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Il pagellone Dilettanti: L'ABC 2011: Aru, Battaglin e Cattaneo - Bene anche Moser e Puccio, flop Bongiorno e Colbrelli | Cicloweb

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Il pagellone Dilettanti: L'ABC 2011: Aru, Battaglin e Cattaneo - Bene anche Moser e Puccio, flop Bongiorno e Colbrelli

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Nella foto con Battaglin, Aru e Puccio, tra i migliori del 2011, c'è anche una delle delusioni, Manuel Bongiorno - Foto da Hopplacycling.it © Foto Scanferla

Enrico Battaglin (Zalf) - 9.5

Tenuta in salita e scatto bruciante nel finale le sue armi che tanto hanno fatto patire gli avversari nel corso della stagione. Probabilmente a 22 anni sarebbe stato già pronto per affrontare un'annata tra i professionisti e l'ha puntualmente dimostrato alla Coppa Sabatini vincendo con facilità al cospetto di ottimi atleti su un arrivo perfetto per le proprie caratteristiche. Vincente in Veneto, Friuli, Lombardia, Piemonte, Toscana, Emilia e Marche, non riesce a lasciare il segno nelle corse a tappe pur non sfigurando al Giro Bio e al Valli Cuneesi. Se vogliamo trovargli un difetto è l'attendismo, infatti nessuna delle sue dodici vittorie è arrivata in solitaria, ma sempre al termine di volate di gruppetto.

Fabio Aru (Palazzago) - 9.5

Dopo una prima metà di stagione che l'aveva visto spessissimo piazzato e incapace di trovare la strada della vittoria (con il clamoroso episodio al Toscana-Terra di Ciclismo), il sardo si è sbloccato alla Bassano-Montegrappa, facendo suoi in successione il Valli Cuneesi e il Val d'Aosta, quest'ultimo suggellato da una rimonta straordinaria ai danni del russo Novikov. A fine anno i successi sono sette e la consapevolezza che quando si affrontano salite vere il più forte è lui. Lo attende il passaggio al professionismo, che avverrà ad agosto nelle fila dell'Astana.

Mattia Cattaneo (Trevigiani) - 9.5

Una partenza in sordina, comincia il suo filotto di risultati al Giro delle Pesche Nettarine, conquistando la frazione più impegnativa e la classifica finale. Ma è il Giro Bio la perla: con astuzia si avvantaggia di due minuti sugli avversari diretti in una tappa interlocutoria e li difende a denti stretti nei tapponi, portando a casa la maglia rossa. Dopo l'internazionale di Poggiana, un'altra impresa la compie a Capodarco, attaccando da lontano e resistendo splendidamente al ritorno del gruppo. Tiene alta la bandiera azzurra anche agli Europei, quinto, e salendo sul podio del Tour de l'Avenir, 34 anni dopo Visentini. È già della Lampre, ma correrà ancora un anno tra i dilettanti.

Salvatore Puccio (Hopplà) - 9

In primavera è inarrestabile e gli assoli in maglia azzurra al Giro delle Fiandre Espoirs e nella tappa di Montecatini al Toscana-Terra di Ciclismo dopo 50 km di fuga (la classifica generale gli sfuggirà solo per un banale guaio meccanico durante la prima frazione) ne sono l'emblema. Ad un passo dal trionfo anche alle internazionali del Belvedere e al Recioto, ha un passaggio a vuoto al Giro Bio e per tutta l'estate non pare mai ritrovare pienamente lo smalto dei giorni migliori, pur cogliendo un'altra bellissima vittoria il giorno di Ferragosto nella classica Firenze-Viareggio.

Moreno Moser (Lucchini) - 9

È un cavallo pazzo per tutta la stagione. Alterna prestazioni appena sufficienti a giornate di grazia in cui sembra indomabile e che gli fruttano, tra le altre cose, due tappe al Giro Bio (una, splendida, sull'Altopiano di Asiago) e le internazionali del Medio Brenta e del Trofeo Bianchin. Pare avere ancora margini di miglioramento e siamo quasi certi che la sua classe potrà emergere in maniera netta anche nella categoria maggiore.

