Warning: include() [function.include]: open_basedir restriction in effect. File(/opt/plesk/php/5.2/share/pear/BackgroundProcess.class.php) is not within the allowed path(s): (/var/www/vhosts/oldsite.cicloweb.it/:/tmp/) in /var/www/vhosts/oldsite.cicloweb.it/httpdocs/sites/all/modules/background_process/background_process.module on line 22

Warning: require() [function.require]: open_basedir restriction in effect. File(/opt/plesk/php/5.2/share/pear/context.core.inc) is not within the allowed path(s): (/var/www/vhosts/oldsite.cicloweb.it/:/tmp/) in /var/www/vhosts/oldsite.cicloweb.it/httpdocs/sites/all/modules/context/context.module on line 3
E3 Prijs Vlaanderen Harelbeke 2012: Boonen numero 5, profumo di vittoria - Freire secondo, Cancellara e Gatto sfortunati | Cicloweb

Il Portale del Ciclismo professionistico

.

E3 Prijs Vlaanderen Harelbeke 2012: Boonen numero 5, profumo di vittoria - Freire secondo, Cancellara e Gatto sfortunati

Versione stampabile

Tom Boonen e Óscar Freire gomito a gomito nella volata che ha deciso l'E3 Prijs Vlaanderen 2012 © BettiniphotoDue facciate di foglio A4 fitte fitte di appunti per una corsa che si conclude in volata: è mai possibile? Certo che lo è, se si parla di Grande Nord. Se il GP di Harelbeke (formula abbreviata in luogo del burocratico E3 Prijs Vlaanderen del nome ufficiale) doveva vivere un'edizione di gala per il suo ingresso nel World Tour, era giusto che lo vincesse l'uomo che più rappresenta questa corsa che, per gli appassionati, nell'élite mondiale del ciclismo ci stava già da tempo, senza bisogno che il bollino UCI ne garantisse la qualità.

E quell'uomo è senza dubbio Tom Boonen, primo ad Harelbeke dal 2004 al 2007, poi eclissatosi per quattro anni, e da oggi rientrato in un quadriennio buono (vincerà fino al 2015?...), col quinto successo in una corsa che lui e solo lui ha messo in carniere così tante volte. Ha vinto sì in volata, Tommeke, ma dopo non aver lesinato attacchi sui vari muri di giornata, senza per di più risparmiare la squadra che quasi sempre, lungo i 200 e passa km del percorso, era in testa al gruppo a tirare.

Ne aveva ben donde, la Omega Pharma, visto che, dopo una prima ora velocissima (a 50 di media), sul pavé di Paddestraat era partita una fuga a 9 da prendere molto con le molle: in primo luogo perché, tra gli attaccanti, ben tre facevano parte di una stessa squadra, ovvero una Farnese-Selle Italia tutta in ghingheri e intenzionata a ben impressionare coloro i quali l'hanno invitata per la prima volta a queste corse di livello eccelso nella patria nobile del ciclismo, il Belgio fiammingo.

I ragazzi di Scinto ci hanno dato dentro eccome, Ascani, Hulsmans e soprattutto Gatto nella fuga (con Dockx, Gaudin, Sijmens, Morkov, Gazvoda e Delfosse), 6'45" il vantaggio massimo (anche grazie a un passaggio a livello chiuso che ha fatto perdere 1'30" al gruppo inseguitore), 3'30" di margine rimanente dopo il primo dei 13 muri di giornata, il Kapelmuur (quello che per decenni abbiamo chiamato Grammont, e che quest'anno è stato espunto dal disegno della Ronde).

Dopo 100 km entrano in scena i big
Il primo dei nomi più blasonati a farsi vedere davanti è stato Devolder, autore di una sortita sul Muur. Prima d'allora, avevamo preso nota di una mezza caduta di Cancellara (solo coinvolto e rallentato, non finito del tutto giù), seguita da una foratura dello stesso Fabian, ma senza eccessive conseguenze per l'elvetico. La Omega continuava a tirare, il distacco dai primi a scendere, e Boonen a fare pensieri lussuriosi relativamente alla possibilità di attaccare su qualcuna delle salitelle di giornata.

Sul Taaienberg, per esempio: proprio lì, a 56 km dal traguardo, Tom ha dato la prima sgasata, subito chiuso da un Vanmarcke attentissimo in marcatura e, in seconda battuta, da Cancellara. Quindi su questo trio-maravilha si sono portati anche Leukemans, Paolini e Hoste, e ancora Degenkolb, Ballan, Boasson Hagen. Ci hanno messo un paio di km in più Pozzato, Bennati, Sagan, Oss, Tosatto, Wynants, Stannard e Gallopin, ma anche loro ce l'hanno fatta, e a quel punto sembrava che la corsa potesse involarsi sulle ali di questi corridori, visto che bene o male quelli forti, quelli "da pavé" c'erano tutti o quasi.

