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Vuelta a Burgos 2011: E il giovane Landa rubò la scena - In classifica s'impone Joaquim Rodríguez

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Mikel Landa, vincitore della tappa di Laguna de Neila alla Vuelta a Burgos © www.vueltaburgos.comA poco meno di due settimane dall'inizio della Vuelta a España tra coloro che vengono annunciati come grandi favoriti della corsa iberica ce n'è solo uno che per adesso si è messo decisamente in luce facendo capire a tutti di stare bene e di non volersi nascondere: è Joaquim Rodríguez, quarto l'anno scorso, che si è imposto in una tappa e nella classifica finale della Vuelta a Burgos terminata oggi. Il catalano della Katusha non è mai salito sul podio di una grande corsa a tappa e questo sarà il suo obiettivo minimo delle prossime settimane: intanto il suo bottino stagionale di vittorie sale a quota cinque, tante quante ne aveva ottenute in tutto il 2010.

Per chi vuole prepararsi a puntino per la Vuelta, la corsa di Burgos è un passaggio importante perché si trovano percorsi abbastanza impegnativi: quest'anno addirittura non c'era nessun traguardo adatto ai velocisti visto che tre frazioni si concludevano in cima a brevi strappi, una era una cronometro a squadre e l'ultima una dura tappa di montagna con l'arrivo classico a Lagunas de Neila. Rodríguez ha fatto capire di stare molto bene e, anche per sue caratteristiche, ha brillato soprattutto sulle salite più brevi e ripide mentre su quelle più lunghe gli manca ancora qualcosa: si vede che non è al 100% della condizione adesso ma la base di partenza è ottima e il catalano si presenterà alla partenza da Benidorm con il morale alto.

Ma in questa Vuelta a Burgos non c'è stato solo Joaquim Rodríguez, ogni tappa ha offerto buoni spunti e vediamo di andare in ordine cronologico. Dopo la bella vittoria a San Juan del Monte nella frazione d'apertura, Samuel Sánchez è apparso un po' in calo nei giorni successivi: l'asturiano dell'Euskaltel ha deciso di non staccare dopo il Tour de France e saltare la Vuelta per cercare di ottenere risultati importanti nelle altre corse (come appunto Burgos o le classiche canadesi del World Tour) per garantire alla squadra basca i punti necessari per rimanere tra i team di prima fascia. Già il giorno successivo, però, c'è stata la doppietta della Katusha con Rodríguez davanti ad un convincente Daniel Moreno, e Samu ha lasciato per strada i primi 7".

Il terzo giorno è stato quella della cronometro a squadre, una tappa che resterà di sicuro a lungo negli annali per le medie impressionanti che hanno fatto segnare i team lungo gli 11.6 km del tracciato: complice il vento favorevole e diversi tratti in discesa la Movistar ha vinto la prova coprendo la distanza in appena 9'54", 10" in meno rispetto alla Katusha; per gli uomini di Eusebio Unzue la media è stata uno spaventoso 70.3 km/h che rende la Pradoluengo-Belorado la tappa più rapida della storia del ciclismo. Un record che non sarà affatto facile da battere. Ieri c'è stato il ritorno al successo di Daniel Moreno che sulla salita finale è stato ben pilotato dal compagno Rodríguez il quale, vista l'assenza di abbuoni, ha voluto ricambiare il favore: Moreno non esultava da ottobre 2009 (una tappa alla Vuelta Chihuahua) ma si meritava una vittoria perché si vede poco ma è spesso piazzato a ridosso delle prime posizioni.

La tappa che, però, ha dato più spettacolo e ha offerto delle buone indicazioni in ottica Vuelta a España è stata quella di oggi perché si affrontavano salite vere con l'arrivo in quota a Lagunas de Neila e l'Alto de Pasil de Rozavientos a 30 km dall'arrivo. Proprio su questa salita è iniziato l'autentico show del basco Mikel Landa che si è messo a scandire il ritmo per favorire il compagno di squadra Samuel Sánchez ma alla sua ruota si sono ritrovati appena sette corridori (compagno incluso); in discesa poi il gruppo s'è ricompattato ma sull'ascesa finale verso Lagunas de Neila Landa si è rimesso a dettare il ritmo facendo di nuovo una selezione bestiale. Il 21enne dell'Euskaltel ha imposto un passo talmente elevato da mandare in crisi anche il suo capitano Samuel Sánchez, e a quel punto Mikel ha trovato addirittura la forza per scattare lui stesso in prima persona a 1800 metri dal traguardo. A 600 metri dal traguardo, nel tratto più ripido, Rodríguez e Cobo sono riusciti a fatica a riportarsi su di lui ma chi pensava che il ragazzo fosse ormai morto s'è dovuto ricredere: agli ultimi 200 metri un altro scatto fulminante che ha lasciato tutti sul posto e prima vittoria da professionista.

Già l'anno scorso Mikel Landa si era messo in luce nelle corse più impegnative del calendario come la Ronde de l'Isard o il Tour de l'Avenir ma nessuno si aspettava che potesse concretizzare così presto anche contro corridori di grande calibro. Mikel non dovrebbe correre la Vuelta visto che non figura tra i dieci nomi della preselezione dell'Euskaltel e forse è meglio così per non rischiare di bruciarlo: la squadra basca, dopo Antón e Nieve, potrebbe aver trovato un altro bello scalatore in grado di infiammare i cuori degli appassionati. Per un giovane che si fa conoscere c'è invece un ragazzo di 42 primavere che oggi a Lagunas de Neila ha dato il suo addio al ciclismo professionistico: stiamo parlando di Iñigo Cuesta (Caja Rural), passato professionista nel 1994 e sempre presente in questi 17 anni al via della Vuelta a España che l'anno scorso lo omaggiò con il dorsale numero 1; gregario esemplare tra Euskaltel, ONCE, Cofidis, CSC e Cervélo, Iñigo conta come successo più importante della carriera la Vuelta al País Vasco 1998.

Sebastiano Cipriani

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