Tour de France 2011: Giorno per giorno, ecco le 22 squadre in corsa per la Grande Boucle
Versione stampabileSe Alberto Contador tenterà l'accoppiata tra Giro d'Italia e Tour de France nella stessa stagione, Andy Schleck proverà a impedire al rivale di centrare un simile obiettivo. Nella ronda di squadre e di campioni che ha portato lo spagnolo alla corte dell'ex demiurgo del lussemburghese, la Grande Boucle si arricchisce senz'altro di temi e spunti di cronaca. Robert Gesink e Ivan Basso si contenderanno il ruolo di terzo incomodo, ma la line up del Tour è come al solito di primissimo livello, tra uomini di classifica (come non citare almeno Vinokourov, Evans, Sánchez?), velocisti col coltello tra i denti (Cavendish-Petacchi-Farrar ma non solo), corridori che punteranno a portare a casa tappe da finisseur (Philippe Gilbert su tutti, ma anche la schiera degli atleti di casa, a partire da Voeckler e Chavanel, per non parlare di Damiano Cunego o di Boasson Hagen).
Tutti presi in esame, nel dettaglio squadra per squadra, nella consueta analisi di Cicloweb, che verrà aggiornata da qui all'immediata vigilia del via dalla Vandea (sabato 2 luglio) con tutte le conferme e le sostituzioni in corsa.
Ultimi aggiornamenti
29 giugno - Gerdemann, O'Grady e Voigt sono gli ultimi chiamati dalla Leopard per volare in Francia. Annunciate Movistar (con Kiryienka) e Garmin (senza Haussler)
27 giugno - Ufficializzati i 9 Lampre-ISD. Gène e Quemeneur rilevano Arashiro e Séb Chavanel nelle file del Team Europcar. Fédrigo rinuncia per la FDJ che conferma i convocati. Anche AG2R, Cofidis, Katusha e Saur. Esordio di Navardauskas per la Garmin
26 giugno - Tra i 9 della HTC-Highroad sarà presente anche Tejay Van Garderen; ma la squadra è tutta per Cavendish e Goss
24 giugno - Vinokourov avrà con sé Kreuziger e Tiralongo: l'Astana ha reso noti i nomi dei 9 al via
23 giugno - Ufficializzati gli 8 corridori della Liquigas-Cannondale che accompagneranno Ivan Basso nell'avventura francese
IL ROSTER 1 - Alberto Contador Velasco |
L'ANALISI Tutti per Alberto Contador, per portare a casa l'accoppiata Giro-Tour a 13 anni di distanza da Marco Pantani. È questa la missione della Saxo Bank, col madrileno traghettato in ammiraglia da Bjarne Riis. Con lui ci saranno gli uomini fidati che lo accompagnano dai tempi dell'Astana, Daniel Navarro, Jesús Hernández e Benjamin Noval, quest'ultimo non presente al Giro. Dalla formazione della corsa rosa vengono invece anche Richie Porte, meno scintillante di quanto ci si aspettasse al Giro (ma non per questo meno atteso alla sua prima esperienza alla Boucle), e l'eterno Matteo Tosatto. La presenza danese nella squadra consta di 3 elementi: Brian Vandborg, prezioso su tutti i terreni, e i due Sorensen, Nicki e Chris. Quest'ultimo, vista la condizione sfoggiata in Delfinato, tornerà molto utile alla causa in salita. |
IL CAPITANO |
IL ROSTER 11 - Andy Schleck |
L'ANALISI I fratelloni hanno una squadra di tutto rispetto, non c'è che dire. Andy Schleck andrà all'assalto della sua prima vittoria al Tour spalleggiato da una formazione di primissimo ordine, in grado di difendersi nella cronosquadre (se non basta il nome di Fabian Cancellara, abbiamo anche un buon Posthuma da spendere), così come di fare la differenza in salita: del resto se gente come Jakob Fuglsang (diamo un occhio particolare al danese), Linus Gerdemann e Maxime Monfort si mette al servizio di Andy, ci sono tutte le premesse per far male agli avversari; e poi c'è anche l'esperienza di O'Grady e Voigt che possono essere utili praticamente in ogni tappa. Ma in casa Leopard non possono mancare le consuete remore, legate al modo di correre parallelo e speculare di Andy con suo fratello Fränk Schleck. Se i due riusciranno a convivere senza elidersi a vicenda in un deprimente implodere di intenzioni e fantasia, ne vedremo delle belle. Ma conoscendoli, il pessimismo è d'obbligo. |
