G.P. Città di Lugano 2012: Eros e il cantone degli italiani - Capecchi in solitaria, poi Cunego e Battaglin
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- Utensilnord Named 2012
- Alexander Rybakov
- Andrea Palini
- Bernhard Oberholzer
- Cadel Evans
- Damiano Cunego
- Danilo Di Luca
- Domenico Pozzovivo
- Emanuele Sella
- Enrico Battaglin
- Eros Capecchi
- Fabio Bordonali
- Federico Rocchetti
- Ivan Basso
- Junya Sano
- Luca Barla
- Marko Barbir
- Michele Scarponi
- Moreno Moser
- Sacha Modolo
- Uomini
Quando mancano 4 km al traguardo di Lugano la volatina è bell'e pronta ma un uomo in verde se ne va. Ancora un Liquigas, ancora un allungo negli ulitimi tre chilometri, proprio come accaduto al Laigueglia di Moser.
Stavolta il nipote di Francesco non è in gara e chi si butta tutto solo verso il traguardo è un ragazzo umbro, di Castiglione del Lago (ma aretino di confine). Di nome Eros, come il dio dell'amore nell'antica Grecia, di cognome Capecchi, professione gregario, punta, battitore libero, dipende dalla pellicola della corsa.
In questo film Capecchi è solo al comando e mantiene quei pochi, preziosissimi secondi sul gruppo tirato dalla Lampre di Cunego. Il veronese, alla terza vera corsa stagionale dopo Reggio Calabria e Laigueglia, si deve accontentare della piazza d'onore battendo un Battaglin che fa capire quanto fosse di valore la vittoria di Peccioli 2011, quand'ancora era stagista alla Colnago-CSF.
Gara ricca di big alla partenza, con l'esordio nel 2012 di Cadel Evans e la prima uscita in maglia Acqua e Sapone per Danilo Di Luca, fresco di firma. Prima stagionale anche per Scarponi mentre Basso ha già corso al servizio della squadra in quel di Laigueglia.
Il varesino non si presenta in ottime condizioni fisiche al foglio firma: parte, prova a correre, si ritirerà dopo 125 chilometri. Meglio non rischiare, gli obiettivi veri sono lontani.
La corsa, disputata sotto un bel sole, parte subito forte e dopo appena 4 km di gara ecco la prima fuga: Alexander Rybakov, Junya Sano, Bernhad Oberholzer, Marko Barbir ed Andrea Palini.
Di comune accordo il vantaggio dei cinque sale a 5'10" quando in testa al gruppo compaiono le maglie dell'Utensilnord di Fabio Bordonali. Il vantaggio del quintetto di testa cala rapidamente nel circuito che ha la forma di un otto: verrà percorso per cinque tornate, ogni giro 35.7 km, in mezzo il GPM di Albonago. Il lavoro dell'Utensilnord viene premiato e dopo un'ottantina di chilometri al vento i fuggitivi engono ripresi.
Non passa molto che contrattaccano altri tre: Federico Rocchetti, Emanuele Sella e Luca Barla se ne vanno sulle rampe di Albonago; con una buona collaborazione raggiungono più di 2' di vantaggio sul gruppo. Si incarica dell'inseguimento la Lampre, segno che uno tra Ulissi e Cunego sta molto bene e vuol provare a piazzare la prima zampata dell'anno.
Il gap tra il gruppo ed i battistrada scende inesorabilmente ed a 20 km dall'arrivo Rocchetti, persa per persa, se ne va da solo. Guadagna appena 15" su Sella e Barla mentre il gruppo sta sopraggiungendo a poco più di un minuto. Ai -10 c'è l'inevitabile allungo di un corridore mai domo - e che prima o poi troverà l'acuto vincente - Stefano Pirazzi.
In casa Colnago i fari sono però puntati su un Pozzovivo che sta bene, cosa che non si può dire per Evans, che si trova adesso nelle ultime posizioni del gruppo. Nell'ultima salita verso Albonago Scarponi accelera bruscamente, Pozzovivo, come si sospettava, tiene botta e contrattacca, passando per primo sul GPM. Segue Scarponi ed un Rubiano veramente in palla.
I Liquigas hanno la solita corazzata che insegue ma il gruppo s'è spezzettato durante la salita. Davanti sono ora in 14 ma ai -4, durante la discesa, allunga Capecchi (mentre Scarponi cade, senza conseguenze). Sembra un'accelerata da nulla e invece fa male, lascia il segno, scava un piccolo solco tra sé ed i diretti avversari.
Quei 10" costringono Lampre (per Cunego) e Colnago (per Battaglin, unico uomo veloce rimasto davanti) ad inseguire in modo forsennato. Vano, tutto vano, ché Capecchi è già sul rettilineo d'arrivo con le braccia al cielo. Dietro si insegue lo stesso, ormai si lotta per il secondo posto e Cunego la spunta, forse masticando leggermente amaro per una vittoria che sarebbe potuta arrivare già a fine febbraio, già alla terza corsa.
Resta un'ottima prova, sua e della squadra, così come ottima è la prestazione della Colnago; Pozzovivo per provare ad andare via in salita, Modolo per l'eventuale volata (invece chiuderà 19esimo a 40"), Battaglin che si ritrova con una bella gamba ed il primo podio stagionale.
E Capecchi davanti a tutti: nel 2011 vinse una sola volta, a San Pellegrino Terme, era la 18esima frazione del Giro d'Italia. Da domani Eros che lavora per gli altri, Eros che sgobba, Eros che vince, all'occorrenza, andrà per scoccare il secondo dardo stagionale.