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Campionati Italiani Ciclocross 2012: È Silvestri il protagonista - Da U23 batte anche Fontana, primo degli Élite

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Elia Silvestri, strepitoso vincitore del Campionato Italiano Cross © Ciclocross2012Bolzano.it - Roberto DefantTutti pronti a pregustarsi l'ennesima puntata di una sfida divenuta ormai annosa, quella tra Enrico Franzoi e Marco Aurelio Fontana, se non altro per le premesse a cui si era giunti a questo campionato italiano (il veneto tornato a buoni livelli e galvanizzato dal successo nel Giro d'Italia di ciclocross; il milanese, che pian piano ha trovato una buona condizione, deciso a confermare il tricolore prima di dedicarsi alla MTB attraverso un percorso che lo porterà in estate a Londra per le Olimpiadi). Invece la frizzante giornata di Vadena porta le luci della ribalta e tutti gli onori del caso ad Elia Silvestri, grintoso e battagliero all'inverosibile per confezionare quella che probabilmente diviene la più bella vittoria della sua giovane carriera, convincendo ed entusiasmando il pubblico.

Possiamo tranquillamente lasciar dire al mero computo statistico che la vittoria di Silvestri vale un titolo italiano Under 23 mentre Marco Aurelio Fontana col secondo posto raggiunge proprio Enrico Franzoi nel numero di titoli italiani vinti nella categoria Elite (ora sono quattro a testa) ma forse, limitandoci ai freddi numeri, finiremmo per sminuire un pò la strepitosa giornata del ventunenne di Talamona, che nel proprio personale percorso di maturazione (nel 2011 ha cominciato a prendere maggior confidenza anche con la strada dopo anni a fare il bello e cattivo tempo nelle categorie giovanili dell'off-road) non ha di certo posto in secondo piano l'attività ciclocrossistica, cosa che ne fa tutt'ora uno dei migliori prospetti in chiave futura. L'avevamo già visto protagonista in stagione, Elia Silvestri, eppure di lui prima di quest'oggi vi era un'immagine a svettare inevitabilmente su tutte le altre: l'espressione di chi, davanti al proprio pubblico, con la determinazione a mille si vede distruggere l'ambizione di potersi giocare un titolo europeo (sfiorato di pochissimo l'anno prima) da una falsa partenza o presunta tale. L'istantanea del Silvestri amareggiato (per usare un eufemismo) di Lucca però quest'oggi lascia il posto a quella di un atleta che può (e deve) prendere ancora più coscienza nelle proprie qualità, se è vero che molte delle possibilità azzurre di cogliere un risultato importante in quel di Koksijde (ad attenderlo Van Der Haar con tutto lo squadrone olandese ed i belgi in primis) passeranno dal suo estro e dalla sua forza. 

Il successo di Silvestri rende di sicuro dolce una giornata che per la Selle Italia-Guerciotti stava assumendo connotati amari, allorquando nel corso del terzo giro Franzoi ha svisto svanire i propri sogni di gloria a causa da un incoveniente in un punto "disgraziato" del tracciato, lontano dall'area box, che l'ha costretto a percorrere un lungo tratto a piedi. Il fatto che poi il veneziano abbia continuato la gara con tenacia, rimontando oltre quaranta secondi dai primi negli ultimi giri (ad un certo punto il suo distacco si aggirava sul minuto e cinquanta, per poi attestarsi attorno al minuto e dieci) per raggiungere la quinta posizione finale è comunque indice di un atleta ritrovato nelle motivazioni (lo scorso anno, non al meglio, concluse anzitempo la sua prova), che smaltita la delusione odierna potrà concentrarsi nella preparazione del mondiale belga per tenere alti i colori azzurri.

