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Presentazione Tirreno-Adriatico: Tanti campioni e un bel percorso - Crono e salita per stuzzicare Contador | Cicloweb

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Presentazione Tirreno-Adriatico: Tanti campioni e un bel percorso - Crono e salita per stuzzicare Contador

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Michele Scarponi e Cadel Evans sono stati più di una volta grandi protagonisti sulle strade della Tirreno-Adriatico © BettiniphotoUna Tirreno-Adriatico tra (tante) conferme e (qualche, ma importante) novità quella presentata questa mattina a San Vincenzo. 

Ma andiamo subito a dare un'occhiata al percorso, cominciando dalle conferme: innanzitutto si parte per il quarto anno consecutivo dalla Toscana che nelle edizioni precedenti era stata un po' snobbata a vantaggio del Lazio o della Campania. Inoltre è confermata la formula della cronosquadre d'apertura, che tanto piace agli sponsor (sia delle squadre, sia della corsa, evidentemente). La prova, di chilometraggio praticamente identico a quella dell'anno scorso di Marina di Carrara (siamo attorno ai 17 km), sarà ancora una volta per specialisti puri, da San Vincenzo a Donoratico, senza alcun dislivello significativo. 

Anche la seconda frazione sarà tutta toscana, da San Vincenzo a Indicatore di Arezzo (confermata dopo la volata che andò a Farrar nel 2011) anche se non è ancora chiarissimo il disegno del tracciato. Sul sito ufficiale, infatti, nella planimetria della tappa, appare una doppia alternativa, con due percorsi praticamente paralleli tra loro (via Bibbona, Volterra, Colle Val d'Elsa, Radda in Chianti, Montevarchi il primo, per Campiglia M.ma, Monterotondo, Siena, Monte San Savino, Arezzo il secondo), anche se nella sostanza non cambierebbe poi molto, con qualche salitella all'inizio e finale in circuito con probabilissimo arrivo in volata.

Nella terza tappa si lascerà la Toscana per l'Umbria e sarà verosimilmente la seconda e ultima possibilità per le ruote veloci (anche qui siamo del tutto in linea con il tracciato 2011), da Indicatore a Terni. 

Del tutto simile alla "sorella" del 2011 la quarta frazione, con un'unica, ma sostanziale novità. Si partirà da Amelia (l'anno scorso fu la vicina Narni a dare il la al gruppo) e si arriverà a Chieti, con il traguardo posto sempre circa un chilometro dopo il muro che vide una bella lotta tra Scarponi, Cunego, Di Luca, Evans e Basso. Il percorso verso l'Abruzzo sarà identico, con la salita della Sella di Corno nella prima parte e l'attraversamento dell'Aquila a metà corsa. Arrivati a Lettomanoppello, però, non si tirerà più dritto verso il mare ma si punterà verso Passo Lanciano (sì, proprio la salita teatro del duello Basso-Cunego nel Giro 2006) che verrà raggiunto dopo un'ascesa di circa 14 km con pendenze tra il 7 e il 9% che potranno scremare notevolmente il gruppo dei migliori. Dalla cima mancheranno meno di 50 km, i primi 17 in discesa, gli altri con pochissima pianura, fino al capoluogo teatino. Insomma, tappa da cerchiare con il pennarello rosso.

Un arrivo in salita vero e proprio - e qui ritorniamo nel campo delle novità, almeno rispetto al recentissimo passato - lo potremo gustare nel finale della quinta tappa, da Martinsicuro a Prati di Tivo. Continui saliscendi non troppo impegnativi nella prima tre quarti, poi, dopo Teramo, lunghissima (20 km) ma relativamente semplice (5% medio) scalata verso Piano Roseto, poi altri 20 km di discesa e subito imbocco della salita finale, 15 km questa volta con pendenze un po' più arcigne (7% medio, massime attorno al 12%) che ricorderà bene Giovanni Battaglin che qui, il 19 maggio 1975, conquistò tappa e maglia rosa. Con passaggi in quota ben oltre i mille metri non è assolutamente remota l'eventualità - già accaduta in passato - di sostanziali modifiche (causa meteo) di tracciato a ridosso dell'evento. Però, del resto, chi non risica non rosica, e questa volta è un rischio che non ci dispiace correre.

Praticamente tutta in circuito la sesta frazione, la Offida-Offida: un anello più ampio per le colline marchigiane nella prima parte, poi si passerà in rapida successione per sette volte sotto il traguardo, ripetendo il giro che ha caratterizzato i Mondiali Juniores 2010 e gli Europei 2011. L'esperienza, anche se in questo caso si parla di professionisti, ci insegna che la volata a ranghi compatti è una soluzione abbastanza improbabile, più verosimile uno sprint ristretto tra il gruppo dei migliori o l'arrivo di una fuga.

Niente di nuovo nella tappa finale, gli stessi 9.3 km a San Benedetto del Tronto che l'anno scorso permisero a Gesink di sopravanzare Scarponi e Nibali e installarsi al secondo posto della classifica finale alle spalle di Evans. 

Proprio l'australiano sarà ancora tra i protagonisti più attesi tra poco più di un mese. "Tra i più" e forse non "il più" perché sua maestà Alberto Contador ha fatto sapere, sentenza di Losanna permettendo, di volersi schierare per la prima volta al via della corsa dei due mari (e conoscendolo non verrebbe a fare certo una scampagnata), così come gli stessi Scarponi e Nibali e poi ancora Gilbert, Cavendish, Cancellara, Visconti e tanti altri nomi che si andranno ad aggiungere nelle prossime settimane e che certamente contribuiranno a garantire lo spettacolo che negli ultimi anni è sempre stato più che gradevole.

Giuseppe Cristiano

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