Winner Anacona (Caparrini) - 8.5

Il colombiano dai tratti andini è nato per la salita e la dimostrazione più lampante ce la dà al Giro Bio, con la vittoria a Campo Imperatore e dando filo da torcere fino all'ultimo a Cattaneo che ha dovuto sudare le proverbiali sette camicie per difendere i due minuti di bonus conquistati in una tappa pianeggiante. Sette volte a segno, altrettanti i secondi posti che avrebbero potuto incrementare il bottino se solo fosse stato dotato di una volata un po' più efficace. Bravo anche il suo compagno Vincenzo Ianniello (6.5), spesso ottima spalla e capace anche di vincere in due occasioni.

Filippo Fortin (Trevigiani) - 8.5

A conti fatti è stato il velocista più forte del gruppo, con dodici successi, spalmati da gennaio (Vuelta a Cile) a ottobre (Ponsacco, vincitore anche a cronometro), potendo in verità contare su una squadra preparatissima per un certo tipo di lavoro e concedendosi talvolta anche il successo in solitaria. Qualche recriminazione sui tempi sbagliati nella volata del Mondiale (è sesto), si consola con il passaggio al professionismo al Team Type 1.

Nicola Boem (Zalf) - 8.5

Sei vittorie (diventano sette se contiamo quella a posteriori del Valli Aretine) comprese quelle pesanti di Felino, Mercatale e Belvedere danno la giusta misura della classe di questo atleta possente e veloce e che ha dimostrato anche un'ottima tenuta in salita che l'ha portato a concludere al secondo posto una corsa impegnativa come il Giro delle Pesche Nettarine. Rimarrà ancora un anno nella categoria ma avrebbe avuto tutte le carte in regola per strappare già il biglietto per il professionismo.

Matteo Trentin (Team Brilla) - 8.5

Abbiamo ancora negli occhi il gran numero del Gran Premio Liberazione dominato sotto la pioggia di fronte a una concorrenza agguerritissima e che ci ha fatto ammirare le sue doti da corridore da classiche del Nord (fatte intravedere anche con il quinto posto al Fiandre Espoirs) che speriamo potrà mettere in mostra quanto prima tra i professionisti. Con il contratto in tasca (ha esordito ad agosto con la Quick Step, peraltro mettendosi in luce in diverse occasioni) ha portato a casa anche la maglia tricolore in linea dopo una gara tiratissima e avendo ragione, su un percorso non semplice, di un ottimo avversario come Aru.

Antonino Parrinello (Hopplà) - 8

Grinta da vendere e capacità di leggere la corsa non comune, il siciliano ha vinto da marzo fino a settembre attaccando sempre da lontano e giocando nel migliore dei modi le sue carte. Tra le sue otto vittorie la Ruota d'Oro, Montappone e il GP Cuoio e Pelli. Spesso si è trovato ad aiutare o ad essere aiutato dall'amico Davide Mucelli (7 per la costanza e le quattro vittorie conquistate). Positivi anche i compagni Siarhei Papok (6.5), 4 successi, tutti colti in maniera spettacolare, ma non troppo costante durante la stagione e il giovane Andrea Fedi (6.5 anche per lui), corridore completo su tutti i terreni, a segno due volte e salito sul podio dell'Italiano.

Christian Delle Stelle (Trevigiani) - 8

Dopo qualche anno di apprendistato a tirare le volate a sprinter più "anziani" di lui, si prende le sue belle rivincite e mette nel sacco dieci volate che gli aprono le porte del professionismo. Manca però il successo "pesante".

Christian Rossi (Casati) - 8

A soli vent'anni era chiamato all'arduo compito di sostituire Guardini ma dimostra subito di non temere il confronto. I successi per lui sono nove, con le gemme del Rancilio e soprattutto dell'internazionale del Porto al termine del quale si mette dietro i due alfieri della Trevigiani Delle Stelle e Costanzi.

Stefano Agostini (Zalf) - 7.5

Il campione italiano 2010 vive il suo periodo migliore a cavallo tra aprile e giugno, con il picco proprio sul Giro Bio che lo vede grande protagonista, vincitore di due bellissime tappe (Montecassino e Marostica), tenendo testa agli scalatori puri fino a issarsi sul podio finale. Cala vistosamente con l'incedere dell'estate, forse perché già sicuro del passaggio tra i professionisti.