IL CAPITANO |
IL ROSTER 21 - Samuel Sánchez |
L'ANALISI Una delle Euskaltel meno significative degli ultimi anni si presenta al Tour per fare quadrato intorno a un Samuel Sánchez che tenterà ancora una volta l'assalto a un podio che per lui è ormai quasi un'ossessione. Ma gli anni passano, e gli atleti invecchiano, e nel panorama della formazione basca si fatica a trovare motivi di reale interesse: il grigiore impera, l'età media è alta, sei noni della squadra sono sopra la trentina, due atleti sono dell'82, e solo uno può dirsi giovane: Gorka Izagirre, che coi suoi 23 anni suscita una certa curiosità, anche perché è discretamente bravo: il 18esimo posto al recente Tour de Suisse lo conferma. Per il resto, saranno fughe senza speranza. |
IL CAPITANO |
IL ROSTER 31 - Jurgen Van den Broeck |
L'ANALISI L'obiettivo principale dell'Omega Pharma sarà vincere e dare spettacolo nelle tappe di pianura e vallonate, o seguire la classifica? In un caso o nell'altro, i mezzi decisamente non mancano. La squadra può contare sul corridore da classiche più forte al mondo, Philippe Gilbert, giunto già a 11 successi stagionali: dopo il trittico delle Ardenne il vallone ha fatto suo anche il Giro del Belgio e lo Ster ZLM. Altrimenti, c'è André Greipel che finalmente si presenta al Tour da battitore libero, col fido Sieberg e Roelandts come apripista. Per quanto riguarda la classifica, c'è Jurgen Van den Broeck che sembra in grado di far bene: la bella vittoria di tappa al Delfinato, unita a una maturazione galoppante (14esimo al Tour del 2009, quinto l'anno scorso), rappresenta un biglietto da visita da non sottovalutare, anche in chiave podio. Completeranno il team il solido Jurgen Van De Walle, Jelle Vanendert (che nelle classiche ardennesi è stato un'ottima spalla per Gilbert), il cronoman Sebastian Lang, e un noto faticatore da pianura come Frederik Willems. |
IL CAPITANO |
IL ROSTER 41 - Robert Gesink |
L'ANALISI La Rabobank potrebbe essere la sorpresa di questo Tour de France: Breukink porta una vera corazzata per le montagne e fa grande affidamento su Robert Gesink, sesto nel 2010, miglioratissimo a cronometro quest'anno e molto vivace nella prima parte di stagione, dall'Oman ai Paesi Baschi, passando per la Tirreno. Il suo vice è sicuramente il coetaneo Bauke Mollema, fresco reduce da un discreto Suisse (quinto) e che si misurò (benino) coi GT al Giro 2010. In più ci sono Luis León Sánchez, deludentino fin qui nel team olandese (ma capace di fare più o meno classifica l'anno scorso), Laurens Ten Dam, apparso in grande spolvero in Svizzera, e quel vecchio volpone di Juan Manuel Gárate, ultimo vincitore sul Ventoux. Se Gesink dovesse fare quest'anno il salto di qualità, la squadra a disposizione proprio non gli mancherebbe. Tra l'altro non c'è nessuno dei forti velocisti della rosa (anche perché Freire, bloccato da un'ormai cronica sinusite, ha dichiarato che il Tour non gli interessa). In compenso, ci sono uomini come Barredo, fuggitivo d'antan, Tjallingii e Niermann, marpioni d'avangruppo, e quel Lars Boom che nel ciclismo su strada ha ancora mostrato nient'altro che lampi della sua classe. |
IL CAPITANO |
IL ROSTER 51 - Thor Hushovd |
