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Giro Bio 2011: La stretta dell'Anacona - Il colombiano precede Aru a Campo Imperatore, Cattaneo sempre leader | Cicloweb

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Giro Bio 2011: La stretta dell'Anacona - Il colombiano precede Aru a Campo Imperatore, Cattaneo sempre leader

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Winner Anacona, vincitore nella tappa di Campo Imperatore © Cicloweb.itEvidentemente è destino che in questi ultimi anni debba esserci sempre un pò di Colombia protagonista al GiroBio, anche quando la grande assente è proprio la selezione nazionale, costretta al palo in questa edizione da problemi burocratici. Chi però ha seguito attentamente l'edizione passata e le ultime settimane di gare dilettantistiche avrà sicuramente fatto un bel circoletto attorno al nome di Winer Anacona, uno dei tanti niños del Paese sudamericano pronti a far fuoco e fiamme non appena la strada inizia a salire. Questa volta, nell'impossibilità di difendere i colori della propria nazionale, per lui c'è un GiroBio da correre con le insegne del leader nella Caparrini Le Village.

Ieri a Montecassino il primo assaggio, vanificato solamente dal più veloce spunto del campione italiano Battaglin, quest'oggi uno scatto deciso negli ultimi 200 metri per superare un Fabio Aru che di impegno, tenacia e buona volontà continua a mettercene da vendere ma che proprio non riesce a spezzare il sortilegio che al momento lo relega ancora a quota zero alla voce successi.

La tappa era una delle più attese, da Sora ai 2100 metri di Campo Imperatore, praticamente sotto il Gran Sasso d'Italia e con delle condizioni metereologiche in zona arrivo quantomai instabili. Dopo circa 20 km sono subito in 13 a prendere il largo: due Generali (Gani e Ferraresso), due Bata (Chinello e Tiozzo), due Caparrini (Maestrini e Puccioni) assieme a Trentin, Mucelli, Camilli, Bernardelli, Gozzi, Roberti e Petroni. Il drappello di testa è seguito da una ventina di uomini a circa un minuto e mezzo mentre il gruppo per il momento lascia fare, con un distacco che supera i 4 minuti.

Intanto la strada comincia ad impennarsi tra i rilievi abruzzesi e salendo verso Ovindoli il drappello dei battistrada si infoltisce ulteriormente, con Camilli che transita per primo davanti a Marchetti e Fiorenza (ovvero due tra gli atleti rientrati in testa) mentre il gruppo scivola a 6'20". La situazione potrebbe diventare realmente ideale per alcuni dei corridori rimasti attardati ieri per rientrare nei giochi di classifica e costituire quindi un'alternativa pericolosa da giocare al momento giusto: uno di questi è Diego Zanco della Zalf che dopo i 4 minuti persi ieri si porta nel drappello di testa assieme a Sintsov e Mucelli e ad altri corridori in cerca di ben figurare o interessati ai traguardi volanti come il marchigiano Lasca. Superata L'Aquila, ai -25 quando inizia la lunga ascesa verso Campo Imperatore Zanco può vantare 24" su Sintsov, 50" su Trentin e Lasca, più di un minuto su tutti gli altri mentre il plotone (dove come nella tappa precedente sono i Colpack a prendere in mano la situazione) comincia a rosicchiare qualcosa e torna a circa 4 minuti. La reazione da dietro è veemente ed il solo Zanco sembra mantenere ancora le energie necessarie per sperare ancora nel successo di tappa, anche se ai -15 dal traguardo anche il russo Sintsov, capitano della Vejus, viene riassorbito dal gruppo che insegue con un distacco di 1'35". Il canovaccio non muta per diversi chilometri, anche perchè superato il cartello dei -10 un tratto di contropendenza unito ad un altro brevemente in pianura consente ai protagonisti di rifiatare un pò e prepararsi al gran finale. A 5 chilometri dal traguardo, proprio all'imbocco del tratto più duro dell'ascesa, Zanco vanta ancora 52" su un gruppo forte di una trentina di unità con tutti i migliori ancora presenti. E' ancora la Colpack a lavorare per favorire un eventuale attacco di Locatelli, anche se sia la Zalf che l'Hopplà (presenti entrambe con 4 elementi) e la Palazzago (che ha 3 uomini nel gruppo di testa) sembrano poter sfruttare decisamente la situazione a proprio favore per mettere in difficoltà Cattaneo, rimasto isolato senza più compagni di squadra. A circa 3 chilometri dal traguardo l'avventura del generoso Zanco si esaurisce ed è allora che si assiste al momento decisivo: dal gruppo scatta deciso Fabio Aru non appena le pendenze si fanno più ostiche. Il sardo della Palazzago sembra poter andare spedito verso il traguardo ma da dietro rinviene su di lui un pimpante Anacona che, accortosi di un momento di difficoltà di Cattaneo, parte in contropiede, rientrando su Aru ai 2 chilometri al traguardo. A quel punto l'accordo tra i due battistrada si fa perfetto ed entrambi procedono nell'azione mentre il gruppo si sfalda sui tornanti al 10% che precedono l'arrivo. Gli oltre venti secondi di margine con cui la coppia di testa supera il triangolo rosso dell'ultimo chilometro costituiscono un margine rassicurante, per cui i giochi per la vittoria sono ristretti al colombiano della Caparrini e al sardo della Palazzago, che ai 300 metri figurano ancora appaiati nella nebbia che nel frattempo avvolge il traguardo. Ai 150 metri però Anacona assesta il colpo e lascia sul posto Aru, presentandosi solo a braccia alzate per conquistare il primo successo al GiroBio e la quarta vittoria stagionale. Aru è 2° a 7" mentre la terza posizione è appannaggio di un ancora bravissimo Stefano Agostini, che brucia proprio sul traguardo l'abruzzese Di Serafino e consolida il primato nella classifica dei GPM. Subito indietro giungono, con 29" di ritardo, Battaglin, Locatelli e Moser, quindi Monguzzi (a 34"), Novikau (a 35") e D'Elpidio (a 39") che completano la top-ten. Conclude un pò in affanno Cattaneo, staccato di 49" e preceduto appena da Bongiorno sul traguardo, di più invece perdono il russo Zakarin (1'21" il suo ritardo) e Salvatore Puccio, i cui postumi della caduta si fanno evidentemente ancora sentire e che giunge in vetta con 1'42". Importante anche il ritardo di Busato, 21esimo a 1'58".

Nonostante la giornata difficile, soprattutto nel finale in cui si è trovato pressochè isolato, Mattia Cattaneo conserva la maglia di leader con appena 8" di vantaggio sul bielorusso Novikau (che domani potrebbe approfittare della cronometro per conquistare il primato) e 51" su Anacona, in decisa rimonta e già giunto in zona podio. Dal minuto e venti all'uno e cinquanta scarso invece i distacchi da Agostini a Locatelli, certamente non impossibili da recuperare e con le posizioni della generale ancora tutte da consolidare nel gran finale in programma nei prossimi giorni. Domani i 12 chilometri a cronometro previsti da Giulianova ad Alba Adriatica e ricavati quasi per intero su una pista ciclabile potrebbero smuovere ancora un pò le acque ma, vista anche la lunghezza non eccessiva della prova, la possibilità che vi siano distacchi clamorosi in attesa delle ultime ascese venete non appare molto probabile.

Vivian Ghianni

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