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Dilettanti - L'analisi: Questo McCarthy non ci stuPiva - Ancora Australia a Col San Martino, bis d'autore di Gorodnichev e Ruffoni | Cicloweb

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Dilettanti - L'analisi: Questo McCarthy non ci stuPiva - Ancora Australia a Col San Martino, bis d'autore di Gorodnichev e Ruffoni

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Tra i vincitori del weekend c'è Nicola Ruffoni che si aggiudica la Milano-Busseto © BettiniphotoIl fine settimana a cavallo tra la fine di marzo e l'inizio di aprile ha proposto per i dilettanti solamente cinque appuntamenti ma praticamente tutti di qualità, dal momento che vi erano un'internazionale (il Trofeo Piva) e due gare nazionali (la Milano-Busseto e il Trofeo Alta Valle del Tevere), cosa che naturalmente non ha potuto che fornire spettacoli gradevoli e prove di assoluto interesse.

Siamo stati spesso abituati negli ultimi anni a vedere i corridori australiani protagonisti a Roma nel Gran Premio Liberazione, ovvero in quello considerato da tutti come il vero e proprio mondiale di primavera. Un'altra gara però sembra aver catturato particolarmente l'attenzione degli Aussie, decisi a fare del Trofeo Piva di Col San Martino un nuovo ideale terreno di conquista. Prova ne è il fatto che, 12 mesi dopo l'affermazione di Richard Lang, è giunta l'autorevole affermazione del talentuoso Jay McCarthy, capace al termine di uno sprint ristretto di far sua la 64esima edizione del prestigioso appuntamento. Un successo, quello ottenuto dall'ancora 19enne del Team Jayco, che nobilita l'albo d'oro della gara veneta e che non fa che confermare anche l'ideale feeling che viene a crearsi tra la bontà di un movimento australiano che ormai abbiamo chiaramente imparato a conoscere anche nel professionismo e l'Italia, che spesso, proprio nelle categorie giovanili, finisce per diventare anche una palestra per fare le prime importanti esperienze internazionali dei più validi atleti oceanici. I più attenti infatti ricorderanno bene il nome di McCarthy già dalla categoria juniores, quando con la selezione nazionale seppe imporsi nella Tre Giorni Orobica, prima di far parlare di sè anche nei mesi successivi (argento mondiale in linea ad Offida mentre lo scorso anno sono state due le vittorie di tappa al Giro di Turingia in Germania per lui). Il Piva ci ha mostrato nuovamente un corridore completo, capace di difendersi abbastanza bene in salita per poi far valere l'ottimo spunto veloce sul traguardo, doti che, siamo sicuri, saprà mettere in mostra anche in appuntamenti più importanti nella massima categoria (in stagione, tra l'altro, si è già aggiudicato il Tour of Wellington).

Il Piva 2012 però non ha mancato di offrire altri importanti spunti, a cominciare dall'ottima gamba mostrata da Francesco Manuel Bongiorno, apparso veramente molto brillante in salita, tanto da riuscire a staccare tutti e a venir ripreso solamente in prossimità del triangolo rosso dell'ultimo chilometro per poi concludere in sesta posizione nello sprint finale. Al di là dell'esito finale però la prova del toscano del Team Hopplà resta comunque notevole, sia in considerazione del parterre abbastanza qualificato, sia in prospettiva degli immediati appuntamenti, dove non è esclusa la possibilità di vederlo in maglia azzurra. Ancora presenti nelle fasi buone sia Fabio Aru che Mattia Cattaneo, entrambi classificati in top-ten e che proseguono nella ricerca della forma ottimale, anche se la loro presenza nei momenti importanti di gara di queste ultime settimane costituisce già un segnale confortante. Non mancano poi alcune gradite conferme: in Palazzago mancherà ancora la giornata da ricordare in grado di smuovere lo zero dalla casella delle vittorie (ed in questo sta cercando di mettercela tutta anche Andrea Trovato, ruota veloce sempre più presente in queste ultime settimane, che dal week end porta a casa un ottimo secondo posto alla Milano - Busseto ed un quinto nel Trofeo Giacomo Larghi) ma Stanislau Bazhkou sta facendo davvero il possibile per non far rimpiangere i connazionali Klimiankou e Novikau che tanto bene avevano fatto lo scorso anno, portando a casa un podio notevole che lo conferma corridore completo e da tenere ancora particolarmente d'occhio. Ancora promosso a pieni voti Manuel Senni, che da sorpresa sta diventando sempre più una bella realtà e che, se anche questa volta deve accontentarsi della "medaglia di legno", resta comunque una nota molto lieta nelle file di una Colpack che, come vedremo, può essere soddisfattissima del proprio fine settimana. Il Piva della Trevigiani invece, detto di Cattaneo, ci ha mostrato un Enrico Barbin ancora in buona forma, anche se nel finale ha finito col pagare qualcosa dai primi mentre il quinto posto di Daniele Dall'Oste testimonia che le alternative possono essere più che valide e che anche il CT Amadori in queste settimane avrà il suo bel da fare.