L'ANALISI Non c'è un nome che sia banale nella Garmin-Cérvelo, a comincare dal campione del mondo Thor Hushovd, titolare della maglia verde nel 2009 e sconfitto da Petacchi (e Cavendish) nel 2010 nonostante i punti conquistati nelle tappe di montagna. Il norvegese offre come biglietto da visita la tappa vinta pochi giorni fa in Svizzera. È più probabile però che a lanciarsi nelle volate sarà Tyler Farrar, sbloccatosi allo Ster ZLM dopo il trauma causato dalla morte dell'amico Wouter Weylandt. A dare una mano a entrambi, nel ruolo di apripista, l'esperto Julian Dean, mentre Heinrich Haussler, pure preselezionato, non sarà al via. Per la classifica non c'è un vero capitano, ma una serie di uomini che possono piazzarsi nella top 10 (o quantomeno avere quest'ambizione). Ryder Hesjedal l'ha già fatto l'anno scorso arrivando 7° (ma ultimamente non ha certo impressionato), Tom Danielson no perché è al suo esordio al Tour, Christian Vande Velde è anche arrivato ai margini del podio nel 2008 prima di inanellare una serie di GT conclusi anzitempo per incidenti. Navardauskas farà il suo esordio al Tour e il roster è completato da due cronoman del calibro di David Millar e David Zabriskie. |
IL CAPITANO |
IL ROSTER 61 - Alexandre Vinokourov |
L'ANALISI Non è molto difficile e non si sbaglia di certo indicando in Alexandre Vinokourov l'uomo-faro dell'Astana. Il grande kazako ha dato l'ultimo saggio di sé al Delfinato, dove ha indossato anche la maglia gialla di leader (poi ha chiuso al terzo posto). Se Vino darà certamente spettacolo, l'ancora giovane Rémy Di Gregorio (26 anni da compiere a fine luglio) è chiamato a dare qualche conferma di quanto fatto vedere in marzo, con una Parigi-Nizza corsa da protagonista. La squadra avrà al via praticamente tutti i suoi uomini migliori e infatti Vinokourov avrà al suo fianco anche Roman Kreuziger e Paolo Tiralongo che lo potranno scortare nelle tappe di montagna. Maxim Iglinskiy, Grivko e Fofonov sanno lavorare per la squadra ma anche essere vincenti, quando capita: e di fughe in questo Tour ce ne saranno abbastanza. Vaitkus potrebbe lanciarsi in qualche sprint, il nono nome invece è Zeits. |
IL CAPITANO |
IL ROSTER 71 - Janez Brajkovic |
L'ANALISI Fare classifica. Con chi? Non ha importanza, lo deciderà la strada. È questo il succo del Bruyneel-pensiero, da quando il ds belga ha perso Contador ed Armstrong. La RadioShack presenta 4 uomini che possono far bene a questo Tour: sono Levi Leipheimer, reduce dal rocambolesco successo al Giro di Svizzera e con un podio alla Boucle nel palmarès; il 40enne sempre più arzillo Chris Horner, visto sul gradino più alto del podio in California; Andreas Klöden, primo nei Paesi Baschi (e anche lui vecchio frequentatore dei podi al Tour); Janez Brajkovic, che invece quest'anno non ha vinto niente ma è uno dei pochi corridori che possono vantarsi di aver sconfitto Contador in un confronto diretto (Delfinato 2010). Visti così fanno paura, ma nessuno di questi 4 fino ad ora ha vinto un GT. In più ci sarebbe il basco Haimar Zubeldia, che però sembra aver perso lo smalto di una volta. Dall'organico sembra che Bruyneel sia intenzionato a vincere la cronosquadre e prendere la maglia gialla alla seconda tappa, vista la presenza di cronoman come Muravyev e Irizar. Completano il roster il fuggitivo Sergio Paulinho e l'immancabile Yaroslav Popovich, punto fisso delle formazioni di Bruyneel al Tour. |
IL CAPITANO |
IL ROSTER 81 - David Arroyo |