Invece l'accordo, al momento, è risultato introvabile, sicché ci si è un po' rialzati (forse anche perché la sparata di Boonen aveva fatto fuori tutti gli altri Omega), i rientri dal gruppo si sono moltiplicati, ed è seguita una fase di una decina di chilometri interlocutori, con attacchi velleitari (Gallopin, poi Oss con Hoste, poi Freire, poi Chavanel con Bennati e Gorka Izagirre). Gli unici assenti clamorosi di questo frangente erano due componenti del dream team BMC (smetteremo di chiamarlo così, non vorremmo portasse male...), ovvero un Hushovd irriconoscibile e un Gilbert sempre più incomprensibile: mai nel vivo della gara, presto ritirati.

Paterberg e Kwaremont, momenti decisivi o forse no
Intanto davanti c'erano ancora i superstiti della primigenia fuga, con Hulsmans e Ascani ottimamente al servizio di Gatto, che non a caso rimaneva poi da solo in testa con Gaudin, per sbarazzarsi infine della compagnia del francese sul Paterberg, a 39 km dalla fine.

Su questo muro Boonen ci ha riprovato, sempre tampinato da Vanmarcke e Cancellara, con in più - rispetto al Taaienberg - la presenza immediata di un Sagan molto in palla. Anche quest'azione è presto rientrata, lasciando spazio a un estemporaneo tentativo di Paolini e Van Avermaet, mentre Gatto approdava all'Oude Kwaremont con ben 48" di vantaggio sui primi inseguitori: un tesoretto che sarebbe tornato utilissimo più avanti (al momento mancavano 35 km alla fine), da giocarsi possibilmente di concerto con Pozzato.

Sul Kwaremont è stato Cancellara a scattare, e Vanmarcke ha dimostrato di non fare figli e figliastri, mettendosi per primo alle calcagna di Fabian così come aveva fatto in precedenza con Tom. Quindi a ruota lo stesso Boonen con Pozzato e Sagan: un quintetto - ci sia consentito - ancor più bello del precedente terzetto, ma a quel punto l'imponderabile si è presentato in forma di nuvola di Fantozzi sul povero Cancellara, il quale ha dapprima forato, quindi perso parecchio terreno, infine, una volta superato il muro ed accostatosi a bordo strada per il cambio ruota, è stato investito dal sopraggiungente Barredo (che ha abbattuto pure uno spettatore).

Rialzatosi dolorante, il bernese si è ritrovato con oltre un minuto da recuperare, oltre che con l'intima consapevolezza di veder sfuggire così la possibilità della terza vittoria consecutiva all'E3 Prijs Vlaanderen.

La sfortuna di Gatto, l'attacco di Chavanel e Muravyev, il recupero di Cancellara
E dire che, quando Fabian ha forato, Boonen ha quasi dato l'impressione di non volerne approfittare, tanto è vero che l'azione del quartetto si è subito afflosciata, malgrado Tom si fosse messo in testa, sicché si è aperta una nuova fase in cui il proscenio è stato occupato dalle seconde linee.

Con Gatto sempre in testa da solo, si sono mossi Chavanel, Muravyev e Spilak, e sul Knokteberg i primi due si sono portati sull'italiano (il corridore della Katusha ha invece perso terreno ed è stato poi ripreso dal drappello di Boonen, Pozzato e gli altri big). A questo punto il bravissimo Oscar, come già alla Strade Bianche (e in parte anche alla Sanremo) si è dovuto arrendere a una botta di iella notevole, visto che, proprio nel momento del ricongiungimento da parte di Chavanel e Muravyev, ha forato: mancavano 25 km al traguardo e la corsa del corridore della Farnese (lontano dall'ammiraglia in quel momento) ha potuto dirsi finita lì.

Intanto un Cancellara non certo datosi per vinto guidava (con l'aiuto di alcuni compagni oltre che della Europcar) un corposo drappello pronto a riportarsi, a 21 km dal traguardo, sul plotoncino di Boonen e soci. Con Chavanel e Muravyev in avanscoperta con più o meno mezzo minuto di vantaggio, col Tiegenberg (ultimo muro di giornata a 15 dal traguardo) che non ha smosso altro se non un pallido tentativo di Devolder, e con un gruppo inseguitore formato da poco meno di 50 uomini, quel che si profilava era una volata piuttosto ricca, una volta che fossero stati ripresi i due attaccanti.

Gli ultimi fuochi, le speranze di Sagan, la stoccata di Boonen
Nel finale abbiamo rivisto all'opera il Terpstra che ci aveva ottimamente impressionato due giorni fa vincendo la Dwars door Vlaanderen: insieme a Jérôme, il belga è scattato ai 12 km, e a chiudere sui due è stato proprio Sagan, forse poco lungimirante nel non conservare energie preziose per l'ormai prevedibile sprint conclusivo. Un epilogo, quello in volata, che quasi certamente sarebbe stato evitato se Cancellara avesse potuto dispiegare la sua tattica secondo quanto aveva in mente, ma bisogna anche dire che in queste corse non è infrequente la soluzione con uno sprint più o meno numeroso di uomini comunque forti.

