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La Stagione decolla: Chiamatela DonorArtico! - Dal gelo italiano al caldo del Qatar | Cicloweb

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La Stagione decolla: Chiamatela DonorArtico! - Dal gelo italiano al caldo del Qatar

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Gli atleti della Liquigas - Cannondale in allenamento in uno scenario che pare ancor più suggestivo sapendo che si tratta delle strade attorno a Donoratico © BettiniphotoCome spesso vuole la tradizione anche quest'anno il calendario delle corse italiane viene inaugurato dal GP Costa degli Etruschi, dove vedremo sfidarsi un buon parterre di velocisti.

La morsa del gelo che sta mettendo in scacco l'Italia darà un'ulteriore mano agli sprinter visto che il percorso della seconda corsa in linea europea del 2012 è stato modificato sostituendo il tratto iniziale, che puntava verso l'entroterra toscano, con un lungo circuito da ripetere più volte prima del classico circuito finale.

Fino a non molti anni fa l'appuntamento di Donoratico era un vero e proprio vernissage dove i corridori attaccavano il numero sulla schiena per la prima volta e mostravano finalmente in pubblico la nuova divisa. A fine corsa lo sprint avrebbe poi detto chi in inverno aveva lavorato meglio e chi aveva ancora bisogno di chilometri da macinare prima di poter dire la sua.

Adesso però la situazione è un po' cambiata: molti dei corridori che prenderanno il via da San Vincenzo hanno già corso in Australia al Tour Down Under o in Argentina al Tour de San Luis, cogliendo i benefici climatici dell'emisfero australe; e anche per quanto riguarda la curiosità sulle nuove divise tutto è stato già visto in corsa, alle presentazioni ufficiali o su Twitter.

Il fascino del battesimo ufficiale alla stagione in terra italica comunque rimane, ma già gennaio ci ha detto che il duello più atteso sarà tutto tra Vivivani e Petacchi, gli ultimi corridori a iscrivere il loro nome sull'albo d'oro della corsa toscana. Lo spezzino va per la sestina, il veneto per il bis.

Alessandro ha scaldato i motori insieme al fidatissimo Danilo Hondo in un paio di tappe in Australia mentre Elia ha già alzato le braccia al cielo in Sudamerica dove abbiamo visto all'opera anche altri corridori che domani saranno presenti al via del GP Costa degli Etruschi.

Colbrelli ha ben impressionato negli sprint affollati del San Luis, e domani sarà affiancato dall'attesissimo Modolo; Ferrari, risolti i problemi di mononucleosi, ne ha incontrati altri nella terra tanto cara al suo Team Manager.

Chi potrebbe piazzare la zampata è Manuel Belletti, anch'egli reduce dalle prime volate australiane, che a inizio stagione ha sempre fatto bene. Dicasi lo stesso per Oscar Gatto, corridore spesso presente negli ordini d'arrivo delle prime gare stagionali.

Nel resto del gruppo tante squadre chiamate a svolgere il ruolo di guastafeste e che sicuramente avranno molti corridori in forma: per i Team Professional non sono poi tante le occasioni per mettersi in mostra nel resto della stagione quindi occorre partire fortissimo.

Un altro classico appuntamento di febbraio, molto amato dai corridori, è invece il Tour of Qatar che scatta domenica e sarà seguito dal Tour of Oman. Sabbia, vento e temperature elevate, ma non paragonabili ai 40 gradi argentini, saluteranno il debutto del Campione del Mondo Mark Cavendish, dell'ex iridato Thor Hushovd e di chi i colori dell'iride vorrà vestirli a fine stagione: Philippe Gilbert.

Se il belga vuol trovare il colpo di pedale per essere già vincente sulle Strade Bianche, il norvegese e il manxman dovranno vedersela con il collaudato duo Chicchi-Boonen anche se la coppia vincente dell'Omega Pharma-Quick Step troverà nella penisola araba avversari più tosti di quelli trovati al San Luis.

Tra tutti Sagan, Farrar e Galimzyanov, al loro debutto stagionale, ma gente come Renshaw (qui vincitore un anno fa), McEwen e Davis hanno già tanti chilometri nelle gambe per poter contrastare meglio il vento del deserto.

E poi c'è anche Guardini che l'anno scorso, di ritorno dalla formidabile campagna malese, stupì tutti andando a vincere l'ultima tappa. Purtroppo l'influenza ci nega la presenza di Greipel, vero dominatore delle prime volate del 2012, e di conseguenza il primo atteso showdown tra il tedesco e Cavendish.

Non ci si annoierà di certo, neanche nella crono a squadre della seconda tappa: Cancellara anche se detronizzato da Martin rimane un fenomeno nelle crono e anche nel 2012 ha deciso di partire dal Qatar.

L'anno scorso gli andò male la crono individuale contro Boom e forse quest'anno a dargli un dispiacere potrebbe pensarci Phinney con la sua BMC. Anche se siamo solo agli inizi di febbraio, il circo del ciclismo è già entrato nel vivo e i suoi grandi interpreti hanno già scaldato i motori (vedi Contador in Argentina) o stanno per farlo.

Lo impone il calendario, lo impone la mondializzazione di questo sport che a inizio stagione ha spostato l'ombelico del mondo del ciclismo dall'Europa ai paesi più caldi. Se ciò può andare anche bene quando in Francia e in Italia ci sono tempelature polari, può però diventare inaccettabile se si rischia di far morire (come stava succedendo al Giro del Mediterraneo) storiche corse di paesi che hanno il ciclismo nel DNA.

Se la civiltà etrusca è stato il focolaio determinante della civiltà italiana, allo stesso modo i movimenti ciclistici europei sono stati determinanti nel dare popolarità al ciclismo a livello mondiale. Se lo ricordino corridori e addetti ai lavori sabato mattina al via del GP Costa degli Etruschi. E si faccia lo stesso domenica a Doha.

Marco Fiorilla

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