Squadre 2012: Androni piccola Zemanlandia - I ragazzi di Savio si allenano in Romagna
dal nostro inviato
La location, come dodici mesi fa, è la riviera romagnola, Cesenatico, ospiti di uno degli sponsor principali della squadra. È dicembre e, come facilmente prevedibile, il tempo non è dei migliori e cielo plumbeo e pioggia a tratti sono compagni fedeli di questo primo ritrovo dell'Androni Giocattoli versione 2012. Ma i ragazzi hanno ancora bene impressa la neve e il freddo dell'anno scorso e accettano queste condizioni di buon grado, cercando di mettere le basi per una proficua stagione.
Gianni Savio fa gli onori di casa mentre nella hall trasmettono Torino-Pescara, match tra due grandi della serie B. Il baffo piemontese ci coglie subito di sorpresa, rammaricandosi per la sconfitta che si sta materializzando per gli abruzzesi e, cogliendo il nostro stupore, ci spiega: «Ho sempre amato Zeman, uno che non è mai sceso a compromessi, scegliendo di rimanere ai margini del mondo del calcio pur di non rinnegare il suo credo. Ecco, io mi sento un po' lo Zeman del ciclismo, per me il ciclismo è spettacolo e pazienza se non potrò mai avere una squadra-corazzata capace di vincere 60 corse l'anno. Sono fiero della mia creatura che corre per far divertire i nostri tifosi e, che anche dal punto di vista dei risultati, riesce a togliersi le sue belle soddisfazioni al cospetto delle "grandi" senza mai piegare la testa».
Ormai la partita è agli sgoccioli, il risultato è segnato e allora c'è tempo anche per una battuta sulle parole di Acquarone che ha fatto intendere che l'invito al Giro d'Italia non sarà così scontato per le Professional italiane. «Penso che la sua sia solo una provocazione, noi siamo consci del nostro valore e del contributo che abbiamo dato al Giro in questi anni, per questo aspettiamo le sue decisioni definitive con molta fiducia».
Dopo un pomeriggio passato ad ascoltare le dritte dello staff tecnico composto da preparatori atletici, dietista e osteopata - novità di cui Savio dimostra di essere molto orgoglioso - e una serata di gala organizzata da Sidermec per festeggiare il secondo scudetto tricolore consecutivo, all'indomani accettiamo con piacere l'invito del direttore sportivo Giovanni Ellena ad accompagnarlo durante la sessione di allenamento dei ragazzi (sono presenti tutti gli italiani più lo spagnolo Moreno). «Oggi faranno solo pianura, cinque orette, magari qualche collinetta per evitare un po' il traffico, ma sostanzialmente saranno lavori di fondo, anche perché in queste uscite di gruppo sarebbe difficoltoso far eseguire lavori specifici, che faranno per lo più quando torneranno a casa» puntualizza il tecnico canavese.
«Uno degli obiettivi di questo incontro è conoscere i nuovi e favorire la loro integrazione nel gruppo preesistente. Ci sono ragazzi timidi come Parrinello, o più spigliati come Felline ed è importanti che tutti riescano a fare squadra perché poi gli ingranaggi girino al meglio anche in corsa. C'è da dire che da questo punto di vista, da quel che ho avuto modo di osservare, sono dell'idea che abbiamo fatto un bel passo in avanti, con l'ingaggio di gente che sarà fondamentale proprio per costruire l'unità del team».
Fabio Felline è l'unico che, per il rispetto del contratto che lo lega fino a dicembre alla Geox, ancora non può vestire i colori sociali della squadra ed è proprio sul giovane corregionale che Ellena si sofferma: «Dai test di inizio anno sono venuti fuori dati che evidenziano un talento fuori dal comune. Il ragazzo ha punte di velocità che si ritrovano in un velocista vero e proprio ma al contempo ha resistenza e spunto su certe salite da corridore da classiche, può togliersi soddisfazioni in ogni campo. Nei primi due anni da professionista non è stato spremuto molto, per cui ha ancora tante energie da investire nella sua crescita fisica. Al contempo lo vedo molto voglioso di allenarsi e di migliorare, ha tutte le caratteristiche per diventare un grande di questo sport».
L'occhio poi cade su Emanuele Sella, che pare pedalare in maniera non proprio corretta: «Probabilmente sono i postumi di una caduta, faremo valutare la cosa al nostro osteopata. Lele è reduce da una stagione di alti e bassi, ma non è assolutamente un corridore finito. Al momento il suo difetto è l'emotività, non riesce a reggere la tensione di una corsa a tappe di tre settimane ed è stato soprattutto questo che l'ha frenato allo scorso Giro d'Italia dove tutti si aspettavano qualcosa in più da lui, mentre ha dominato una Coppi e Bartali di soli cinque giorni. Se riuscisse a limare quest'aspetto potremmo trovarlo costantemente nelle zone alte degli ordini d'arrivo di tutto l'anno. Tutto l'opposto invece è Rujano che magari non ha la costanza per allenarsi per 11 mesi all'anno ma ha una grandissima convinzione nei propri mezzi che lo porta a compiere imprese straordinarie. Sono rimasto impressionato da quello che è riuscito a fare nella tappa del Sestrière: la mattina sudava copiosamente per la febbre ma qualche ora dopo non ha esitato a scattare sui primi tornanti del Finestre e a resistere fino al traguardo. Una persona che definirei normale quel giorno avrebbe fatto gruppetto con i velocisti cercando solo di arrivare al traguardo. Ma lui no, è un pazzo, come quella volta che, a costo di stare otto ore in bicicletta, volle andare a visionare metro per metro la salita e la discesa sempre del Colle delle Finestre costringendo il malcapitato Serpa ad accompagnarlo! Nonostante la vittoria di tappa e le ottime prestazioni, sono sicuro che quello visto al Giro 2011 non sia il miglior José, se qualche volta riuscirà a presentarsi al 100% al via di un Giro d'Italia allora sì che ne vedremmo delle belle! Mi piacerebbe che a gennaio potesse prendere il via nella "sua" Vuelta al Táchira, che di solito lascia una ottima forma da sfruttare negli appuntamenti successivi e potrebbe comunque darci un buon riferimento sulla sua condizione fisica in quei giorni».
Il tempo è volato e l'ultima battuta è per le squadre che tra poco più di un mese affronteranno i primi appuntamenti stagionali. «Tra il 22 e il 29 gennaio saremo in India per le tre corse di un giorno che sono in programma e a cui prenderanno parte Felline, Parrinello, Moreno, De Marchi e Mancuso. Contemporanemente Serpa, Ochoa, Rubiano, Rodríguez, Ermeti e Ferrari saranno di scena al Tour de San Luis. A Donoratico esordiranno invece Sella, Chiarini, Santoro che verranno affiancati da Bertazzo, da un uomo veloce - Ferrari o Felline - e da gente uscita bene dagli impegni precedenti, mentre loro tre proveranno a testarsi a fondo nel Giro della Provincia di Reggio Calabria e nel Giro di Sardegna».
