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Mondiali su Pista 2012: De Cameron, boccacce a tutti - Corsa a punti, a Meyer riesce lo scherzo | Cicloweb

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Mondiali su Pista 2012: De Cameron, boccacce a tutti - Corsa a punti, a Meyer riesce lo scherzo

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È il momento decisivo della gara: Cameron Meyer, seguito da Aaron Gate, prende il giro e conquista l'oro nella Corsa a Punti © Getty Images

Si è conclusa con tante emozioni la quarta giornata dei Campionati del Mondo su Pista di Melbourne che consegnava ben 5 Maglie Iridate. È giusto partire dal fondo, proprio con la finale della Velocità maschile, che è stata un autentico show proprio nelle volate che assegnavano la medaglia d'oro: nella prima Grégory Baugé aveva mostrato a Jason Kenny che il re dello Sprint era ancora lui, superiore in tutto, e che il titolo tolto dall'UCI per i controlli saltati non gli aveva fatto perdere lo smalto. Nell'ultimo giro Baugé ha accelerato e superato Kenny a doppia velocità prendendosi anche il lusso di rallentare senza stravincere: Kenny ha dovuto così inventarsi qualcosa per fermare il francese ed ha provato ad anticipare; scattato subito dopo il via, ha costretto Baugé ad una volata ad inseguire, lunga 750 metri e grazie anche ad una sua astuzia all'uscita dell'ultima curva è riuscito a battere il francese. Ed ecco che adesso torna in scena l'amata giuria di questi Campionati del Mondo: nell'uscita dall'ultima curva Kenny si è spostato per non farsi passare da Baugé, giusto quei centimetri fuori dalla riga rossa sufficienti per non sfuggire allo sguardo fin troppo protagonista del giudice arbitro internazionale; Jason Kenny è fuori. Sorriso amaro per lui che ci ha provato, ma anche per Baugé che proprio prima della premiazione ha dichiarato che avrebbe di gran lunga preferito vincere sulla linea del traguardo.

Appena prima della Velocità si è disputata invece la Corsa a Punti, una gara che ha visto protagonista anche Angelo Ciccone (sesto all'arrivo), l'azzurro è sempre stato nel vivo della corsa fino a 16 giri dal termine: sì perché la corsa è cambiata lì. Tutti si aspettavano l'attacco del favorito Cameron Meyer, ma ogni volta che ci provava veniva bloccato dal britannico Ben Swift. Sembrava quasi che Meyer avesse rinunciato all'impresa. Però quando mancano 16 giri al termine il neozelandese Aaron Gate tenta un'accelerazione, un'azione che pare solitaria, Meyer capisce che è quella giusta e in uno scatto gli si accoda, passa in testa alla penultima volata e guadagna 5 punti e poi, galvanizzato da un pubblico in delirio, a tre giri dalla fine raggiunge il gruppo più numeroso e guadagna il giro con i suoi 20 punti. Un numero straordinario davanti ad un pubblico impazzito: per Cameron Meyer è il sesto titolo Mondiale élite, ottavo se ci si aggiungono i due da juniores. Alle sue spalle si pazza il britannico Ben Swift e poi il belga Kenny De Ketele, autore di una grandissima parte centrale di gara. L'emozione che ci ha dato questa gara fa soffrire ancora di più al pensiero che questa disciplina, così storica e così tecnica non sarà ai Giochi Olimpici: alla storia è stato preferito l'Omnium disciplina che ha tutti i difetti della novità, cioè non ha la storia fatta dai campioni come lo sono stati invece Bruno Risi e Juan Llaneras con 5 e 4 Titoli Mondiali nella Corsa a Punti.

Oggi anche un'altra disciplina gridava vendetta rispetto al programma olimpico, l'Inseguimento Individuale: questa gara ha portato spesso anche grandi campioni alla strada a partire dal nostro Fausto Coppi. A Melbourne il suo erede si chiama Michael Hepburn, è un ragazzo australiano del 1991 e fa anche lui parte del quartetto "boy band" dell'Australia: sulla carta non era accreditato come il miglior inseguitore visto che la sua nazionale aveva al via anche il Campione del Mondo uscente (e primatista del mondo) Jack Bobridge e Rohan Dennis (detentore della seconda performance mondiale dopo il primato). Eppure Hepburn stupisce tutti soprattutto in qualifica quando con 4'13"224 toglie a Rohan Dennis la seconda prestazione mondiale e lascia Bobridge al secondo posto con 4'14"783, un crono assolutamente di rilievo, di quei tempi che solo lui sa fare. Dalle finali è clamorosamente fuori Geraint Thomas che con 4'17"265 fa addirittura il quinto tempo superato anche da Rohan Dennis e Westley Gough: probabilmente questo il britannico non se l'aspettava. La finale sembrerebbe una festa tutta aussie, ma il neozelandese Gough mette loro i bastoni tra le ruote e migliorandosi in finale con 4'16"945 supera Rohan Dennis che va giù dal podio. Nella finale per la medaglia d'Oro Jack Bobridge parte a razzo e fino al terzo chilometro è nettamente in vantaggio: è lì che comincia la rimonta di Hepburn, in 4 giri recupera lo svantaggio e supera il compagno di squadra andando a vincere la meritata Maglia Iridata.

Finalmente è arrivata la tanto sperata medaglia per Anna Meares (il terzo oro di giornata per gli australiani): la ragazza di Melbourne l'ha inseguita fin dal primo giorno ma prima è stata fermata dal Record del Mondo della Germania e dopo da una decisione della giuria e da Victoria Pendleton. Ma nel Keirin no. Stavolta la sua volata è stata troppo netta, troppo perfetta per poter essere sanzionata, eppure ad un giro e mezzo dalla fine la sua gara sembrava quasi compromessa: la Vogel la tratteneva a fondo gruppo. Anna Meares ha così deciso di superare tutte dall'alto nonostante fossero in 3 una affianco all'altra, le ha passate ed è anche riuscita ad esultare alzando il braccio prima dell'arrivo simbolo di una netta superiorità nei confronti delle avversarie. Al secondo posto è arrivata la russa Ekaterina Gnidenko, ragazza del '92, un nome che sarà da tenere in considerazione per gli anni a venire: impressionante la sua astuzia e la sua forza nel tenere la ruota della Meares, aveva capito che era quella giusta.

Anche la Gran Bretagna conquista il suo Oro nell'Omnium donne grazie ad una giovanissima campionessa, nata con tantissimo talento: Laura Trott è anche lei solo del 1992, aveva già vinto il Mondiale tra le juniores nel 2010 a Montichiari, ma un titolo élite è un altra cosa e vinto contro campionesse al pari di Sarah Hammer o Tara Whitten. E ha vinto con merito, imponendosi anche in due specialità, l'Eliminazione e i 500 metri finali sintomo di una ragazza navigata che non perde mai la concentrazione nemmeno dopo 6 prove, nemmeno quando solo solo 2 i punti che ti tengono in vetta alla classifica. Alle sue spalle un'altra giovanissima, di 21 anni, l'australiana Annette Edmondson e dopo di loro le veterane Sarah Hammer e Tara Whitten, il cambio generazione è già in atto, ma ai Giochi Olimpici di Londra è probabile che la forma di queste ultime due sia molto migliore essendo abituate a preparare i grandi eventi.

I Campionati del Mondo domani arriveranno a conclusione, le donne si affronteranno nell'Inseguimento Individuale e nei 500 metri, gli uomini nel Keirin e nell'ultima gara del Madison che chiuderà definitivamente l'ultima manifestazione che permette di qualificarsi per i Giochi Olimpici.

Laura Grazioli

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