Per un Bongiorno bravo ma sfortunato, il Team Hopplà ha comunque potuto consolarsi alla grande, grazie ad un'altra splendida affermazione di Ilya Gorodnichev, che dopo aver trionfato due settimane fa a Montecassiano, ha saputo lasciare il segno anche a Città di Castello, trionfando nel 18esimo Trofeo Alta Valle del Tevere. Anche in questa circostanza l'assolo finale del forte corridore russo è stato affiancato da una buonissima prestazione di squadra, dal momento che sia Antonino Puccio che Matteo Belli hanno saputo inserirsi nella prima azione realmente importante della gara, lasciando poi spazio alla stoccata vincente di Gorodnichev (avvenuta ai 2 chilometri dal traguardo) e spegnendo anche qualsiasi velleità degli inseguitori, per poi terminare rispettivamente in quinta e settima posizione. Il corridore russo, che come avevamo già accennato in altre puntate nelle giornate di vena sa essere osso durissimo per tutti, ha saputo lavorare ai fianchi i propri avversari ed il solo Carmelo Pantò ha provato concretamente a mettergli i bastoni tra le ruote. Quando però anche l'atleta del Gragnano, già protagonista la scorsa settimana in Piemonte, ha dovuto alzare bandiera bianca non c'è stato più nulla da fare e Gorodnichev ha potuto avere buon gioco, con Pantò che alla fine ha concluso in quarta posizione. La gara nazionale umbra ci ha poi mostrato per la prima volta quest'anno un Donato De Ieso in buona forma, che ha tentato di ricongiungersi nel finale alla testa della corsa, senza però riuscirci ma in grado comunque di far valere il proprio spunto per la seconda posizione. Prestazione indubbiamente incoraggiante per il campano della Vejus, una delle rivelazioni della scorsa stagione e da cui anche in questo 2012 si attendono conferme importanti. Bene anche il polacco Marcin Mrozek che con il suo terzo posto (con De Ieso ha cercato di chiudere nel finale sulla coppia di testa) ha regalato il primo podio stagionale alla Fracor Aba Arredamenti, buon momento anche per Innocenzo Di Lorenzo della Farnese - D'Angelo&Antenucci e fine settimana positivo anche per Mirko Ulivieri dell'Idea Shoes, piazzato due volte nel giro di ventiquattr'ore tra Busseto (sesto) e Città di Castello (nono).

Proprio Busseto aveva centrato la sua seconda vittoria stagionale il Team Colpack, ancora una volta con un brillante Nicola Ruffoni che con un ottimo spunto negli ultimi duecento metri ha conquistato la 63esima Milano-Busseto. Corsa abbastanza vivace quella emiliana, sviluppatasi attraverso alcuni tentativi sulle colline parmensi e conclusa allo sprint in cui il ventunenne di Castenedolo ha saputo scegliere il momento giusto per beffare Andrea Trovato e conquistare così un'altra gara nazionale dopo il Giro delle Tre Province. Vittoria che conferma il suo ottimo avvio di stagione e che potrebbe aprirgli le porte della nazionale nei prossimi appuntamenti come una delle ruote veloci di riferimento. Dietro Ruffoni si è classificato Andrea Trovato per una Palazzago che ha mostrato nuovamente un pimpante Simone Sterbini nelle fasi centrali di gara mentre ben più amaro da digerire è stato il terzo posto di Andrea Dal Col, soprattutto in considerazione della condotta di gara della Trevigiani, sempre presente nei momenti topici della gara, avendo inserito nella fuga principale Daniele Aldegheri e Michele Scartezzini, tra gli ultimi a resistere al ritorno del gruppo. Negli ultimi metri però Dal Col non è riuscito a trovare lo spunto vincente (e a dare così continuità al successo ottenuto da Rino Gasparrini a Ceresara il martedì precedente), dovendosi pertanto accontentare del gradino più basso del podio, con Fabio Tommassini, anch'egli piazzato, in quarta posizione. Buona la prova anche di un ritrovato Colin Walczak per una Mastromarco che porta a casa il quinto posto con Luca Wackermann mentre il colombiano Duber Quintero del Delio Gallina ha cercato di non smentire affatto la sua fama di attaccante, allungando in discesa dopo l'ultimo gpm per poi essere tra gli ultimi a cedere nel tratto di pianura precedente il traguardo. Piazzamenti soddisfacenti anche per il Gavardo con Mikhail Zaffaina (a cui ha fatto seguito il nono posto di Lancini a Pregnana) in ottava posizione e per una Fenice-Zema buona protagonista di queste ultime gare con Loris Basciu in decima posizione.

