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Milano-Sanremo 2012: Brutto Cavendish, enigma Gilbert - Le pagelle: anche Boonen delude

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C'era sofferenza oggi sul volto di Mark Cavendish © Bettiniphoto

 

Simon Gerrans - 9.5
Per 101 edizioni i corridori australiani non erano mai riusciti a vincere la Milano-Sanremo e adesso sono già a due vittorie consecutive. Tra il Tour Down Under e la Parigi-Nizza Gerrans aveva messo in mostra una buona condizione ma di sicuro non era lui uno degli uomini più attesi, anche in seno alla squadra visto che la GreenEDGE aveva anche Matthew Goss (5): sul Poggio, invece, il vincitore dell'anno scorso è sembrato un po' sofferente e allora via libera a Simon che è stato bravissimo a seguire prima Nibali e poi Cancellara. Nel finale Gerrnas si è incolato alla ruota di Cancellara e agli ultimi 100 metri è riuscito a trovare le forze per un breve sprint che è bastato per battere il fortissimo elvetico.

Fabian Cancellara - 9
Forte, fortissimo, forse pure troppo. È entrato in scena nel tratto finale del Poggio per rispondere all'azione di Nibali e Gerrans e da quando si è riportato sulle loro ruote fino al traguardo ha tirato praticamente sempre lui. Da solo Fabian è riuscito a contenere la rimonta del gruppo tirando a 60 all'ora e senza di lui adesso staremmo celebrando senza dubbio un altro vincitore: se non avesse spinto a fondo gli inseguitori sarebbero molto probabilmente riusciti a rientrare ma rimane in dubbio che forse dal punto di vista tattico avrebbe potuto provare qualcosa di diverso negli ultimi 2000 metri.

Vincenzo Nibali - 8.5
È stato lui a fare lo scatto decisivo sul Poggio e a portare via il gruppetto: gesto tecnico di grande valore considerando anche il vento contrario in salita. Allo scollinamento, però, era a tutta e ha deciso di mettersi in terza posizione nel gruppetto degli attaccanti e di non dare cambi per provare a rispiarmiare qualcosa; purtroppo per Vincenzo il ritmo imposto da Cancellara era talmente sostenuto che anche restare in scia era una mezza impresa e non ha avuto le gambe per cambiare ritmo negli ultimi 200 metri. Forse non ha recuperato del tutto dopo una Tirreno intensa fino all'ultimo ma è stato comunque più che bravo.

Peter Sagan - 8
A 22 anni corre la sua seconda Sanremo e si piazza in quarta posizione dopo aver vinto la volata del gruppo. Proprio l'essere riuscito a battere allo sprint tutti i corridori più in forma non potrà che lasciare un po' di rammarico perché la vittoria era proprio alla sua portata. Nel complesso anche una buona Liquigas (voto 7.5 a Valerio Agnoli sebbene lo scatto sul Poggio non sia stato utilissimo) che nel finale oltre a Nibali e Sagan aveva ben posizionato anche Daniel Oss: forse il corridore veneto poteva essere impegnato a tirare per riprendere i tre attaccanti, specie se Nibali era già stanco, ma i verdi hanno trovato sulla loro strada un Cancellara superbo.

John Degenkolb - 8
Il giovane tedesco alla sua prima Sanremo è già protagonista portando a casa un ottimo quinto posto al termine di una volata lunghissima in cui è riuscito a mettersi alle spalle anche uno come Oscar Freire. Il corridore della Project 1T4I (bravo il team olandese, tre nella top 20) ha fatto la sua corsa rimanendo coperto fino all'ultimo: questa tattica portò decisamente fortuna a Goss l'anno scorso.

Mark Cavendish - 2
Vedere il Campione del Mondo che si stacca su Le Manie a più di 90 chilometri dall'arrivo è abbastanza avvilente, soprattutto se questo era indicato come principale favorito della corsa. Alla Tirreno Mark Cavendish non sembrava stare male o comunque l'impressione che aveva dato era largamente migliore dell'anno in cui poi vinse in Lungomare Calvino: che non sia uno a cui piacciono le salite è cosa nota ma oggi deve aver sofferto una pesantissima giornata no.

Sky Procycling - 4.5
Fin da prima del Turchino la squadra britannica mette due uomini davanti a tenere a bada la fuga ed è anche normale vista la presenza di due grandi favoriti. Quando s'è staccato Cavendish già sulle Manie, però, non è apparsa una scelta molto saggia quella di lasciare ben quattro uomini in grande condizione ad inseguire con il Campione del Mondo (quando anche fosse rientrato probabilmente si sarebbe staccato sulla Cipressa) ed il solo Lövkvist davanti con Edvald Boasson Hagen. Lo scarso supporto, però, non può essere una scusa per il norvegese che ha deluso nonostante una corsa che si era messa pure piuttosto bene per le sue caratteristiche.

