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Mondiale Cross 2012: Albert guida i Magnifici Sette - 7 belgi ai primi 7 posti: mai successo prima

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Per Niels Albert gara di testa dall'inizio alla fine e seconda iride nel ciclocross © BettiniphotoNon sappiamo se per il ciclocross sia un bene che al Mondiale di Koksijde (in Belgio) abbia visto al traguardo 7 belgi ai primi 7 posti. L'intera nazionale schierata dal selezionatore Danny De Bie ha monopolizzato l'ordine d'arrivo dopo aver fatto identica cosa con la corsa, e questo è un risultato che sicuramente fa gongolare gli statistici (il precedente record risaliva al 5 su 5 del 2003, con Bart Wellens a precedere quattro connazionali: e sempre di Belgio si parla), oltre ad essere una goduria immensa per i tifosi fiamminghi; ma d'altro canto, un primato del genere rafforza l'idea che il ciclocross sia sempre più uno sport più che altro belga, e ciò può limitare un po' l'interesse che nel mondo si rivolge a questa splendida disciplina.

Attendendo la crescita di qualche giovane non fiammingo (su tutti l'olandese Van der Haar che ha vinto il titolo tra gli under 23), è comunque giusto riconoscere il grande lavoro di Albert e compagni. Lui, Niels, ha conquistato la sua seconda maglia iridata, dopo quella del 2009, e i suoi compagni di nazionale se le sono suonate di santa ragione per dividersi gli altri posti sul podio, in una corsa che sarebbe potuta essere più spettacolare se il 26enne (compirà gli anni domenica prossima) di Bonheiden non l'avesse praticamente ammazzata sin dal primo dei 10 giri percorsi.

Del resto, non si poteva far altro che partire forte, se si voleva svincolarsi dalle tattiche di squadra che, al pari delle rivalità interne, presto o tardi sarebbero emerse in gara. Si fosse dovuto scommettere su un belga in fuga all'inizio, quasi certamente si sarebbe optato per un nome diverso, però, visto che Albert è famoso per le sue partenze lente. E invece stavolta Niels è stato il più reattivo di tutti, sulla sabbia di Koksijde, ed è stato l'unico a portarsi su Steve Chainel, autore del primo forcing di giornata già dopo la prima curva.

Nell'ottica di una gara da giocarsi a tutta, il bicampione uscente Stybar ha pensato bene di spingere per riportarsi su Albert (mentre Chainel già perdeva terreno dopo lo sforzo iniziale), ma dopo metà tornata tutti i più forti (ovvero gli altri 6 belgi più il ceco Simunek) si sono riportati sulla coppia al comando. Nello stesso istante, però, su una ripida salita Albert ha forzato un'altra volta, isolandosi in testa.

Quella di Niels è stata una vera e propria sfuriata, che l'ha portato a transitare sotto lo striscione d'arrivo con 14" su Stybar e Nys che guidavano al momento il drappello degli inseguitori.

Il secondo giro è stato quello del massimo sforzo di Pauwels, il quale, mentre Albert macinava sabbia tutto solo, è emerso dal gruppetto e ce l'ha messa tutta per tentare di accodarsi al fuggitivo. Il massimo che è riuscito a fare il vincitore della Coppa del Mondo è stato passare a fine tornata a 5" dal battistrada, con gli altri (Meeusen in testa) a 18" dal primo.

Alla fine del terzo giro è toccato a Nys dare uno scrollone, allorché il Cannibale di Baal (che qui ha vinto in CdM due mesi fa) si è messo in azione per riportarsi su Pauwels, nella speranza di poter imbastire un più efficace inseguimento a un Albert sempre più lontano. Stybar, all'inizio del quarto giro, ha timidamente tentato di agganciarsi a Nys, ma è rimbalzato indietro: da quel momento in avanti, per il corridore della Omega Pharma non c'è stata più gloria, e l'abbiamo visto perdere malinconicamente terreno giro dopo giro.

Tutt'altra verve dimostrava invece Nys, che nella quarta tornata ha ripreso Pauwels (approfittando di un paio di "piantate" di quest'ultimo), mentre alle loro spalle Meeusen mostrava di averne di più di Aernouts e degli altri fiamminghi (Vantornout e Peeters, rimasti nel frangente staccati con Stybar). Ma Albert non dava segno del minimo cedimento, transitando a fine giro con 27" su Pauwels e Nys. L'alfiere della Landbouwkrediet ha capito allora che non era più tempo di traccheggiare, e ha forzato per tutto il quinto giro, mettendo prima in difficoltà Pauwels, e poi biasimandolo platealmente al nuovo passaggio sotto lo striscione (quando il gap da Albert era comunque ancora salito, fino a 32") per il fatto che quello non tirava.

