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Tirreno-Adriatico 2012: Da nonno Horner a nipotino Sagan - Le pagelle dei protagonisti

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Vincenzo Nibali - 9
La sua Tirreno-Adriatico parte in salita con una cronosquadre non all'altezza delle aspettative, con la cancellazione di Passo Lanciano e con le polemiche di Chieti: lo Squalo della Liquigas, però, ha reagito alla grande trovando lo splendido assolo a Prati di Tivo e completando la sua rimonta con un'eccellente cronometro finale; dopo un 2011 senza vittoria questa partenza così forte sarà fondamentale per il morale.

Christopher Horner - 8
Dopo la caduta ed il ritiro al termine della prima settimana del Tour de France 2011 il 41enne della RadioShack non aveva più corso: al primo appuntamento del 2012, però, si è fatto trovare subito in ottima condizione ed è stato in ballo fino all'ultimo per la vittoria. Forte del vantaggio accumulato nella cronosquadre, però, compie diversi errori tra cui quello di sottovalutare l'azione di Nibali in salita reputando Kreuziger l'uomo più pericoloso.

Roman Kreuziger - 7.5
È molto costante nelle sue prestazioni ed è bravo anche a sfruttare gli errori della Liquigas per recuperare secondi importanti. Arriva all'ultimo giorno con la possibilità di giocarsi tutto nella cronometro ma accusa un pesante passaggio a vuoto ma chiude ugualmente sul podio: rimane uno degli inizi di stagioni migliori della sua carriera, secondo solo al 2010.

Rinaldo Nocentini - 7+
Anche per lui il 2012 era partito dall'Argentina ed è riuscito a superare brillantemente alcuni problemi fisici: il quarto posto è un premio alla sua regolarità ma quando serve, come ad esempio nella tappa di Prati di Tivo, ha fatto vedere si saper anche attaccare al momento giusto. In casa Ag2R bravo anche Riblon.

Johnny Hoogerland - 7
Salite lunghi o brevi lui c'è sempre ed anche quando si fa sorprendere, come ad Offida, riesce a recuperare da solo nonostante davanti ci sia bagarre. In alcune occasioni, come ad esempio nella tappa di Chieti quando è stato il primo ad attaccare, una miglior gestione tattica l'avrebbe aiutato ma lui è fatto così e ci piace proprio per quello.

Danilo Di Luca - 7
Quando la strada sale è uno dei corridori più brillanti della corsa: sia a Chieti che ad Offida prova a vincere la tappa e attacca con grande generosità, forse pure troppa. Sfortunato nel tappone di montagna: a causa di una caduta ha preso la salita finale con 1'30" di ritardo ed ha tagliato il traguardo a 1'15" da Nibali. Adesso però dovrà confermarsi su quello livello per tutto l'anno, cosa che non fece nel 2011. Sofferente invece, causa bronchite, Stefano Garzelli.

Mark Cavendish - 7.5
La maglia iridata sembra avergli messo addosso una fame di vittoria ancora maggiore di quella che conoscevamo già. Sul traguardo di Indicatore, al termine di una tappa lunga e non piattissima, ha colto la quarta vittoria stagionale e molto probabilmente s'è candidato al ruolo di favorito numero uno per la Milano-Sanremo di sabato prossimo.

Edvald Boasson Hagen - 7.5
Spesso in vista della Milano-Sanremo molte squadre decidono di nascondersi un po' qui alla Tirreno-Adriatico: non la Sky che è andata a segno anche con Edvald Boasson Hagen oltre che con Cavendish; il norvegese sarà un altro cliente molto pericoloso sulle strade della riviera ligure anche perché, a differenza del compagno di squadra britannico, è molto più difficile da staccare in salita.

GreenEDGE - 6.5
Nella cronometro a squadre inaugurale stupiscono tutti, non tanto per la vittoria forse ma soprattutto per i distacchi che sono riusciti ad infliggere agli avversari. In corsa Matthew Goss ha vestito la maglia di leader ma s'è anche visto poco, ottima invece la prestazione di Cameron Meyer che non ci aspettavamo di vedere tra i primi anche nelle tappe più difficili.

Fabian Cancellara - 7
Il primo giorno porta i suoi compagni al secondo posto dietro alla GreenEDGE poi, complice anche un percorso troppo duro per lui, si mettere a disposizione di Chris Horner lavorando molto in testa al gruppo. A San Benedetto del Tronto la vittoria nella cronometro individuale sembra quasi una formalità ma ricordiamoci che l'ultima prova contro il tempo vinta era a giugno 2011 al Giro di Svizzera.

Joaquím Rodríguez - 7
Quando arriva nelle Marche trova sempre un arrivo su cui esaltarsi, per due anni è stato Montelupone, questa stavolta invece Offida. Sulle salite lunghe forse gli manca ancora qualcosa ma la sparata è sempre quella dei giorni migliori: occhio a lui dal Giro dei Paesi Baschi in poi perché a Sanremo toccherà invece a Óscar Freire.

Peter Sagan - 8
Un corridore che attualmente in gruppo han ben pochi paragoni per classe e talento ma che, a volte, si diverte anche a far ammattire i suoi direttori sportivi: a Chieti è autore di un finale spettacolare ed esaltante ma rischia anche di far scoppiare una crisi totale in Liquigas andando a riprendere e superare un Nibali involato verso il successo; questo ragazzo di 22 anno, però, trova il modo per scusarsi ad Offida mettendosi a completa disposizione di Nibali e portandolo verso 6" di abbuono pesantissimi.

Cadel Evans - 4.5
Non ha la condizione dell'anno scorso e lo dice apertamente: da uno come lui, sempre protagonista nel tutto l'arco della stagione, ci si aspetta molto di più di un misero ottavo posto di tappa. Nel complesso, però, è tutta la BMC a non girare, non solo Evans: anche Gilbert, Van Avermaet e Ballan non raccolgono nulla, preparazione sbagliata o un maxi bluff in vista della Sanremo?

Alessandro Petacchi - s.v.
Al Tour Down Under non era partito neanche tanto male con un paio di bei piazzamenti, ma tornato in Europa ha perso alcuni giorni di gara a causa dalla cancellazione del Giro di Sardegna. Il ritiro nella tappa di Prati di Tivo, unito alla carta d'identità che segna ormai 38 primavere, non è certo il miglior avvicinamento alla Milano-Sanremo.

Michele Scarponi - 5
Anche lui è un po' di ritardo di condizione rispetto al passato ma combatte comunque strappando un settimo posto finale. L'anno scorso spese molto nella prima parte di stagione e dopo il Giro calò molto, possibile che abbia fatto una scelta diversa per il 2012 visto anche che il percorso del Mondiale è abbastanza impegnativo.

Stefano Pirazzi - 6.5
Il laziale sprinta praticamente su tutti i gran premi della montagna della corsa e porta a casa meritatamente la maglia verde. Tutta la Colnago-CSF, però, merita un elogio perché i ragazzi di Reverberi sono riusciti a mettersi in luce praticamente in tutte le tappe con attacchi o fughe da lontano.

Sebastiano Cipriani

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