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Mondiali su Pista 2012: La Gbr insegue e centra il record - Viviani delude: solo ultimo nello scratch | Cicloweb

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Mondiali su Pista 2012: La Gbr insegue e centra il record - Viviani delude: solo ultimo nello scratch

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Edward Clancy, Steven Burke, Geraint Thomas e Peter Kennaugh verso il record del Mondo © Bettiniphoto

Si è conclusa la prima giornata dei Campionati del Mondo su Pista e non si può certo dire che sia stata una giornata noiosa e senza fatti da commentare.

Probabilmente è il caso di partire dal nuovo Record del Mondo dell'Inseguimento a Squadre della Gran Bretagna, squadra che era sì tra le favorite, ma un gradino sotto l'Australia In qualifica si era visto che l'Australia aveva nelle gambe il Record del Mondo ma solo per i primi 3 km, poi aveva scelto di risparmiarsi un po'; la Gran Bretagna sembrava invece al limite, ha scelto così di cambiare frazionisti per la finale, fuori Andrew Tennant (il primo a staccarsi in qualifica) e dentro lo specialista Steven Burke. I risultati si vedono subito e per 3 km le due nazionali viaggiano perfettamente appaiate separate solamente da pochi millesimi: è il chilometro finale a fare la differenza, l'Australia si disunisce mentre la Gran Bretagna non si scompone e blocca il suo crono a 3'53"295 (3 decimi in meno del vecchio record fatto sempre dalla Gran Bretagna ai Giochi Olimpici di Pechino). L'Australia di certo è rammaricata, perdere proprio in casa brucia, ma loro erano andati a vincere sulla pista di Londra in Coppa del Mondo: di buono c'è che questo non sarà il loro quartetto olimpico e hanno ancora possibilità di migliorarsi. Nella Gran Bretagna si discute ancora di un ritorno di Wiggins che però resta attualmente molto improbabile visto che lui insiste che sta preparando in particolare la cronometro su strada.

L'Australia perde il quartetto ma vince con 42"266 nella Velocità a Squadre per un solo millesimo contro la Francia: due centimetri castigano il terzetto transalpino che aveva fatto segnare il miglior tempo in qualificazione. Per l'Australia invece un oro molto importante in una specialità dove sono sempre stati tra i migliori ma mai i migliori. Di certo però non si può non affrontare il fatto che questa finale sia stata fortemente pregiudicata dalle scelte della giuria: non si è mai vista tanta severità nel controllo sui cambi, invece in questi Campionati sono stati davvero fiscalissimi, non hanno guardato in faccia nessuno e hanno relegato all'ultimo posto Grecia, Stati Uniti ma soprattutto Gran Bretagna e Germania. La regola dice che il cambio deve essere fatto entro 15 metri oltre i quali il cambio è considerato irregolare: la Germania ha avuto quell'evidente distacco tra il primo frazionista Enders e il secondo Levy, mentre per la Gran Bretagna dalle immagini non si è notato dove il cambio fosse più lungo di 15 metri. Di certo è una decisione che farà molto discutere, ma che obbliga le squadre (soprattutto in vista dei Giochi) a non preoccuparsi solamente di fare tempi da record, ma anche di essere una squadra ordinata che si muove all'interno di regole ben precise. Questo fatto è da ricordare perché fin'ora non era mai successo che un collegio di giuria squalificasse 4 nazionali (di cui 2 da medaglia) durante un Campionato Mondiale, ma nemmeno durante una Coppa del Mondo e questo è senza dubbio un fatto da tenere in considerazione per il futuro.

Il Record del Mondo dell'Inseguimento a Squadre non è l'unico fatto segnare in giornata, anzi, le tedesche Miriam Welte e Kristina Vogel l'hanno fatto segnare ben due volte nella Velocità a Squadre, prima in qualifica e poi in finale: e se il tempo di qualificazione di 32"630 poteva essere sembrato solo un colpo di fortuna, i 32"549 della finale hanno dimostrato che non si trattava di un fuoco di paglia. La migliore è stata senza dubbio Kristina Vogel che è stata, in assoluto, il miglior secondo giro del torneo con 13"899, tempo che ha mostrato i suoi grandi miglioramenti. La Germania ha così tolto la gioia dell'oro ad Anna Meares nella pista di casa, ma lei può consolarsi con il tempo sul primo giro a 18"415, un tempo che fanno i maschi; purtroppo la McCulloch è stata più lenta di 2 decimi rispetto alla Vogel e il danno è stato fatto. Grande delusione invece in casa della Gran Bretagna, le ex primatiste del mondo Victoria Pendleton e Jessica Varnish sono state lontanissime dai loro tempi e hanno chiuso in quarta posizione superate anche dalla Cina delle solide Jinjie Gong e Shuang Guo: in questo momento il problema più grosso viene dalla Varnish che non è in grado di generare un primo giro abbastanza veloce perché la Pendleton ha ancora nelle gambe un 14 netto al secondo giro.

L'ultima prova è certamente quella che brucia di più ai nostri colori azzurri, perché lo Scratch vedeva in gara Elia Viviani e su di lui erano riposte più che concrete speranze di medaglie, ma la sua condotta di gara non può certo essere definita impeccabile. È sempre spiacevole criticare chi tanto si impegna tenendo alta la bandiera italiana in due specialità ma purtroppo la corsa di Viviani non è stata affatto delle migliori. Viviani è un velocista, deve sfruttare le sue doti in volata, invece si è sprecato in continui inseguimenti, ricongiungimenti vari, ma forse non c'era nemmeno tutta la gamba perché non è riuscito nel finale a ricucire sull'austriaco Andreas Müller, non certo un campione di prim'ordine. Quando poi è rientrato il gruppo lui è stato totalmente riassorbito e si è rialzato; la vittoria è andata meritatamente a Ben Swift che, a parte un attacco iniziale per testare la forma sua e degli avversari, è sempre rimasto coperto fino ai tre giri finali. Lo Scratch non è un prova olimpica, ma probabilmente una medaglia, come morale, a Viviani serviva visto che domani inizierà la vera gara importante, l'Omnium.

Nella seconda giornata verranno assegnate tre maglie iridate: Inseguimento a Squadre e Corsa a Punti donne e Chilometro uomini. Inizieranno anche in mattinata (per noi sarà ancora notte) i tornei della Velocità donne e dell'Omnium uomini che si concluderanno nella giornata di venerdì. Domani per l'Italia saranno in gara Francesco Ceci e Giorgia Bronzini e soprattutto con lei puntiamo ad un risultato di rilievo.

Laura Grazioli

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