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Settimana Lombarda 2011: Pinot completa un mese perfetto - Tappa e maglia su Stortoni alla Presolana

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Quinta vittoria del mese di agosto per Thibaut Pinot © Uff. Stampa della corsaLa prima tappa della Settimana Lombarda, da Nembro a Castione della Presolana, rilancia alla grande il talento di Thibaut Pinot, alla quinta vittoria stagionale, o meglio, alla quinta vittoria nell'ultimo mese: il corridore della FDJ ha iniziato ad alzare le braccia il 31 luglio al Tour Alsace (tappa e generale), poi ha messo a segno una doppietta al Tour de l'Ain, e oggi si porta a casa il primo successo da pro' in terra italiana, davanti a Stortoni e Rebellin.

Dopo una fuga a 17 (comprendente tra gli altri tre uomini Farnese - De Negri, Carlini e Caccia - e tre della Colnago - Modolo, Brambilla e Contoli - ma anche nomi come Felline, Margutti, De Marchi, Jackson Rodríguez, Bodrogi e Chtioui), partita al km 33 e annullata al km 155, prima della salita finale verso il traguardo di Castione della Presolana, la corsa si è animata grazie a un contropiede di cui è stata protagonista la Colnago.

Il team di Reverberi ha lanciato Pirazzi (andato all'attacco dapprima con Hegreberg e con Di Corrado, stagista della UnitedHealtCare), tenendo Belletti a fungere da stopper in un secondo quartetto di contrattaccanti (con Girardi, attivissimo in questo agosto, Solari e Kuznetsov). Con l'indurirsi della salita (o meglio, del falsopiano precedente la salita vera e propria), a circa 12 km dalla vetta Pirazzi ha tentato la carta solitaria, staccando i due compagni di fuga, mentre alle sue spalle Girardi e Solari sono stati i più convinti nell'inseguimento, e hanno coronato lo sforzo riprendendo il laziale a 9 km dall'arrivo. Con loro anche un Belletti particolarmente attento, e Kuznetsov, capace di rientrare da solo poco dopo.

Il fatto che il gruppo fosse tirato dalla Miche (con Zaballa) lasciava presumere intenzioni bellicose da parte di Rebellin, anche se i primi a scattare dal plotone sono stati Steurs della TopSport e poi, con più intensità, Borisov della Amore&Vita. Abbiamo poi visto una prima trenata, a 8 km dalla vetta, del francese Pinot, che si è messo in testa tirando il collo ai colleghi; e non a caso, Rebellin si è messo subito alla ruota del giovane corridore della FDJ. Quindi Torosantucci ha provato ad aumentare a più riprese il gruppo, e sugli affondo del corridore della D'Angelo&Antenucci, e su quello successivo del suo compagno di squadra Rubiano, l'azione di Pirazzi e soci è stata annullata, a 5 km dalla conclusione.

Ai 4 km, dopo un estremo tentativo di Girardi, Stortoni ha proposto uno scatto che ha selezionato 7 atleti, ovvero gli stessi Rubiano, Rebellin e Pinot, con Santoro, Serpa e Pozzovivo. Il più forte dei sette era nettamente Pinot, che sul punto più difficile della salita, ai 3500 metri, è partito riuscendo infine a fare il vuoto. Coraggiosamente ma inutilmente Stortoni è uscito dal restante sestetto per tentare di inseguire da solo: rimasto a lungo con Pinot a vista, 100-200 metri davanti a lui, il corridore della Colnago non è però riuscito a chiudere il buco, dovendosi accontentare del secondo posto di tappa e di classifica, mentre il francesino è stato bravo a non perdersi d'animo e a difendere - anzi, ad aumentare - il risicato vantaggio.

Per Pinot 19" su Stortoni, con Rebellin che ha vinto la volatina per il terzo posto (a 27" dal vincitore) su Pozzovivo, Serpa e Firsanov (rientrato negli ultimi chilometri), con Santoro settimo a 43", Bailetti ottavo a 48", Chiarini nono a 50" e Mazzanti decimo a 54". Con la vittoria odierna, Pinot è primo nella classifica generale ma anche in quella a punti, quella dei giovani, quella degli stranieri e quella della combinata (mentre Jackson Rodríguez è primo del Gpm e Stortoni migliore degli italiani); e in pratica il 21enne della FDJ ha messo un'ipoteca sulla vittoria finale, visto che domani la tappa di Calcinato sarà riservata ai velocisti, e nelle ultime due frazioni la difesa del primato non dovrebbe essere difficilissima per lui. A meno che la Colnago non si inventi qualcosa con Stortoni e Pozzovivo.

Mario Casaldi

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