Nel frattempo, con la definitiva uscita di scena di Stybar dalle posizioni di immediato rincalzo, e col raggrupparsi degli altri quattro belgi, prendeva nettamente forma l'ipotesi che si giungesse al clamoroso risultato di cui abbiamo parlato in apertura. Tra sesto e settimo giro, Albert ha guadagnato 6" a tornata, portandosi a +44" su Nys-Pauwels, i quali, sicuramente demoralizzati dal non riuscire ad avvicinare la lepre, hanno subìto il ritorno dei connazionali.

E a inizio ottavo giro il ricongiungimento si è materializzato, con Meeusen che ha immediatamente rilanciato, rintuzzato da un attento Pauwels. A fine giro s'è verificato il massimo vantaggio di Albert, passato con 49" su Meeusen-Pauwels, e da lì in poi il corridore della BKCP-Powerplus ha gestito il vantaggio (soprattutto nel decimo e ultimo giro) stando principalmente attento a non cadere. Nella nona tornata, mentre Pauwels si piantava ancora su una curva sabbiosa, Meeusen ha giocato la sua carta, isolandosi al secondo posto e rimanendoci fino all'inizio del decimo giro. In quegli stessi istanti, Nys prendeva atto dello spegnersi della luce, e rimbalzava indietro, lontano dal podio.

Con Albert ormai praticamente a dama, l'ultima tornata è stata quella che ha assegnato le due medaglie minori. Peeters e Pauwels hanno ripreso Meeusen, e a quel punto è stato Peeters a tentare l'assolo: ottima giocata, se è vero che il 26enne della Telenet-Fidea è riuscito nell'intento di mettere quei 5-6" tra sé e gli inseguitori, e a difendere quel margine fino al traguardo. Un tignosissimo Pauwels, staccato a sua volta da Meeusen a metà giro, è stato capace di non lasciarsi andare e di rientrare sul compagno-avversario e di staccarlo nel finale, per andare a conquistare un sudato ma molto meritato bronzo, a 30" da Albert che nel frattempo stava già festeggiando con amici e parenti (e forse ringraziava in cuor suo l'infortunio - frattura allo scafoide - che a metà novembre gli ha sì fatto perdere un mese di gare, ma che l'ha restituito al cross in grandissima crescita a gennaio).

Meeusen ha tagliato il traguardo al quarto posto, masticando amaro e precedendo di poco Aernouts, Vantornout ha chiuso sesto a 1'09" dal vincitore, giusto davanti a un Nys che conferma che il Mondiale non è tutto sommato la sua gara (nel corso della sua splendida carriera l'ha vinto solo una volta, nel 2005). Dopo tanto Belgio, il primo degli altri è stato il ceco Simunek, ottavo, col tedesco Walsleben e lo svizzero Zahner a chiudere una top ten da cui rimangono fuori, un po' a sorpresa, i francesi (11esimo, 12esimo e 14esimo Chainel, Mourey e Duval), e da cui resta lontano soprattutto un irriconoscibile Stybar, solo tredicesimo a 3'17" da Albert.

Per l'Italia la disfatta è sancita dal 28esimo posto, a ben 2 giri di ritardo, di Enrico Franzoi, che pure aveva fatto diverse sessioni di allenamento specifico sulla sabbia proprio nell'ottica di far bene a Koksijde; va così a chiudersi un'altra stagione deludente per il già Campione del Mondo Under 23, che quest'anno ha sì dominato il Giro d'Italia di Cross, ma lui per primo sa che tale risultato è poca roba se raffrontato al fatto che a livello internazionale Enrico è da tempo scomparso dagli ordini d'arrivo (e per di più tre settimane fa non è neanche riuscito a far bene - per sfortuna, certo - ai campionati italiani).

Resta comunque il migliore dei nostri, Franzoi, se è vero che gli altri (Ponta, Tabacchi e Cominelli) portano a casa rispettivamente il 40esimo, il 44esimo e il 50esimo posto.

Archiviato il week-end iridato, non rimane al ciclocross che chiudere le due challenge più importanti. Il GvA Trofee andrà in scena il 4 e il 19 febbraio, il Superprestige lo rivedremo il 5 e l'11. Ultimi fuochi fangosi di una stagione che da un paio di settimane si sta decisamente spostando sulla strada.

Marco Grassi

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