendendo dal Redebus) ma mantiene un discreto vantaggio sul concreto Szmyd. Il polacco pagherà al traguardo 23" dal lucano mentre Cunego chiude terzo a 1'12". Quarto Rujano (a 1'20"), poi Kreuziger (a 1'48"), Dupont (a 2'07"), Huzarski, Serpa, Brajkovic e Betancur, tutti a 2'12" (ottime anche le prove di Sella e Pinotti, appena fuori dai 10, e di Bisolti e Reda, 15° e 16°). 

In classifica generale Pozzovivo, oltre ad essere maglia verde dei Gpm, comanda su Cunego per 25", segue Szmyd a 49", quindi Kreuziger a 50" e Mathias Frank a 1'42". A seguire, Betancur, Huzarski, Rujano, Pinotti e Dupont, tutti con distacchi tra l'1'47" ed i 2'06". 

Domani ultima tappa, 177.5 km da Castelletto di Brenzone ai 2239 metri del Passo Pordoi. Si risale la vallata sino a Canazei, quindi gli scalatori che hanno nelle gambe anche una discreta velocità di crociera si giocheranno tutto negli 11 km di ascesa al Pordoi. Se guardassimo le prestazioni odierne non faticheremmo a pronosticare un'altra vittoria di Pozzovivo, con tanto di primo Giro del Trentino portato a casa, ma dando un'occhiata ai distacchi in classifica quel Cunego a 25", capace di vincere ieri su una salita pedalabilissima e di tenere i migliori oggi su rampe più che proibitive, ci sembra il logico favorito (ma non dimentichiamo Kreuziger, l'ottimo Szmyd e un Basso che fino allo smarrimento della strada era lì).

Anche perché, detto francamente, a Pozzovivo ne capita una ad ogni tappa (ieri, per dire, ha perso i guanti sul Redebus cercando di infilarli) e lui stesso, scaramantico come lo trovammo domenica, pensa di poter far bene sul Pordoi «a patto che non ci siano intoppi». Insomma, per il metereologo Pozzovivo la perturbazione è ancora lontana ma i rapidi rovesci son sempre dietro l'angolo. Riuscirà a tenere la maglia fucsia ed a far uscire un bel sole?