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Eneco Tour 2011: Prestazione pro Bono - Matteo va in fuga e vince a Genk

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Terza vittoria in carriera per Matteo Bono - Foto Enecotour.com

I gregari non hanno molte occasioni di mettersi in mostra e per alcuni di loro quando c'è una giornata di libertà non è facile riuscire a trovare subito una mentalità vincente dopo tutti quei chilometri passati a tirare gli altri; Matteo Bono invece è uno che fino dai suoi primi anni da professionista ha capito quali fossero i propri limiti e ha deciso di mettere le gambe al servizio dei capitani (e lo fa bene visto che è alla sua sesta stagione di fila alla Lampre), ma quando dalla squadra gli viene dato il via libero si trasforma e sa togliersi delle belle soddisfazioni. Il 27enne bresciano nel 2007 aveva colpito per due volte in fuga, alla Tirreno-Adriatico e al Giro di Romandia, e oggi ha portato il suo score di vittorie a quota tre imponendosi sul traguardo di Genk nella quinta tappa dell'Eneco Tour.

E dire che oggi sula carta non era affatto una tappa per attacchi da lontano ed anche la condotta di gara del gruppo faceva presagire tutt'altro che il buon esito di una fuga a lunga gittata. Nei primi chilometri l'andatura è stata subito molto elevata ma alcune squadre hanno tenuto il gruppo compatto perché al chilometro 20 di gara c'era una traguardo volante che assegnava abbuoni importanti per la classifica generale: alla fine per non rischiare André Greipel è andato a prendersi i 3" assegnati a chi passava per primo con Phinney (2" importanti in ottica terzo posto), Swift e il compagno di squadra Philippe Gilbert (solo quarto e fermo a 12" di ritardo nella generale) a ruota.

Finalmente dopo lo sprint sono riusciti ad evadere dal gruppo Matteo Bono, Sergey Renev (Astana) e Artem Ovechkin (Katusha) ma il vantaggio massimo non è mai cresciuto a dismisura, tanto che a 60 km dall'arrivo la differenza con gli inseguitori era di appena 3'. La tappa sulla carta non era particolarmente dura ma la pioggia battente e qualche strappetto qua e là hanno dato qualche chance a chi voleva provare ad evitare la volata: a 40 km dal traguardo ha attaccato Johan Van Summeren che Lars Boom che ha provato a seguirlo; in questa fase l'andatura è aumentata parecchio e con i successivi tentativi di Van Leijen e di Greg Van Avermaet il plotone si è prima allungato e poi spezzato ma l'assenza di altri rilievi ha permesso un ricompattamento quasi generale. Dopo questa breve sequenza di scatti i migliori avevano ormai messo sotto tiro la fuga: Bono e compagni avevano meno di 30" di margine ma anziché rialzarsi, come avrebbero fatto altri, loro hanno continuato a spingere a tutta e questo è stato il momento decisivo della tappa.

Visto che molti leader erano rimasti isolati il gruppo si è quasi fermato che consentire a molti gregari di rientrare da dietro tanto, con più 25 km ancora da percorrere il fuggitivi non avrebbero dovuto rappresentare un problema anche se gli si lasciava riguadagnare qualcosa. E invece oltre ai secondi Bono, Renev e Ovechkin hanno guadagnato morale e alle loro spalla la Katusha copriva bene la fuga; poi ci si è messa anche una foratura di André Greipel a 10 km dalla conclusione che ha fatto rialzare gli uomini della Omega Pharma visto che la squadra belga non poteva rischiare di far guadagnare abbuoni a Boasson Hagen.

A 4 km dall'arrivo il kazako Renev ha provato a forzare una leggera salitella e quello che più a sofferto è stato proprio il nostro Matteo Bono che ha caduto qualche metro: con grande tenacia appena la strada è tornata in pianura Matteo ha rilanciato l'andatura ed è riuscito a mettersi in scia dei due compagni d'avventura. A questo punto il corridore della Lampre è stato bravo a rifiatare un po' mentre gli altri due forse hanno commesso l'errore di darlo già per morto vista la piccola difficoltà di prima. E invece negli ultimi 500 metri, di nuovo tutti in leggera salita, è stato di nuovo Renev a forzare ma a cedere questa volta è stato Ovechkin mentre Bono si è gestito con grande esperienza e, quasi senza neanche sprintare, ha effettuato il sorpasso decisivo agli ultimi 100 metri. Il gruppo è arrivato con appena 6" di ritardo ma in questi casi il distacchi non contano nulla. Domani si disputerà l'ultima tappa di questo Eneco Tour: ben 22 côte (tra cui due volte il Cauberg) daranno a Philippe Gilbert l'occasione per provare a scalzare dalla vetta della classifica Boasson Hagen.

Sebastiano Cipriani

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