L'ANALISI Dalla selezione della Movistar per il Tour, non c'è dubbio che l'uomo più in forma sia José Joaquín Rojas, uscito fortissimo dal Giro di Svizzera, e poi laureatosi campione nazionale spagnolo domenica scorsa. Il veloce 26enne potrebbe addirittura vincere su qualcuno degli strappetti dei primi giorni, e poi, visto che così diventerebbe un papabile per la maglia verde, non stupiamoci di vederlo spesso in fuga tra le montagne in cerca di traguardi volanti, lui che in salita va meglio di quasi tutti i rivali velocisti (Francisco Ventoso, già vincitore di tappa al Giro, sarà una valida alternativa). Beñat Intxausti potrebbe avere qualche remota chance di top 10 della generale, mentre Erviti e Gutiérrez daranno la consueta mano quando bisognerà lavorare pancia a terra. Torna ad essere schierato in un GT il portoghese Rui Costa, celebre per l'aggressione (a ruotate) subita da Barredo lo scorso anno, mentre Andrey Amador proverà a regalare al Costarica il primo risultato di rilievo al Tour: gli basterebbe già entrare in una fuga buona (anche senza vincere) per dare un senso alla sua presenza. Chi non avrà problemi a farlo (prendere la fuga e dare un senso al tutto) sarà senz'altro Vasili Kiryienka, già primo in maniera spettacolare al Sestrière, al Giro d'Italia. |
IL CAPITANO |
IL ROSTER 91 - Ivan Basso |
L'ANALISI La formazione capitanata da Ivan Basso non detiene il ruolo di squadra-faro come al Giro d'Italia. Nonostante ciò, anche al Tour viene presentato un team tutto incentrato sul suo capitano, deciso a lottare per il podio nonostante una preparazione non perfetta (i 2 incidenti tra Romandia ed Etna e le prestazioni non esaltanti al Delfinato). 3 degli uomini che hanno accompagnato Nibali al Giro saranno presenti anche al Tour: il velocista Fabio Sabatini, l'esperto Alessandro Vanotti e lo scalatore Sylvester Szmyd, uomo di fiducia per Basso. Altri due polacchi saranno presenti nella formazione, entrambi di nome Maciej: Bodnar, prezioso per la cronosquadre, e il giovane Paterski, uomo per le montagne. Completano l'organico due giovani di belle speranze come Daniel Oss e Kristijan Koren, capaci di dire la loro anche in qualche tappa, e l'uomo di fatica Paolo Longo Borghini. |
IL CAPITANO |
IL ROSTER 101 - Nicolas Roche |
L'ANALISI Un Giro memorabile per John Gadret, che si presenta anche al Tour - che ama di meno rispetto alla corsa italiana - con i gradi dell'indiscutibile capitano. Tantopiù che l'altro uomo, Nicolas Roche, è caduto recentemente al Delfinato, e ciò ne ha rallentato abbastanza il percorso di avvicinamento alla Boucle. Il giovane Kadri è ormai una certezza, così come gli inossidabili Riblon (vincitore l'anno scorso della tappa di Ax 3 Domaines) e Péraud. Si riformerà peraltro la coppia d'oro già vista per l'appunto al Giro, con Dupont (ottimo nella corsa rosa) a spalleggiare Gadret. Tra gli ultimi convocati dalla AG2R c'è il Sébastien Hinault che si butterà negli sprint anche se difficilmente potrà ottenere qualcosa di più di una posizione tra il quarto e il decimo posto; Bouet e Minard invece sono nomi molto validi da spendere nelle fughe a lunga gittata. |
IL CAPITANO |
IL ROSTER 111 - Bradley Wiggins |
L'ANALISI Dopo il successo al Giro del Delfinato, Bradley Wiggins prende il via a questo Tour de France rilassato e conscio dei suoi mezzi: ormai non è più una sorpresa vederlo nelle parti alte della classifica. Un Tour poco combattuto potrebbe aiutarlo a migliorare il suo 4° posto del 2009. Ad affiancarlo saranno 2 uomini che si sono rivelati molto preziosi anche al Giro del Delfinato: Rigoberto Urán, che ha brillato in primavera alla Liegi e nella Volta a Catalunya, ed Edvald Boasson Hagen, che dopo una serie interminabile di guaietti fisici pare tornato finalmente in buona condizione, ed è perciò intenzionato anche a dir la sua per gli sprint e la maglia verde. Il parco volate del Team Sky non è niente male, con Swift al suo esordio al Tour e Geraint Thomas. Christian Knees e Xabier Zandio completano il gruppo dei gregari a tempo pieno, mentre per Flecha e Gerrans è più auspicabile un ruolo di cacciatori di tappe, per il quale tra l'altro sono particolarmente portati. |
IL CAPITANO |
IL ROSTER 121 - Sylvain Chavanel |