Marco Zanotti (Casati) - 7

Positivo anche l'altro velocista Casati. Le vittorie per lui sono "solo" quattro, ma due di esse vengono dal Giro Bio (anche se il parterre degli sprinter non era certo dei migliori) e i piazzamenti sono un'infinità, tra cui l'ottimo secondo posto alla Ronde van Midden-Nederland, vincitore della volata di un gruppo con tanti atleti di squadre Continental. Passerà professionista alla Utensilnord di Bordonali con il compagno Cristiano Monguzzi (6+) che, alla soglia dei 26 anni, trova ancora la determinazione per primeggiare in due belle corse come la Freccia dei Vini e il Piccolo Lombardia.  

Donato De Ieso (Vejus) - 7

Tanta ammirazione per il ragazzo campano che, praticamente senza squadra, è riuscito spesso a farsi valere in salita di fronte ad avversari molto quotati conquistando due vittorie (bellissima quella a Osimo) e un prestigioso sesto posto in una corsa impegnativa come il Giro della Val d'Aosta.

Rafael Andriato (Petroli Firenze) - 7

Quattro successi, con l'internazionale del Marmo come cornice. Negli anni ha migliorato parecchio la tenuta in salita e ormai le sue volate sono quelle ristrette dove rappresenta un osso durissimo per chiunque. La squadra, al contrario, non sempre si è dimostrata all'altezza. Al di sopra della sufficienza sicuramente Mirko Tedeschi (6.5), campione toscano e competitivo per diversi mesi, sotto le attese l'ormai 24enne Alessandro Mazzi (5) che ha sì vinto una bella corsa come il Balestra ma si è dimostrato davvero troppo incostante.

Konstantin Klimiankou - 7 (Palazzago)

Uno degli uomini più solidi a disposizione di Olivano Locatelli per tutta la stagione. In salita è un appoggio validissimo per Aru ma, quando ha spazio, sa anche andare a segno, come dimostrano le tre vittorie, tra le quali una in Nazionale, in una tappa al Toscana-Terra di Ciclismo. Sale sul podio degli Europei con il connazionale e compagno di squadra Siarhei Novikau (6.5). Discreto anche Alfio Locatelli (6.5) che nel 2012 potrebbe trovare l'anno della sua definitiva consacrazione.

Carmelo Consolato Pantò (Gragnano) - 6.5

Tre vittorie, tutte in aprile, fanno volgere il pollice della sua stagione verso l'alto anche se il rammarico per i due secondi posti alle prove internazionali Giro del Friuli (di un solo secondo!) e della Ruota d'Oro è grande anche perché parliamo di un atleta 25enne, prossimo alla sua ultima stagione tra i dilettanti. Tra i suoi compagni di squadra merita una citazione anche Luigi Miletta (6), atteso al salto di qualità.

Julian David Arredondo (SCAP) - 6.5 

Più che i due successi, balzano all'occhio le nove altre volte in cui è salito sul podio e che fanno del colombiano uno degli atleti più costanti dell'intera stagione, capace di andar forte in salita e sui percorsi misti e certamente il leader del movimento marchigiano.

Marco Benfatto (Zalf- 6.5 

Forse è lui l'uomo simbolo dell'"altra Zalf" che magari vince poco ma riveste un ruolo decisivo per gli ingranaggi di una squadra dalla qualità media altissima. I suoi successi sono comunque cinque e non si contano i piazzamenti. Stesso voto per Marco Canola (4 vittorie) e per il campione italiano Élite Matteo Busato che ha saputo adattare il suo fisico da velocista a percorsi misti, vincendo magari meno ma con più qualità (suo anche il Giro del Friuli). Male invece Davide Gomirato (5) che dopo le otto vittorie negli ultimi due anni rimane all'asciutto e che nel 2012 cambierà aria dopo 5 stagioni nella Zalf.

Marco Amicabile (Delio Gallina) - 6.5 

Ad una partenza a razzo non ha fatto seguito una stagione che poteva vederlo tra i velocisti principi del gruppo, ma le cinque vittorie e i tanti piazzamenti in carniere giustificano positivo. Il 2012 sarà il suo quarto anno tra gli Under 23, potrebbe essere quello buono per il grande salto. 

Devid Tintori (Idea Shoes) - 6.5 

Il toscano è atleta completo, ottimo sul passo, con buona tenuta in salita e anche discretamente veloce. I tre successi in bacheca sono di ottima fattura e potranno essere un buon punto di partenza per il 2012 la sua prima stagione da Élite in cui dovrà necessariamente dimostrare qualcosa in più per meritare il passaggio di categoria.