Danilo Di Luca - 6
Giornata da dimenticare in fretta anche per Danilo Di Luca. Il corridore abruzzese dell'Acqua & Sapone è scivolato nella fase cruciale della discesa delle Manie ma è stato prontissimo a risalire in sella, ad inseguire ed a rientrare nel gruppo dei migliori; quello che era riuscito a scampare lì, però, non lo riesce ad evitare quasi in cima alla Cipressa quando si ritrova ostacolato da un'altra caduta e si stacca definitivamente dal primo gruppo. L'unico appunto tra tanta sfortuna è che forse si è fatto sorprendere in una posizione un po' troppo arretrata.

Philippe Gilbert - 6-
Alla fine sta meglio di quanto ci ha voluto far credere e per lunghi tratti ha gestito la squadra con il piglio del capitano che vuole fare la corsa. Purtroppo alla fine non abbiamo potuto avere un riscontro effettivo sulle sue reali condizioni di forma visto che anche lui è finito a terra sulla Cipressa senza riuscire più a rientrare. Il Gilbert dei giorni migliori oggi avrebbe potuto fare grandi corse.

BMC Racing - 6
Nonostante il pronostico della vigilia non li veda come principali favoriti, i rossoneri della BMC non hanno esitato a mettersi in testa per tenere a distanza Cavendish e tutti gli altri quando il gruppo s'è spezzato. Sicuramente in questi primi mesi del 2012 la squadra ha reso molto al di sotto delle aspettative ma oggi ha avuto anche la sua bella dose di sfortuna: oltre a Gilbert, infatti, c'è da segnalare anche la caduta di Greg Avermaet all'ultima curva mentre stava impostando la volata assieme ad Alessandro Ballan.

Rabobank - 5
Quattro maglie arancioni a tirare forte prima del Poggio ed anche sulle rampe iniziale dell'ultima salita della Classicissima ma alla fine il miglior piazzato è stato Mark Renshaw, 21°: qualcosa non deve aver funzionato bene.

Filippo Pozzato - 7.5
Quando in Qatar si è rotto la clavicola sembrava già quasi impossibile anche la sola partecipazione alla Milano-Sanremo: con grandissimi sacrifici e un'immensa forza di volontà il vicentino della Farnese Vini non solo ha corso, ma era pure davanti nel finale facendo la volata e piazzandosi in sesta posizione. Sembra davvero un altro corridore rispetto a qualche tempo fa e già dalla prossima settimana al Nord potrà fare bene; ottima anche la prova di Oscar Gatto (7) che è rimasto al fianco di Pozzato fino all'ultimo.

Oscar Freire - 5
La tattica è stata sempre la solita, coperto e sulla difensiva per praticamente 295 chilometri: quando però ha capito che il trio Cancellara, Gerrans, Nibali stava scappando ha messo a tirare (generosissimo Luca Paolini, 7) i suoi ma non ha funzionato. In volata poi non ha convinto facendosi superare da Sagan, Degenkolb e Pozzato: gli anni passano anche per lui e forse essendo il podio ormai andato aveva anche meno motivazioni.

Tom Boonen - 4.5
Era annunciato in grande condizione e dopo Le Manie abbiamo anche visto spesso la Omega Pharma-Quick Step davanti a tirare. Forse ha pagato una corsa che si è accesa già a 90 chilometri dal traguardo ma nel finale è stato ostacolato anche da una caduta lungo la discesa del Poggio e ha chiuso solo in 22a posizione nel gruppetto a 20" da Gerrans.

Matteo Trentin - 7.5
Tutti si aspettavano Boonen ma alla fine l'uomo migliore della Omega Pharma è stato il nostro Matteo Trentin, ragazzo di appena 22 anni alla sua prima esperienza in questa corsa visto che è professionista solo dallo scorso agosto. Trentin era nel primo gruppetto di inseguitore pronto ad una volata con un piazzamento nei primi dieci praticamente assicurato: all'ultima curva, però, una brutta caduta lo ha spedito contro le transenne rovinando una giornata quasi perfetta.

Johnny Hoogerland - 5.5
Il cavallo pazzo olandese della Vacansoleil come al suo solito non riesce proprio a stare fermo: oggi ha attaccato sulla Cipressa (con Patxi Vila) e si è ripetuto anche sul Poggio, segno che di energie da usare ne avesse tante. Il problema grosso è che ancora una volta ha sbagliato i tempi delle azioni: quando sistemerà questo difetto potrà puntare quasi ad ogni traguardo.

Fuggitivi - 6.5
Chi si collega per vedere solo le ultime fasi di corsa della Sanremo quasi sempre non li vede mai inquadrati perché difficilmente in una corsa come questa la fuga del mattino riesce ad arrivare fino alla Cipressa: oggi un bravo va a Dmitriy Gruzdev (Astana), Angelo Pagani (Colnago), Juanjo Oroz (Euskaltel), Pierpaolo De Negri (Farnese vini), Cheng Ji (1T4I), Oleg Berdos (Utensilnord), Vegard Stake Laengen (Team Type1), Juan Pablo Suárez (Colombia Coldeportes) e Michael Morkov (Saxo Bank) che sono partiti praticamente al primo chilometro (su iniziativa di Ji e Laengen) e si sono arresi poco prima del Capo Berta dopo un'azione durata circa 250 km (vantaggio massimo di poco sotto ai 14').

Sebastiano Cipriani

 

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