Sul terzetto si sono portati anche Leukemans, Langeveld e un inesauribile Vanmarcke, ma la Sky (con Stannard sugli scudi) ha annullato il tentativo, e a quel punto la Liquigas si è messa a sua volta davanti a condividere - con Oss e Koren - l'inseguimento di gruppo a Chavanel e Muravyev. Devolder ci ha provato ancora una volta ai 9 km, ma è presto rimbalzato indietro, mentre Cancellara faceva capire di non averne praticamente più per architettare alcunché.

Ai 7 km i due battistrada, stufi di non vedere prospettive diverse da quella di dover difendere in maniera sempre più disperata una decina di secondi sugli inseguitori, si sono rialzati. Ripresi Sylvain e Dmitriy, c'è stato ancora spazio per un altro allungo di Terpstra e Jérôme (stavolta con Schär) ai 6 km, quindi per l'ultimo tentativo di giornata, operato da Hoste ai 3 km. Infine, la volata.

Fino ai 2 km la Liquigas sembrava pure messa benino, in appoggio a Sagan, ma poi lo slovacco si è disperso nel marasma organizzato del finale, quindi ciao sogni. Intanto Vandenbergh in testa teneva tutti al riparo della sua stazza dai -2 ai -1, prima di lasciare spazio alla Saxo Bank, che ha fatto una trenata dal triangolo rosso ai 300 metri. In terza ruota, dietro agli uomini di Riis, c'era Freire, che aveva a sua volta a ruota Boonen.

Tom è scattato ai 300 metri o poco meno, ha preso in testa all'interno l'ultima semicurva, entrando sul rettilineo finale davanti a tutti, e resistendo alla grande al tentativo di rimonta inscenato dallo stesso Freire, il quale non è riuscito a saltare l'avversario, ma in compenso è riuscito a rosicare parecchio, visto il musone che ha messo su per minuti e minuti dopo la sconfitta.

Al terzo posto si è inserito Bernhard Eisel, in un giorno di libera uscita da impegni trenistici per Cavendish, quindi Duque ha conquistato un buon quarto posto davanti a Vanmarcke, Degenkolb, Ladagnous, Pichot, Ballan e Turgot. Matti Breschel, malgrado un lancio all'americana ricevuto dal compagno Van Winden ai 600 metri, non è andato oltre l'undicesima piazza. Sagan 14esimo e Boasson Hagen 16esimo escono con una certa delusione dallo sprint. Cancellara 22esimo e Pozzato 27esimo, invece, salutano Harelbeke con la voglia - c'è da giurarci - di rifarsi quanto prima. Quello vinto da Boonen, ai loro occhi, non è che il primo round di un match che andrà avanti ancora per parecchi giorni e molte bellissime corse.

Marco Grassi

RSS Facebook Twitter Youtube

30/Jul/2017 - 20:30
ESCLUSIVO: le immagini del folle che ha tagliato la strada al gruppo facendo cadere decine di corridori al Giro d'Italia

24/May/2016 - 21:06
All'An Post Rás giornata di gloria per James Gullen nella tappa "di montagna": Fankhauser diventa leader

24/May/2016 - 17:07
Giro, nel giorno della nuova delusione di Vincenzo Nibali vince Alejandro Valverde davanti a Kruijswijk e Zakarin

23/May/2016 - 22:12
An Post Rás, nella seconda tappa vince il padrone di casa Eoin Morton

23/May/2016 - 16:00
Giornata di rinnovi: André Greipel e Marcel Sieberg alla Lotto Soudal fino al 2018, Geraint Thomas prolunga con la Sky

23/May/2016 - 13:11
Benjamin Prades vince l'ultima tappa del Tour de Flores ma non basta, la generale va a Daniel Whitehouse

23/May/2016 - 12:39
Brutte notizie per il ciclismo elvetico: l'IAM Cycling comunica che cesserà l'attività a fine stagione

23/May/2016 - 11:22
Conclusi i Campionati Panamericani: l'ultimo oro è dell'ecuadoriano Jonathan Caicedo

22/May/2016 - 23:59
Il Tour of California si conclude con una imperiosa volata di Mark Cavendish. Classifica finale a Julian Alaphilippe

22/May/2016 - 23:39
Il Tour of Bihor si chiude nel segno dell'Androni Giocattoli-Sidermec: tappa a Marco Benfatto, generale a Egan Bernal

22/May/2016 - 23:20
Women's Tour of California: gioie finali per Kirsten Wild e Megan Guarnier. Le altre corse: ok Bertizzolo e Lepistö

22/May/2016 - 22:44
Velothon Wales, Thomas Stewart supera Rasmus Guldhammer e Ian Bibby

22/May/2016 - 22:24
Dilettanti, ulteriori vittorie per Nicola Bagioli e Riccardo Minali alla Due Giorni Marchigiana

22/May/2016 - 22:22
Scatta l'An Post Ras: la prima tappa va all'olandese Taco Van der Hoorn grazie ad un colpo di mano