La gara, sull'ostico tracciato ricavato nel Safety Park di Vadena (una dozzina di chilometri da Bolzano), lungo 2780 metri prevalentemente sterrati (con alcuni strappi impegnativi, di cui uno breve ma con pendenze prossime al 30%), è scattata alle 13.30 ed ha visto proprio in Elia Silvestri lo spunto migliore in partenza, subito seguito da un attento Fontana e da Cominelli mentre Franzoi si è lasciato sorprendere ed ha così dovuto attendere la parte finale della prima tornata per portarsi nelle posizioni d'avanguardia. Proprio Franzoi ha tentato l'allungo sotto lo striscione del traguardo, dando slancio all'azione del gruppo di sette (comprendente anche Fontana, Silvestri, Bianco, Damiani, Cominelli e Luca Braidot) che in quel momento componeva la testa della corsa. Nei tratti sterrati maggiormente tecnici però Fontana si è riportato prontamente in testa, dando inizio al duello annunciato con Franzoi, mentre Silvestri e Bianco continuavano a seguire i due litiganti a breve distanza. Concluso il secondo giro con quattro atleti in testa, è stato Franzoi questa volta a rendersi protagonista nella prima parte della terza tornata, costringendo Fontana ad impegnarsi per non perdere terreno. Sembrerebbe quindi che la tenzone fosse destinata ad animarsi ma a questo punto ecco il primo momento cruciale della gara: nell'affrontare una curva verso sinistra Franzoi è scivolato, rischiando di creare un tappo che ha bloccato dapprima Fontana e poi Silvestri (e proprio il giovane della provincia di Sondrio è piombato con la sua bici sulla ruota posteriore di Franzoi, riuscendo a restare fortunatamente in piedi). Così, mentre Silvestri, Fontana e Bianco sono oltre, è balzato subito all'occhio l'inghippo di Franzoi (e da quel momento lì ci si è subito interrogati se il problema fosse derivato da una foratura o, piuttosto, dall'impatto delle bici con la ruota), sta di fatto che l'atleta di punta della Selle Italia è stato costretto a percorrere un lungo tratto a piedi prima di poter giungere al box, il che ha significato secondi su secondi persi, corsa compromessa e addio al tanto agognato duello con Fontana.

Corsa e pronostici chiusi quindi? Neppure per sogno, dal momento che proprio Elia Silvestri ha mutato il suo ruolo di ideale lepre svolto nelle battute iniziali (in questi casi non si può parlare dei giochi di squadra ma è evidente che l'avere un corridore dello stesso team nel gruppo di testa poteva costituire un importante appoggio e punto di riferimento per Franzoi) per raccogliere senza alcun timore reverenziale la sfida con Marco Aurelio Fontana, che sulla carta a quel punto sarebbe apparso chiaramente favorito per la vittoria assoluta. Così, mentre Franzoi è transitato mestamente a 1'10" di ritardo sul traguardo, è stato Silvestri a menare le danze, con Fontana attento alla sua ruota e pronto a dar vita al nuovo duello mentre Marco Bianco (partito non al meglio fisicamente) ha iniziato pian piano a perdere terreno, tanto che Cominelli alle sue spalle ha cominciato a recuperare terreno. Il duello tra Silvestri e Fontana è poi proseguito con vigore nel corso della quinta e sesta tornata: nella prima Silvestri ha provato per la prima volta a saggiare la resistenza di Fontana, mettendolo alla frusta nei tratti in pendenza a cui sono poi seguite traiettorie a limite in discesa, dove il fango rappresentava un'insidia notevole (in una curva Elia ha rischiato seriamente di cadere, permettendo così a Fontana di recuperare la decina di metri di distacco accumulata); nella seconda è stato invece il tricolore uscente a tentare di forzare l'andatura, anche se Silvestri ha tenuto duro, riportandosi poi nuovamente in testa. Delineata finalmente la situazione in testa, alle loro spalle Bianco è stato sempre più incalzato da Cominelli fino ad essere agguantato dal bresciano, mentre più distanziati alle loro spalle Luca Damiani e Daniele Braidot (quest'ultimo il secondo Under 23 presente nelle posizioni di testa) veleggiavano in quinta e sesta posizione, con Franzoi che sembrava attraversare un ulteriore momento difficile col distacco ormai vicino ai 2 minuti.