Ruffoni vincente in Emilia quindi e che ha rischiato di fare immediatamente il bis anche a Pregnana Milanese, dove però ha dovuto accontentarsi di salire sul terzo gradino del podio, dal momento che l'appassionante duello tra velocisti dell'8° Trofeo Giacomo Larghi ha finito col premiare, ancora una volta, l'ottimo spunto di un Marco Benfatto mai partito così bene e determinatissimo nel rendere questo suo 2012 una tappa realmente fondamentale per il prosieguo della propria carriera ciclistica. Se la Colpack finora nel computo delle vittorie si è ben identificata col proprio velocista di riferimento, ancor più evidente questo fattore si è mostrato nel Team Idea, giunto al terzo successo sempre col padovano, che dopo aver conquistato due settimane orsono la Popolarissima, si è confermato anche in questo frangente il più brillante del lotto. Da rimarcare poi anche il fatto che i metri finali siano vissuti sul duello tra Benfatto ed Edoardo Costanzi, altra ruota veloce in cerca di riscatto che ha centrato così il primo podio stagionale, confermando quindi progressi sulla strada del ritorno verso una vittoria che potrebbe essere un notevole toccasana per il morale. Positiva prestazione quella dei Viris Maserati, in avanscoperta prima dello sprint finale con Azzolini e Pozzo, che sono stati tra gli animatori di un paio di tentativi che hanno visto protagonisti anche i due portacolori della Brunero Capillo e Pacchiardo ed il tricolore Matteo Busato del team del vincitore. Podio sfiorato per Renzo Zanelli del Gruppo Sportivo Garda, in buona evidenza in queste ultime gare mentre si sono riviste in posizioni d'avanguardia anche le maglie della Casati (tornata all'attività dopo il week end di stop), che è riuscita a piazzare nei dieci il giovane Nicolas Marini (seconda sesta piazza stagionale per lui) e Stefano Perego (settimo posto per l'ex Colpack).

Infine la 37esima Coppa Caduti di Reda, andata in scena nella frazione faentina, ha forse dato più di ogni altra occasione l'immagine del momento attuale vissuto da due team trevigiani posti a pochi chilometri di distanza: da un lato la Marchiol, protagonista finora di buonissime prestazioni e che è andata a conquistare la seconda affermazione stagionale ancora una volta per merito di un ottimo Alberto Cecchin, altro corridore letteralmente rivitalizzato dal cambio di casacca (da non dimenticare neppure il podio alla Popolarissima, quando fu il solo Benfatto a superarlo). Il ventiduenne bellunese in questa occasione ha sfruttato benissimo l'apporto del campione austriaco Krizek, giunto terzo, e di Vaccher (nono), presenti nell'azione di sedici atleti che ha deciso la corsa ed è andato a precedere sul traguardo un avversario ostico quale Nicola Boem, col quale fino allo scorso anno condivideva gli stessi colori della Zalf Desirée Fior. La Zalf appunto, al quale tutto in questo periodo sembra girare male, dal momento che le prestazioni dei propri corridori non trovano il coronamento del successo (col rammarico, in questa circostanza, di avere avuto ben quattro atleti presenti nell'azione decisiva, visto che oltre a Boem vi erano anche Simion, Leonardi e Cecchinel mentre al Piva Penasa è rimasto tagliato fuori dall'azione decisiva, giungendo così poi a regolare in volata il gruppo inseguitore). La prima affermazione potrebbe fornire quindi mai come in questa occasione un possibile sblocco psicologico, visto che mai il team di Rui e Faresin si era trovato a convivere con una simile astinenza dal successo e di certo l'essere sconfitti da corridori che fino allo scorso anno erano presenti nel proprio organico fa assumere al tutto quasi i contorni del delitto perfetto. Prova generosissima invece per la Petroli Firenze, protagonista fin dalle prime fasi di gara col sempre battagliero Alessandro Mazzi e con Mirko Tedeschi, che hanno poi trovato le forze per resistere ed infilarsi anche nell'azione decisiva, concludendo poi rispettivamente in quinta e quarta posizione, confermando anche il buon momento del team, vittorioso il martedì precedente al Zanchi grazie a Thomas Fiumana. Bene anche qui il Team Colpack, presente poi nelle fasi topiche di gara con Mirko Boschi e con Matteo Mammini, con quest'ultimo in top-ten al decimo posto. In crescita di condizione anche Tommaso Salvetti della Viris Maserati.

Domani atleti nuovamente protagonisti in Toscana per la disputa della tradizionale Coppa Fiera di Mercatale mentre il prossimo week end, sull'onda delle festività pasquali, sarà molto ricco di appuntamenti e concluso degnamente nella giornata di martedì 10 aprile dall'internazionale Palio del Recioto e dalla Classica di Colbuccaro. Prima di essi però riflettori su Giro del Belvedere (anch'essa internazionale) lunedì 9 e Gran Premio Camon domenica 8.

Vivian Ghianni

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