Francesco Lasca (Bedogni) - 6.5 

Con le sue doti fisiche e un pizzico di costanza in più potrà diventare un discreto corridore anche nel professionismo (nelle fila della Caja Rural), categoria a cui è approdato meritatamente dopo un buon quinquennio alla Monsummanese. Fine dell'avventura tra i dilettanti invece per il 26enne Andrea Lupori (6) che ha sfiorato il suo secondo successo stagionale proprio nella sua ultima gara, a Ponsacco. 

Eugert Zhupa (Trevigiani) - 6.5

Tanto lavoro per i compagni e tre vittorie sono il bottino del campione nazionale albanese che si sta dimostrando anno dopo anno fior di passista, oro colato per gli ingranaggi della macchina di Rossato. Meritano un plauso anche Marco Coledan, Enrico Barbin, Jakub Novak, Massimo Graziato, Andrea Dal Col e Mario Sgrinzato, poco sotto le aspettative Michele Gazzara che pure è riuscito a far sua l'internazionale di San Vendemiano.

Andrea Di Corrado (Colpack) - 6.5

Tanto vento in faccia a favore dei capitani ma anche tre belle vittorie che saranno il suo biglietto da visita per il professionismo. Positivi anche gli scalatori Edoardo ZardiniGianfranco Zilioli e il giovane Davide Villella

Nicola Ruffoni (Team Idea) - 6.5 

Tra gli sprinter "di seconda fascia" merita sicuramente una menzione anche perché l'età è ancora dalla sua e nel 2012, in maglia Colpack, le sue 4 vittorie potrebbero certamente lievitare. Bene anche l'uzbeko Ruslan Karimov (6.5) che è riuscito a racimolare con caparbietà ben 3 successi.

Ricardo Pichetta (Cerone) - 6

Due successi per il 24enne scalatore italo-brasiliano, entrambi in terra piemontese e uno in una tappa del "suo" Giro delle Valli Cuneesi dove è riuscito a duellare praticamente ad armi pari con due atleti del calibro di Aru e Locatelli, andando vicinissimo al successo con un bell'attacco da lontano e terminando in seconda posizione. Sufficiente anche la stagione del compagno russo Anatoly Kashtan, tante fughe, una vittoria e diversi piazzamenti in cascina.

Daniele Cavasin (Generali) - 6

La vittoria sul Gargano al Giro Bio vale da sola la sufficienza anche perché il resto della stagione è stata un po' sotto le attese. Due vittorie per lui così come per il più giovane Sebastiano Dal Cappello.

Andrea Peron (Breganze) - 6

Cinque successi, seppur non di grido, valgono una stagione ma il suo rendimento, se vorrà salire di categoria, dovrà crescere ancora.

Eugenio Alafaci (Lucchini) - 6

Condizionato a lungo da un infortunio, ha comunque saputo meritarsi a suon di prestazioni la convocazione in azzurro per i Campionati del Mondo, anche se non ha colto alcuna vittoria. Le sue doti hanno però attirato l'attenzione degli scout della Radioshack che lo hanno inserito nella loro formazione Continental.

Gianluca Leonardi (Marchiol) - 6

L'altro azzurro di Copenhagen non ha brillato per continuità durante la stagione e ha mostrato una leggera involuzione a cronometro ma ha saputo meritarsi la sufficienza con un ottimo finale di stagione che gli è valso la convocazione. Nel 2012 cercherà il passaggio tra i professionisti tra le fila della Zalf.

Matteo Mammini (Mastromarco) - 5.5

Ottima partenza con la vittoria alla Firenze-Empoli e pessimo finale con il 21° posto al Campionato del Mondo. In mezzo la vittoria dell'italiano a crono, tanto vento in faccia ma pochi acuti che non gli hanno permesso il salto tra i pro' che sembrava ormai scontato. Proverà a rilanciarsi nella prossima stagione con la Colpack. Stesso voto anche per il compagno Giorgio Cecchinel

Stefano Locatelli (Colpack) - 5.5

Ci si aspettava tanto da lui, che aveva rifiutato un contratto da professionista per crescere ancora tra i dilettanti, ma per un motivo o per un altro gli è sempre rimasto il colpo in canna. Sesto al Giro Bio, non è stato all'altezza dei vari Anacona e Aru in salita, sfortunato al Valli Cuneesi, in parte compromesso per un salto di catena, poco incisivo al Val d'Aosta. La speranza è che possa trovare la sua dimensione nella categoria superiore.

