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GiroDonne 2011: Il ritorno di Nicole - Cooke beffa Vos e Teutenberg a Verona

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Nicole Cooke felice per il suo successo di Verona © CJFotoSembra quasi incredibile trovarci quest'oggi, 5 luglio, a commentare il primo successo stagionale di un'atleta del calibro di Nicole Cooke. Incredibile perché ben pochi immaginerebbero la gallese ancora all'asciutto in questo momento della stagione. Mai però diffidare da chi nel corso degli anni ha saputo vincere tutto (Giro compreso nel 2004), con quel magico 2008 illuminato dalla magica doppietta Olimpiade-Mondiale. Sogno olimpico che per Nicole si è avverato e che ora proseguirà con la possibilità di inseguire la storica doppietta a Londra, tra circa 13 mesi, con una nazione intera pronta a tifarla a più non posso. Mai diffidare da chi sa tirarti fuori colpi di classe quando le attenzioni di tutti sono focalizzate altrove: era stato così lo scorso anno a Geelong, quando fu capace di inventarsi assieme a Judith Arndt un attacco che stava per segnare le sorti del mondiale, è stato così quest'oggi quando in molti nella sempre stupenda cornice di Verona si sarebbero aspettati l'ideale rivincita tra le velociste dopo il primo round di ieri a Forlì vinto dalla Teutenberg.

Quasi 13 mesi sono trascorsi da quel 12 giugno 2010 quando la Cooke si aggiudicava la frazione a cronometro all'Emakumeen Bira, unico acuto di un'annata che le ha riservato ben poca gloria fin dal principio, quando a causa del fallimento del progetto Skyter (lo sponsor principale si tirò indietro e così la formazione che avrebbe dovuto di fatto prendere il posto dell'ex Equipe Nürnberger fu costretta a ridimensionare i suoi piani) si trovò praticamente costretta a disputare l'intera stagione vestendo le insegne della nazionale britannica. Detto delle prospettive di riconquista dell'iride infrantesi a pochi metri dal traguardo australiano e tramutate in quarto posto, il digiuno poteva concludersi poche settimane fa nel campionato nazionale, più volte dominato da Nicole nel corso degli anni, se non fosse che la giovane Armitstead ha deciso di rimandarle nuovamente questo appuntamento. Oggi no, Verona riapplaude con pieno merito una campionessa calatasi con umiltà nella realtà MCipollini-Giambenini, composto da un collettivo che farebbe invidia a chiunque e che quest'oggi non può che rallegrarsi di una splendida vittoria (la prima di questo Giro) ottenuta proprio sulle strade venete.

Nelle prossime e decisive frazioni verrà il tempo di rimettersi a lavorare per cercare di condurre più in alto possibile Tatiana Guderzo e Fabiana Luperini, ma quest'oggi la Cooke ha fiutato la giornata buona, inserendosi in un tentativo composto da undici atlete, dopo che gli oltre cento chilometri trascorsi dalla partenza da Altedo erano scivolati via ad una media particolarmente elevata (tra i 43 e i 44 orari), con alcuni tentativi di fuga non andati a buon fine (ci hanno provato Valentina Bastianelli, Martina Corazza, Trixi Worrack ed anche Noemi Cantele). Protagoniste del tentativo principale a -15 dal traguardo oltre alla gallese, Valentina Scandolara della Gauss, Sarah Düster e Noortje Tabak della Nederland Bloeit, Marijn De Vrijes della AA-Drink, Alessandra D'Ettorre della Forno d'Asolo-Colavita, Emilia Fahlin dell'HTC-High Road, Liesbeth De Vocht della Topsport Vlaanderen, Gloria Presti della Top Girls, Andrea Graus della Kleo Ladies Team e Tiffany Cromwell della Hitech Products. Drappello molto assortito quindi, che trova subito una buona collaborazione, prendendo un vantaggio di 40 secondi nei confronti di un gruppo costretto quindi a tirare a tutta per riportarsi sotto (ed il fatto che molte delle squadre delle big siano ben rappresentate rende il tutto più complicato). L'avvicinamento a Verona fa sentire molta aria di casa a Valentina Scandolara, fin qui tra le atlete più combattive di questo Giro e decisissima a trasformare l'ennesima avventura nella giornata da ricordare: la ventunenne di Tregnago tenta così l'allungo ai -5, stoppato però dal ritorno del gruppetto di fuggitive. A quel punto a tre chilometri dalla conclusione ci prova con più decisione la Düster ed è allora che la Cooke comprende che il momento può essere quello decisivo.

Si è ormai a Verona e la Cooke si rifà sotto alla tedesca della Nederland Bloeit, prima di lasciarla sul posto ed involarsi verso il traguardo a circa 2 chilometri e mezzo dalla conclusione. Alle sue spalle intanto il gruppo rimonta deciso e riassorbe tutte le varie contrattaccanti, tornando così compatto e pronto alla volata. La gallese però continua con grinta nella sua azione e sfruttando il tratto in pavè che conduce verso il traguardo di piazza Brà giunge a braccia alzate all'arrivo, infrangendo con questo splendido sigillo il tabù di una vittoria che non voleva proprio arrivare. Dietro di lei Marianne Vos tiene fede alla sua promessa di provare a dire la sua anche nelle volate e riesce a precedere sul traguardo proprio Ina Teutenberg. Quarta è Giorgia Bronzini che attende con ansia la frazione di domani nella sua Piacenza ma l'attenzione nel finale si focalizza su ciò che accade a meno di 200 metri dal traguardo: una maxi caduta, innescata dalla Graus, coinvolge varie atlete tra cui la Leleivyte, la Verbecke, la Martin (la più sofferente tra le coinvolte), la Gilmore, la Treier e la Johansson ma a parte qualche botta e ammaccatura non si registrano fortunatamente serie conseguenze. Quinta sul traguardo è Julia Martisova seguita dalla Van Vleuten mentre in settima posizione si classifica Eleonora Patuzzo, che così si fa piacevolmente notare per il buon piazzamento a pochi chilometri da casa (l'ex iridata juniores è infatti originaria di Bovolone), indice di una buona condizione a pochi giorni dall'Europeo di Offida. Laws, Baccaille e Summers completano la top-ten, con la giovane piemontese del Vaiano Eleonora Spaliviero appena fuori per un comunque buon undicesimo posto. 

Grazie all'abbuono di 6" Marianne Vos conquista qualche prezioso secondo nei confronti di Sylvwia Kapusta (ora a 14") e di Emma Pooley, il cui distacco invece sale a 42". Domani ultima frazione per ruote veloci da Fontanellato al Piacenza, in attesa del gran finale che verrà aperto con la scalata al Mortirolo giovedì 7 luglio.

Vivian Ghianni

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