L'ANALISI La Quickstep è l'unica formazione del World Tour che, almeno al momento, non ha uomini per far classifica in un GT: il Tour non esula da questa regola e dunque la squadra di Lefévère dovrà concentrarsi su sprint, fughe e tappe vallonate. Il faro indiscusso è sicuramente Tom Boonen, reduce da una campagna del nord con luci e ombre ma apparso in crescita al Giro di Svizzera, dove ha tentato l'affondo all'ultimo chilometro in quel di Huttwil. Negli sprint potrebbero aiutarlo/sostituirlo Gert Steegmans e Gerald Ciolek, dei quali però condizione e ruolo nel team sono sempre ballerini. De Weert e Devenyns sono gli uomini predisposti a far classifica, benché non sembrino capaci di andare oltre una top 20, magari imbroccando qualche fuga. I due francesi nel team sono tra i più forti transalpini dell'ultimo decennio: Sylvain Chavanel e Jérôme Pineau, il primo vincitore di tappa e maglia gialla l'anno scorso, difficile non immaginarli protagonisti in almeno una frazione. Occhio anche a Niki Terpstra, 2° al recente Ster ZLM e possibile protagonista di fughe. Completa l'organico il rouleur Addy Engels. |
IL CAPITANO |
IL ROSTER 131 - Sandy Casar |
L'ANALISI Sandy Casar parte con lo stesso obiettivo centrato l'anno scorso: vincere una tappa. La squadra di Madiot si è rinforzata, in teoria, con l'ingaggio di Fédrigo, ma Pierrick è in un periodo tutt'altro che brillante, tanto è vero che ha gettato la spugna e non sarà al via. Assente Yauheni Hutarovich il ruolo di capitano per gli arrivi in volata spetterà a William Bonnet ma sarebbe una grossa sorpresa vederlo a braccia alzate con alle spalle il gruppo compatto. Da Pauriol e Roy ci si aspetta fughe su fughe, ma il nome nuovo è Anthony Roux: 24 anni e una stagione fin qui ottima, con vittorie al Circuit de la Sarthe in aprile e a quello di Lorraine in maggio; l'anno scorso al Tour fu ectoplasmatico, ma qualcosa ci dice che stavolta gli andrà molto meglio. Da tenere d'occhio anche il belga Gianni Meersman che sembra in ottima forma: sulle salite brevi tiene bene, in più è anche veloce e nella prima settimana può mettersi in mostra. Completano la rosa Delage, Jeannesson e Vichot: quest'ultimo è un classe '88 abbastanza promettente e cercherà soprattutto di fare esperienza. |
IL CAPITANO |
IL ROSTER 141 - Cadel Evans |
L'ANALISI Ricordate la pallida squadra che vedemmo al Giro rappresentare i colori rossoneri della BMC? Bene, dimenticatela. Al Tour avremo la versione più forte (o quasi) del team americano, e naturalmente tutti lavoreranno per un Cadel Evans forse all'ultima grande occasione per lasciare un segno profondo alla Boucle. L'australiano ha avuto un avvicinamento praticamente impeccabile, già vincente in marzo (Tirreno) e maggio (Romandia), viene dal secondo posto al Delfinato. Intorno a lui una batteria di supergregari (non in assoluto, ma per la funzione che avranno in gara), da Morabito a Quinziato, da Bookwalter a Moinard, da Santaromita a Schär (con questi nomi, buone prospettive anche per la cronosquadre). L'indole (a tratti) vincente potrebbe dare a Marcus Burghardt (che però quest'anno è stato trasparente) momenti di libertà; ma è indiscutibile che l'altro nome atteso in casa BMC è quello di George Hincapie, 38 anni pochi giorni prima del Tour, in cerca di un successo di tappa che al Suisse gli è sfuggito non di molto. |
IL CAPITANO |
IL ROSTER 151 - Rein Taaramäe |