Daniele Aldegheri (Mantovani) - 5.5

La leggera insufficienza non vuol essere una bocciatura per questo atleta talentuoso che però nel 2011 non è riuscito a trovare la via del successo pur andandoci vicino a più riprese. Sulla stessa lunghezza d'onda anche l'infaticabile pedalatore ucraino Oleksandr Polivoda, anche lui all'asciutto, spesso per carenze tattiche, e il velocista Andrea Menapace, capace di andare a segno solo in un'occasione.

Kristian Sbaragli (Hopplà) - 5 

Ottima partenza per l'atleta empolese, capace di imporsi alla sua maniera alla Piccola Sanremo, ma a fine stagione resterà quello il suo unico acuto. Fatica in salita e allo sprint trova quasi sempre chi lo precede e il tutto si tramuta in tantissimi piazzamenti che però non corrispondono al suo reale valore. Solo due podi per il compagno Massimo Pirrera (5), passato nel giro di qualche anno da promessa nel giro azzurro a corridore incompiuto. Per entrambi il 2012 sarà un anno decisivo, il tempo per dimostrare il proprio valore c'è ancora.

Manuel Bongiorno (Zalf) - 4.5

Cercava la definitiva consacrazione in Veneto, ma è andato incontro a una stagione mediocre, con zero vittorie e pochissimi piazzamenti, mai in completa sincronia nei meccanismi di squadra della Zalf. Ha ancora davanti un anno tra gli Under 23, dovrà sfruttarlo al meglio per spiccare il volo.

Sonny Colbrelli (Zalf) - 4.5

Due sole vittorie per l'atleta che già da second'anno si era meritato i gradi da capitano della nazionale Under 23 sono pochine e il bilancio non migliora di certo considerando l'infinità di piazzamenti collezionati. Probabilmente la certezza di un contratto da professionista ha frenato la sua fame di vittorie ma il tempo (e le doti) per rifarsi nella categoria maggiore di certo non mancherà.

Edoardo Costanzi (Trevigiani) - 4

Dieci successi tra 2009 e 2010, nel 2011 zero. Basterebbero questi numeri per spiegare l'involuzione di questo talentuoso velocista che, atteso dalla stagione della verità dopo aver duellato quasi ad armi pari , ha completamente fallito i colpi decisivi. Ripartire con grinta e determinazione sarà d'obbligo per invertire la tendenza.

 

Un discorso a parte meritano i ragazzini al primo anno nella categoria, gran parte dei quali hanno dovuto affrontare anche l'ultimo anno delle scuole superiori e sono stati quindi condizionati per la prima parte della stagione. Tra di loro i plurivincitori, con due successi a testa, sono stati gli sprinter Rino Gasparrini (Trevigiani) e Paolo Simion (Zalf) che già dal 2012 potranno dar filo da torcere agli avversari più esperti. Su altri terreni si è distinta la coppia Colpack composta dal britannico Joshua Edmondson (una vittoria e piazzamenti di prestigio sul Grappa, 4°, e a Felino, 6°, per lui) e da Manuel Senni, positivo soprattutto nel finale di stagione con diversi piazzamenti in gare impegnative tra cui spicca il secondo posto al GP Del Rosso, tra Battaglin e Aru. Discreto anche l'esordio di Luca Wackermann (Mastromarco), pluripiazzato, al contrario si è dimostrato meno costante il compagno, atteso fratello d'arte, Antonio Nibali, secondo in una tappa del Nettarine ma con pochissime altre prestazioni di rilievo. Rimanendo in terra toscana, ha ben impressionato Davide Formolo (Petroli Firenze), spesso nelle posizioni buone in gare impegnative, anche se mai salito sul podio, mentre stagione a corrente alternata per il duo dell'Hopplà formato dall'arrampicatore Andrea Manfredi (nei 10 nelle internazionali del Recioto e di San Vendemiano e 13° - miglior primo anno - al Valli Cuneesi) e dall'amico Mirko Trosino, frenato da problemi fisici per diversi mesi, ma in evidenza nel finale di stagione, con il bel quarto posto a Ponsacco. Bella vittoria alla Piccola Agostoni per un altro parente d'arte, Ignazio Moser (Lucchini), che però ha poi fatto perdere le sue tracce, sotto le aspettative anche il campione italiano 2009 tra gli Juniores Andrea Zordan (Trevigiani). 

Giuseppe Cristiano

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