Vuelta a Murcia 2012: Quintana? No, primera! - Classifica generale a Nairo, crono a Serov
Anche in forte crisi economica e ridotta praticamente all'osso, la Vuelta a Murcia continua sempre ad essere una corsa capace di offrire tanti spunti interessanti, specie perché una salita come il Collado Bermejo a inizio marzo per molti corridori rappresenta un primo test fondamentale in vista delle corse a tappe successive. Per questa 32a edizione della corsa murciana dobbiamo ammettere che l'attenzione, più che sui vari Gesink, Samuel Sánchez o Cobo, era puntata tutta su Jonathan Tiernan-Locke, la rivelazione britannica che aveva schiantato la concorrenza al Giro del Mediterraneo ed al Tour de l'Haut Var: tutti erano curiosi di vedere se sarebbe stato in grado di ripetere le sue favolose prestazioni.
Ma il buon JTL questa volta non ha potuto contare sull'effetto sorpresa che lo aveva accompagnato nelle corse francesi ed è stato costretto a sperimentare per la prima volta sulla propria pelle tutte le difficoltà del correre da favorito, specie contro un buon numero di formazioni World Tour non particolarmente entusiaste di farsi mettere i piedi in testa da una piccola Continental. Il 27enne della Endura Racing, infatti, ha fatto vedere a tutti di avere ancora una volta una condizione ottima facendo esplodere il gruppo sulle rampe del Collado Bermejo ma stavolta è riuscito a rimanere nella sua scia il colombiano Nairo Quintana: il 22enne scalatore della Movistar è rimasto sempre coperto ed in vista dello scollinamento, dopo aver fatto tirare il rivale con il vento contrario, ha attaccato involandosi tutto solo in discesa verso la vittoria.
Negli otto chilometri di discesa molto tecnica verso l'arrivo di Sierra Espuña Tiernan-Locke ha forse commesso l'errore di aspettare i primi due inseguitori per provare a collaborare con loro per riprendere Quintana: uno dei due, però, era Pardilla che di Quintana è compagno di squadra e con il solo Poels non è riuscito a fare molto anche perché la difficoltà della discesa non permetteva molto; con il senno di poi se JTL avesse fatto tutto da solo avrebbe potuto perdere qualcosa meno dei 16" reali ma pur avendo 27 anni è normale difettare un po' di esperienza quando è la prima volta che di disputano certe corse che magari non s'è mai visto neppure in televisione. Una più che discreta cronometro (14° a 22" dal vincitore) non gli ha poi permesso di recuperare tutto.
Questa Vuelta a Murcia, però, ci ha lasciato la bellissima crescita di Nairo Quintana che, appena pochi mesi dopo essere approdato in una squadra World Tour, ha subito messo nel suo palmarès questo doppio successo. Questo giovane talento colombiano non si può definire una sorpresa perché nel 2010 aveva letteralmente dominato il Tour de l'Avenir, impressionando tutti in salita, mentre l'anno scorso con la maglia della Colombia es Pasión s'era aggiudicato la classifica dei gran premi della montagna alla Volta a Catalunya alla sua prima gara in assoluto del World Tour. Il passaggio ad una formazione importante come la Movistar non può che favorire la crescita di questo ragazzo che, ricordiamolo, ha compiuto 22 anni da appena un mese: tra i tanti talenti che stanno caratterizzando la rinascita del ciclismo colombiano Nairo è forse il più completo e promettente dal momento che proprio alla Vuelta a Murcia ha confermato le sue doti in salita ma ha fatto vedere anche di cavarsela meglio di molti suoi connazionali sia in discesa che a cronometro (ha perso solo 10" da Tiernan-Locke).
Oltre alle prestazioni di Quintana e Tiernan-Locke questa Vuelta a Murcia ci ha lasciato anche la vittoria a cronometro del russo Alexander Serov, la prima della RusVelo, che ha preceduto di appena 55 centesimi di secondo Jonathan Castroviejo. Ma è notevole anche la prestazione di Robert Gesink che sta bruciando le tappe nel suo recupero dal brutto infortunio dello scorso autunno: prima del mondiale lo scalatore della Rabobank si era rotto il femore e ancora nel mese di novembre per lui si parlava di classiche a rischio e della possibilità di venire al Giro d'Italia per mettere chilometri nelle gambe in vista del Tour; adesso invece l'olandese è già battagliero e dopo essersi piazzato all'11° posto nella classifica finale della Ruta del Sol, qui a Murcia s'è migliorato arrivando settimo nella frazione del Collado Bermejo e addirittura sesto, davanti a diversi specialisti, nella cronometro segno che l'infortunio sembra ormai solo un lontano ricordo.