L'ANALISI Possiamo immaginare una Cofidis stretta intorno al capitano David Moncoutié? Ma neanche per sogno. Anche se lo spettacolare francese è reduce da un (non più che) discreto Delfinato, il vero capitano-ombra del team di Boyer sarà l'estone Rein Taaramäe, in costante miglioramento negli ultimi anni, anche se - se dovessimo dare troppo peso a certi segnali - il fatto che si sia appena lasciato fregare da Ojavee al campionato nazionale può significare qualcosa, in termini di cabala. Comunque la squadra ha altre frecce da scoccare, e se Dumoulin e Duque sono una coppia ben assortita per eventuali volate su strappetti (o comunque non generali), il giovane Gallopin, fresco reduce da ottime cose tra Giro del Lussemburgo e Route du Sud, potrebbe trovare la consacrazione sullo scenario più ambito. Buffaz e Zingle, quest'ultimo s'è guadagnato il posto con una bella prova a campionato belga, andranno a completare la schiera dei gregari accanto a El Fares e Valentin. E chiaramente, parlando di Cofidis, parliamo di gregari con ampia licenza di fuga. |
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IL ROSTER 161 - Damiano Cunego |
L'ANALISI Alessandro Petacchi è tuttora un immenso velocista, e dopo aver lasciato per due volte il segno alla Grande Boucle del 2010, ed aver rinnovato la sua liaison coi GT anche all'ultimo Giro, si ripresenta in Francia per difendere un titolo mica da ridere: la maglia verde della classifica a punti, conquistata un anno fa in maniera memorabile contro l'ultimo rivale (in ordine di tempo) dello spezzino, Cavendish. AleJet avrà al suo servizio l'apripista preferito, ovvero Danilo Hondo, mentre Grega Bole sarà una sorta di alter ego per le volate. L'altro capitano della squadra sarà ovviamente Damiano Cunego, da cui ci si può aspettare di tutto di più, o forse (stando ai ricordi di 12 mesi fa) niente. Ma questa per il veronese sembra una stagione di rinascita, e la bruciante sconfitta al Tour de Suisse (per soli 4") gli ha lasciato, oltre alla delusione, l'idea di poter dire ancora qualcosa, anche in classifica. Accanto a Damiano, Leonardo Bertagnolli sarà una spalla ideale. Spazio poi al giovane Malori, che se scavalla le montagne si testerà a Grenoble contro i più forti cronoman. Bono sarà un altro uomo per Cunego, da Kostyuk e Loosli aspettiamoci più quantità che qualità. |
IL CAPITANO |
IL ROSTER 171 - Mark Cavendish |
L'ANALISI Riusciranno ad evitare, in casa HTC, le solite manfrine tra sprinter, con Mark Cavendish "costretto" a rimontare le gerarchie interne dopo l'ormai classico avvio sottotono? Il ragazzo dell'Isola di Man avrà accanto Matthew Goss, che con la Sanremo in carniere da questa primavera ha dimostrato di essere ben più che un'alternativa al britannico. Ma Mark ha in mente solo una cosa: incamerare quante più tappe possibile, e poi chi vivrà vedrà (in ottica di maglia verde, s'intende); al suo fianco il fido Eisel sarà uno degli uomini del treno, e l'inossidabile Renshaw fungerà come di consueto da apripista. Per i discorsi di classifica, Tony Martin è ambizioso ma finora le montagne lo hanno sempre respinto, in compenso ha la mira lunga, fino alla tappa di Grenoble. Più accreditato Peter Velits, terzo alla Vuelta 2010 e con qualche possibilità di chiudere effettivamente nella top ten la Grande Boucle; mentre il giovane Tejay Van Garderen, al via dopo qualche notizia di segno contrario apparsa nei giorni scorsi su Twitter: l'americanino, reduce da un Tour de Suisse con qualche luce e qualche ombra, farà comunque esperienza al suo primo Tour. Il fatto che la squadra sia completata da passistoni del calibro di Lars Bak e Danny Pate suggerisce che si pensa più al treno per i velocisti che non a eventuali velleità di classifica. |
IL CAPITANO |
IL ROSTER 181 - Thomas Voeckler |
