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Campionati Italiani su Pista 2011: La velocità ha la sua Stella - Quarto tricolore anche per la Tomassini

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dal nostro inviato

Stella Tomassini sfoggia la sua quarta maglia tricolore della rassegna © www.velodromofassabortolo.com

L'appuntamento dei campionati italiani su Pista si chiude nel segno della velocità: nella giornata di domenica si sono disputate tutte le prove del Kierin, oltre che le prove a punti femminili, la seconda parte delle prove di Omnium maschili e il derny, che ha rumorosamente chiuso il programma.

Nella velocità non abbiamo fatto altro che ottenere conferme dalle prove precedenti: basti pensare che nelle rispettive categorie Stella Tomassini, Davide Ceci (Juniores) ed Elisa Frisoni (Élite) hanno ottenuto 4 ori, l'intera posta in palio per un velocista. E negli open il discorso non cambia più di tanto, visto che sul podio del Keirin è salito lo stesso team della velocità a squadre, nell'ordine Francesco Ceci (secondo oro individuale dopo quello del chilometro), Luca Ceci e Valerio Catellini. Attendiamo dunque con curiosità il passaggio della Tomassini tra le Élite, per vedere se rappresenterà una seria alternativa alla Frisoni che in questa edizione ha dominato in maniera praticamente incontrastata. La Tomassini inoltre non sembra voler rassegnarsi a una carriera solo su pista (il suo passaggio quest'anno dal team Ceci alla Cristoforetti è dovuto proprio a questo).

Nella velocità Élite la sconfitta è ancora una volta Monia Baccaille, che anche oggi però veniva da una prova vincente: quella della Corsa a Punti, dove ha messo dietro Giorgia Bronzini (che dopo l'oro di Copenaghen qui ha dovuto accontentarsi di un argento e un bronzo) e Gloria Presti. Tra le juniores, invece, Maria Giulia Confalonieri ha corso con la maglia di campione del mondo e l'ha onorata portando a casa il titolo, in seguito a un emozionante testa a testa con Michela Pavin: terzo oro per l'atleta della Gs Cicli Fiorin.

L'Omnium ha visto vincere facile Giairo Ermeti, il quale ha incrementato su Ciccone nell'inseguimento e si è ben difeso nello Scratch. Il terzo gradino del podio è per Alex Buttazzoni, altro portacolore delle Fiamme Azzurre, mentre si mangia le mani lo Zalf Paolo Simion, che con una volata più accorta nello Scratch avrebbe potuto andare a medaglia. Molto più emozionante la sfida tra gli juniores, che ha visto presentarsi all'ultima prova, quella del chilometro, Marini, Malucelli e Lamon con lo stesso punteggio: quest'ultimo, portacolori della Bianchini-Marchiol, registrando il miglior tempo, si è portato a casa l'oro, Malucelli secondo, Marini terzo.

La giornata si è conclusa con una sorpresa, forse l'unica vera sorpresa di questa edizione degli Assoluti su Pista: Manuel Cazzaro (Team Südtirol) ha portato a casa la maglia di campione italiano nella prova del Derny, battendo 2 quotati professionisti come Tomas Alberio (Geox) e Alessandro Bertolini (Androni), oro l'anno scorso. Per Cazzaro, classe '91, si apre un nuovo orizzonte: proprio a Montichiari il 12 novembre si disputerà l'Europeo dietro derny e a questo punto il giovane Manuel dovrebbe essere portacolori della nazionale italiana.

 

Bilancio finale: la manifestazione, organizzativamente parlando, è riuscita abbastanza bene. A parte qualche normale, ovvia e pacifica discussione sulle decisioni di giuria (come nell'ultimo giorno, quando Alex Paoli è stato squalificato nella finale del Keirin juniores nella quale aveva ottenuto l'argento), nelle gare è tutto filato liscio. L'evento alla fine ha portato nel Velodromo di Montichiari più di 1000 spettatori paganti nelle 5 giornate (più abbonati), un numero tutto sommato discreto, se si pensa al problema annoso della pista in Italia, ovvero la scarsità di nomi di richiamo. Se al femminile comunque la partecipazione è di elevato livello, con una campionessa del mondo come la Bronzini presente nel primo e nell'ultimo giorno, al maschile la situazione non è rosea e senza Viviani sarebbe anche peggio: nelle gare open i professionisti presenti non sono mai più di un terzo. Nella velocità sarebbe anche una cosa normale (si sa, per far velocità come si deve si devono avere fibre muscolari incompatibili per la strada), non nella corsa a punti o nello scratch. E ciò dipende anche dalle squadre: abbiamo avuto 3 squadre partecipanti in una prova olimpica come l'inseguimento a squadre, di cui una mista, una professionistica (l'Androni) e una dilettantistica (la Fausto Coppi Gazzera).

Ma ci sono anche riscontri positivi. In questa edizione degli assoluti abbiamo avuto 3 record italiani assoluti: Inseguimento a squadre Donne, Velocità a squadre e Chilometro da fermo Uomini. Sono questi ultimi 2 che ci fanno ben sperare per il futuro: prima di questi assoluti era pensiero colletivo che il solo Viviani possa essere capace di conquistare la qualificazione olimpica, ma le belle prestazioni di Francesco e Luca Ceci fanno salire le loro quotazioni per conquistare un posto anche nelle prove di velocità.

Infine, il Velodromo. Dove stiamo andando? A giudicare dal lavoro visto in questa ultima settimana, la direzione è quella giusta, visto che è gente giovane e poco interessata alle lotte di palazzo a far sì che il meccanismo funzioni. Purtroppo, diversamente da quanto avevamo annunciato a marzo, non ci sarà nessuna 6 giorni di Montichiari, almeno per il momento: organizzare una 6 giorni costa 300.000 euro e gli sponsor attuali e gli utili derivanti da manifestazioni e affitto della pista per corsi e allenamenti non possono garantire una tale cifra. Ma se il velodromo verrà aiutato e non ostacolato o "usato" (magari per scopi politici) da comitati regionali e nazionali, una manifestazione simile potrebbe non rimanere solo un sogno, visto che un'équipe di lavoro preparata e affiatata alla base c'è.

Nicola Stufano

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