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Tour de France 2011: Doppio Boasson, è Tour de Norge - Contador riattacca, male Voeckler-Basso

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Edvald Boasson Hagen, vincitore a Pinerolo © BettiniphotoUn'altra vittoria norvegese, la quarta in questo Tour de France. Dopo la doppietta completata ieri da Thor Hushovd, è Edvald Boasson Hagen a vincere a Pinerolo: un nome dal gran futuro per una tappa che avrebbe potuto fare più distacchi di quanto non sia stato tra gli uomini di classifica: Contador e Sánchez hanno provato ancora ad attaccare in discesa, ma gli unici che alla fine hanno pagato qualcosa (27") sono stati, tra i big, Voeckler e Basso.

Inizio di frazione ancora una volta a rotta di collo, tantissimi tentativi di attacco senza fortuna, finché, dal km 20 al km 40, par prendere quota una fuga a 10 con Gerdemann, Luis León Sánchez, Di Gregorio, Rui Costa, Boasson Hagen, Thomas, Casar, Hondo, Van Garderen e De Gendt. Troppi buoni nomi nell'azione, il plotone non dà spazio e alla fine annulla il tentativo (è la Garmin in particolare a operare affinché l'azione fallisca).

Allora al km 54 ne parte un'altra, di fuga, e stavolta i 14 protagonisti della medesima trovano spazio. Si tratta di Casar (il più vicino in classifica a quasi un quarto d'ora da Voeckler), Rubén Pérez, Mollema, Tjallingii, Fofonov, Muravyev, Amador (maglia nera della classifica), Paterski, Boassson Hagen (già in fuga ieri, già in fuga in precedenza come Casar), Chavanel, El Fares, Bozic, Leukemans e Hivert, che prendono il largo arrivando ad avere 6'35" in vetta al Monginevro (è Chavanel a passare in testa al Gpm, come già fatto sulle precedenti salitelle di Sainte-Marguerite e La Chaussée).

Sulla salita la cui cima segna il confine con l'Italia, dal gruppo attaccano Roche (che prima che partisse la fuga dei 14 si era pure staccato dal gruppo), De Weert e Hoogerland, che passano a 5'15" dai primi. Il gruppo continua a lasciar fare, il terzetto si avvicina ai primi (fino a un minuto di distacco sul Sestrière), mentre a un km dalla vetta italiana scatta Pérez Moreno, che precede Chavanel al Gpm e si predispone a fare tutto solo l'interminabile discesa verso Villar Perosa. Sulla discesa lo spagnolo acquisisce oltre 1' di vantaggio, mentre il terzetto di contrattaccanti (tra cui Hoogerland fatica non poco) non riesce a chiudere sui 13 fuggitivi staccati da Pérez, e mentre il gruppo vede il distacco dal battistrada dilatarsi fino a oltre 8'.

A quel punto sono Garmin (ancora) e Lampre a tirare per impedire che il vantaggio di De Weert (ma anche di Casar e Roche) non resti troppo alto, tanto da far perdere posizioni di classifica ai vari Danielson e Cunego. Mentre gli uomini in avanscoperta attaccano il Pra Martino (con Fofonov che esce da solo dal primo gruppetto inseguitore, in caccia di Pérez), la BMC prende in mano le operazioni in testa al plotone, e all'imbocco della salita, una caduta in curva fa perdere qualche posizione a Contador e Basso tra gli altri; in particolare quest'ultimo, appena ritrovata la testa del gruppo, mette la squadra a tirare.

I fuggitivi si ricompattano davanti, dopodiché ai 12 km Chavanel parte da solo cercando di fare il vuoto, ma non riuscendoci (Boasson reagisce alla grande). Quando gli immediati inseguitori si riportano sulla coppia di testa, EBH parte in contropiede. Hivert prova a seguirlo, ma il norvegese non cede terreno.

In gruppo va in onda intanto lo stesso copione di ieri, con Contador che anche oggi cerca di far male ai rivali sulla salita conclusiva: parte una prima volta agli 11 km dal traguardo (3 dalla vetta), ma Andy Schleck, Basso e Voeckler. Europcar e Leopard provano a tenere un buon ritmo per scoraggiare nuove rasoiate di Alberto, ma non basta visto che ai 10 km il madrileno parte ancora, ma ancora una volta non fa danni, e in questo caso il ritmo antiscatti imposto poi da Fränk Schleck è efficace, visto che Contador non ci prova più (tenta un forcing Taaramäe a fine salita).

Sulla discesa Hivert, raggiunto da Mollema (sempre all'inseguimento di Boasson Hagen), ne combina di ogni tipo. Prima rischia di cadere su una curva a sinistra, poi fa un brutto fuoristrada su un successivo tornantone a destra. Come non bastasse, poco dopo fa un altro lungo, finendo nel cortiletto di una casa privata (fortunatamente non trova ostacoli e alla fine riesce a frenare). Che la discesa sia ipertecnica è comunque un dato di fatto, e lo vediamo da quello che succede in gruppo.

Thomas Voeckler è il primo a tentare un allungo, ma sbaglia la stessa curva su cui è caduto Hivert, e si lascia superare da Samuel Sánchez e Contador che gli sono a ruota. Anche SSG fa un lungo poco dopo, e allora è proprio Contador a prendere in mano il proprio destino e a scendere con grande decisione giù dal Pra Martino, col connazionale che si mette a ruota.

Nel frattempo Boasson Hagen, inseguito solo da Mollema, va a completare quest'altra giornata per lui perfetta dopo il successo già conseguito a Lisieux. Per il norvegese grande rivincita dopo la sconfitta patita ieri da Hushovd; Mollema secondo passa a 40", Casar precede El Fares e Chavanel a 50". Roche, con De Weert e Tjallingii passano a 4'.

Torniamo agli uomini di classifica: Voeckler, imitando in maniera preoccupante quanto fatto poco prima da Hivert, centra lo stesso cortile della casa su una curva, e anche a lui va già bene che non cade (fa un bel salto con tutta la bici per evitare il capitombolo); però la maglia gialla perde terreno, troppo per un discesista quale pur sempre è: Basso rientra su T-Blanc, ma il trenino degli Schleck e di Evans, Cunego, Taaramäe, Peraud e Vanendert è irraggiungibile. Talmente forte vanno, questi ultimi, che avvicinano sensibilmente Contador e Sánchez e, sul rettilineo finale, addirittura li agganciano. Fränk passa per primo del drappello, a 4'26" da EBH; a 4'34" transitano Coppel e Urán; a 4'53" ecco Voeckler, Basso, Danielson e Zubeldia.

In classifica ci sono degli aggiustamenti ma nessun sostanziale ribaltone: più che altro Voeckler, che resta in giallo, vede avvicinarsi ancora gli immediati inseguitori. Evans è ora a 1'18", Fränk a 1'22", Andy a 2'36", Sánchez a 2'59", Contador a 3'15". Cunego scavalca Basso al settimo posto (3'34" il distacco del veronese contro i 3'49" del varesino), Danielson e Urán completano la top 10. Domani un tappone che potrebbe essere decisivo, se e sottolineiamo se: se chi vuol attaccare darà fuoco alla miccia già su Agnello e Izoard, per isolare gli avversari già prima del tremulo Lautaret (dove in genere vanno di moda le carovane); perché se tutto verrà demandato agli ultimi 3-4 km di Galibier, rischiamo di vedere ancora pochi assestamenti nella generale, e sicuramente non lo spettacolo che tutti sperano di vedere.

Marco Grassi

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