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Giro Bio 2011: Moreno Moser, un signor assolo - Il trentino brutalizza tutti sullo sterrato, Cattaneo sempre leader | Cicloweb

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Giro Bio 2011: Moreno Moser, un signor assolo - Il trentino brutalizza tutti sullo sterrato, Cattaneo sempre leader

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Per Moreno Moser una lunga cavalcata per la seconda vittoria di tappa al GiroBio 2011 © ScanferlaAttesa, invocata, sperata. E alla fine nulla si muove, o quasi. Abbiamo trascorso le giornate precedenti ad immaginare chissà quali grandi sconquassi avrebbe prodotto la tappa regina del GiroBio ed invece ci ritroviamo sostanzialmente con le posizioni immutate ad una giornata dal termine. Il tutto ovviamente a vantaggio di un Mattia Cattaneo coriaceo, quasi in versione "araba fenice", sempre sul punto di dover mollare quella maglia conquistata a Montecassino ed invece sempre lì a guardare tutti dall'alto in basso. Certo, a questo punto ci si dovrebbe attendere l'imponderabile per far sì che nella conclusiva frazione di domani, priva di difficoltà altimetriche, il primato fin qui strenuamente difeso possa sfumare ma in un Giro senza un vero dominatore è meglio attendere gli ultimi chilometri prima di pronunciarsi definitivamente.

Chi sicuramente può masticare amaro dopo una giornata simile è la Zalf che, pur avendo sganciato un paio di uomini all'avventura, non è riuscita nel ribaltone sperato ed a questo punto può concretamente vedere nel podio di Agostini (unito all'aritmetica conquista della maglia verde e alle due tappe già vinte dallo stesso) il motivo di maggior soddisfazione del proprio Giro, anche se indubbiamente, specie dopo la conclusione di ieri a Pianezze, le speranze di salire su un gradino diverso del podio iniziavano ad essere maggiori. Così pure del rammarico lo avrà il colombiano Anacona, che aveva in questa tappa il terreno ideale per far saltare il banco (mandando in avanscoperta anche una spalla più che valida come Ianniello) ma che neppure lui è riuscito nell'intento, dovendosi accontentare solo di pochi secondi d'abbuono.

Qualcuno che però esibisce sorrisi a trentadue denti in questa giornata, oltre alla Trevigiani e a Cattaneo, però c'è ed è quel Moreno Moser evidentemente scottato dalla brutta giornata di ieri, che di fatto ne aveva azzerato le chanche di poter rientrare in lotta addirittura per il successo finale. Tre minuti risultati indigesti ed una gran voglia di riscattarsi, che alla fine si è tramutata nel gesto atletico più bello offerto da questi otto giorni di gara, andando a sfruttare proprio i duri cinque chilometri di strada bianca per fare il vuoto tra sè e gli inseguitori. Sembrerebbe quasi la sceneggiatura perfetta per il miglior regalo da fare al più famoso zio Francesco, che proprio domani compirà sessant'anni e che di strade bianche e pavè ne ha viste e domate a iosa. Probabilmente sulla tenuta in una grande corsa a tappe ci sarà ancora da lavorare ma se non altro questo GiroBio ci ha confermato che la stoffa del corridore c'è.

Dopo la partenza da Bassano del Grappa (da cui non scatta il russo Zakarin, 18esimo della generale), la prima ora di gara non regala grossi sussulti, per cui sono le dure rampe del Brocon a provocare la prima selezione di giornata, sotto l'impulso principale della Trevigiani, che decide di spendere fin da subito i suoi uomini migliori per supportare Cattaneo. In vetta transita per primo Enrico Battaglin, seguito da Pichetta e Pizzaballa ma è nel tratto di discesa che in testa si forma un drappello di 20-30 corridori, con alcuni dei pretendenti al successo: oltre al leader Cattaneo, bravo a non farsi sorprendere, vi sono infatti Agostini, Locatelli (con ben 3 compagni di squadra: Di Corrado, Villella e Zilioli), Novikau, D'Elpidio, Moser, Monguzzi e poi anche Barabesi, Lupori, Polivoda e Bernardelli. Inizia così l'ascesa al secondo GPM di giornata, ovvero Selva di Grigno, posto a oltre 1300 metri, ed è la Zalf a cercare di produrre l'azione decisiva: in testa scatta infatti con veemenza Francesco Manuel Bongiorno, raggiunto poi nel tentativo da Ianniello e Zardini, ovvero dai principali gregari di Anacona e Locatelli. L'azione prende corpo, tanto che il vantaggio sembra far presagire ad ulteriori fuochi d'artificio nelle retrovie, con il terzetto di testa pronto a divenire il perfetto appoggio per i capitani in questione ma dietro nulla si muove, nonostante una Zalf forte ancora di quattro atleti in testa ed una Colpack che ha addirittura ancora tutti i propri effettivi nel gruppo principale.