Particolarmente emozionante è stato il settimo giro: dapprima un momento di suspence quando Silvestri ha rischiato di finire a terra nell'effettuare il doppiaggio di un atleta della Palazzago che si apprestava a scansarsi di scatto nel momento in cui è sopraggiunta la testa della corsa (contatto tra i due ma per fortuna nessuno è finito a terra), mentre poi lo stesso Silvestri, forse proprio sull'onda dell'inconveniente, ha sfiorato un violento attacco a cui Fontana non è riuscito a replicare, iniziando così un supendo show in cui alla grinta per la consapevolezza del conseguimento di un risultato veramente importante si è unita la lucida follia di una guida al limite, in cui anche una curva affrontata in un modo più aggressivo rispetto alle tornate precedenti poteva significare ulteriori secondi guadagnati. Silvestri è così transitato sul traguardo con circa dieci secondi di vantaggio su un Fontana che comunque non ha demorso nella sua rincorsa mentre le seguenti posizioni sono andate via via consolidandosi, fatta eccezione per un Franzoi in eccellente rimonta (il veneziano ha così raggiunto Damiani e D. Braidot). L'ottava tornata (-2 al termine) ha mostrato ancora un Silvestri estremamente determinato (rischiando la scivolata solamente nell'affrontare a piedi il primo impegnativo strappo sterrato), capace di riguadagnare terreno dopo aver ceduto qualcosa a Fontana nella prima parte (Franzoi intanto, ha recuperato oltre quaranta secondi ai primi, giungendo quasi al margine del minuto di gap). Si è così giunti all'ultima decisiva tornata, con Silvestri ancora particolarmente aggressivo nella sua condotta di gara (ancora un rischio di caduta per lui in una curva) ma che all'ingresso della parte tecnica con una serie di curve ha rischiato di subire la rimonta di un Fontana che da dietro stava rinvenendo molto forte, tanto da portare a soli 5" il suo distacco dal valtellinese. L'ultimo tratto però è tornato a sorridere a Silvestri, che ha recuperato nuovamente quei due-tre secondi buoni per garantirgli non solo il successo tra gli Under 23 ma addirittura quello assoluto (così come accadde a Franzoi nel 2004, quando seppe precedere sul traguardo dell'italiano un campione del calibro di Daniele Pontoni), giustificato da un'esultanza incontenibile. A 7" è giunto in seconda posizione Marco Aurelio Fontana, che ha sì riconfermato il tricolore tra gli Elite ma probabilmente non nella maniera in cui avrebbe voluto, anche se il duello a cui ha dato vita con Silvestri è stato comunque molto apprezzato dal pubblico. Terza posizione per Marco Bianco a 48" che ha così completato il podio assoluto mentre la quarta piazza di Cristian Cominelli (al debutto con la maglia del Team Idea, con cui quest'anno esordirà su strada tra i professionisti) è valsa al bresciano il gradino più basso del podio tra gli Elite. A 1'13" un generoso Franzoi ha completato la sua parziale rimonta terminando in quinta posizione mentre la top-ten è stata completata da Damiani (a 1'28"), Daniele Braidot (a 1'36"), Tabacchi (a 1'44"), Ursi (a 1'49") e Ponta (a 2'05").

Dopo il titolo italiano degli Esordienti, assegnato nella giornata di ieri (conferma per Michele Bassani davanti a Matteo Zecchin e Diego Guglielmetti), la giornata odierna ha assegnato anche i restanti titoli delle categorie maschili: in mattinata sono andati in scena dapprima gli Allievi 2° anno con la vittoria di Moreno Pellizzon davanti a Manuel Todaro e Giulio Franzolin; poi è stato il turno degli Juniores col successo del favorito Gioele Bertolini, capace di distanziare di una quarantina di secondi l'abruzzese Francesco Pedante ed il veneto Nadir Colledani, col campione uscente Federico Zurlo appena fuori dal podio (complici anche un paio di cadute). Nel pomeriggio chiusura con gli Allievi 1° anno, che hanno visto il successo di Stefano Sala davanti a Giorgio Rossi e Luca Montagner.

Vivian Ghianni

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