L'ANALISI Occhi puntati su Thomas Voeckler, forte come non mai quest'anno: in qualsiasi corsa in linea in cui partecipi fa il bello e il cattivo tempo, ha vinto già 8 volte nella stagione in corso ed è leader dell'Europe Tour. Nel frattempo però, in casa Europcar si è rivelato anche Christophe Kern, capace a 32 anni suonati di mostrare doti fino ad ora nascoste in salita e piazzarsi 6° al Delfinato. Come se non bastasse, si è laureato campione nazionale a cronometro. Non finiscono qui però gli assi nella manica del team di Bernardeau: c'è la maglia a pois uscente, Anthony Charteau e i giovani promettenti Rolland e Gautier (quest'ultimo all'esordio al Tour). Completano l'organico Vincent Jérôme, Yoann Gène, Sébastien Turgot e Pierrig Quemeneur. |
IL CAPITANO |
IL ROSTER 191 - Vladimir Karpets |
L'ANALISI La "russificazione" della Katusha trova la sua massima espressione in una Boucle in cui Andrei Tchmil sta per mandare una formazione di soli russi. A guidare la compagnia, l'autorevolezza di Alexandr Kolobnev, che però non potrà andare oltre l'obiettivo di (almeno) un successo di tappa. Stessa ambizione per il 24enne Denis Galimzyanov, che quest'anno ha già dimostrato di poter mettere in fila parecchi velocisti, tra La Panne e il Lussemburgo. Karpets, a cui è stato dato un ultimatum dalla squadra, non potrà fare più di tanto in classifica ma resta uno degli uomini comunque rappresentativi del team. Ci saranno i due freschi campioni nazionali, Ignatiev (a crono) e Brutt: entrambi li vedremo sicuramente all'attacco, uno nelle tappe di pianura, l'altro in quelle mosse assieme a Trofimov. Silin e Isaichev sono gli ultimi due nomi al via. |
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IL ROSTER 201 - Romain Feillu |
L'ANALISI La Vacansoleil non si presenta a questo Tour con un vero capitano/punto di riferimento, ma con tanti outsider capaci di portare a casa una tappa o più e dare spettacolo. L'unico francese in formazione è Romain Feillu, mai vincente come quest'anno, che potrebbe sfidare i grandi nelle volate sostenuto da Borut Bozic, vincitore di una tappa in Svizzera. Sono usciti in ottima condizione dalla terra dei Cantoni anche Thomas De Gendt, che ha vinto la tappa di Serfaus con un'azione alla Hoogerland, e Marco Marcato, più volte vicino al successo, mentre al Delfinato abbiamo visto discrete doti in salita da parte di Rob Rujigh. Presenti anche mine vaganti come Wouter Poels, Björn Leukemans e soprattutto Johnny Hoogerland, che abbiamo potuto ammirare al Giro per le sue azioni folli: pare che al Tour sia intenzionato a far classifica. Riuscirà a star fermo quando gli pruderanno le gambe? Completa la formazione il cronoman Lieuwe Westra. |
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IL ROSTER 211 - Jérôme Coppel |
L'ANALISI Delle formazioni presenti al Tour, la Saur-Sojasun, completamente francese, è probabilmente la più debole, ma ciò non significa che non la vedremo lottare per conseguire dei risultati. Anzi, il suo capitano Jérôme Coppel punterà alla top 10 e magari anche alla maglia bianca, se il duo Gesink-Mollema non risultasse troppo inavvicinabile: il 25enne quest'anno non ha ancora vittorie al suo attivo, e non ha ripetuto il bel Delfinato 2010 (in cui fu quinto), ma è ragionevole pensare che abbia impostato il picco di forma in corrispondenza del Tour. Ad aiutarlo Jonathan Hivert, altra promessa del ciclismo transalpino (Paris-Troyes, Klasika Amorebieta e una tappa alla Ruta del Sol per lui nel 2011), e Fabrice Jeandesboz, discreto in salita quest'anno. Jimmy Engoulvent ha dimostrato nel primo scorcio di stagione di andare fortissimo nelle crono brevi ma l'assenza di un prologo non gli permette di mettersi in mostra nel settore. Per Mangel e gli esperti Coyot e Talabardon l'obiettivo sarà invece entrare nelle fughe e far vedere la maglia del team. La lista è completata da Gallan e Delaplace |
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