Bongiorno scollina per primo a Marcesina su Ianniello e Zardini ma nel successivo tratto di discesa la situazione si rimescola nuovamente. Poco prima del primo passaggio a Gallio ci prova allora Andrea Di Corrado, che mette subito circa trenta secondi tra sè e gli inseguitori e si prepara ad affrontare l'ultimo GPM del giorno a Rifugio Granezza. Alle sue spalle sono in dodici ad inseguire, anche se non vi è molto accordo: vi sono ancora tre Zalf (Agostini, Battaglin e Bongiorno), tre Colpack (Locatelli, Zardini e Zilioli), la coppia Caparrini costituita da Anacona e Ianniello e poi il leader Cattaneo, Aru, Moser e D'Elpidio. Inizia l'ascesa ed è ancora Ianniello a cercare di riportarsi sul battistrada, senza però successo ma a circa 25 chilometri dalla conclusione parte deciso Moreno Moser, che raggiunge e lascia sul posto Di Corrado, guadagnando subito una ventina di secondi tra gli inseguitori (tra gli Zalf intanto va in difficoltà Battaglin). Inizia il tratto sterrato di 5 chilometri che conduce verso Rifugio Granezza e l'azione del capitano della Lucchini non perde d'efficacia ed in vetta il trentino transita con una trentina di secondi su Agostini, Cattaneo, Anacona, Aru e Locatelli mentre tra gli uomini di classifica oltre a Battaglin si sono già staccati anche Busato e Novikau. Inizia il tratto di discesa, seguito dal falsopiano e dalla leggera salita che conduce al traguardo di Gallio e l'azione di Moser si conferma spettacolare e produttiva, tanto che il vantaggio tocca prima il minuto, poi il minuto e mezzo, quindi giunge a sfiorare i due minuti, abbastanza per convincersi ormai che la vittoria di tappa è cosa fatta. Alle sue spalle intanto continua il tiramolla tra gli inseguitori: restano infatti ad inseguire in sette, col leader Cattaneo, Agostini, Anacona, Aru, Locatelli, Zardini e Ianniello mentre perdono terreno Bongiorno, Zilioli e D'Elpidio, il cui distacco dal gruppo Cattaneo raggiunge il minuto. Nulla può quindi portar via la vittoria a Moreno Moser che si aggiudica così il secondo successo di tappa di questo GiroBio (quinta affermazione stagionale) e con esso fa praticamente sua anche la maglia bianca della classifica a punti. Alle sue spalle intanto è Anacona a cercare un ultimo disperato assalto a circa 3 chilometri dall'arrivo ma senza successo, cosicchè è volata ristretta per aggiudicarsi la seconda posizione di giornata: è proprio Anacona a trovare ancora energie e a regolare nell'ordine Agostini, Locatelli, Cattaneo, Zardini e Aru con un distacco di 1'50". A 1'57" giunge Ianniello mentre per la nona piazza Di Corrado precede a 2'56" Battaglin, D'Elpidio e Bongiorno. A 2'59" conclude Zilioli mentre Busato e Novikau giungono a 3'47" in un gruppetto comprendente anche Monguzzi, Villella, Orrico (premiato con la maglia etica a fine tappa) e Polivoda. Ben più pesanti invece i ritardi di tutti gli altri protagonisti.

Ad una sola giornata dal termine pertanto Mattia Cattaneo resta al comando con 26" nei confronti di Anacona e 42" su Agostini, Aru è 4° a 57" mentre Moser, grazie all'exploit odierno, risale dalla 14esima alla 5a posizione con un ritardo di 1'28". Scendono Battaglin (7° a 2'21"), Novikau (8° a 2'52") e Busato (9° a 3'23") ed esce purtroppo di scena il giovane De Ieso, decimo fino a stamane e giunto al traguardo con 14 minuti scarsi di distacco, che l'hanno fatto precipitare in 19esima posizione.

I 123 chilometri con partenza ed arrivo ad Asiago (distribuiti in 10 giri di un circuito di 13 chilometri) dovrebbero regalare spazio alle poche ruote veloci rimaste in gara e, salvo clamorosi colpi di scena, incoroneranno Mattia Cattaneo e la Trevigiani re del Giro Bio dopo due stagioni dominate dalla Colombia.

Vivian Ghianni

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