Tirreno-Adriatico 2012: Semaforo verde per la GreenEDGE - Prestazione stratosferica e Goss primo leader

Quando si hanno uomini forti, intelligenti e con caratteristiche tecniche formate da più discipline, allora ad una squadra ambiziosa possono bastare anche appena pochi mesi per trovare l'affiatamento e i meccanismi giusti da applicare in gara: quello fatto oggi dalla GreenEDGE sui 16.9 chilometri del percorso della cronometro a squadre inaugurale della Tirreno-Adriatico, però, va forse oltre anche a quelle che potevano essere le più rosee aspettative anche all'interno del team stesso; la neonata formazione australiana è volata infatti a più di 54.2 km/h di media e non solo ha vinto, ha dominato rifilando addirittura 17" alla seconda classificata.

Fino ad oggi la GreenEDGE aveva brillato praticamente solo con Simon Gerrans, quindi la prova di oggi assume un valore ancora più importante perché significa che tutta la squadra sta girando bene e si candida al ruolo di favorita anche nella cronosquadre del Giro d'Italia e, sopratutto, in quella del Campionato del Mondo che per la prima volta assegnerà questo titolo alle formazione UCI. Tra l'altro se si guardano i nomi dei corridori che la GreenEDGE ha schierato qui alla Tirreno-Adriatico si trovano appena due specialisti puri delle cronometro individuale, Svein Tuft e Cameron Meyer: si torna quindi al discorso iniziale, all'esperienza che molti hanno fatto anche su pista (magari nell'inseguimento a squadre), ad un lavoro meticoloso ed alla capacità di adattamento di tutti i corridori. E adesso, a 10 giorni dalla Milano-Sanremo, Matthew Goss è già davanti.

Rispetto ad altre cronosquadre lo spunto che ci ha lasciato questa frazione tra San Vincenzo e Donoratico sono forse i distacchi più elevati del previsto e delle prestazioni non certo esaltanti da parte delle squadre dei principali favoriti per la vittoria finale. Tra Cadel Evans, Vincenzo Nibali e Michele Scarponi quello che stasera si trova più in alto di tutti è, a sorpresa, proprio il marchigiano della Lampre-ISD (ma più avanti ancora ci sono pure Garzelli e Kreuziger): gli uomini blu-fucsia hanno fatto segnale l'11° tempo a 46" dai vincitori, ma questo è bastato per guadagnare 9" sulla Liquigas e 12" su una deludentissima BMC. Se nei pronostici Scarponi partiva leggermente dietro rispetto ai due avversari il motivo stava soprattutto nelle due cronometro in programma ma la prima ci ha appena lasciato un bellissimo rimescolamento delle carte e la possibilità di assistere ad una corsa incerta e apertissima fino all'ultimo momento.

Un piccolo a parte lo merita la BMC Racing Team che dopo una campagna acquisti milionaria, almeno dal punto di vista degli stipendi, è ferma a quota zero vittorie ma impressiona soprattutto il fatto che quasi mai la si è vista fare la corsa, anziché subirla. Fare un paragone con altri team totalmente nuovi (tipo la GreenEDGE) o pesantemente rinnovati (vedi la Omega Pharma-Quick Step) sarebbe abbastanza impietoso e aspettiamo le prime grandi classiche per dare i primi giudizi. Oggi poi anche Philippe Gilbert è sembrato solo il lontano parente del fenomeno del 2011 che vinse ininterrottamente da febbraio a settembre: addirittura in questa cronometro l'abbiamo visto staccarsi dal resto della squadra quando ancora mancavano cinque chilometri all'arrivo; probabilmente lo stesso Gilbert sa che un'annata come la scorsa è quasi impossibile da ripetere ed ha preferito ritardare il picco di forma e magari tenersi da parte anche qualche energia per la seconda parte di stagione quando andrà a caccia di gloria ai Giochi Olimpici e ai Campionati del Mondo.

Per concludere l'analisi su questa prima tappa della "Corsa dei Due Mari" dobbiamo segnalare delle prestazioni abbastanza in linea con le attese, eccezion fatta per il distacco, per RadioShack, Garmin e Sky, rispettivamente seconda, terza e quarta all'arrivo: addirittura le formazioni dirette da Bruyneel e Vaughters hanno fatto segnare due tempi quasi identici con appena nove centesimi di secondo di differenza a favore di Cancellara e compagni, complice anche un finale un po' troppo "allungato" per i Garmin. Domani i chilometri in programma da San Vincenzo ad Indicatore saranno ben 230 con un epilogo che sarà quasi sicuramente in volata: salvo imprevisti il primato di Goss non sarà attaccabile e attenzione quindi alla maglia iridata di Mark Cavendish, a segno già tre volte nel 2012.